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Autore: CRICOLKLAINE    23/07/2020    0 recensioni
Era il 1932 quando un giovane ragazzo rifiutò una persona troppo potente che di conseguenza...gli lanciò una maledizione...
“SE RIFIUTI ME, NON POTRAI AVERE NESSUN ALTRO!”
Il ragazzo fu reso invisibile, nessuno poteva vederlo e tanto meno sentirlo... E come se non fosse abbastanza, fu costretto a rimanere un ragazzo di 17 anni per l’eternità...
Ma c’è una piccola pecca in questa maledizione:
NULLA al mondo è più potente dell’amore.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era il  2000 e Kurt Hummel, un giovane ragazzo maledetto, si aggirava per i corridoi di quella che era casa sua, era cambiata molto negli anni, l’avevano ristrutturata parecchie volte ma lui non voleva lasciarla.

“Andiamo tesoro, io sono incinta e porto comunque più scatole di te!”

Kurt si fermò a guardare la donna appena entrata in casa sua, quante persone aveva visto varcare quella porta con in mano un sacco di scatoloni pesanti... Ma lei...era così bella...aveva un viso così dolce...

Dopo quella giovane donna, entrò un uomo affascinate che rise alle parole della moglie.

“La mia è una tattica! Se tu porti le cose pesanti nostro figlio nascerà con dei muscoli potentissimi”

“Si! Una vera tattica!”

La donna si sedette sul divano ridendo e Kurt fece lo stesso accanto a lei per poterla osservarla da vicino. 

Aveva un buon odore.

Dopo aver posato lo scatolone che teneva tra le braccia, l’uomo andò a sedersi accanto alla donna e così Kurt fu costretto ad alzarsi. Gli procurava una brutta sensazione essere attraversa dai corpi delle persone.

“Non vedo l’ora che nasca, sono sicura che il piccolo Blaine avrà più muscoli di suo padre”

Blaine.

Kurt si chinò verso la Donna e posò una mano sul suo pancione, pochi secondi dopo la donna fece lo stesso.

“Amore, ha scalciato! Ha scalciato per la prima volta!”

“Secondo me piace pure a lui questa casa”

I due sorrisero e dopo un lungo bacio, decisero di finire con gli scatoloni.

 

Dopo alcuni mesi il bimbo nacque e Kurt non vedeva l’ora di conoscerlo, da quando era stato trasformato in un fantasma, non aveva potuto avere contatti ravvicinati con bambini perché in quella casa ci andavano a vivere solo persone single, coppie senza figli che appena ne aspettavano uno si trasferivano,... 

Ma a lui piacevano tanto i bambini.

“Ecco la tua nuova casa, piccolo Blaine”

Appena Kurt udì la donna, corse al piano di sotto per vedere il bambino, si avvicinò e lui è per istinto gli portò un dito davanti.

Blaine afferrò il dito di Kurt e guardandolo, sorrise.

“Ma cosa...t tu...tu mi vedi e puoi toccarmi...”

Non era possibile! Nessuno avrebbe dovuto poter vederlo, sentirlo o toccarlo!

In quel momento che Kurt si ricordò di quando in quella casa c’era una coppia che stava guardando una serie tv di fantasmi e li dicevano che gli animali e i bambini, a volte, hanno l’opportunità di vedere i fantasmi.

E se fosse stato così? Kurt doveva provarlo!

Un ultimo sguardo a quel bambino e Kurt partì per una lunga avventura, voleva andare in giro per il mondo a vedere quanti bambini sarebbero riusciti a vederlo.

 

Passarono diversi anni e, ovviamente, con gli anni Blaine cresceva e diventava sempre più bello.

 

“Che hai fatto oggi a scuola, amore?”

Blaine entrò in casa con gli occhi fissi su un vecchio articolo di giornale.

“Mmh”

Si andò a sedere a tavola, senza staccare gli occhi da quell’articolo.

“Che guardi?”

La madre andò dietro al figlio e guardò il vecchio pezzo di giornale che teneva in mano.

“Durante la pausa ho fatto una ricerca sulla storia della nostra casa e ho scoperto che ci abitava questo ragazzo ma scomparve dal nulla lasciando i genitori distrutti...”

“E come mai ti interessa tanto?”

“Mmh? No, no, niente, è solo strano”

Blaine diede un bacio sulla guancia alla madre e corse in camera sua, non se la sentiva di dire la verità a sua madre e la verità era che trovava quel ragazzo bellissimo, gli sembrava di guardare un angelo e il fatto che fosse scomparso, gli spezzava il cuore, anche se era successo molti anni prima.

Appena arrivato in camera, il giovane ragazzo attacco l’articolo di giornale con una foto di Kurt, sul muro e sdraiandosi sul letto, si mise ad ammirarlo incantato.

“Mamma e papà...quanto mi mancate...”

Sentendo quella voce sconosciuta, Blaine si alzò con uno scatto dal letto e guardò nella direzione da cui l’aveva sentita arrivare.

“T tu...”

Kurt guardò il ragazzo, estremamente stupito.

“Tu mi vedi?!”

“Certo che ti vedo! Che stai dicendo?!”

Blaine guardò bene il suo viso e poi guardò l’articolo appeso al muro.

“Ma...t tu?...Cosa...?”

“Come fai a vedermi?! Nessuno ci riesce! E puoi anche sentirmi!”

Blaine non sapeva se essere spaventato o incantato, il ragazzo davanti a se era UGUALE allo splendido ragazzo dell’articolo.

“Okay, aspetta, non voglio spaventarti! Sediamoci e parliamone con calma!”

Kurt andò lentamente a sedersi sul letto di Blain, senza smettere di guardarlo.

“Tu mi vedi veramente?”

Blaine annuì e un po’ insicuro andò a sedersi accanto a Blaine.

“Ho provato a farmi vedere da milioni di bambini ma tu sei stato l’unico...e ora mi vedi ancora...”

Entrambi i ragazzi non rivestivano a smettere di guardarsi.

“Quanti anni hai? Non sei più un bambino”

“I io...15...”

“Beh, la teoria del bambino non può essere valida...ma non capisco come possa essere possibile...”

“Perché dici che nessuno ti vede? E come mai sei uguale a lui?” 

Blaine, con il dito tremolante indicò l’articolo sul muro.

“Beh, perché sono io”

Kurt guardò con tristezza quel pezzo di carta in cui vi era scritto il dolore dei genitori.

“Ma non è possibile, se fossi tu...dovresti essere un vecchietto...”

“Io...è una storia lunga...”

Dal piano di sotto, sua madre iniziò a chiamare per la cena.

“BLAINE! È PRONTO! VIENI A TAVOLA!”

“Vieni con me! Vediamo se è vero che nessuno ti può vedere!”

Il piccolo ragazzo porse la mano al più grande che la guardò curioso. Non sapeva ancora se poteva essere toccato o toccare.

Dopo un attimo di esitazione, Kurt prese la mano di Blaine che fece sentire una piccola scossa piacevole ad entrambi.

“Tu...”

Kurt non riuscì a finire la frase che Blaine lo trascinò al piano di sotto.

“Mamma, puoi vederlo?!”

La madre del ragazzo guardò suo figlio, confusa.

“Vedere cosa, amore?”

“Lui!”

“Lui chi?”

“No, niente”

Blaine guardò Kurt, capendo che non gli aveva mentito.

Il ragazzo più grande ricambiò lo sguardo facendo un piccolo e triste sorriso.

“Mamma, io...io non ho fame, m mi sento male, vado in camera mia, non disturbarmi, per favore”

Senza smettere di tenere Kurt per mano, Blaine tornò in camera sua.

“Raccontami questa storia lunga”

Kurt fece un respiro profondo e gli raccontò tutto.

“Ma io posso vederti...”

“Si ma non so il motivo, anche da piccolo riuscivi a vedermi, pensavo che fosse perché eri piccolo ma a quanto pre mi sbagliavo”

“E quindi tu vaghi in giro da solo da anni...?”

Kurt abbasso la testa, annuendo e così Blaine si buttò tra le sue braccia, stringendolo forte.

“Non è giusto! Non lo meritavi, tu non hai fatto nulla di male...”

Kurt stette immobile, sorpreso da quell’abbraccio ma dopo pochi istanti, lo ricambio più forte che poteva.

“Ora hai me”

Ora hai me.

Ora hai me.

Ora hai me.

Kurt aveva qualcuno e non poteva crederci.

 

Passarono altri due anni e i due ragazzi erano inseparabili, Kurt aiutava Blaine nei test della scuola, lo aiutava a studiare, lo aiutava a fare scherzi agli amici e senza accorgersene, si stavano innamorando l’uno dell’altro.

 

“Non capisco perché la mentalità delle persone è così chiusa... Ad educazione sessuale non si fa altro che parlare del rapporto tra uomo e donna! E se un ragazzo volesse fare qualcosa con un ragazzo?!”

Kurt sapeva che a Blaine piacevano i ragazzi, era l’unico a saperlo.

“T tu... vuoi fare qualcosa con qualcuno? C cioè...ti piace qualcuno...?”

Blaine arrossì vistosamente.

“C COSA?! NO! Cioè...un giorno! Forse! Non lo so!”

“Posso insegnarti...?”

Blaine guardò Kurt seriamente e annuì.

Kurt guardò intensamente gli occhi di Blaine e lentamente avvicinò le proprie labbra alle sue.

In un piccolo secondo le loro labbra si scontrarono dolcemente in un bacio da tanto desiderato.

Appena udirono dei passi avvicinarsi alla stanza di Blaine, si staccarono d’istinto e entrò la madre.

“Hey Blaine, chi è il tuo amico?”

   
 
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