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Autore: Barby_Ettelenie_91    23/07/2020    9 recensioni
[Post seconda stagione]
 
"Se lei è qui, vuol dire che ora non è impegnato... Freddie vieni qua! Cosa ne dici di restare a casa con lo zio Alec?" chiese fissando divertita quello che a breve sarebbe stato di nuovo il suo capo.
"Cosa? Assolutamente no! Miller non farò il
baby-sitter a suo figlio!"
 
Buona lettura!
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Hardy, Altri, Ellie Miller, Reverendo Paul Coates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta con I Prompt del lunedì de Il Giardino di EFP

Prompt di MusicAddicted 

Alec si ritrova a fare il babysitter del figlio più piccolo di Miller, bonus se arriva un certo reverendo a un certo punto 

 

 

 

 

Erano passati due anni dal processo. Due anni da quando era morto il piccolo Danny, due anni da quando la sua vita era stata completamente distrutta.

Nonostante avessero scoperto che l'assassino fosse suo marito, Ellie Miller era voluta restare a Broadchurch. Voleva dare il suo contributo perché lei credeva nella giustizia. Aveva sopportato in silenzio l'odio della cittadina che l'aveva vista nascere, gli sguardi della gente che la reputavano colpevole tanto quanto l’assassino, le illazioni di quell’avvocatessa da due soldi in merito a una sua inesistente relazione con il detective Hardy. Quando però Joe poi era stato assolto non ce l'aveva fatta più. Prima che quella situazione distruggesse lei e i suoi figli, si era trasferita nel Devon insieme al piccolo Fred, mentre a malincuore aveva lasciato Tom dalla zia, visto che il grande non ne voleva sapere e anche lui la reputava colpevole di tutte le loro disgrazie.

Dopo due anni però pensava di aver espiato le sue colpe e si sentiva pronta per tornare e affrontare quella che era sempre stata la sua città, così chiese di essere di nuovo trasferita a Broadchurch.

Quando rientrò, quel sabato mattina di settembre, pioveva a dirotto. A fine estate da quelle parti il tempo era incerto, ma non gli sembrava certo di buon auspicio.

Appena tornata a casa, decise di darsi alle grandi pulizie. Oltre a occupare il tempo per non dare spazio ai pensieri tristi che rischiavano di travolgerla, l'appartamento era stato disabitato per molto tempo e aveva bisogno di essere rimesso in sesto per tornare a viverci, in tutti i sensi.

Mentre il piccolo Fred guardava un film per bambini seduto sul divano, Ellie rassettò le camere e la cucina, per poi dedicarsi alla preparazione del pranzo, con il poco che si erano portati dietro. Dopo sarebbero dovuti andare a fare la spesa. L'idea la metteva un pochino in soggezione, visto che non aveva detto a nessuno del suo rientro, a parte sua sorella e il reverendo Coates, però da qualche parte avrebbe dovuto pur ricominciare a uscire.

 

*

"Freddie vai a prendere la giacca!"

Mentre il bimbo correva nella sua cameretta, Ellie rimase sorpresa di sentire suonare il campanello. Sua sorella sarebbe andata a trovarli il giorno dopo, mentre lei sarebbe andata a trovare il reverendo dopo la messa del pomeriggio.

"Detective Hardy? Cosa ci fa lei qui?"

"Ho saputo ieri pomeriggio dal sovrintendente Jenkinson che rientrerà in servizio lunedì. L'ultimo collaboratore che mi hanno assegnato era un vero idiota, volevo sapere se andava tutto bene, altrimenti poteva anche restare nel Devon a fare le multe!"

"Non è cambiato affatto in tutto questo tempo eh! Un Buonasera Miller, come sta?  come tutte le persone normali sarebbe stato troppo?" sbuffò Ellie con tono polemico.

Prima che Hardy potesse rispondere, la detective si sentì afferrare per la gonna.

"Mamma l'ombrello!"

"Aspetta un momento tesoro, ora lo andiamo a prendere!"

"Pensa di uscire con questo tempo portandosi dietro il bambino?"

"Siamo rientrati oggi, devo assolutamente andare a fare la spesa e non so a chi lasciarlo, nessuno sa ancora che sono tornata."

Un attimo dopo però lo sguardo di Ellie s'illuminò.

"Se lei è qui, vuol dire che ora non è impegnato... Freddie vieni qua! Cosa ne dici di restare a casa con lo zio Alec?" chiese fissando divertita quello che a breve sarebbe stato di nuovo il suo capo.

"Cosa? Assolutamente no! Miller non farò il baby-sitter a suo figlio!"

"L'ha detto lei di non portare fuori il bimbo con questo tempaccio! Poi di cosa si preoccupa, non ha una figlia anche lei?"

"Mia figlia ha diciassette anni e da piccola se ne occupava la mia ex moglie! E poi..." Hardy sbuffò sconfitto, sapeva di essere appena stato incastrato.

Dieci minuti dopo l'auto di Ellie usciva dal vialetto mentre Alec, seduto sul divano, osservava il piccolo Fred giocare sul tappeto con le macchinine.

"Fred? Per favore mi dai il telecomando?"

Siccome doveva restare lì tutto il pomeriggio, magari poteva dare un'occhiata al notiziario nel frattempo.

"Va bene... ma dopo facciamo merenda?"

"Dai poi vediamo..." rispose vago il detective prendendo il telecomando che il bimbo gli porgeva.

Era passato al massimo un quarto d'ora che Fred, leggermente annoiato, smise di giocare.

"Adesso facciamo merenda?"

Hardy, colto alla sprovvista, annuì spegnendo la tv, così il bimbo lo prese per mano e lo trascinò in cucina.

"Fred di solito cosa mangi a merenda?"

"Le merendine e i succhi la mamma li tiene lassù!" rispose il bimbo indicando un pensile molto in alto e irraggiungibile per un bambino di quattro anni.

"Mi prendi in braccio?"

Alec, un pochino contrariato, non poté che accontentarlo.

Pochi minuti dopo erano entrambi seduti sul divano con una merendina e un succo di frutta alla mano.

"Zio Alec mi racconti una storia?"

"Cosa?"

"Ma sì una favola! Quando gliele chiedo, la mamma me le racconta sempre!"

Alec sbuffò. Non aveva mai raccontato favole, nemmeno a sua figlia quando era piccola.

"Mi dispiace, ma non ne conosco!"

"Eddai per favore!" Lo supplicò Fred con sguardo triste.

Probabilmente, se non lo avesse accontentato, si sarebbe messo a piangere.

Hardy si mosse a disagio sul divano. Un conto era arrestare criminali, un conto stare dietro a un bambino di quattro anni! Miller gliel'avrebbe pagata quando sarebbe tornata a casa!

"Ehm e va bene!"

Il bimbo, preso dalla gioia, buttò sul tavolo i resti della merenda, vicino a quella lasciata intonsa dal detective, e si accoccolò vicino a lui stringendolo in vita con le sue braccine.

Alec sospirò, vagamente malinconico.

Sua figlia aveva passato l'intera infanzia con la mamma e non aveva mai potuto vivere momento come quello.

"Allora, vediamo...”

In città c'erano un poliziotto e una poliziotta...

"Come te e la mamma?"

"Sì esatto.”

I poliziotti inseguivano e arrestavano i ladri e i criminali, da quando c'erano loro tutti i cattivi non si facevano più vedere in giro per paura di finire in prigione per colpa loro. Un giorno però un ladro più coraggioso degli altri decise di compiere un grande furto, svaligiando la più importante gioielleria della città.

"Voleva rubare i gioielli della Regina?"

"Beh non proprio... però erano altrettanto preziosi.”

Quella sera l'allarme scattò subito e in pochi minuti i poliziotti erano già sul posto, mentre il ladro stava già scappando.

"Sono riusciti a prenderlo?"

"Se non interrompi sempre ora te lo dico!”

I poliziotti partirono all'inseguimento a piedi, avrebbero perso solo tempo a risalire in macchina.

Lui però inciampò su un sasso e volò per terra, picchiando la testa e facendosi molto male. Lei si fermò un secondo, poi decise di lasciar perdere il ladro e di aiutare il suo collega, quello era più importante.

Anche se erano passati quasi tre anni, Alec rivide nitidamente la casa sulla scogliera, l'uomo che scappava, avrebbe scoperto dopo fosse Joe, lui e Miller che partivano all'inseguimento. Gli sembrava di sentire ancora il dolore lancinante nel petto prima di svenire per poi risvegliarsi all'ospedale.

"E lei l'ha salvato?"

"Come scusa?"

"Hai detto che il poliziotto si è fatto tanto male... la sua collega l'ha salvato?"

"Ah si scusami..."

La poliziotta chiamò  l'ambulanza e lo presero in tempo... se lei non si fosse fermata di sicuro sarebbe morto.

Preso com'era dalla sua sete di giustizia e di rivalsa sarebbe anche morto d'infarto pur di trovare l'assassino del piccolo Danny. Però Miller gli aveva salvato la vita. Quello per lei era più importante. 

"Wow ma è stata bravissima!"

"Eh già..."

"E il ladro che è scappato? Alla fine l'hanno preso?"

"Beh sì, ma non subito...”

Quando il poliziotto guarì, lui e la sua collega continuarono le indagini, trovarono degli indizi.

“Non era mica una cosa facile sai!”

Però alla fine trovarono il nascondiglio del ladro, lo misero in prigione e si fecero dire dov'erano nascosti i gioielli.

L'arresto di Joe era stato orribile. Il racconto raccapricciante dell'omicidio, i vaneggiamenti in merito a un suo coinvolgimento sentimentale con il ragazzino, le urla strazianti di Miller quando aveva scoperto tutto... e pensare che il bambino che aveva affianco era l'innocente figlio di quel mostro!

"Ma che bella storia! E il poliziotto e la poliziotta alla fine si sono sposati?"

"Cosa? No! Erano solo colleghi... e alle volte litigavano pure!"

"Ah peccato... di solito alla fine delle storie il ragazzo e la ragazza si sposano..."

Prima che Alec potesse aggiungere qualcosa, il piccolo Fred sbadigliò stropicciandosi gli occhietti stanchi, per poi addormentarsi appoggiato al suo fianco.

Il poliziotto, stando attento a non svegliarlo, prese un plaid dalla poltrona affianco al divano e delicatamente lo coprì. Stava per alzarsi quando il bimbo si rigirò nel sonno trascinandosi dietro la copertina e finendo per coprire anche lui.

*

"Freddie la mamma è tornata! Detective Hardy!"

Ellie entrò in casa seguita dal reverendo Coates che l'aiutava a portare i sacchetti della spesa. Non ricevendo risposta, andò subito a cercarli.

"Non ci posso credere!"

La sorpresa fu enorme quando li trovò, abbracciati sul divano, coperti da un plaid, che dormivano serenamente.

Il reverendo raggiunse Ellie e sorrise con tenerezza vedendo la scena.

"Secondo te dovrei svegliarli?"

Il giovane prete prese il cellulare e scattò una foto.

"Sono così carini! La grazia di Dio regna su di loro nonostante le sofferenze che hanno vissuto. Comunque sì, dovresti proprio svegliarli, anche se immagino un pochino ti dispiaccia!"

Ellie tolse la coperta e chiamò suo figlio con dolcezza.

"Mamma!"

Fred, di colpo sveglio, abbracciò la mamma saltandole quasi in braccio.

"Ciao tesoro! Ora saluta il reverendo e poi vai di corsa a lavarti la faccia e le manine, che tra poco andiamo a preparare la cena!"

"Ciao Freddie, non penso ti ricordi di me, io sono Paul!"

"Ciao Paul!" esclamò il bimbo per poi correre in bagno.

Il detective Hardy, svegliato da tutto quel trambusto, si guardò attorno spaesato.

Con un certo imbarazzo salutò i presenti, mentre Ellie rideva sotto i baffi.

"Allora, passato un pomeriggio tranquillo?"

"Ma certo! Fred è un bambino molto tranquillo!"

"Mi fa piacere. Allora, cosa ne dice di fermarsi a cena con noi?"

Hardy stava cercando una scusa per declinare l'invito quando il bimbo, come se avesse sentito i loro discorsi, riapparve in salotto.

"Mamma ma lo sai che lo zio Alec mi ha raccontato una storia bellissima? E poi abbiamo fatto la merenda insieme! Dai resta ancora un po’!”

Davanti allo sguardo implorante di Fred, il detective non poté fare altro che accettare l'invito borbottando.

Il bambino al settimo cielo lo prese per mano e lo trascinò verso la cucina, sotto lo sguardo divertito dei presenti.

"Incredibile, il misantropo detective Alec Hardy ogni tanto si ricorda di avere ancora un cuore!"

"Le vie del Signore sono infinite, chissà che forse non abbia trovato la sua!"

Ellie annuì sorridendo. Per essere il primo giorno a Broadchurch dopo due anni, alla fine non era andata poi così male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

Buonasera!

In quarantena ho recuperato tutta la serie su consiglio di amiche che dicevano fosse bellissima, e ora non posso che concordare. Mi rendo conto che il fandom è praticamente morto, ma avevo assoluto bisogno di scrivere qualcosa!

Questa serie penso sia uno dei maggiori concentrati di angst che abbia visto negli ultimi anni, quindi, nonostante sia un’amante delle storie leggere e del fluff, non sono riuscita a mantenere del tutto leggeri i toni chiesti in modo implicito del prompt, ma alla fine sono comunque abbastanza soddisfatta.

Lu, spero possa piacere anche a te! :)

Alla prossima!

Barby

   
 
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