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Autore: LadyPalma    24/07/2020    4 recensioni
| Storia scritta per l'iniziativa "Scrivimi" del gruppo facebook "Caffè e calderotti".
Severus non sa cosa aspettarsi – se non l'addio alla serenità e un potenziale dramma – quando si ritrova una fetta interessante del corpo docente davanti alla sua porta. I quattro professori sorridono – ognuno a suo modo – e lui, di riflesso, inarca un sopracciglio.
"Cosa posso fare per voi?" domanda con lentezza teatrale, cercando di far trapelare bene l'irritazione ma di lasciare fuori la curiosità.

Un piccolo sguardo a Severus e al suo rapporto con alcuni altri professori di Hogwarts.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Charity Burbage, Horace Lumacorno, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Severus non sa cosa aspettarsi – se non l'addio alla serenità e un potenziale dramma – quando si ritrova una fetta interessante del corpo docente davanti alla sua porta. I quattro professori sorridono – ognuno a suo modo – e lui, di riflesso, inarca un sopracciglio.
"Cosa posso fare per voi?" domanda con lentezza teatrale, cercando di far trapelare bene l'irritazione ma di lasciare fuori la curiosità.
Il nuovo arrivato a Hogwarts – e anche quello con il sorriso più esagerato – alza in aria una bottiglia di idromele in modo significativo. "Hanno annunciato che sarai il professore di Difesa contro le Arti Oscure questa sera e Minerva mi ha detto quanto ci tenevi... Beh, caro ragazzo, è qualcosa che bisogna festeggiare, non ti pare? In origine questo idromele era destinato ad Albus, ma si tratta di una situazione specialissima, quindi..."
"Ti ringrazio, professor Lumacorno, sono lusingato" mormora tra i denti con la dose sufficiente di ironia per vedere con la coda dell'occhio le due streghe oltre la porta ridacchiare leggermente.
"Oh, chiamami pure Horace, te l'ho già detto Severus, ora siamo colleghi!"
Non si scosta dalla porta, non li invita a entrare, eppure riescono a farsi strada comunque, Vitious per primo per ragioni di spazio – "Sei pronto alla prima sconfitta a scacchi dell'anno, Severus? Se chiedi a me io sono qui solo per questo!" – e Lumacorno per secondo per questione di invadenza caratteriale – "Come mai tutto questo nero? Ci vorrebbe un tocco di colore, lasciatelo dire!".
La risata di Charity lo distoglie dal fare un commento sarcastico. "Questi sono i dolci della pasticceria di zia Louise, ma una variante nuova: meno zucchero e con una nota di caffé nero nell'impasto. Ho pensato che sarebbero stati perfetti per te". Anche lei passa oltre, non prima però di avergli scoccato con una naturalezza disarmante un bacio sulla guancia. Come mai si ostini ancora a comportarsi con lui in modo così affettuoso è un mistero; il fatto che lui non l'abbia mai allontanata non è però un deterrente a farla smettere.
"Avreste potuto risparmiarvi tutto questo, non ce n'era alcun bisogno".
 Ma lei inclina la testa leggermente e gli regala un altro di quei sorrisi che lui non ha mai incoraggiato. "Perché non avremmo dovuto? Siamo amici, Severus".
Severus Piton non è un uomo che si stupisce facilmente, ma quelle parole – siamo amici, Severus – riescono a sconvolgerlo nel profondo. E la giovane professoressa approfitta di quella mancanza di reazione per entrare a sua volta nella stanza. Con una mano attorno al collo della bottiglia e un'altra a reggere il vassoietto di biscotti, Severus si volge ad affrontare l'ultima collega.
"Minerva, anche tu?"
La strega si stringe nelle spalle con un lampo di divertimento negli occhi. "È stata la professoressa Burbage a coinvolgermi, ma ammetto che la prospettiva di vederti alle prese con più ospiti tutti insieme mi affascinava".
"Suppongo che Charity sappia essere persuasiva".
A quelle parole, il sorriso di Minerva si fa all'improvviso più disteso e assume una sfumatura dolce, perfino. "Non pensare che lei sia l'unica amica che hai, Severus" gli dice posandogli con affetto una mano sulla spalla, prima di superarlo.
Dovrebbe smetterla di stupirsi, non è proprio da lui, ma quella serata in cinque minuti ha rivelato più sorprese di anni interi. Davanti alla porta ora chiusa, si prende un attimo per sospirare e prepararsi alla tragica serata sociale che lo attende. E alla fine la più grande sorpresa se la dà da solo: si scopre meno seccato di quanto avesse mai immaginato.



 




È stata tutta una tua idea, non è vero?"
Il Preside prova a fingersi confuso per un attimo, poi accenna un sorriso e allarga le braccia. "Ti è dispiaciuto, Severus? Ho solo suggerito la possibilità a Charity e si sono organizzati nel giro di un minuto. Hai molte persone che tengono a te, forse è un pensiero da vecchio sentimentale ma mi sembrava giusto ricordartelo".
Severus solleva un angolo della bocca in un ghigno. "Solo un vecchio pazzo, casomai. Perché ci tenevi? Così credi che sarà più facile per me tradirli e voltare loro le spalle?"
Silente ha la decenza di tacere per un attimo e rivolgergli uno sguardo triste. È lui che dovrà morire, ma sa che – fino alla fine, anche oltre la fine – non sarà lui a perdere di più.
"Una memoria piena di momenti felici e persone care è un magazzino utile, specialmente nei tempi più bui".
Il professore lo guarda incredulo e allo stesso tempo sprezzante, l'irritazione che si fa sdegno, l'amarezza che non può – non deve – diventare dolore.
"Che follia presumere che una manciata di sorrisi possano finire nella mia memoria".
Albus sorride, indulgente, un sorriso in più che nella memoria di Severus non si cancellerà mai.
"Ah, Severus, che presunzione credere di avere controllo sulla propria memoria".



 

 


A questo servono gli amici? A vederli cadere l'uno dopo l'altro? A scoprire alla fine quale sarà la colpa che lo distruggerà definitivamente?
Mentre vede Charity morire, senza muovere neanche un muscolo – neanche lo sguardo – si concentra ancora una volta sul sarcasmo e sull'unica vittoria positiva che riesce a trovare. Avevo ragione io, vecchio pazzo – mormora tra i denti al Silente che ormai esiste solo nella sua testa. Perché tra tutte le cose che ha fatto, è questa quella che fa più male. E tra tutte le cose che ha sentito, sono queste le parole che più di tutte vorrebbe dimenticare.
"Severus, ti prego. Siamo amici".












****
NDA: La storia è nata a partire dal pacchetto di Mari Lace
prompt: gli amici di Severus
genere: introspettivo (ma anche fluff)
personaggi: i professori di Hogwarts (obbligatorio)

Scrivere sul rapporto di amicizia di Severus con gli altri professori è un'idea che ho sempre avuto, proprio a partire dalle ultime parole di Charity Burbage ("siamo amici"), quindi sono stata contenta di darle forma e poterla finalmente mettere per iscritto. Purtroppo non sono riuscita a mantenere il genere proposto: ho preferito un taglio narrativo-dialogico che è virato nell'angst a tempo zero (sto scrivendo su Charity in questo periodo quindi era inevitabile fare un accenno alla sua morte).
La copertina è stata fatta da mia sorella.
   
 
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