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Autore: _Il colore del vento_    25/07/2020    7 recensioni
Per James, l'amicizia è una missione.
Gli amici che ti scegli sono quelli che ti riprometti di salvare - ad ogni costo.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prompt:
"Voi vedete il buio, io preferisco contemplare le stelle.
Ognuno ha il suo modo di guardare la notte."
- Victor Hugo
Personaggio: James Potter.
 Genere: introspettivo.
 
The Catcher in the rye
 




«What I have to do, I have to catch everybody
if they start to go over the cliff — I mean if they're running and they don't look where they're going
I have to come out from somewhere and catch them.
 That's all I do all day. I'd just be the catcher in the rye and all.»
J.D. Salinger
 
 



Per James, l'amicizia è una missione.
Gli amici che ti scegli sono quelli che ti riprometti di salvare - ad ogni costo.

L'immagine più precisa che sia mai riuscito a trovare di questo concetto l'ha scovata in un libro Babbano - un regalo di Lily, nei primi mesi in cui avevano iniziato a frequentarsi.

Il protagonista del romanzo - un ragazzino di nome Holden - riconosce di voler fare solo una cosa, nella vita: "l'acchiappatore nella segale".
Holden fantastica di ritrovarsi in un campo immenso, pronto ad acchiappare al volo i bambini, prima che questi precipitino nel dirupo che si spalanca al limitare della distesa di segale.

 «È proprio quello che fai tu, no?» aveva insistito Lily, quando James le aveva chiesto perché fra tanti libri avesse scelto proprio quello, per lui.
«Tu afferri le persone, prima che sia troppo tardi. Offri loro un equilibrio.»

 In effetti, ha dovuto ammettere il ragazzo, si potrebbe dire che è stato questo, per i Malandrini: il loro "acchiappatore nella segale".
Li ha afferrati da piccoli - quei bambini un po' ammaccati -, li ha acciuffati per i lembi delle maglie, proprio prima del dirupo.

Durante gli anni della loro amicizia, è come se fossero rimasti tutti e quattro sempre lì, seduti sul ciglio di un burrone.
E James, fra i quattro, è sempre stato l'unico in grado di distogliere lo sguardo dalla voragine che si spalancava ai loro piedi.

 Remus era concentrato a fissare allarmato e angosciato il suo buio, quasi come se - d'un tratto - l'oscurità potesse squarciarsi per lasciar posto al suo incubo - una spietata, fredda luna piena che, ogni mese, viene a riscuotere il suo debito, pretendendo in cambio la sua umanità.

Poi c’era Sirius, con lo sguardo immobile e malinconico incatenato al fondo del suo pozzo di tristezza.
Di quelle tenebre, lui si trascina dietro il peso ogni giorno - il peso di un cognome ingombrante e anni di infelicità a gravargli sulle spalle.

E, infine, Peter: quello con le mani tremanti premute sugli occhi, che tentava di non scrutare mai troppo a lungo nel buio delle sue paure.
Si ritrovava sempre a sbirciare, alla fine, fra gli spiragli lasciati aperti dalle dita - non è mai riuscito a resistere.

James ha capito che il compito di un "acchiappatore nella segale" non si arresta mai.
Deve trattenerli, quei bambini, costantemente, e tenerli fermi - sempre dal lato giusto del baratro.

Ma non basta quello, no.
Non gli basta tenerli fermi, bloccati al cospetto dei loro abissi insondabili.

Preferisce scuoterli, piuttosto, con le sue risate e le sue storie.
E così solleva il mento e punta il dito in alto, alle stelle.

«Vedete?» dice loro - non importa che all'inizio gli altri non lo sentano.
James è paziente e lo ripete ancora e ancora.

«Vedete? Se si sa dove guardare, la luce finirà sempre col trovarci.»

Ma "l'acchiappatore nella segale" non deve distrarsi, non può distrarsi.
Mai, neanche per un secondo.
È un lavoro estenuante, che dura tutta una vita.

James l'ha capito sulla sua pelle cosa succede, quando ti distrai.
Quando l'acchiappatore si distrae e anche un solo bambino gli sfugge, succede che precipitano tutti.

A lui dev'essere capitato di distrarsi, ad un certo punto.
O, forse, non è stato abbastanza persuasivo con le sue storie di stelle e di luce.
Forse, semplicemente, alla fine la presa gli è sfuggita.
 
Il fallimento bussa di notte alla porta della casa in cui lui e la sua famiglia si nascondono da mesi.
Voldemort li ha trovati - non avrebbe dovuto, no. Non doveva finire così.
 
(Vedi, James? Ti sei distratto. Ti è bastato un secondo e un bambino ti è sfuggito.)
 


Quando urla a Lily di scappare con Harry e di salvarsi, nell'angoscia del momento, James si chiede quando gli è capitato di perdere la presa.


 (Perché, Peter? Perché hai preferito che la paura cancellasse le stelle?)
 

Il fallimento è un sapore amaro nella bocca, brucia, ma c'è soprattutto tristezza - la tristezza infinita di non aver portato a termine la sua missione.
Non li ha salvati e il prezzo da pagare, ora, è troppo alto.

James si sorprende, infine, di vedere quanto sia facile cadere.
Basta un lampo di luce verde per precipitare oltre il baratro.
  
 
(Se l'acchiappatore si distrae, nessuno lo può salvare.)
 
 
 

Note:

La storia nasce nel contesto dell’iniziativa “Scrivimi”, sul gruppo Facebook “Caffè e calderotti”.
Naturalmente, mi sono ispirata molto alla citazione di Salinger riportata in apertura.
Il termine originale "the catcher in the rye" è praticamente intraducibile, in italiano. Ho preferito "l'acchiappatore", per quanto non sia proprio una parola dalle dolci sonorità, poiché volevo  sottolineare quello che, secondo me, è il ruolo di James, all'interno dei Malandrini (che ho cercato di riassumere anche attraverso le parole di Lily).
Lui li "afferra" tutti, letteralmente, e li tiene uniti. 

Dunque, non è facile, per me, scrivere di James  -  non avrei potuto farlo per altri che per la persona che mi ha assegnato questo prompt ( Traumerin_, sì, proprio tu! Sei tu la "colpevole" di tutto questo!).
Che dire, spero che questo approccio al personaggio di James possa piacervi (come sempre, se vi va, io sono felice di accogliere le vostre opinioni al riguardo).
Un bacione.


 
  
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