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Autore: VelenoDolce    26/07/2020    1 recensioni
Loki ha un modo tutto suo per far capire a Thor cosa vuole. Ovviamente Thor non trova per niente strano che il suo non fratello lo usi come materasso.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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La prima volta che Loki andò a dormire tra le braccia di Thor, lui non ci fece poi molto caso. O meglio, ci fece molto caso, essere svegliato durante la notte da tuo fratello mezzo nudo che entra in camera e si sdraia praticamente si di te è una cosa che non passa molto inosservata... Ma non reagì più di tanto, fingeva di dormire per bloccare la lama di Loki prima che gli pungesse il fianco. Solo che la lama non arrivò mai. Arrivò invece un leggerissimo russare, segno inconfondibile che Loki gli si era addormentato tra le braccia. Che altro poteva fare se non addormentarsi a sua volta? Alla mattina non c’era più traccia del fratello.

 

La seconda volta fu un po’ strana come situazione, ma Thor, detto anche l’ingenuo quando l’argomento era il fratello, attribuì tutto al troppo bere. Gli alcolici di Sakar erano terribili. Doveva essere per quello che Loki gli si era addormentato contro sul divano, durante una serata di bevute. E di sicuro era sempre per colpa dell’alcol che lui non era proprio riuscito a spostarsi da quella posizione, finendo per addormentarsi anche lui sul divano. Il risultato era stato svegliarsi la mattina con tutte le ossa che facevano male e senza il fratello, sparito.

 

La terza volta era stato sul ponte di comando. Per fortuna c’erano in giro solo lui e Haimdall, che li aveva guardati con un sopracciglio alzato prima di andare via. Thor si era domandato più volte se il fratello non stesse fingendo, seduto su di lui in maniera alquanto scomoda. Ma non era riuscito a dire nulla quando aveva abbassato lo sguardo sul viso rilassato del dio degli inganni. Era finito a russare in maniera scomposta sulla sedia, finendo per avere un terribile mal di schiena per il resto della giornata. Senza nemmeno dirlo, Loki era sparito prima che lui si fosse svegliato, anche se si era domandato come la cosa fosse possibile...

 

 

La quarta volta era stata accolta con una felicità silenziosa. Avevano litigato, Thor non riusciva a dormire dalla tensione. Il rumore della porta che si apriva l’aveva quasi fatto saltar giù dal letto, ma aveva immediatamente riconosciuto la presenza del fratello. Come la prima volta Loki era entrato nel letto con nient’altro che i suoi pantaloni del pigiama, si era accoccolato al suo fianco, posandogli la testa sulla spalla. I minuti erano passati silenziosi, poi erano entrambi scivolati nel sonno.

Per la prima volta Loki era lì al suo risveglio, ma non era riuscito a fare assolutamente nulla nel vederlo seduto sul letto con le braccia strette attorno al corpo, sembrava così triste, così diverso dal fratello che ha sempre conosciuto.

 

La quinta volta era di nuovo seduto sulla sedia della sala comandi, stavolta però con lui c’era Banner, che era arrossito ed era andato via il più in fretta possibile. Quello aveva in qualche modo svegliato Thor.

“Loki...” Stava per chiedere qualunque cosa, forse spiegazioni.

“Vuoi che me ne vada?” La voce di Loki era leggera, ma non aveva alzato lo sguardo ed era rimasto immobile.

“No, resta quanto vuoi.” Thor aveva cercato di sistemarsi meglio sulla scomoda sedia, ma con un braccio aveva tenuto stretto il fratello che ormai non riusciva a riconoscere.

 

 

La sesta volta Thor ha più volte cercato di sradicarla dalla sua mente. Era notte fonda, ma non si era ancora addormentato, pensava a come riuscire ad arrivare su Midgard prima che le scorte di cibo finissero, sempre se non finiva prima il carburante. Loki era entrato ed era andato a sistemarsi tra le se braccia. Solo che stavolta c’era qualcosa di duro che gli premeva contro la coscia. Era quasi morto soffocato quando si era reso conto di che parte anatomica si trattasse. Aveva chiuso gli occhi con forza, cercando di calmarsi e di non pensare a quello che il fratello gli stava premendo contro. Poi c’era stato un movimento, un sospiro e una piccola risata. Thor iniziò a pensare che Loki era ben consapevole che lui fosse sveglio. Ma cosa poteva fare a riguardo? Nulla. Con un sospiro si arrese al suo destino. Che per fortuna si era rivelato solo una bella dormita.

 

 

Thor aveva aspettato la settima volta cercando di non sedersi mai davanti a nessuno, temeva quello che gli altri avrebbero pensato. Era primo pomeriggio, era sdraiato sul divano con in mano un plico di fogli e numeri che gli stavano facendo venire un bel mal di testa. Loki era arrivato, si era tolto l’armatura con un lento e ampio gesto della mano, per poi sistemarsi tra le sue braccia, direttamente sopra al suo corpo. A Thor era quasi venuto un infarto. Aveva aperto la bocca un paio di volte, poi si era rassegnato con un sospiro. Loki si era sistemato meglio, facendogli sentire di nuovo la sua durezza, ma stavolta era esattamente sopra al suo, che aveva dato un lieve segno di risveglio. Thor si era sentito perso, quello tra le sue braccia non era un’amante, ma il suo Loki, l’essere che era sempre stato un fratello per lui... e che ora si stava sicuramente divertendo a tormentarlo. Ma c’era quella piccola vocina nella sua testa che gli faceva notare che in effetti Loki non aveva ancora detto o fatto nulla, se non cercare conforto tra le sue braccia per dormire. Con un altro sospiro tornò a controllare le carte, ma una sua mano scivolava di continuo ad accarezzare la schiena pallida di Loki.

 

 

L’ottava volta era finita in maniera imprevista. Loki era arrivato a metà nottata, gli si era coricato contro, e lui aveva cercato di ignorare come fosse duro contro la sua coscia. Solo che poi aveva avuto gli incubi, un enorme astronave arrivava per portargli via il fratello e lui cercava in tutti i modi di riprenderlo. Si era svegliato praticamente avvinghiato al moro, gambe e braccia strette contro la pelle pallida. Il sogno era così vivido da fargli male.

“Non andartene più via da me.” Aveva sussurrato con il cuore stretto.

“Se mi stringi così di certo non vado da nessuna parte...” La voce di Loki era falsamente allegra, se ne era accorto subito. Cosa stava succedendo al fratello?

 

 

“Sire...” Heimdall era arrivato un pomeriggio, mentre era solo nella sala comando.

“Thor... forse dovremmo fare una piccola chiacchierata tra amici, che ne dici?” Il moro gli aveva indicato le sedie, si erano seduti insieme, a guardare le stelle.

“Non so bene come iniziare, ma ho visto il tuo comportamento e immagino che tu sia all’oscuro di quello che Loki sta tentando di comunicarti.”

“Cosa?” Thor era caduto dalle nuvole, una chiacchierata tra amici e parlavano di Loki?

“Sai che Loki non è aesi, è uno jotun.” Heimdall si sentiva abbastanza imbarazzato a fare una conversazione simile.

“Quindi? Cosa starebbe macchinando stavolta?” Thor si era preoccupato subito.

“Tu sai che gli jotun sono molto diversi da noi... sia come cultura che come biologia.” Il guardiano sospira allo sguardo spaesato che riceve. Ovviamente quello con più cervello non poteva essere il suo amico, ma lo strano essere che Odino aveva strappato da Jotunheim.

“Gli jotun sono più vicini alla magia dell’albero, hanno esigenze diverse. Quando arriva il loro momento scelgono un unico compagno. Ed è per tutta la vita.” Il moro sapeva di dover dire le cose chiaramente, il biondo dio davanti a lui sembrava perso tra le nuvole.

“Loki... sta entrando in calore, per te.” Chiaro e tondo.

“Che? Cosa???” Thor non era sicuro di quello che aveva sentito. Calore? Loki? Come diavolo era possibile. Guardò Heimdall aprire la bocca, ma poi richiuderla, guardando oltre la sua spalla.

Loki era entrato nella sala comando senza dire una parola, con un piccolo cenno al guardiano per poi sedersi a cavalcioni delle gambe di Thor, i loro petti che si toccavano, il viso nascosto sul collo del biondo. Sapeva perfettamente di cosa stavano parlando, una ricetrasmittente nei vestiti di Thor si era rivelata una buona idea. Sorrise quando Heimdall sospirò e si alzò senza dire altro. Il dio sotto di lui tremava appena per la tensione.

“Mi vuoi cacciare via?”

“No...” La voce di Thor era incerta, Loki si mosse sopra di lui, facendoli sentire che ormai era spacciato.

La nona volta Thor iniziò a capire cosa voleva Loki... Ma aveva capito davvero bene? Thor era ancora incerto.

 

 

 

 

“Loki...” Alla decima volta a Thor quasi venne un infarto. Loki gli si era sdraiato sopra mentre era a letto, e aveva fatto scivolare le gambe ai lati del suo corpo. Thor era riuscito a non muoversi, o almeno a non muovere i muscoli che poteva controllare volontariamente, qualcosa però non era stata molto disciplinata ed aveva iniziato ad indurirsi contro la sua volontà. Loki ne era sembrato contento, si era strusciato contro per una manciata di secondi prima di sospirare e addormentarsi in quella ambigua posizione. Thor era rimasto sveglio per quasi tutta la notte.

 

 

Thor ora aspetta l’undicesima volta con ansia. Cosa si inventerà Loki per farlo ammattire? Cammina nervoso per l’astronave, non si siede più, ha paura anche di andare a dormire, ha pensato di dormire di lato, poi ha immaginato Loki alle sue spalle ed è quasi andato in iperventilazione. Non sa cosa fare, cosa pensare... Forse può parlare con Heimdall, lui sembrava sapere, ma quello che gli aveva accennato era impossibile. Sono fratelli! Anche se l’idea di schiacciare il fratello impertinente sotto al suo corpo lo ha perseguitato negli ultimi giorni dopo il loro ultimo incontro notturno. Si scompiglia i capelli con le mani, cosa diamine deve fare!? Stringe i pugni, ha bisogno di aiuto.

“Thor.” Heimdall saluta continuando a guardare le stelle dall’enorme vetrata dell’astronave.

“Ho bisogno di aiuto.” Thor si sente mancare quando gli occhi dorati si spostano su di lui.

“L’altra volta parlavamo di Loki, e io... non so più cosa fare.” Gli racconta quasi tutto delle volte che Loki gli si è addormentato contro.

“Come devo comportarmi?” Chiede alla fine.

“Lo domandi a me? Non hai già deciso la tua strada, Thor?” Heimdall sente chiaramente che Loki è lì vicino, fose può anche sentirli?

“Devi cacciarlo, rinnegare i suoi sentimenti, mandarlo via.” Dice seriamente.

“Ora che ti ho detto questo come si sente il tuo cuore?” Sorride alla faccia stravolta che ha davanti.

“Male. Come potrei allontanarlo? È sempre stato tutto per me. Ma siamo fratelli, non sarebbe giusto...” Tentenna, insicuro se quello sia o non sia davvero giusto.

“Non siete nemmeno della stessa razza. Devi prendere una decisione, e sarà per sempre. Non potrai mai più tornare indietro. O lo accetti, o lo ripudi. Bianco o nero, non ci sono sfumature in questo.” Heimdall spera di essere stato chiaro.

“Grazie. Penso che andrò a riposare ora...” Thor lascia la sala sconfitto. Deve decidere se amare Loki o non amarlo? Ma lui lo ama! Lo vuole vicino, al suo fianco. Se accetta tutto questo sarà per sempre. Entra nella sua stanza e si leva l’armatura. Per sempre...

Per sempre con Loki o per sempre senza Loki.

Si butta sul letto. Il suo cuore ha già deciso la risposta, ma la sua mente continua a opporre una debole e fastidiosa resistenza.

 I minuti passano, ma il suo Loki non si presenta, sente che c’è qualcosa di sbagliato, ma non sa cosa. Loki è sempre andato da lui... qualcosa scivola nella sua mente, un pensiero si nsinua piano. Loki lo ha sempre cercato, ma negli ultimi giorni lui è fuggito, forse la sua peste si sente indesiderato?

“Loki...” Sussurra alla stanza vuota. Bastano pochi secondi per sentire la porta che si apre, i passi calmi di suo fratello che raggiungono il letto.

“Mi hai chiamato, Thor?” Un soffio di aria fresca mentre le coperte vengono spostate.

“Sì, Loki.” Un corpo caldo premuto contro il suo. Un sospiro.

“Questo è il tuo posto, tra le mie braccia.” Stringe a se lo strano essere che è diventato suo fratello.

“Qui è dove voglio essere.” C’è un piccolo sorriso nella voce di Loki mentre si sitema a cavallo dei suoi fianchi. Thor ha lo strano impulso di fuggire... poi abbassa le mani sula vita di Loki e, oh, non c’è la stoffa dei pantaloni.

“Loki...” Ansima appena a saperlo nudo sopra di lui.

“Mi vuoi veramente?”

“Sì.” Non c’è incertezza, questo è per sempre.

I suoi vestiti scompaiono.

Sono pelle contro pelle.

Tra le cosce di Loki c’è qualcosa di bagnato... Thor si domanda quanto in effetti l’anatomia jotun sia diversa dalla sua.

Con una piccola risata Loki decide di insegnargli.

 

 

 

Eccomi qui, in questo fandom dopo secoli di latitatnza... con una storiella che era nel mio pc da almeno tre anni O.O Oggi l’ho vista e ho detto, perchè non finirla? Ed eccola qui!

Spero vi abbia fatto sorridere ^.^

A presto (forse)

Veleno Dolce

 

 

   
 
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