8
Finalmente
l’estate era arrivata, Sofia poteva godersi le sue mamme tutte per sé, giocare
con loro e i nonni; le vacanze erano decisamente iniziate per la sua famiglia.
Percorse
la passerella in spiaggia, mano nella mano con mamma Lana, arrivando al loro
ombrellone, quasi vicino alla riva ma non troppo, come preferivano da sempre.
Jen le raggiunse poco dopo con il carico di giochini che i suoi le avevano
reso, certamente più utili a Sofia e non ad occupare una soffitta.
Mom?
Vuoi una mano? – chiese dolcemente la piccola, che portava il suo set di secchiello
e altro.
Sono
forzuta, ricordi? – ridacchiò Jen facendole un occhiolino.
Shi
– sorrise di conseguenza quando si sistemarono – Mama come si chiama questa
spiaggia? – chiese.
El
Capitan State Beach, piccola – sorrise sfilandosi il copricostume, incurante
del fatto che sua moglie le fosse praticamente dietro.
Come
Hook? - ridacchiò la bambina guardando
la faccia di mamma Jen – Stai bene mom? – chiese ancora.
Uhm?
Io? Sì, fa solo un po’ caldo – disse togliendosi la magliettina chiara e poi
sfilò il pantaloncino, Lana ridacchiò sotto i baffi: Jennifer si imbambolava
ancora a guardarla, e poteva solo che farle piacere.
Ci
sono di nuovo gli amichetti! – sorrise Sofia felice.
E
potrai giocarci, cignetto! Però prima la crema, su vieni – disse la rossa,
invitandola ad avvicinarsi e la bambina si lasciò spalmare la protezione
solare; dopo sempre sorridente si avvicinò ai bambini che erano vicini, intrattenendosi.
Sempre
socievole, il nostro cignetto – sorrise Jen stendendosi sul suo lettino, mentre
Lana prendeva l’abbronzante.
E
tu ancora mi sbavi dietro! – ridacchiò spalmando la lozione.
Vuoi
una mano per la schiena? – chiese mentre la moglie già si sedeva dove lei era
sdraiata – Vuoi mettere la moglie sexy che ho? – disse muovendo la mano sulle
sue spalle.
Grazie
amore – si voltò e la baciò dolcemente – Ti amo, e sono felice che hai organizzato
la giornata allo zoo e al parco.
Scherzi?
So che questo è un periodo che sei impegnata con la boutique e Sofia ti ha dato
quell’ idea, e sono strafelice che tu voglia prendere la palla al balzo per i
20 anni di Once – sorrise accarezzandole il viso – Dio sono vent’anni che ci
conosciamo amore mio – la guardò.
Ehi
non farai la sentimentale adesso, vero? – disse sfiorandole il mento.
Faccio
la dura solo per Sofia, perché vedi? – disse indicandole la piccola con
l’amichetto di spiaggia – Devo per forza essere gelosa!
Perché
credi che io non lo sia? – la guardò – Di entrambe sempre!
Vale
lo stesso – disse accarezzandole la guancia e posò le labbra sulle sue – Ti amo
tanto! Aspettiamo i miei e tua mamma?
Shh,
Sofia non lo sa che ci sono: sorpresa! – ridacchiò – Guarda! – le indicò David
andare dietro a Sofia, quatto quatto.
Mi
scusi signorina? – l’uomo ticchettò un dito sulla spalla della piccola, che
voltandosi si buttò tra le sue braccia.
Nonni,
siete venuti! – ridacchiò tenendolo stretto e guardando le due donne.
Certo
– dissero Dolores e la mamma di Jen.
Mamme
– salutò gli amichetti e mano nella mano con il nonno andò da loro – Lo
sapevate?
Sorpresa
– ridacchiò Lana prendendola sulle gambe e lasciò Jen coccolarla.
Tesoro,
abbiamo trovato questo – chiese la madre di Jen porgendole un Jumbo Speed.
Non
ci credo, esiste ancora – disse la rossa guardando quel gioco da spiaggia.
Cosa
è mom? – chiese curiosa la piccola.
È
un gioco impegnativo, ma troppo divertente! – sorrise guardando sua moglie che
se la rideva – Ehi, vieni forza! – incitò la figlia a giocarci – Allora quando
questo ovale è dalla tua parte, tu allarghi forte le braccia per farlo arrivare
a me, okay? – la guardò dolcemente. Iniziarono con qualche difficoltà della
piccola, che diceva di non avere forza.
Forza
con quelle braccia, cignetto – la incitò.
Mom
non ho la tua forza, tu ti alleni – la guardò.
Uhm
la forza non è solo nei muscoli cucciola – sorrise – Dai riproviamo!
Pian
piano la piccola riuscì a far arrivare il bolide da lei alla mamma e giocarono
per un po’, poi Sofia concesse il posto alla mama e si preparò per andare a
fare il bagnetto con le nonne.
Non
tardate a venire a fare il bagno – sorrise la piccola e le donne ridacchiarono.
Sofia
dorme con tua mamma, e tu vieni da me? Ruffiana – l’accolse tra le braccia,
mentre erano stese sul lettino circondato dai teli per non far filtrare il sole
dell’ora di punta.
Non
lo sono – fece il labbruccio – Voglio le coccole di mia moglie.
Uhm
solo perché hai fatto così – le solleticò il mento – Che dici posso baciarti?
Non ci vede nessuno – ridacchiò.
Tutti
i baci che vuoi, amore mio – sorrise e l’altra infranse le sue labbra sulle
proprie.
Zoo
of Los Angeles
Sia
chiaro io la sezione dei rettili non la guardo! – disse Lana tenendo per mano Sofia,
mentre la piccola, teneva l’altra in quella di Jen.
Mama,
ma ci sono le tartarughe, sono carine quelle – disse mentre camminava in mezzo
a loro e sorrideva di essere nuovamente allo zoo. Le mamme ce l’avevano portata
quando era più piccola, ma non aveva molti ricordi, anche se già diceva di
voler fare la veterinaria.
Okay,
ma se tua mamma mi fa qualche scherzo la strozzo, sei avvertita – trattenne una
risata.
Disse
la Regina Cattiva! – la rossa la guardò fintamente scioccata.
Mama
il mio zainetto è pronto? – chiese guardandola alzando il viso, incuriosita.
Il
tuo è prontissimo, sai la mamma vuole fare una cosa molto bella per i 20 anni
della serie, che ne pensi? – sorrise.
È
passato già tutto questo tempo? – chiese – E cosa vuoi fare? – si arrestò e la mora
si chinò alla sua altezza.
Beh,
ho pensato di fare delle maglie e altri accessori con la tua idea dei
personaggi – spiegò.
Mi
piace un sacco! Però poi tutti avranno lo zainetto uguale al mio! – la scrutò.
Niente
affatto, quell’idea è solo tua! Il resto ce lo inventiamo insieme ti va? –
chiese tenendole le mani.
Sì,
facciamo il collage? – sorrise e la mamma le sorrise baciandola sulla fronte.
Uh,
guarda Sofia, i fenicotteri! – sorrise Jen indicandoglieli nel recinto – Sai che
nascono bianchi e diventano rosa, perché mangiano un’alga di colore rosso? - spiegò.
Forte!
– disse avvicinandosi ad osservarli - Che bello, il becco è curvo!
Ci
sono tanti colori qui – sorrise Lana tenendo sempre la mano della piccola – Guarda
il tucano, Sofi – glielo indicò.
Ci
sono falchi, aquile, pavoni – disse Jen aprendo la cartina con l’itinerario da
seguire.
I
pappagalli sono i più colorati – Sofia si incantò a guardarli e sentirli.
Sono
bellissimi e intelligenti sai? – Jen spiegò ancora qualcosa, leggendo la guida,
se la loro bambina fosse voluta diventare una veterinaria, sarebbe stato bene
procurarsi i libri giusti, che la incuriosissero sempre.
Guarda
come volano – Lana strappò la piccola dalla sua trance.
Lana
o andiamo, anche gli anfibi ti fanno paura? – la guardò Jen ridacchiando.
Non
ho avuto una bella esperienza con quelle in laboratorio – disse cambiando colorito.
Okay,
aspettaci dai mammiferi, arriviamo – sorrise prendendo la mano di Sofia e guidandola
per l’itinerario.
Ho
preso qualcosa da bere – sorrise quando le vide raggiungerla – Piaciuti?
Sì,
hanno la pelle viscida – ridacchiò la piccola guardando la faccia contrariata
della mama.
Okay
ci credo – tirò un sorriso.
Che
strana volpe – disse Sofia guardando quell’animale con le orecchie grandi.
Come
sapevi fosse una volpe, cignetto? – sorrise Jen leggendo.
Beh,
ha la faccia appuntita, ma le orecchie…
Sono
a forma di pipistrello – spiegò.
Mama,
Re Julian – ridacchiò Sofia, guardando il lemure che le fissava con gli
occhioni grandi e gialli.
Maestà
– rise Lana con la piccola, facendo un piccolo inchino.
Osservare
tutte le specie di scimmie, incuriosì molto la piccola che le osservò
attentamente, mentre le sue mamme si concedevano una passeggiata, tenendola
sempre d’occhio.
Credo
davvero che sarà il suo lavoro – ridacchiò Lana tenendo per mano sua moglie –
Stai bene? – la guardò.
Solo
un po’ di mal di testa, ma passerà, guardala come è felice – mostrò Sofia, nel
suo sorriso contagioso.
Grazie
a te – le diede un bacio sulla guancia – Grazie infinite!
Non
devi ringraziarmi, stiamo passando una giornata tra la natura e sono felice che
vi stia piacendo.
Mom
questo cosa è? – chiese Sofia ferma a fare la linguaccia ad un animale con gli
zoccoli.
È
un pudu, e credo che ti stia rispondendo alla linguaccia – trattenne una risata,
mentre Lana scattava una fotografia.
Pranzarono
all’ora in cui tutte e tre avvertirono il senso di fame, poi si spostarono per
andare all’ Aquarium of Pacific, altro posto che Sofia non vedeva l’ora di
visitare. Lì le raggiunsero, zia Julia e zio Daniel, con le famiglie. Avrebbero
partecipato agli spettacoli, erano dei momenti belli da passare tutti assieme,
nonostante i figli dei suoi fratelli fossero più grandi di Sofia, non era mai
mancato l’affetto.
Jen
cos’ha? – chiese Julia, prendendo a braccetto sua cognata.
Dice
di avere mal di testa, sono certa ci sia dell’altro e che non sia ancora pronta
a dirmelo, sai com’è tua sorella – disse tenendole la mano.
Una
testona – rise – Preoccupazioni?
Sicuramente,
è le accentuano il mal di testa, come sempre! – ammise
Ehi,
sono gelosa – disse Jen sorprendendole alle spalle e dando loro delle bottigliette
d’acqua.
Chiedevo
a Lana cosa facesse per il suo compleanno – sorrise prendendo il contenitore.
Non
vuole festeggiare – la guardò.
Voglio
solo fare una cosa carina, niente di che, stare con la mia famiglia! – fu sincera.
E
poi in camera da letto con mia sorella – sussurrò Daniel interrompendole mettendosi
buffamente con la testa tra le spalle delle due, beccandosi un buffetto affettuoso
di sua cognata.
Possiamo
tenere noi Sofia, se volete passare una serata romantica – disse Eleanor.
Vedremo
di prendere in considerazione questa offerta – Lana fece un occhiolino a sua
moglie. Aveva già in mente ti portarla in un posto carino e rilassante e passare
almeno una nottata e giornata solamente con lei.
Non
ci fu, uno spettacolo che a Sofia e ai suoi cugini non piacque. Gli animali
marini erano qualcosa che aveva sempre stupito tutti e la cosa non poteva che
essere apprezzata, con applausi rumorosi e soddisfatti. La giornata andava concludendosi
e la piccola iniziava ad accusare la stanchezza, così Jen la prese tra le braccia,
coccolandola.
È
stato bellissimo come sempre – disse Jen salutando tutti, tenendo una mano
sulla testa di Sofia, mentre si porgeva.
Quando
saprai cosa fare per il tuo compleanno, chiama – Daniel, punzecchiò ancora Lana.
Dopo i primi attriti, erano diventati molto più rilassati, e si parlavano e scherzavano
tranquillamente.
Certo
sarai il primo a saperlo – lo abbracciò, ed ogni famiglia si diresse alla
propria auto. Jen sistemò la piccola nel posto posteriore e poi abbracciò Lana,
guardandola.
Ehi,
sto bene! Non devi preoccuparti – sorrise accarezzandole il viso – Il mal di
testa è passato, avevo solo bisogno di staccare un po’!
Qualsiasi
cosa ci sia, puoi dirmela, quando ti è più comodo – disse accarezzandole le
braccia.
Lo so amore mio, lo so – sorrise e si porse a baciarla dolcemente.
Il
mare ispira sempre qualcosa di piacevole! Spero che il capitolo vi
piaccia, aspetto vostre emozioni e giudizi! Alla prossima xoxo