Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    27/07/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“E questo è tutto! Ti ho raccontato per filo e per segno cosa mi è capitato negli ultimi giorni…contento?” – afferma Elsa, sorridente. Raccontarsi le piace, specialmente perché chi l’ascolta è fin troppo come lei, e non solo per via della magia.

“Siamo simili, sai?” – dice lui.

“Sì, è strano, però sento con te un legame particolare, come se fossimo uniti dallo stesso sangue” – commenta il quinto spirito – “Poi abbiamo lo stesso colore della pelle, degli occhi e persino dei capelli”

“E non solo questo” – aggiunge Jack.

“A cosa ti riferisci?” – domanda, curiosa, la ex regina di Arendelle.

“Abbiamo lo stesso amore per la famiglia. Anche io, come te, farei di tutto per chi amo. Sarei disposto ad andare oltre i miei valori pur di rendere fieri di me quelli che mi vogliono bene”

“Già, a proposito di valori, tanti anni fa ho compiuto un atto imperdonabile che danneggiò la relazione tra me e mia sorella. Ho faticato a perdonare me stessa, però se oggi mi chiedessero di replicare, mi farei uccidere piuttosto che vederla soffrire”

“Mi hai accennato a questa storia. Riguardava tua nipote, vero? Perché hai dovuto allontanarla dal regno e dai genitori?”

“Non mi piace ricordare un passato molto doloroso” – aggiunge Elsa, cambiando discorso subito dopo – “Tu, piuttosto…non so nulla di te e della tua famiglia. Sono anche loro magici?”

“Ehm…mio padre sì. Mia sorella non lo è”

“Quindi l’hai ereditato da lui. Sarai fiero di questo”

Quella frase pronunciata in buona fede dalla giovane donna, turba visibilmente il suo amico.

“Ho detto qualcosa che non dovevo? Perdonami….”

“No, tranquilla. In fondo hai ragione. Nelle mie vene scorre il sangue di mio padre e la mia magia me lo ricorda giorno dopo giorno. È per lui se sono qui, non posso fare altro che essergli grato e agire su suo volere” – commenta.

Lo sguardo incupito parla da solo. Inutili altre domande; Elsa lo vede sollevarsi in aria e andar via senza pronunciare altre parole.

Chissà cosa può aver toccato nel profondo Jack, si domanda la custode della Foresta Incantata.

Non immagina minimamente che la somiglianza di cui parlava poco prima non è affatto casuale. Dopotutto le loro madri erano sorelle… così come Elsa e Jack sono i figli magici, allo stesso modo Anna e Sandy sono quelle prive di poteri.

E tutto sembra studiato a tavolino. Pitch Black ha volutamente scelto sua figlia Sandy nel ruolo umano della regina di Arendelle. Avrebbe potuto agire secondo un piano differente e invece chi più di una cugina fin troppo simile ad Anna, avrebbe potuto sostituirsi a lei.

Peccato che sono eccessivamente uguali…anche Sandy, come fece la cugina anni addietro, si è invaghita di Kristoff Bjorgman.

A proposito di Kristoff…

“Figliolo,cosa ci fai qui?” – esclama Ingrid trovando l’ex montanaro sull’uscio di casa.

“Nonnina, ci siamo anche noi” – afferma Agnarr, facendo capolino dietro le gambe del padre.

I gemelli si gettano tra le braccia della donna che li accoglie con affetto smisurato, mentre le preoccupazioni iniziano a farsi spazio nella sua mente.

“Rimarremo per un po' di tempo” – spiega il biondo, una volta sistemata la roba nelle stanze.

Letizia e Jack guardano in disparte la conversazione familiare costatando che l’arrivo dei consanguinei di Ingrid avrebbe implicato necessariamente e giustamente il loro trasferimento.

“Non c’è più posto per noi, sorellina. Diamo spazio al re e ai suoi bambini”
“E dove andremo?”

“Troveremo un’altra sistemazione. In qualche modo faremo” – dice il ragazzo, alquanto agitato.

“Io non voglio lasciare Arendelle. Amo questo posto, questa gente…”

“Leti, non piangere” – la abbraccia, amareggiato, il maggiore.

E le lacrime della piccola vengono colte subito da Iduna che le va incontro.

Con dolcezza posa la sua manina sulla spalla della Frost.

“Vivremo tutti insieme” – le sorride, ricevendo immediatamente l’abbraccio dell’altra felice della notizia.

“Ma noi…” – cerca di parlare Jack.

“Niente “ma”, non andrete da nessuna parte. Ormai siamo un’unica famiglia” – sostiene, fiero, Kristoff, intromettendosi nella conversazione.

La scena emozionante tocca il cuore di Ingrid che, in pena per il figlio, decide di intervenire a modo suo, per sistemare le cose.

L’indomani sarebbe andata a parlare faccia a faccia con la responsabile della faccenda: Anna.

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“Maestà, c’è vostra suocera che vorrebbe parlarvi” – comunica una delle cameriere a Sandy, seduta nella sala del trono, preda dei suoi mille pensieri.

“Dille che sono impegnata e non posso ricevere nessuno” – la sedicente regina cerca il più possibile di evitare situazioni scomode e incontrare la suocera di cui ignora anche il viso, rientra tra queste.

Così Ingrid viene liquidata in un battibaleno, incredula e scioccata dal poco rispetto che una donna come sua nuora mostra nei suoi confronti.

“Cosa le succede?” – chiede, spiazzata.

“La nostra sovrana è indaffarata, mi dispiace” – aggiunge la domestica, raggiungendo l’ospite all’ingresso.

“Non ci credo. Ti prego, Eleonor aiutami. Possibile che le circostanze così sospette non abbiano colpito nessuno?” – la supplica la Bjorgman, stupita dal silenzio del personale di sua maestà.

“Ultimamente è strana. Sembra essere tornata la Anna di tanto tempo fa, quella che aveva indurito il cuore per la separazione dalla principessina Ineke” – commenta l’altra – “Non è più lei”

Ed è quella frase a spaventare la madre dell’ex montanaro.

“Non è più lei” – ripete ad alta voce, iniziando ad escogitare un piano per ricevere risposte ad alcuni dubbi.

Fingendo di lasciare il palazzo, Ingrid percorre una strada secondaria che la conduce all’ingresso della servitù.

“Fortuna che non c’è nessuno” – tira un sospiro di sollievo, una volta raggiunto l’immenso corridoio che la separa dalla sala del trono.

Gli specchi alle pareti sono inquietanti – “Cosa ci fanno qui tutti questi oggetti?” – si domanda, osservandoli attentamente.

Mentre è intenta a fissare il suo riflesso in uno dei tanti specchi al muro, sente un mormorio provenire dal salone principale.

In punta di piedi raggiunge la porta e origlia.

La voce è quella di Anna e sembra parlare con qualcuno, lamentandosi di qualcosa.

“Non posso continuare ad essere chi vuoi tu. Non dormo, non mangio, ho sempre la paura di essere scoperta”

“Piantala Sandy, a breve sarà tutto finito e tornerai ad essere te stessa”

“No, padre! Come faccio ad essere serena sapendo di aver distrutto la vita di mia cugina?”

Ingrid non comprende esattamente il discorso, però avverte nel tono di voce e nelle parole della sovrana un forte senso di disagio e tanta sofferenza.

Ciò alimenta le sue perplessità.

Ma ecco che il dubbio trova spiegazione.

L’enorme portone viene spalancato e Ingrid fa appena in tempo a indietreggiare.

Di fronte a sé c’è sua nuora, con lo sguardo incupito e gli occhi lucidi.

“Chi sei tu? Cosa ci fai nel mio castello? Fuori” – arrabbiata con il mondo intero, Sandy ordina alla sconosciuta di uscire.

La Bjorgman viene allontanata da alcune guardie, anche esse stupite dal trattamento della regina nei confronti della suocera.

Ed una volta fuori dal palazzo, Ingrid, ancora tremante e scossa da quanto appena subìto, ha più chiara la situazione.

“Quella non è Anna!”  - confida a Kristoff, una volta rientrata a casa.

“Cosa vuoi dire?”
“Non mi ha riconosciuta, Kris!”
“Cosa? È impossibile”

“Invece è così! Credimi… vuol dire che la donna che ti ha trattato con quella freddezza, non è la nostra Anna”
In quel momento la mente del montanaro torna indietro nel tempo, esattamente al giorno della festa di compleanno di sua moglie.

Quella notte lei svanì nel nulla per alcune ore, comparendo totalmente cambiata.

“Devono averle fatto un incantesimo o robe simili” – ipotizza la donna.

“Che stupido sono stato a non accorgermene prima! Avete ragione, madre! Quella non è mia moglie e se la situazione è come temo, c’è di mezzo lo zampino di Hans Westergard”

   
 
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