Finalmente
tutto ha una spiegazione. Ogni pezzo
del puzzle combacia. Anna non è Anna e adesso anche Kristoff
è cosciente che
sua moglie non lo odia senza ragione.
“Voglio
affrontarlo e smascherarlo. Deve
dirmi cosa le ha combinato” – si infuria Bjorgman
aprendo con forza la porta d’ingresso
dell’abitazione materna, pronto per affrontare Hans.
“Fermo,
figliolo. Non sappiamo neppure dove
sia Westergard in questo momento. Cosa vorresti che ti dicesse,poi?
Negherebbe,
senza ombra di dubbio”
“Non
posso abbandonare Arendelle nelle mani
di una regina controllata da quel vile!”
“Dobbiamo
intrufolarci tra le quattro mura e
spiare le loro mosse” – quell’idea salta
alla mente di Jack, che intromessosi
nella conversazione, si propone come volontario –
“Nessuno mi conosce bene. Se
Anna non è in sé, non si ricorderà di
avermi ospitato alla sua festa di
compleanno. Neppure Hans… sono la spia perfetta”
“Sei
sicuro? Non voglio metterti in mezzo ad
una situazione pericolosa” – sostiene il re,
appoggiando una mano sulla spalla
del ragazzo.
“Convintissimo!
Avete fatto tanto per me e
mia sorella. È giunto il momento di contraccambiare il
favore e dare noi una
mano a voi” – Frost è determinato e
nessuno avrebbe frenato le sue idee. Neppure
il pianto di Letizia, preoccupata immaginando il parente rinchiuso
dalla regina
in una buia prigione.
“Non
mi accadrà nulla, sorellina. Stai tranquilla”
– la rasserena con un tenero abbraccio.
“Se
Anna capisse tutto, potrebbe arrabbiarsi
molto ed è bene che ti ricordi che non è
più docile e comprensiva” – aggiunge
ancora
la piccoletta.
“Non
ho paura, non averne tu al mio posto. Vedrete
che sarò di ritorno il prima possibile”
Per
entrare nel castello, Ingrid dà opportune
indicazioni a Jack che le segue alla perfezione.
Il
fato vuole che non ci siano intoppi quando
percorre di nascosto il tragitto che, in pochi minuti, lo conduce
direttamente
nei sotterranei.
Con
in mano una sola lanterna e il cuore in
gola, Frost raggiunge la cucina principale.
È
notte profonda, impensabile che qualche
domestica sia sveglia alle prese con le pietanze. Infatti, il luogo
è vuoto. Le
stoviglie sistemate e lucenti, il camino spento, il pavimento pulito e
privo di
briciole…
“Che
efficienza” – commenta Jack, notando la
pulizia estrema della servitù di palazzo.
Come
precisato da Ingrid, lascia la stanza in
fretta e raggiunge il terzo piano, lì dove è
situata la camera da letto della
regina.
Qualcosa
lo turba ed è ciò che ha turbato
chiunque fosse entrato nel castello in quei giorni.
Gli
specchi.
“Ma
cosa significa tutto questo?” – esclama,
sobbalzando – “Che cosa inquietante”
Deciso
a capirne di più, si sistema nella
camera dei gemelli, rimasta vuota e attende le mosse del nemico.
Nonostante
la stanchezza e il sonno iniziano
a pesare, Frost non demorde.
“Resisti,
resisti, resisti” – ripete a se
stesso, quando gli occhi vogliono cedere.
Il
sonno svanisce improvvisamente nell’attimo
in cui qualcuno dall’esterno abbassa la maniglia della porta,
varcando l’uscio.
Jack
non riesce a nascondersi con rapidità…
“Chi
sei?” – chiede una voce, rivolgendosi
alla giovane spia dei Bjorgman.
-------------------------------------------------------
Letizia
è cresciuta con suo fratello maggiore
e ha vissuto da sempre in simbiosi con lui.
Come
può starsene tranquilla in casa,
pensandolo in una missione impossibile che potrebbe rischiargli la
prigionia a
palazzo?!
Seduta
sul divano, sorseggia una tazza di
latte, pensando e ripensando a Jack.
“Tutto
bene, tesoro? Come mai sei sveglia a
quest’ora?” – le domanda Ingrid,
accortasi dell’assenza della ragazzina dal
letto che ora condividono.
“Nulla,
torna a dormire. Mi dispiace,
alzandomi devo averti disturbata”
“No,
cara! Sai bene che ho il sonno leggero.
Soprattutto condivido la tua agitazione, sapendo di aver coinvolto Jack
in
questa storia, però non temere. Domattina andrò
personalmente lì, voglio
sincerarmi che tutto fili liscio. Nel caso contrario, sarò
io a prendermi ogni
colpa e scagionerò tuo fratello”
---------------------------------------------------
“Olaf!
Sono io, Jack Frost. Ti ricordi di me?”
“Certo!
Cosa ci fai qui?” – chiede il pupazzo
di neve, confuso di trovare l’amico lì.
“Riguarda
la regina…”
“Anna?
Cosa cerchi da lei?” – domanda,
confuso, l’omino magico.
“Temo
non sia più in sé”
La
non risposta del pupazzo, sorprende Jack
che aggiunge – “Immagino tu abbia avuto lo stesso
pensiero”
“E’
strana, hai ragione. Temo che la nostra
vecchia Anna non sia qui”
“E
dove pensi che si trovi? Chi è questa
donna che finge di essere la regina?”
“Esistono
magie e magie. Però quella diffusa
tra i potenti maghi oscuri è il mutaforma”
“Muta…che?”
– esclama scioccato il ragazzo.
“La
capacità di cambiare aspetto”
“Ok,
il discorso fila, soltanto che… se questa
sedicente sovrana è un mutaforma, dove si trova la vera
Anna?”
“Per
rendere lo scambio di persona è
necessario eliminare la copia reale”
“ELIMINARE? Olaf, mio Dio, mi stai dicendo che potrebbe
essere…?”
“Morta?
No, per fortuna. Eliminata da questa
realtà potrebbe significare che sia prigioniera in una sorta
di limbo. Se l’hanno
sostituita con una falsa, a loro serve viva e vegeta. Sono convinto che
chi ce
l’ha portata via, mira a qualcosa”
“Tipo? Io pensavo a Hans, ma a quanto pare dietro
c’è qualcosa di più grande
della sua perfidia”
“Esatto,
Jack! Ho fatto ricerche e ricerche
in questi giorni. Posso sembrare svamipito però non lo sono
affatto. Sono giunto
ad una conclusione: Hans sarà complice di qualcuno. E adesso
che mi ci fai
pensare…l’acqua ha memoria ed io ricordo che tanti
tanti anni fa ci fu un
potente stregone oscuro che mirò alla conquista di
Arendelle”
“E
ora dove si trova? Potrebbe essere lui…”
“I trolls l’hanno relegato in uno
specchio” – gli racconta, rivelando un
particolare centrale in questa faccenda.
“Aspetta, aspetta, aspetta…hai detto uno
specchio?” – scioccato, Frost esce
dalla camera correndo veloce.
A
quel punto, fermatosi a pochi metri dalla
camera della sovrana, si guarda attorno e la realtà dei
fatti si palesa.
“Il
castello è stracolmo di specchi….”
–
commenta l’umano, con le mani tra i capelli –
“Ecco perché ne sono stati
disposti così tanti. Olaf, è troppo
tardi….lui è già dentro e controlla il
castello”
“Non
c’è ombra di dubbio…. Amico mio,
dobbiamo consultare i trolls, perché temo che se aspettiamo
ancora, potrebbe
trovare un modo per liberarsi”