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Autore: 0421_Lacie_Baskerville    30/07/2020    1 recensioni
Avvertimento Spoiler All Might (ci sono vari spoiler fino alla quarta stagione di MHA e tutto FT)
Immaginiamo il mondo di MHA e che All Might abbia incontrato Erza Scarlet di FT, scappata dalla Torre e abbia deciso di adottarla. Immaginiamo la Erza di Fairy Tail, rinomata agenzia e accademia per eroi, assistere in TV ai fatti di Kamino e decisa ha proteggere la persona che è diventata suo padre, si trasferisca alla Yuei, seguita dai suoi amici Natsu e Lucy per proteggerlo.
Così incontra il successore di All Might, Midoriya Izuku, che resta profondamente colpito dall'esistenza di questa "figlia". Intanto la Yuei subisce diversi attacchi e dietro di essi si cela un unica persone che da anni manipola gli eventi della vita di Erza, in attesa di poter fare la sua mossa e vendicarsi del Simbolo.
I ragazzi dello Yuei e di Fairy Tail dovranno unire le forze per sconfiggere questa sinistra figura, intrecciando fra loro amicizie, amori e rivalità.
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: All Might, Dabi, Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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La Torre del Paradiso non si meritava un nome così poetico.
Era uno strano edificio a metà fra un forte di pietra, logorato dalla salsedine e dalle intemperie, e la cima di blocchi agglomerati in modo contorto che salivano in alto.
L’isolotto su cui sorgeva il forte era piccolo e roccioso, con poca vegetazione e diverse apertura nella roccia sommerse dal mare. Midoriya scivolò con i compagni dietro dei massi porosi e sbirciò l’ingresso sorvegliato da guardie armate. Era una piccola apertura nella base in roccia della struttura, una caverna chiusa da sbarre arrugginite, che sprofondava all’interno della costruzione.
≪ L’ultima volta che sono stato qui, era completamente deserto ≫ mormorò Gran Torino, osservando il piccolo gruppo di guardie che faceva la ronda e si fermò a scambiare poche parole con le due sentinelle.
≪ Il preside aveva ragione. ≫ commentò Iida, cupamente. ≪ Sono tornati qui, come aveva detto. ≫
Il resto del gruppo si appiattì dietro i massi, sbirciando la scena. Lucy e Happy stavano trattenendo Natsu per i vestiti, il ragazzo aveva l’aria seccata e voleva gettarsi all’attacco a testa bassa, contro ogni buon senso. Kirishima fremeva di impazienza dietro un Bakugo stranamente calmo e concentrato. ≪ Perciò Erza-san sarà lì dentro, ma dove? Questo posto è enorme. ≫
Midoriya sollevò la mano e sfiorò l’elsa della spada che si era allacciato sulla schiena. Non che ne avesse bisogno, non sapeva nemmeno come si brandisse una spada, ma l’aveva raccolta da terra dopo che Erza era stata portata via e lui gli era corso dietro, senza riuscire a raggiungerla.
Ce l’aveva ancora impresso nella mente, il modo in cui lei l’aveva lasciata cadere, come se le sue dita avessero perso la forza per stringerla. Assurdo, perché Midoriya sapeva quanto fossero realmente forti e salde, quelle dita.
La sua mano strinse l’elsa, premendo il palmo guantato contro il cuoio caldo e consumato. Avrebbe dovuto capirlo chi erano quelle persone e perché lei avesse reagito così, ma la cosa che lo feriva di più era il fatto che non fosse riuscito a fare nulla per impedire che se la portassero via. Se l’era lasciata scapare come se fosse tornato ad essere il bambino privo di quirk di una volta, incapace di ribellarsi a chi lo circondava.
≪ Deku-kun? ≫ lo chiamò Uraraka, guardandolo preoccupata.
Midoriya si riscosse, abbassando la mano di scatto. Sapeva di avere un’espressione adirata a indurirli i tratti del viso, la sentiva bollire dentro, quella rabbia.
Gli altri lo stavano guardando, in attesa. Il gruppo di ronda era passato oltre, scomparendo alla vista.
≪ Adesso. ≫ disse Midoriya, attivando il Full Cowl. Lui e Gran Torino balzarono fuori dal nascondiglio e colpirono in testa le due sentinelle, mandandole al tappetto prive di conoscenza.
Il resto del gruppo gli raggiunse di corsa, trascinando le guardie dentro e immobilizzandole in un angolo buio.
≪ D’accordo ed ora? ≫ domandò Lucy, ansiosa. Natsu si inoltrò nel cunicolo, fiutando l’aria come un segugio. ≪ Il suo odore prosegue per di qua. ≫
≪ Cristo, ma sei un animale ≫ brontolò Bakugo, seguendolo. Natsu sbuffò. ≪ Il fiuto dei draghi è piuttosto potente, cosa credi? ≫
≪ Piuttosto fate silenzio. ≫ La vocetta di Happy era sottile e ansiosa. ≪ Cerchiamo di evitare di attirare troppo l’attenzione. ≫
≪ Non sarà certo un gattaccio a dirmi cosa devo fare. ≫ Bakugo mostrò i denti, infastidito. Kirishima gli afferrò la spalla, cercando di farsi ascoltare. ≪ Andiamo, amico. Cerca di collaborare. ≫
≪ Non ho bisogno di collaborare! ≫
Midoriya si teneva alla coda della fila, con Uraraka alle spalle e Gran Torino accanto. I loro passi risuonarono contro le pareti di roccia, mentre giungevano in una sorta di atrio. Scivolarono in un corridoio, appiattendosi contro il muro e infilandosi dietro porte chiuse, in stanze vuote e polverose, per evitare le guardie.
≪ Non capisco perché ci nascondiamo. ≫ sibilò Natsu, frustrato. Lucy lo teneva per un braccio, per impedirgli di gettarsi a testa bassa. Lo guardò irritata. ≪ Perché non sappiamo quanti sono e che genere di quirk hanno. Cerchiamo di sfruttare l’effetto sorpresa più allungo possibile, Natsu. ≫
Il ragazzo fremeva d’impazienza, così come Bakugo. Kirishima e Iida erano i più calmi e controllati. Midoriya si sentì pungolare una gamba dal bastone del vecchio, si voltò a guardare la sua faccia arcigna.
≪ Qualcosa non va, Gran Torino? ≫ mormorò, corrugando la fronte. Il vecchio strinse le labbra, preoccupato. ≪ Questa storia puzza in modo impressionante. ≫
Tutti quanti si voltarono a guardarlo, sorpresi.
≪ Cosa intende? ≫ domandò Iida, esitando a riaprire la porta.
Gran Torino scosse la testa, incupendosi sempre più. ≪ Ci sono molte cose che non quadrano. Perché rapirla adesso, tanto per iniziare? Com’è che ci sono così tante persone in questo posto, ma non abbiamo trovato nemmeno un intoppo? ≫
Midoriya sussultò. ≪ In effetti…è come se volessero lasciarci entrare. ≫
≪ Siete paranoici. ≫ commentò Lucy, scuotendo la testa. ≪ Siamo semplicemente stati bravi a non farci scoprire. ≫
Il vecchio non sembrava tranquillo. Iida sbirciò nel corridoio e mormorò. ≪ Via libera. ≫ Scivolarono nuovamente fuori, muovendosi svelti e silenziosi.
≪ Se non ricordo male, al piano sotterraneo ci sono generatori e miniere. ≫ spiegò il vecchio. La luce che pendeva dai soffitti era flebile, dovevano aver rimesso in moto i generatori in qualche modo. ≪ Di sopra ci sono altre celle e sale chirurgiche, laboratori e studi. La maggior parte di quelle cose era già andata distrutta nella ribellione. ≫
≪ Terranno Erza-san nei piani più alti, no? ≫ azzardò Kirishima, guardandolo preoccupato. Iida al suo fianco annuì. ≪ Se è così dovremmo salire usando delle scale oppure… ≫
Una sirena risuonò per tutto lo stabile, assordante. ≪ Violazione della sicurezza! ≫ ruggì una voce metallica dagli altoparlanti. ≪ A tutte le unità, la sezione di detenzione è stata violata. Tutte le guardie si rechino subito in quel punto. ≫
Uraraka sussultò atterrita, portandosi le mani alla bocca tremante. ≪ Ci hanno già scoperto?! ≫
≪ No. ≫ replicò Midoriya, sentendo il cuore balzargli in gola. ≪ Le prigioni sono più in basso di dove siamo noi. ≫
≪ Erza. ≫ sussurrò Lucy, con uno scintillio negli occhi. ≪ Deve essere opera sua, ne sono sicura! ≫
Gli altri si lasciarono scappare un sorriso incredulo e felice, ma Midoriya non si sentiva affatto sollevato a quella notizia. Aveva una brutta sensazione in merito, il suo corpo si tese nervosamente.
≪ Non c’è tempo!  Natsu, dove si trova? ≫ sbottò Gran Torino, nervoso quanto il suo allievo. Natsu non si mosse, i suoi occhi erano fissi su un punto preciso. ≪ Arrivano da tutti i corridoi ≫
≪ Non ti ho chiesto questo! ≫ sbottò il vecchio, spazientito.
Scintille dorate scaturirono dai pugni del ragazzo che si strinsero, la sua voce conteneva un basso ringhio. ≪ Voi seguitemi. La troverò. ≫
Midoriya sentì il cuore balzargli in gola. Erza era da qualche parte in quell’enorme struttura, doveva trovarla prima che le facessero del male.
Non aveva idea di cosa quella gente volesse da lei e come avessero intenzione di prendersi il suo potere, anche ammettendo che ci fosse qualcuno come All for One in grado di rubare i quirk altrui, non avrebbe permesso che si prendessero proprio Erza. ≪ A questo punto, non possiamo più pensare di passare inosservati. Andiamo dritti da Erza e usciamo di qui, velocemente. ≫
L’avrebbe ritrovata. Non avrebbe permesso che rivivesse ancora una volta quel orrore. Improvvisamente, gli tornò in mente quanto tremasse mentre gli raccontava della setta, del suo passato. Perfino dopo anni, lei era tormentata dai ricordi di quel luogo.
Dai corridoi vennero fuori molte persone armate, gridando ordini confusi. Natsu stese il braccio e indicò una direzione, poi iniziò a sputare fuori fuoco dorato dalla bocca.
Si gettarono in battaglia, facendosi largo nella ressa di persone. Natsu apriva la fila, indicando loro dove dirigersi.
≪ I loro odori scendono per di qua. ≫ gridò, scagliando contro il muro un soldato. Midoriya e Bakugo balzarono in avanti, spazzando via altri soldati prima che le loro armi facessero fuoco.
Si muovevano veloci, scendendo, svoltando e salendo. Le pareti passavano da calce a pietra polverosa, diventando più consumati e devastati man mano che si inoltravano.
≪ Questi sono i segni dell’ultima battaglia. ≫ mormorò Iida, sbirciando dentro una parete mezza collassata su sé stessa, oltre cui si vedevano tavolini operatori riversi a terra e vetri rotti. Cavi scuri pendevano dal soffitto sfiorando la pietra annerita dal sangue e dagli anni.
Midoriya evitò per un pelo il criminale che gli volò davanti, gettato in aria da Bakugo e che crollò al suolo, sotto gli stivali di Lucy.
Il ragazzo dava l’impressione di divertirsi, colpendo i nemici con le sue esplosioni e facendoli volare in aria. ≪ Morite, bastardi! ≫ ringhiava feroce.
Midoriya atterrò altri tre uomini venuti fuori da una delle decine di corridoi. Più scendevano più l’aria si riempiva di un tanfo soffocante di terra e argilla.  
≪ Da questa parte il suo odore è più forte ≫ gridò Natsu, indicando una delle aperture. Avanzavano velocemente, usando il fiuto di Natsu per trovare la strada e raggiungere Erza, in mezzo a quel labirinto di cunicoli e aperture.
≪ Beh, fatevi sotto, bastardi! ≫ gridò Bakugo, con un sorriso folle.
Oh Dio Santissimo, fa più paura lui dei villan!
Natsu non era da meno, picchiando duramente chiunque li si parasse davanti.
Uraraka e Iida si davano da fare alle loro spalle, mentre Gran Torino li precedeva di poco, saltando di qua e di là. Coglieva di sorpresa i nemici, gettandoli nel panico.
Se continuiamo così dovremmo farcela, pensò, guardando la scia di nemici che si erano lasciati alle spalle. Se solo avesse avuto la certezza che fosse davvero così, invece, iniziava a pensare che Gran Torino avesse ragione.
C’era qualcosa che non quadrava in tutta quella storia.
Più si inoltravano dentro e scendevano, più le sue narici si riempivano del puzzo di sale e fango, mescolato a quello dell’aria chiusa e di qualcosa di rancido che non sapeva – e non voleva - definire.
C’erano centinaia di celle, arnesi da lavoro sparsi per terra e segni di distruzione e abbandono, residui di una battaglia combattuta anni fa.
≪ Deku! ≫ strillò, Uraraka, indicando qualcosa alle sue spalle. Lui reagì all’istante, mandando per aria il soldato. Otto percento, aveva perso un poco il controllo.
≪ Grazie, Uravity ≫ le disse, battendo il pugno con lei che sorrise, con gli occhi scintillanti. ≪ Figurati. ≫ disse, arrossendo.
Seguirono Natsu, arrivando in una stanza più ampia dove c’erano cumuli di terra e casse marcite. Il pavimento pendeva verso la parete rocciosa su cui si aprivano gallerie scure.
≪ Queste devono essere le miniere. ≫ commentò Iida, guardandosi attorno. ≪ Sei sicuro che Erza si trovi qui? ≫
≪ Questa è la strada che ha preso lei. ≫ replicò scocciato, Natsu. Aveva il viso cupo e perplesso. ≪ Ma è strano. ≫
≪ Che intendi dire? ≫ Uraraka lo guardò ansiosa, esitando dietro di lui. Il ragazzo non si voltò portandosi la mano dietro la nuca. ≪ Ci sono più piste con il suo odore. Prima stavo seguendo quella che coinvolgeva l’odore di quei ragazzi che ci hanno attaccato, ma poi ho trovato una traccia più fresca. ≫
≪ Si deve essere liberata. ≫ intervenne Lucy, con una nota di entusiasmo nella voce. ≪ Ne sono sempre più convinta. ≫
Natsu annusò l’aria, girandosi di scatto in una direzione. ≪ Forse, ma c’è qualcuno con lei di cui non riconosco l’odore. Di là è più forte. ≫.
Midoriya si mosse nervoso, sfiorando l’elsa alle sue spalle. Aveva la testa piena di domande senza risposta e di perplessità. Era difficile per lui ragionarci su in quel momento.
Gran Torino si fermò di colpo, sollevando un braccio, e disse deciso. ≪ Fermi. Arriva qualcuno. ≫
I ragazzi si arrestarono. Dal cunicolo emersero tre figure contorte, la pelle nera e i visi deformi. Gli occhi vacui dei Nomu si fissarono su di loro, le loro bocche si spalancarono emettendo versi indefiniti.
Midoriya si sentì raggelare il sangue nelle vene e mosse un passo indietro.
≪ Nomu ≫ disse Iida, al suo fianco rabbrividendo. ≪ proprio come ad Hosu≫.
≪ Veloci, andate ≫ gridò Gran Torino. ≪ Me ne occuperò io≫
Bakugo fece danzare le esplosioni sulle sue mani ≪ Cazzo si, vediamo se resistono alle mie esplosioni!≫. Aveva un sorriso talmente folle sul viso che, per un attimo, Midoriya si chiese chi fosse veramente il villan fra loro.
≪ Le mie fiamme li sistemeranno! ≫ scattò Natsu, facendole danzare sui suoi pugni.
≪ Stanne fuori, bastardo! ≫ gridò, Bakugo.
Gran Torino schizzava fra i tre Nomu, colpendoli con potenti calci e facendoli barcollare, uno di loro non lo colpì con una manata. Gran Torino colpì il suolo con un tonfo sordo e sarebbe stato schiacciato da una zampa del Nomu, se Midoriya non l’avesse tratto in salvo appena in tempo. 
 Si voltò per aiutare i suoi amici nella battaglia e assistette a qualcosa di così assurdo da lasciarlo pietrificato.
Le teste e le braccia dei tre Nomu si staccarono di netto con un sibilo. Il vento si alzò nella stanza e un attimo dopo, le tre creature stavano a terra morte.
In mezzo al campo di battaglia, circondata dai loro cadaveri, c’era Erza Scarlet con una spada per mano.
Midoriya la fissò raddrizzarsi con il cuore che batteva a mille. Era salva. Non aveva nemmeno un graffio, si rese conto con una vertigine. Indossava dei pantaloni larghi in stile samurai e aveva il seno fasciato. Il marchio di Fairy Tail suo braccio spiccava come i suoi capelli scarlatti, raccolti in un’alta coda.
≪ Erza! ≫ gridò, Lucy, felice. ≪ Ero sicura che tu fossi salva! ≫
Le corse incontro per abbracciarla, ma si fermò venendo fulminata da due occhi fiammeggiati e furiosi. La sua voce era tagliente quanto il filo delle sue spade. ≪ Cosa diavolo ci fatte voi qui?! ≫.
Midoriya si alzò lentamente, come intontito. Lucy sussultò, guardandola ferita. Uraraka si strinse le mani al petto, tirando un sospiro di sollievo. ≪ Siamo venuti a salvarti, ma…vedo che hai fatto già da sola ≫ rise, imbarazzata.
Erza la guardò appena. Il suo sguardo aveva una luce che a Midoriya non piaceva per nulla. Non solo non sembrava felice di vederli, ma era addirittura arrabbiata che fossero lì.
Gran Torino si spazzolò via la polvere dal vestito. ≪ Così alla fine, hai deciso di usarlo ≫ mormorò, lanciandole un’occhiata guardinga.
Erza corrugò la fronte, abbassando lo sguardo su di lui, sorpresa. ≪ Maestro, anche lei qui? ≫
≪ Che razza di domanda è?! Sono venuto per conto di All Might ≫ replicò seccato il vecchio. ≪ Eravamo preoccupati per te e siamo venuti ad aiutarti ≫.
Natsu aveva un sorriso a trentadue denti. Bakugo aveva l’aria annoiata e Kirishima, al suo fianco, sembrava sollevato.
Iida strinse il pugno e disse entusiasta ≪ Come c’era da aspettarsi da Titania. Ci siamo preoccupati per nulla ≫.
Per qualche ragione, Midoriya non riusciva a sentirsi sollevato. Aveva una brutta sensazione, invece. L’atteggiamento di Erza lo preoccupava, era fredda, distratta. Sembrava ben poco felice di vederli. Le sue lame scintillavano nella luce fiocca del cunicolo.
≪ Non ho bisogno del vostro aiuto. ≫ disse lei gelida, lasciandoli tutti di stucco. ≪ Nessuno vi ha chiesto di seguirmi, perciò potete andarvene. ≫
Uraraka si lasciò sfuggire un verso strozzato, incredulo. ≪ Aspetta, un momento. ≫ esclamò indignata. ≪ Abbiamo rischiato le nostre vite per venire fin qui e questo è tutto quello che hai da dire? ≫
Gli occhi castani di Erza li guardarono senza vederli. Midoriya si irrigidì, trovandoci dentro solo oscurità. Non c’era traccia dello scintillio battagliero che di genere gli accendeva di vita lo sguardo.
≪ Bene, dato che ti abbiamo trovato ≫ disse con una nota nervosa nella voce, stringendo i pugni lungo i fianchi. ≪ Possiamo andarcene tutti quanti insieme≫.
≪ Si,  ≫ convenne lei, senza guardarlo. ≪ dovette andarvene e subito≫.
≪ D-dobbiamo? ≫ ripeté, sorpresa Lucy. ≪ Solo noi?≫
Midoriya sentì qualcosa dentro di sé tirare. Avanzò verso di lei senza guardare nessuno e le afferrò il polso, tirandosela dietro. Erza puntò i piedi nudi – perché mai era conciata in quel modo, accidenti?! – e gli puntò una lama alla gola.
≪ Lasciami ≫ gli disse, gelida.
Sentì i suoi compagni sussultare, sorpresi.
≪ Erza? ≫ mormorarono Lucy e Uraraka. Lui la guardò e capì che non sarebbe venuta. Lo sapeva già, infondo. L’aveva capito ascoltando All Might raccontare la sua storia. Poteva anche averla cresciuta lui, ma Erza era ancora legata a quel posto.
La voce di Midoriya si accese di rabbia e frustrazione. ≪ All Might ci sta aspettando sulla spiaggia. Ha messo a rischio la sua posizione allo Yuei perché potessimo venire qui. Molte persone stanno rischiando molto solo per te, quindi no, non me ne vado. Non senza di te≫.
A sentire nominare suo padre, la mano di Erza ebbe un tremito. La sua spada svanì, liberò la mano con uno strattone e se la strinse al petto, evitando i loro sguardi. ≪ Lasciatemi ed andatevene. Io…sono destinata a sparire da questo mondo, insieme a questo posto ≫
≪ Che stai dicendo?! ≫ gridò Natsu, nello stesso momento in cui Midoriya gridò ≪ Non te lo lascerò fare! ≫.
“Probabilmente quello era il modo peggiore in cui cercare di convincerla. In quel momento, però, non riuscivo ad essere lucido. Mi si agitavano in petto emozioni e sentimenti a cui non riuscivo a dare un nome.”
≪ Noi siamo tuoi amici, non devi farlo…non devi affrontare tutto questo da sola ≫ disse, a mezza voce. Cercò di prenderle la mano, ma lei lo respinse, indietreggiando.
Strinse i pugni così forte da conficcarsi le unghie nella carne. Si sentiva ribollire il sangue nelle vene. Aveva visto il modo in cui Erza si era consegnata a loro, pur tremando, non aveva esitato.
L’aveva vista strapparsi di dosso le mani che tentavano di trattenerla.
Era sempre più convinto che Aizawa avesse ragione. Erza glielo aveva detto. Te lo racconto perché mi fido di te. Eppure, lui non aveva capito. L’aveva guardata tremare davanti alla sua finestra, mentre gli apriva quel piccolo spiraglio e non aveva capito quanto le fosse costato o quanto ancora soffrisse.
Aveva pensato che fosse bella e forte. Lei si era appoggiata a lui, e tutto quello a cui lui era riuscito a pensare era quanto fosse soffice la sua pelle e buono il suo odore, a come gli facesse girare la testa stringerla fra le braccia e a quanto avrebbe voluto baciarla.
≪ Noi siamo amici, dannazione! ≫ sbottò, esasperato. ≪ Non ti lasceremo qui≫
Erza lo guardò e l’espressione sul suo viso si addolcì. ≪ Izuku… ≫ mormorò, con un filo di voce.
≪ Infatti, torneremo a casa tutti insieme ≫ convenne Natsu, raccogliendo l’approvazione generale. ≪ Perciò dicci cosa sta succedendo. Noi ti aiuteremo ≫.
Erza distolse lo sguardo, stringendosi forte le braccia al corpo e tremando leggermente. I capelli caddero a nasconderle gli occhi.
≪ Si tratta di Gerard, non è vero? ≫ disse, Gran Torino, grave. Al suono di quel nome, Erza sussultò, come se l’avessero colpita. I suoi occhi si spalancarono e si scurirono, riempendosi di un misto di odio, rammarico, terrore.
Ge-Gerard ≫ sussurrò, le mani si chiusero in pugni stretti.
Per qualche ragione, Midoriya si sentì trafiggere da una strana fitta di dolore e rabbia a sentirle pronunciare quel nome in quel modo. Aveva un suono intimo, come se la persona a cui appartenesse le fosse preziosa.
Gran Torino, sospirò. ≪ Immaginavamo che si trattasse di questo. Toshi – All Might, volevo dire – mi ha chiesto di mantenere per lui la promessa che ti fece. Ti riporterò a casa con le buone o con le cattive, Erza ≫.
Lei lo guardò, senza parlare.
≪ Erza, che cosa sta succedendo? ≫ intervenne, Lucy, in ansia ≪ Quelle persone erano davvero tue amiche? E chi è Gerard?≫.
Lei abbassò lo sguardo, le spalle scosse da un tremito. Su una guancia scivolò una lacrima. Quando sollevò lo sguardo, Midoriya restò basito nell’accorgersi che solo uno dei suoi occhi era lucido e pieno di lacrime.
≪ Si ≫ mormorò, con un filo di voce tremante. ≪ Loro sono miei amici, anche se ormai mi odiano≫.
Midoriya trasalì, allungò una mano come a provare a riafferrare quella di lei e la lasciò ricadere vuota. Si morse il labbro, frustrato. Erza tremava leggermente davanti a lui, conficcandosi le unghie nei palmi.
≪ Ma perché? ≫ protestò, Uraraka. ≪ Insomma, All Might ci ha detto tutto, non avevi scelta, Erza-san. Hai fatto il possibile per salvarli ≫.
Erza tremò, abbassando lo sguardo. La sua bocca si contorse in una smorfia amara. ≪ Non ho fatto abbastanza≫.
Iida avanzò, parlando con voce gentile. ≪ Sono sicuro che le cose si possano sistemare. Se gli parlassi, spiegando la tua posizione, sono certo che…≫
≪ No ≫ scattò, lei. Ritraendosi come se si fosse scottata al suono di quelle parole. Scosse la testa, prendendo un respiro incerto. ≪ Ormai Gerard ha corrotto le loro menti. Non ascolteranno nessun altro che lui≫
≪ Ma chi è questo Gerard? ≫ scattò, Lucy, frustrata. ≪ E cosa vuole da te? ≫
Gran Torino la studiò con cipiglio cupo. ≪ Gerard è la persona che vuole il tuo quirk, non è vero?≫
Sussultarono, guardandolo sorpresi. Gli occhi di Midoriya restarono fissi sulla figura della ragazza che annuì, evitando i loro sguardi. ≪ Vorrei che fosse così semplice. ≫ sussurrò, con un filo di voce ≪ Purtroppo, il mio quirk è solo una delle cose che Gerard vuole≫.
Ogni volta che la sentiva pronunciare quel nome, Midoriya sentiva una fitta allo stomaco. Gerard, diceva e la sua voce aveva una nota struggente.
≪ Che significa? ≫ insistette, Gran Torino, spazientito. ≪ E cosa sta succedendo realmente? ≫
≪ Ve lo racconterò, prima che giunga la fine di questa storia. Vi dirò la verità, dato che siete venuti fin qui≫. Sollevò lo sguardo e li guardo, decisa. ≪ Ma poi dovrete andarvene≫.
   
 
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