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Autore: inzaghina    30/07/2020    20 recensioni
La vita è fatta di scelte e, nel corso della sua giovane esistenza, Ronald Weasley ha deciso di combattere per ciò in cui credeva - anche a rischio di commettere degli errori.
Sette momenti in cui Ron si è lasciato guidare dalle emozioni, ha lottato, ha sbagliato e ha imparato.
Sette momenti che lo hanno fatto diventare Uomo.
[Questa storia è candidata agli "Oscar della Penna 2022" indetti sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia partecipa all’iniziativa “A scatola chiusa”, indetta dal gruppo facebook “Caffè e calderotti”, basata su una traccia di Rosmary: “Soldati. Ossia scrivete un racconto che abbia come protagonista un personaggio che ha scelto di combattere per qualcosa in cui crede e narratene valori, emozioni, sensazioni, istanti – tutto ciò che volete, purché sia legato a questa scelta compiuta”.
 

 
Prima di tutto un uomo
 
 

Sacrificio.
Non c’è spazio per avere dubbi: quello è l’unico modo per permettere a Harry di raggiungere la Pietra in tempo e non esita nemmeno per un attimo.
Trema di paura quando l’aguzzina senza volto incombe su di lui — eppure sa che grazie a questa scelta raggiungeranno il risultato sperato.

 
È solo un soldato, lui.
E i bravi soldati sono disposti a immolarsi per la causa.
 
*
 
Fiducia.
È arrivato fino a Londra cavalcando una creatura che nemmeno vedeva, ha combattuto contro maghi più esperti ed è riuscito a tenergli testa.
Le cicatrici sulle braccia serviranno da monito per il futuro — questa sarà solo la prima di molte battaglie.

 
È un bravo soldato, lui.
E i soldati capaci riconoscono sempre il proprio leader.
 
*
 
Inadeguatezza.
Il sapore della sconfitta colma ogni centimetro del suo corpo mentre s’accascia al suolo, stringendosi la testa tra le mani.
Ha ceduto all’emotività, pronunciando parole al veleno — che pensava, forse, ma che non avrebbe mai dovuto ammettere.

 
Si credeva un soldato capace, lui.
Ma i subalterni non mettono in dubbio le scelte del proprio Comandante.
 
*
 
Rabbia.
È sfuggito ai Ghermidori, dimostrandosi all’altezza del suo migliore amico in combattimento — anche se nessuno potrà testimoniarlo.
Eppure è l’ira a fomentare il suo cuore, perché non è riuscito a ritrovare la strada per la tenda che ha condiviso con loro fino a poche ore prima.

 
È solo un subalterno, lui.
Gli eroi non si smarriscono mentre sono in missione.
 
*
 
Coraggio.
È da quando si è smaterializzato lontano da loro che la solitudine attanaglia la sua anima, anche mentre era a Shell Cottage si sentiva come un’entità estranea — un intruso nella famiglia formata da suo fratello e Fleur.
Scegliere di seguire Harry tra le acque ghiacciate si rivela la decisione corretta, sa che può diventare la sua occasione di redimersi e di affrontare una delle sue più grandi paure — colpire l’odioso medaglione gli permette di cancellare le settimane appena passate.

 
Non è un eroe, lui.
È il braccio destro del suo migliore amico: qualcuno su cui contare.
 
*
 
Vendetta.
Il sapore delle labbra a lungo agognate viene annullato dell’inaspettato sentimento che pervade il suo corpo in un momento simile, anche se doveva immaginare che tutto sarebbe potuto precipitare — sono pur sempre in guerra.
Urla e tenta di seguire suo fratello, dimenticandosi di ciò per cui tutti stanno combattendo, focalizzandosi solamente sull’ottenimento di un’inutile rivalsa.

 
È abituato a essere il braccio destro, lui.
Ed è la sua pari a ricordargli l’obiettivo per cui loro, i soldati, stanno combattendo.
 
*
 
Speranza.
Harry ha appena decretato la fine della guerra e sono loro i primi ad abbracciarlo e a esultare — nonostante le tante, troppe, perdite.
Verrà il momento della gioia, lo sa, per ora s’accontenta delle dita intrecciate alle proprie e dei programmi che potranno fare per il futuro.

 
È bello avere accanto la sua pari.
Gli ricorderà per il resto dei suoi giorni che è prima di tutto un uomo — e non solo un soldato.
 
 
 

Nota dell’autrice:
Potrei essere uscita dal seminato, non ne sono certa, ma ho voluto parlare di sette momenti della vita di Ron in cui ha combattuto per ciò in cui credeva, anche sbagliando, e ha dimostrato il suo valore come soldato. Questi sette momenti sono guidati dal filo rosso delle emozioni, visto che trovo Ron uno dei personaggi più inclini a farsi guidare dalle emozioni dell’intera saga, ma sono anche collegati allo sviluppo del personaggio e alla sua maturazione.
La struttura è un po’ una novità, per quanto mi riguarda, visto che ogni pezzo è collegato al precedente e che l’ultimo si ricollega al primo in una sorta di cerchio.
Credo anche che sia la mia prima storia totalmente prima di dialoghi, cosa alquanto bizzarra visto il mio amore spassionato per il discorso diretto, ma ero in vena di sperimentare e ci tenevo troppo a partecipare all’iniziativa.
Non sproloquio oltre, visto che le mie note tendono a diventare più lunghe delle flash per cui le scrivo…
 
   
 
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