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Autore: Rosmary    30/07/2020    8 recensioni
Niente paura.
L’avevi ripetuto quel giorno a te stessa, quando giurando fedeltà alla causa di Albus Silente sacrificavi sull’altare della giustizia e della pace la tua immunità da Purosangue.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dorcas Meadowes, Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling;
la flashfic è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


 
 
Vissuta in guerra
 
 
«… ecco Dorcas Meadowes, Voldemort l’ha uccisa personalmente...»1
 
*
 
L’eco di ululati riusciva a strapparti le ossa, il timore che oltre alle bacchette doveste fronteggiare anche zanne e artigli affilati pressava sottopelle e t’obbligava a lottare con tremori indegni.
Troppi.
Gli avversari erano troppi, e dentro di te, insidiosa quanto un rivolo d’acqua che scava una pietra, la sensazione di fine percuoteva ogni senso vigile e mozzava il respiro già stanco.
Più ti guardavi attorno, più stringevi le dita gelide attorno alla bacchetta, più lo scontro rimbombava nei timpani, più la fuga t’appariva impossibile.
Morire.
Morire per qualcuno, qualcosa, capivi solo in quell’istante quanto non avessi mai riflettuto su un’eventualità del genere – per quanto la citassi in ogni discorso, dentro di te, celati a chiunque, speranza e terrore si mescolavano all’illusoria convinzione che la morte fosse lontana.
 
«Dorcas, entrare nell’Ordine significa entrare in guerra.»
«Non ho paura della guerra, Alastor.»
 
Niente paura.
L’avevi ripetuto quel giorno a te stessa, quando giurando fedeltà alla causa di Albus Silente sacrificavi sull’altare della giustizia e della pace la tua immunità da Purosangue.
Eri diventata un soldato senza neanche accorgertene, con gli occhi affossati nelle ombre e le labbra brucianti di incantesimi che spezzavano vite per salvarne altre – erano quelle le regole del gioco: cadere o lasciarsi abbattere, non c’erano alternative.
Odio.
L’avevi provato per te stessa, per avversari e alleati, per le brutture incastrate sotto le unghie, per una vita accartocciata in scontri su scontri, in timide vittorie su cocenti sconfitte.
 
«Marlene, Voldemort è solo un uomo e può morire.»
«Non riusciremo a sopravvivergli, Dorcas.»
 
Un’esplosione.
Calcinacci ovunque, la pietra di quelle mura già sgretolate franante. Avevi capito troppo tardi di essere in trappola.
Quasi.
Una via d’uscita c’era – rallentarli, far crollare tutto pur di creare una barriera tra voi e loro, permettere ai tuoi giovani alleali, quegli sbarbatelli appena usciti da Hogwarts, di fuggire.
«Andate.»
Un ordine duro, senza ammissione di replica, mentre la tua bacchetta sopprimeva ogni ruggito discorde col boato capace di far vibrare persino le ossa.
 
«Per avere la pace i sacrifici sono necessari.»
«I sacrifici sono una sconfitta, Silente.»
 
Sacrificio.
Aveva un sapore di trionfo mentre i Mangiamorte t’osservavano indignati, consci di aver guadagnato una preda anziché cinque.
«Dorcas Meadowes.»
«Tom.»
C’era un ghigno maschera di fastidio a deturpargli la bocca – il tuo vecchio compagno di Casa poteva anche avere iridi iniettate di sangue, ma sotto quegli strati disumani ti sembrava di scorgere fattezze familiari, umane e ingannevoli.
«È una resistenza vana, la vostra.»
«Non avrai nulla da me.»
«Allora morirai.»
«Non ho paura.»
«Questo fa di te una sciocca.»
Erano state le tue labbra allora a curvarsi in un ghigno.
«E di te un codardo. Nessun uomo sfugge alla morte, e tu sei solo un uomo.»
Forse, avresti desiderato tempo a sufficienza per salutare la vita un’ultima volta, riflettere su cosa significasse morire, ma la furia verde s’era infranta su di te prima che potessi anche solo pensare di contrattaccare e rubare tempo.
E morivi.
Morivi per ideali di giustizia – di pace.
 
Tu, vissuta in guerra.
 
 
 
 


 
1dialogo estrapolato da Harry Potter e l’Ordine della Fenice.
Note dell’autrice: la storia partecipa all’iniziativa A scatola chiusa indetta nel gruppo Caffè e calderotti e segue la mia traccia di scrivere una flashfic ispirata al tema “soldati” – in più, il mio racconto risponde anche al prompt “sacrificio” di Mari Lace (nel conteggio delle parole non rientra la citazione a inizio storia).
La caratterizzazione di Dorcas, le sue interazioni con i membri dell’Ordine della Fenice e la biografia che la vede compagna di Casa di Tom O. Riddle sono frutto della mia inventiva – di lei si sa pochissimo, oserei dire niente, quindi questa è la mia idea del personaggio.
Aggiungo solo che il mio prossimo aggiornamento sarà Paradiso perduto, ci siamo quasi. Nel mentre, spero che questo breve racconto abbia meritato il vostro tempo.
Un abbraccio, a presto.
   
 
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