Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: pampa98    31/07/2020    2 recensioni
[Storia scritta per l'iniziativa "Scrivimi!" del gruppo Facebook "Caffè e calderotti"]
Un ipotetico momento di serenità tra Jaime e Brienne dopo l'incontro con Lady Stoneheart.
L’Isola Silenziosa aveva delle regole ferree riguardo alla convivenza tra un uomo e una donna non sposati. Più una regola era rigida, più Jaime si divertiva a infrangerla. Inoltre durante tutta la convalescenza Brienne non aveva fatto altro che invocare il suo nome, pertanto lo stesso Confratello Anziano aveva dovuto convenire che la vicinanza con Jaime l’avrebbe aiutata a guarire più in fretta.
Era trascorso più di un mese da quando erano arrivati e Brienne stava decisamente meglio. Riusciva a restare sveglia durante il giorno, le era tornato l’appetito e poteva camminare senza difficoltà. Anche il braccio rotto stava meglio, anche se doveva comunque stare attenta a non sforzarlo troppo.
«Ti dà fastidio la mia compagnia, donzella?»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROTECTING EACH OTHER
 



Brienne non era nata bella. La sua passione per le storie di cavalieri – in cui lei non rivestiva certo i panni della fanciulla in difficoltà – non avevano aiutato. E il suo piano di spedirla a girovagare da sola per Westeros in cerca della seconda persona più odiata da sua sorella aveva completato l’opera.
Eppure Jaime si era abituato al suo aspetto, anche dopo anni di lontananza, e aveva imparato a riconoscerne la singolare bellezza.
I suoi grandi occhi blu erano stati la prima parte di lei che avesse definito bella. Erano calmi, determinati, luminosi. Il segno che lei era solo una fanciulla e che, nonostante tutto, l’innocenza albergava ancora in lei.
Anche le sue lentiggini erano carine. Il viso ne era pieno e Jaime ricordava bene che fossero sparse più o meno lungo tutto il corpo – pensiero che gli causava sempre qualche problema fisico, costringendolo ad accettare che forse non era solo la lontananza da Cersei a fargli provare certe sensazioni.
Poi c’erano le labbra carnose e screpolate.
“Labbra fatte per essere baciate.”
Quando Hyle gli aveva raccontato del suo tentativo di portare a letto Brienne, credendo che lo avrebbe fatto divertire, lo aveva colpito con ancora più forza di quella usata per zittire Connington. Lei lo aveva rimproverato per quello e, per farla smettere di blaterare, Jaime aveva testato la teoria di Hyle.
«Mi stai ascoltando?»
Brienne lo stava fissando con le sopracciglia aggrottate.
«Stavi dicendo qualcosa di interessante?»
Lei alzò gli occhi al cielo, gesto abituale con lui.
«Ti stavo chiedendo per quanto ancora avevi intenzione di tenermi chiusa qui.»
«Non ti tengo chiusa qui» ribatté lui. «Puoi uscire a passeggiare quando vuoi.»
«Sai cosa intendo. Inoltre» aggiunse, arrossendo, «non… Non possiamo continuare a stare qui… Così.»
L’Isola Silenziosa aveva delle regole ferree riguardo alla convivenza tra un uomo e una donna non sposati. Più una regola era rigida, più Jaime si divertiva a infrangerla. Inoltre durante tutta la convalescenza Brienne non aveva fatto altro che invocare il suo nome, pertanto lo stesso Confratello Anziano aveva dovuto convenire che la vicinanza con Jaime l’avrebbe aiutata a guarire più in fretta.
Era trascorso più di un mese da quando erano arrivati e Brienne stava decisamente meglio. Riusciva a restare sveglia durante il giorno, le era tornato l’appetito e poteva camminare senza difficoltà. Anche il braccio rotto stava meglio, anche se doveva comunque stare attenta a non sforzarlo troppo.
«Ti dà fastidio la mia compagnia, donzella?»
«S-Sai che non è questo il problema! E comunque non importa. Devo trovare Sansa, l’ho promesso a Lady Catelyn e a te…»
«Ho visto come ti è stata grata Lady Catelyn per aver rischiato la vita cercando sua figlia.»
Brienne gli lanciò uno sguardo di fuoco.
«Quella non era la vera Catelyn Stark. Persino tu dovresti essertene accorto.»
“Non saprei, ero troppo concentrato su di te che cercavi di farti ammazzare per proteggermi”, avrebbe voluto risponderle, ma per una volta tenne la bocca chiusa. L’aveva insultata già a sufficienza per il suo coraggio e la sua lealtà.
«A ogni modo» continuò lei. «Qui stiamo disturbando e basta. Pod resterà, è meglio così per lui, ma noi dobbiamo andarcene. Io devo salvare Sansa, che veramente potrebbe essere finita nelle grinfie del Mastino o di qualche altro mostro, e tu hai… dei doveri verso la tua famiglia.»
«La mia famiglia. Gli unici membri ancora in vita mi odiano, per un motivo o un altro, perciò non credo di avere particolari doveri nei loro confronti.» L’unico che poteva davvero avere bisogno di lui era suo figlio, ma Cersei aveva una presa più salda su di lui e, dopo che aveva gettato nel fuoco le sue preghiere e il suo amore, dubitava che lei lo avrebbe lasciato tornare. Non poteva proteggere Tommen, ma poteva proteggere Brienne. «E tu smettila di dire “devo trovare Sansa”, “devo salvare Sansa”. Casomai dobbiamo trovare e salvare Sansa. Non eri forse stata tu a ricordarmi che avevo fatto un giuramento a mia volta?»
Lei abbassò lo sguardo.
«Sì, ma… Lo hai mantenuto, dandomi la spada, l’armatura…»
«E sono state molto utili vedo.»
Jaime si sedette sul letto accanto a lei, sollevandole il volto con il moncone.
«Non lascerò che tu affronti ancora un viaggio simile da sola. O male accompagnata» specificò, pensando a Hyle e al bambino. «Abbiamo fatto insieme quella promessa e insieme la manterremo.»
«Ne sei sicuro? Non sei obbligato…»
«So benissimo di non essere obbligato, donzella. Ho sbagliato in passato, ma sarei veramente uno stupido a commettere di nuovo lo stesso errore. Verrò con te.»
Brienne sembrò titubare ancora per qualche secondo e Jaime era già pronto a mettere a tacere le sue successive riserve sulla questione prima che gli ricordasse quanto sapesse essere testarda e fastidiosa, ma lei sorrise e annuì. Portò la mano sopra il moncone e Jaime sussultò, non essendo ancora abituato a ricevere un contatto su quella parte del corpo.
«Grazie» gli disse.
Jaime sbuffò.
«Non serve che mi ringrazi, donzella. Ora cerca di riposare.»
Si sdraiò accanto a lei, facendola stendere con lui.
«Non sono stanca» disse.
«Non importa. Riposa comunque. Ci aspetta un lungo viaggio.»
«Partiamo domani?» esclamò.
«È inquietante la gioia che mostri verso una missione potenzialmente mortale. Non so quando partiremo, ma probabilmente presto. Dipenderà da come starai.»
«Io sto già bene.»
«Dipenderà da come io deciderò che starai» rispose Jaime, coprendo entrambi con le coperte. «E non insistere, donzella. Sto cercando di dimenticare quanto tu possa essere fastidiosa.»
Si strinse a lei, passandole delicatamente la mano sulla guancia ferita.
«Mi sto solo preoccupando per te.»
Brienne annuì. Anche nella penombra, Jaime notò il rossore sul suo volto.
«Ora dormi e basta donzella, chiaro?»
«Va bene, ser. Buonanotte.»
Sfiorò le sue labbra prima di posare la testa sul cuscino e chiudere gli occhi. Jaime rimase a guardarla per qualche secondo, poi sospirò: le avrebbe spiegato in un’altra occasione che non poteva baciare un uomo per poi addormentarsi accanto a lui come se niente fosse.




Coppia: Jaime/Brienne
Genere: fluff (obbligatorio)
Prompt: Quando ami qualcuno lo ami così com'è e non come vorresti che fosse (Tolstoj).
Mi è stato assegnato da LadyPalma.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: pampa98