E’
notte fonda quando Jack e Olaf si dirigono verso la valle dei Trolls,
alla
ricerca di risposte.
Le
teorie del pupazzo di neve sembrano sempre più veritiere e
si consolidano con forza
nella mente di Frost.
“Non
esiste altra spiegazione plausibile. E’ come dici
tu… questo mago oscuro vuole
conquistare Arendelle” – ripete più
volte il ragazzo, durante il tragitto.
“Chiedere
a chi sa la realtà dei fatti, è la cosa
migliore” – aggiunge il buffo omino, mostrandosi
saggio e razionale, come mai prima da quando è stato creato.
Una
volta arrivati, è Olaf a chiamare il capo della
tribù rocciosa.
“Granpapà,
abbiamo bisogno di te! Aiutaci”
Nessuna
risposta. Non si muove nulla attorno ai due, tanto che Jack teme di
aver
sbagliato luogo.
“Me
lo ricordo bene, abbiamo frequentato questo posto molto spesso negli
ultimi
anni. Dobbiamo insistere. Non sono soliti mostrarsi con
facilità se la
situazione non è grave. Mantengono una certa
privacy”
“Una
certa…?” – esclama Frost, ridacchiando
all’idea che quel piccolo pupazzo di
neve utilizzi termini specifici.
“Privacy”
– ripete l’omino nevoso, estraendo dal nulla un
buffo paio di occhiali in legno
che posiziona sulla punta del suo strano naso a carota.
La
tensione viene smorzata da quella scena simpatica per poi tornare la
serietà
quando un rumore di massi fa tremare la terra.
“Che
succede adesso?” – si spaventa il ragazzo.
“Oh
tranquillo, sono loro. Questo conferma che siamo nella loro
valle” – spiega il
pupazzo di neve, rallegrandosi quando si trova davanti una decina di
trolls che
li accerchiano.
“Cosa
ci fate qui?” – esclama uno di questi.
“Cerchiamo
Granpapà” – spiega Olaf.
“Come
mai? E lui chi è?” – aggiunge una troll
femmina.
“Jack
Frost” – si presenta senza esitare,
l’umano. Eppure quel nome spiazza i
presenti che iniziano a mormorare e a guardarsi tra loro preoccupati.
“Che
ho detto?” – il giovane è sempre
più confuso.
Ma
ecco giungere la soluzione ai loro dilemmi.
In
un battibaleno la figura del capo dei trolls compare e ordina ai suoi
simili di
ritirarsi.
“Ora
che siamo soli posso sapere cosa sta accadendo?” –
chiede l’anziano, rivolgendosi
ai due.
“Siamo
qui perché…” – prende parola
Olaf e inscena alla perfezione quanto accaduto
negli ultimi giorni. La sua performance è paragonabile a
quella di anni addietro,
quando, di fronte ai Northuldri e ad alcune guardie di Arendelle,
raccontò la
vicenda di Anna ed Elsa.
“…
ed ecco perché ora ci troviamo qui” –
conclude, fiero del suo riassunto.
Granpapà
è in silenzio e sembra turbato.
“Come
hai detto di chiamarti, figliolo?” – domanda
all’umano.
“Jack…Jack
Frost”
“Non
è possibile” – esclama
l’anziano troll.
“Cosa
non è possibile? Come mai c’è stupore
quando pronuncio il mio nome?”
“Esiste
un tuo omonimo, figlio del mago che temete stia tornando alla
carica” –
confessa il capo roccioso.
“Aspetta,
che?” – sobbalza Olaf, citando la classica
espressione di Anna.
“Sarà
una coincidenza. Jack è un nome comune”
– sostiene il ragazzo.
“No,
invece. La somiglianza è evidente, così come non
è un caso che tutto sia
cambiato da quando sei arrivato ad Arendelle”
“Pensi che sia io quel Jack e che stia giocando
sporco?” – a tal punto, il giovane
comincia ad alterarsi.
“Assolutamente
no. Però penso che c’è un motivo per
tutto. Sai dirmi i nomi dei tuoi genitori?”
E
di fronte a tale richiesta, Frost si incupisce.
“Cosa
c’entrano i suoi genitori?” – domanda,
confuso, l’omino di neve.
“Mio
padre non lo ricordo…” – precisa
l’umano, con sguardo basso e pugni stretti.
“E
tua madre? Dimmelo, è importante” – lo
prega Granpapà, mostrandosi duro nel non
prestare attenzione ad una evidente sofferenza del giovane.
“Abbandonò
me e mia sorella ed io ho volutamente rimosso ogni cosa di lei dalla
mia mente”
“Ma
il nome non si può cancellare”
E
dopo qualche attimo di silenzio ed esitazione…
“Sandy!” – esclama poi, riaprendo
una ferita dolente.
“Sandy?
Allora è come temo” – il re dei trolls
è scioccato.
“Dicci
qualcosa! Cosa c’entra sua madre con questa
faccenda?” – interviene Olaf.
“Sandy
e Jack sono i figli gemelli che Pitch Black ha avuto da una fanciulla
appartenente ai Northuldri”
“Aspetta,
aspetta, aspetta! Ingrid ci ha accennato a questa tribù,
quella a cui
apparteneva la madre della regina di Arendelle. Lui ha sedotto una di
loro?” –
aggiunge, stranito, Jack.
“Già!
Era parte del suo piano malefico: avere l’erede che lo
avrebbe aiutato a
conquistare più potere. Ma c’è un
dettaglio che non sai. Iduna e la northuldra
che si invaghì di Pitch non solo appartenevano alla stessa
tribù, ma anche alla
stessa famiglia”
“Come?”-
esclamano in coro l’umano e il pupazzo di neve.
“Erano
sorelle. Il suo nome era Alba. Cadde vittima del fascino del male e
quando
perse i suoi parenti durante lo scontro contro Arendelle,
giurò vendetta. Per
tale motivo Pitch mirò alla conquista del nostro
regno”
“Accidenti!
E adesso cosa lo spinge a tornare? Alba?” – chiede
Olaf.
“Alba
morì durante la lotta tra bene e male. Fummo noi trolls ad
intrappolare Black
nello specchio. Però una cosa non mi torna…come
mai solo adesso, quel mago ha
deciso di riprendere il piano di vendetta contro Arendelle”
“Probabilmente
l’opportunità gli è stata data dal
desiderio di un mortale che odia tale regno”
– commenta Jack, ancora scosso dalla notizia di essere
palesemente imparentato
con i reali.
“Sospettiamo
la stessa persona,probabilmente” – aggiunge
Granpapà.
“Hans?” – domanda il pupazzo.
“Esatto.
Nessuno più di lui odia Arendelle dopo quanto accaduto anni
fa”
“Re
Kristoff mi ha raccontato tutto su Westergard” –
poi si zittisce – “Devo
metabolizzare la novità. Re Kristoff è di
famiglia, potrei iniziare a chiamarlo
solo per nome o magari…”
“Tranquillo,
ti abituerai. Adesso è normale, la notizia ha scioccato
anche me” – aggiunge
Olaf.
“Pensavo di non avere nessuno, a parte mia sorella.
Invece… mi ritrovo in un posto
nuovo e per di più circondato da parenti di cui ignoravo
l’esistenza” – Jack si
lascia andare all’emozione e allo shock del momento -
“Letizia sarà
felicissima. Lei ha sempre desiderato una casa, dei cugini, degli
zii…ora può
avere tutto ciò”
“Per
tutelare questa gioia, va impedito che Pitch si liberi”
– interviene il troll.
“Hai
ragione. Sono pronto a tutto. Come dobbiamo agire?”
– determinato, si asciuga
le lacrime dal viso mostrandosi da guerriero quale è.
“Vedo
la fiamma nei tuoi occhi, sei palesemente consanguineo di Anna ed Elsa.
Sii
fiero della tua forza e del tuo coraggio” – si
complimenta Granpapà.
“Grazie
per avermi raccontato la verità senza timori. Adesso voglio
che tutto torni
alla normalità”
“Affinché
ciò accada è necessario che mi portiate qui Pitch
Black”
“E
come si fa? Sbaglio o è imprigionato in uno
specchio?” – dice Olaf.
“Esatto,
è quello specchio che dovete consegnarmi”
“Non
possiamo sottrarlo alla finta sovrana, sarebbe un suicidio. Lei non
lascia entrare
nessuno nella sua stanza” – sostiene il pupazzo.
“Dovete
fare in modo che Sandy si schieri dalla nostra parte. Quindi la
missione spetta
a te, ragazzo”
“Io
non ci credo che quella è mia madre” –
commenta Frost, sconvolto – “Mi ha
lasciato solo con una bambina di pochi anni da crescere, per quale
ragione?”
“Adesso
non pensare a questo, sarà lei a confessartelo quando le
farai intuire chi sei
in realtà”
“Devo
dirle che sono suo figlio?”
“No, lei non deve sospettare che tu sai la verità
su Pitch. Dovrà arrivare alla
verità da sola” – conclude
Granpapà prima di augurargli buona fortuna.
“Saprai
cavartela, ne sono certo” – gli dà forza
il troll, notando degli occhi del
ragazzo un miscuglio di emozioni.
“Come
ti senti?” – domanda Olaf all’amico
durante il tragitto di ritorno.
“Scombussolato.
Io ho odiato Sandy per anni, poi ho cancellato ogni traccia di lei
dalla mia
mente. Ora cosa succede?! Torna di nuovo nella mia vita a scuotermi e a
minacciare il mio equilibrio”
“A
tutto c’è una spiegazione. Ora concentrati sulle
mosse da fare. Ogni cosa piano
piano si sistemerà”
“Se invece fosse
troppo tardi?” – è
quell’interrogativo
a pesare sul cuore del ragazzo che avverte la tensione e le aspettative.
“Cosa
vuoi dire?”
“Se
Sandy fosse cattiva come Pitch e scoprisse che io so tutto e mi
catturasse per
eliminarmi?”
“Non
lo farebbe mai. Sei suo figlio”
“Un
figlio che ha abbandonato senza esitazioni”
“Metti il rancore da parte. Bisogna agire il prima possibile!
Se Black dovesse
liberarsi, a quel punto ci attenderebbe una guerra vera e
propria”