Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    31/07/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E’ notte fonda quando Jack e Olaf si dirigono verso la valle dei Trolls, alla ricerca di risposte.

Le teorie del pupazzo di neve sembrano sempre più veritiere e si consolidano con forza nella mente di Frost.

“Non esiste altra spiegazione plausibile. E’ come dici tu… questo mago oscuro vuole conquistare Arendelle” – ripete più volte il ragazzo, durante il tragitto.

“Chiedere a chi sa la realtà dei fatti, è la cosa migliore” – aggiunge il buffo omino, mostrandosi saggio e razionale, come mai prima da quando è stato creato.

Una volta arrivati, è Olaf a chiamare il capo della tribù rocciosa.

“Granpapà, abbiamo bisogno di te! Aiutaci”

Nessuna risposta. Non si muove nulla attorno ai due, tanto che Jack teme di aver sbagliato luogo.

“Me lo ricordo bene, abbiamo frequentato questo posto molto spesso negli ultimi anni. Dobbiamo insistere. Non sono soliti mostrarsi con facilità se la situazione non è grave. Mantengono una certa privacy”

“Una certa…?” – esclama Frost, ridacchiando all’idea che quel piccolo pupazzo di neve utilizzi termini specifici.

“Privacy” – ripete l’omino nevoso, estraendo dal nulla un buffo paio di occhiali in legno che posiziona sulla punta del suo strano naso a carota.

La tensione viene smorzata da quella scena simpatica per poi tornare la serietà quando un rumore di massi fa tremare la terra.

“Che succede adesso?” – si spaventa il ragazzo.

“Oh tranquillo, sono loro. Questo conferma che siamo nella loro valle” – spiega il pupazzo di neve, rallegrandosi quando si trova davanti una decina di trolls che li accerchiano.

“Cosa ci fate qui?” – esclama uno di questi.

“Cerchiamo Granpapà” – spiega Olaf.

“Come mai? E lui chi è?” – aggiunge una troll femmina.

“Jack Frost” – si presenta senza esitare, l’umano. Eppure quel nome spiazza i presenti che iniziano a mormorare e a guardarsi tra loro preoccupati.

“Che ho detto?” – il giovane è sempre più confuso.

Ma ecco giungere la soluzione ai loro dilemmi.

In un battibaleno la figura del capo dei trolls compare e ordina ai suoi simili di ritirarsi.

“Ora che siamo soli posso sapere cosa sta accadendo?” – chiede l’anziano, rivolgendosi ai due.

“Siamo qui perché…” – prende parola Olaf e inscena alla perfezione quanto accaduto negli ultimi giorni. La sua performance è paragonabile a quella di anni addietro, quando, di fronte ai Northuldri e ad alcune guardie di Arendelle, raccontò la vicenda di Anna ed Elsa.

“… ed ecco perché ora ci troviamo qui” – conclude, fiero del suo riassunto.

Granpapà è in silenzio e sembra turbato.

“Come hai detto di chiamarti, figliolo?” – domanda all’umano.

“Jack…Jack Frost”

“Non è possibile” – esclama l’anziano troll.

“Cosa non è possibile? Come mai c’è stupore quando pronuncio il mio nome?”

“Esiste un tuo omonimo, figlio del mago che temete stia tornando alla carica” – confessa il capo roccioso.

“Aspetta, che?” – sobbalza Olaf, citando la classica espressione di Anna.

“Sarà una coincidenza. Jack è un nome comune” – sostiene il ragazzo.

“No, invece. La somiglianza è evidente, così come non è un caso che tutto sia cambiato da quando sei arrivato ad Arendelle”
“Pensi che sia io quel Jack e che stia giocando sporco?” – a tal punto, il giovane comincia ad alterarsi.

“Assolutamente no. Però penso che c’è un motivo per tutto. Sai dirmi i nomi dei tuoi genitori?”

E di fronte a tale richiesta, Frost si incupisce.

“Cosa c’entrano i suoi genitori?” – domanda, confuso, l’omino di neve.

“Mio padre non lo ricordo…” – precisa l’umano, con sguardo basso e pugni stretti.

“E tua madre? Dimmelo, è importante” – lo prega Granpapà, mostrandosi duro nel non prestare attenzione ad una evidente sofferenza del giovane.

“Abbandonò me e mia sorella ed io ho volutamente rimosso ogni cosa di lei dalla mia mente”

“Ma il nome non si può cancellare”

E dopo qualche attimo di silenzio ed esitazione… “Sandy!” – esclama poi, riaprendo una ferita dolente.

“Sandy? Allora è come temo” – il re dei trolls è scioccato.

“Dicci qualcosa! Cosa c’entra sua madre con questa faccenda?” – interviene Olaf.

“Sandy e Jack sono i figli gemelli che Pitch Black ha avuto da una fanciulla appartenente ai Northuldri”

“Aspetta, aspetta, aspetta! Ingrid ci ha accennato a questa tribù, quella a cui apparteneva la madre della regina di Arendelle. Lui ha sedotto una di loro?” – aggiunge, stranito, Jack.

“Già! Era parte del suo piano malefico: avere l’erede che lo avrebbe aiutato a conquistare più potere. Ma c’è un dettaglio che non sai. Iduna e la northuldra che si invaghì di Pitch non solo appartenevano alla stessa tribù, ma anche alla stessa famiglia”

“Come?”- esclamano in coro l’umano e il pupazzo di neve.

“Erano sorelle. Il suo nome era Alba. Cadde vittima del fascino del male e quando perse i suoi parenti durante lo scontro contro Arendelle, giurò vendetta. Per tale motivo Pitch mirò alla conquista del nostro regno”

“Accidenti! E adesso cosa lo spinge a tornare? Alba?” – chiede Olaf.

“Alba morì durante la lotta tra bene e male. Fummo noi trolls ad intrappolare Black nello specchio. Però una cosa non mi torna…come mai solo adesso, quel mago ha deciso di riprendere il piano di vendetta contro Arendelle”

“Probabilmente l’opportunità gli è stata data dal desiderio di un mortale che odia tale regno” – commenta Jack, ancora scosso dalla notizia di essere palesemente imparentato con i reali.

“Sospettiamo la stessa persona,probabilmente” – aggiunge Granpapà.
“Hans?” – domanda il pupazzo.

“Esatto. Nessuno più di lui odia Arendelle dopo quanto accaduto anni fa”

“Re Kristoff mi ha raccontato tutto su Westergard” – poi si zittisce – “Devo metabolizzare la novità. Re Kristoff è di famiglia, potrei iniziare a chiamarlo solo per nome o magari…”

“Tranquillo, ti abituerai. Adesso è normale, la notizia ha scioccato anche me” – aggiunge Olaf.
“Pensavo di non avere nessuno, a parte mia sorella. Invece… mi ritrovo in un posto nuovo e per di più circondato da parenti di cui ignoravo l’esistenza” – Jack si lascia andare all’emozione e allo shock del momento - “Letizia sarà felicissima. Lei ha sempre desiderato una casa, dei cugini, degli zii…ora può avere tutto ciò”

“Per tutelare questa gioia, va impedito che Pitch si liberi” – interviene il troll.

“Hai ragione. Sono pronto a tutto. Come dobbiamo agire?” – determinato, si asciuga le lacrime dal viso mostrandosi da guerriero quale è.

“Vedo la fiamma nei tuoi occhi, sei palesemente consanguineo di Anna ed Elsa. Sii fiero della tua forza e del tuo coraggio” – si complimenta Granpapà.

“Grazie per avermi raccontato la verità senza timori. Adesso voglio che tutto torni alla normalità”

“Affinché ciò accada è necessario che mi portiate qui Pitch Black”

“E come si fa? Sbaglio o è imprigionato in uno specchio?” – dice Olaf.

“Esatto, è quello specchio che dovete consegnarmi”

“Non possiamo sottrarlo alla finta sovrana, sarebbe un suicidio. Lei non lascia entrare nessuno nella sua stanza” – sostiene il pupazzo.

“Dovete fare in modo che Sandy si schieri dalla nostra parte. Quindi la missione spetta a te, ragazzo”

“Io non ci credo che quella è mia madre” – commenta Frost, sconvolto – “Mi ha lasciato solo con una bambina di pochi anni da crescere, per quale ragione?”

“Adesso non pensare a questo, sarà lei a confessartelo quando le farai intuire chi sei in realtà”

“Devo dirle che sono suo figlio?”
“No, lei non deve sospettare che tu sai la verità su Pitch. Dovrà arrivare alla verità da sola” – conclude Granpapà prima di augurargli buona fortuna.

“Saprai cavartela, ne sono certo” – gli dà forza il troll, notando degli occhi del ragazzo un miscuglio di emozioni.

“Come ti senti?” – domanda Olaf all’amico durante il tragitto di ritorno.

“Scombussolato. Io ho odiato Sandy per anni, poi ho cancellato ogni traccia di lei dalla mia mente. Ora cosa succede?! Torna di nuovo nella mia vita a scuotermi e a minacciare il mio equilibrio”

“A tutto c’è una spiegazione. Ora concentrati sulle mosse da fare. Ogni cosa piano piano si sistemerà”

 “Se invece fosse troppo tardi?” – è quell’interrogativo a pesare sul cuore del ragazzo che avverte la tensione e le aspettative.

“Cosa vuoi dire?”

“Se Sandy fosse cattiva come Pitch e scoprisse che io so tutto e mi catturasse per eliminarmi?”

“Non lo farebbe mai. Sei suo figlio”

“Un figlio che ha abbandonato senza esitazioni”
“Metti il rancore da parte. Bisogna agire il prima possibile! Se Black dovesse liberarsi, a quel punto ci attenderebbe una guerra vera e propria”

   
 
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