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Autore: runami_ lu99    01/08/2020    5 recensioni
STORIA AD OC (ISCRIZIONI CHIUSE)
Fiore è nel caos da 500 anni, un perfido sovrano con un oscuro segreto mantiene il controllo su di esso con la violenza e la sottomissione, ma un gruppo di maghi riuniti dal destino riuscirà a riportare il regno alla bellezza di un tempo?
[Dal prologo]
"Se tu che stai leggendo queste righe, credi che il bene trionfi sempre sul male, ti conviene cambiare storia, perché questa non è una favola e quindi non esiste un lieto fine"
[Dal 34° capitolo]
"Il fischio dell'arma che fendeva l'aria vibrò nelle orecchie di 78 facendogli venire i brividi, e per un attimo quel sibilo gli sembrò come parole sussurrate provenienti da un'oscura creatura che di terreno non aveva nulla. Il medico abbassò lo sguardo soffermandosi sulla lama e, come a volersi beffare di lui, questa emise un tenue e lontano bagliore rossastro al di sotto dello strato di bende, proprio un attimo prima che il corpo del nemico venisse nettamente tranciato a metà."
[Dal 35° capitolo]
"I colori caldi del tramonto che prima brillavano in tutta fierezza, parvero spegnersi di colpo quando vennero in contrasto con le sue iridi gelide come il ghiaccio."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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SETTIMO CAPITOLO: OMBRE NELLA FORESTA




Le prime luci dell'alba filtrarono attraverso le fronde degli alberi, un raggio illuminò il viso di Priscilla che strinse gli occhi infastidita e si girò dalla parte opposta del suo giaciglio mugugnando, con ancora gli occhi chiusi non si accorse di essere a pochi centimetri di distanza dal viso di Alèk, il quale dormiva beatamente con un sorriso da ebete stampato in faccia, doveva star facendo qualche sogno particolarmente affascinante o magari si immaginava semplicemente circondato da ragazze. La luce colpì anche lui e lentamente aprì gli occhi assonnati, cercò di mettere a fuoco con non poca fatica e non appena vide la sua compagna così vicina, gli spuntò un sorriso sornione sulle labbra, si appoggiò ad un braccio e rimase a fissarla nel sonno. Dopo pochi secondi, come se si sentisse osservata Priscilla aprì gli occhi facendo una smorfia e sbadigliando.
-Ben svegliata principessa- disse lui sollevando di poco le sopracciglia, lei lo guardò intontita per qualche secondo, poi si accorse della situazione e d'istinto, con la sua telecinesi, gli riversò contro un pezzo di legno, l'oggetto lo colpì in pieno e lui cadde di schiena su Alexis che si svegliò schiacciata dal peso del fratello.
-Ahi Ahi buongiorno anche a te eh- disse ironicamente Alèk massaggiandosi la testa.
-Buongiorno un corno, perché mi eri così vicino eh? Cos'è ti ecciti a guardare le persone mentre dormono?- sbraitò la ragazza dai capelli celesti preparando un altro tronco da lanciare.
-Beh forse lui no, ma a me un pensierino di io e te a letto insieme eccita da morire sai dolcezza- intervenne Nicolash squadrandola dalla testa ai piedi e soffermandosi sulle forme prosperose.
-Se loro possono, allora posso anche io- ribatté Casper con un sorrisetto idiota uscendo dalla sua tenda con la testa.
-Possibile che in questo gruppo ci siano solo dei pervertiti, uno normale no?- si lamentò Priscilla.
-Non paragonarmi a loro per cortesia- disse Tyson su di un albero appeso sottosopra mentre dondolava avanti e indietro.
-E tu cosa ci fai lassù?- domandò Casper stranito.
-Oh, io dormo appeso a testa in giù se no non riesco a prendere sonno- rispose scendendo con una mossa acrobatica.
-Tu sei il più strano di tutti comunque- lo prese in giro Nicolash, un rumore soffocato attirò l'attenzione dei compagni, che cominciarono a guardarsi attorno circospetti cercando di capire da dove provenisse quel suono. Alèk guardò sotto di sé notando che stava ancora seduto su sua sorella, si alzò di scatto e Alexis riprese aria.
-Oddio stavo per morire soffocata- disse con il fiatone.
-Serve qualcuno che sappia fare la respirazione bocca a bocca, nessun problema, ci penso io- disse Nicolash avvicinandosi con le mani tese in avanti pronto per toccare il petto della compagna.
-Stammi lontano- lo avvertì lei minacciosa.
-Coglione- sibilò Alèk avvicinandosi alla ragazza per proteggerla.
-È il momento di partire- disse Tyson afferrando la sua cappa e posizionandosela sulle spalle.
-Ma la colazione?- chiese Casper rimettendo, non si sa come, la sua tenda nello zaino.
-Già, io ho fame- si lamentò Nicolash.
-C'è rimasto un pò di pane e della marmellata nelle provviste, mangiate mentre andiamo, oggi dovremmo raggiungere Magnolia- disse tirando fuori dal sacco il cibo e passandoglielo.
-Non ci hai ancora spiegato perché dobbiamo andare la- intervenne Alexis.
-Lo scoprirete non preoccupatevi- rispose rimanendo sul vago. Dopo essersi cambiati le bende per le ferite riportate in battaglia partirono alla volta di Magnolia, avevano lasciato Hargeon un paio di giorni prima e avevano percorso una strada differente a quella principale, per evitare di trovare qualche inghippo lungo il viaggio si erano tenuti ben nascosti in mezzo alla foresta: affrontare pochi Vasileias non era un problema anche con quelle ferite, ma nella malaugurata evenienza di un esercito non avrebbero avuto scampo. Ma non avevano fatto quella scelta solo per quel motivo, ma soprattutto percé Nicolash non finiva mai di cantare e optare per la via principale poteva dare troppo nell'occhio, soprattuto se un idiota come lui cantava canzoni piratesche in mezzo al bosco senza un minimo di ritegno.
-Quindici uomini sulla cassa del morto, Yo ho ho e una bottiglia di rum!- gridò. Ma questo non era il male peggiore, perché, facendosi trascinare, a lui si era aggiunto anche Casper che, solo per dimostrare le sue doti canore, a sua detta "impareggiabili", aveva deciso di assecondarlo.
-La bottiglia e il demonio han pensato al resto, yo ho ho e una bottiglia di rum!- continuò Cremisis, si presero a braccetto e cominciarono ad esibirsi in una, alquanto stupida, danza. Tyson non sapeva se obbligarli a smettere perché facevano troppo casino o se ridere perché, doveva ammetterlo, quei due insieme erano peggio del gas esilarante. Alexis si teneva la pancia dalle risate, mentre Priscilla la seguiva, solo perché erano troppo ridicoli. Alèk era l'unico che sembrava distaccato, anche se un sorrisetto, Tyson, l'aveva visto spuntare. Il ragazzo guardò i suoi compagni uno ad uno: fino a pochi giorni prima aveva perso tutto, non gli era rimasto più niente, inizialmente voleva cercare della gente solo per fare numero e distruggere l'impero, poi aveva incontrato quelle persone e aveva cominciato ad affezionarsi, ora non sapeva più se stava perseguendo il suo obbiettivo per pura e semplice vendetta, per giustizia, o per difendere i suoi compagni, forse era per tutte e tre le cose.
-Ragazzi guardate laggiù- disse Alex indicando un punto in mezzo alla foresta, il gruppo si voltò incuriosito.
-È Magnolia?- chiese Priscilla, Tyson scosse la testa.
-No, Magnolia è molto più grande, questo è un villaggio, possiamo fermarci qui e riprendere le provviste- propose.
-Va bene- dissero in coro.
-Dividiamoci, daremo meno nell'occhio se stiamo separati- continuò il ragazzo con la falce.
-Nicolash, tu vieni con me- disse poi, il ragazzo si voltò alzando un sopracciglio.
-E perché mai? Io volevo andare con questa bellezza qua- ripose indicando Alexis, Alèk fece un grugnito di disapprovazione.
-Perché probabilmente ci saranno dei Vasileias e non voglio che combini casini, quindi vieni con me, e poi il villaggio non è grande ci rincontreremo sicuramente- disse infine rivolgendosi agli altri.
-Stessa cosa per Casper che si caccia nei guai, Alex vai tu con lui, tienilo a bada- continuò, il "ragazzino" alzò le mani in segno di resa.
-Oh, Oh, quindi siamo io e te principessa- disse Alèk ammiccando nella direzione di Priscilla con un sorriso stampato in faccia.
-Vedi di proteggermi se ci attaccano chiaro?- proferì con tono autoritario, il fratello dei Black fece un inchino cordiale.
-Non c'era neanche il bisogno di dirlo milady- rispose. Una volta accordati tutti e sei si divisero nelle coppie stabilite.

 
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-Mh, non c'è molto in questo villaggio- disse Casper.
-Beh, cosa ti aspettavi, alla fine non è molto grande, ci sarà a malapena qualche negozio di viveri- rispose Alexis guardandosi attorno, da lontano vide alcuni Vasileias avvicinarsi nella loro direzione, d'istinto prese il compagno per un braccio e si spostò a lato strada confondendosi con altra gente.
-Non farti notare- disse lei, lui si liberò dalla presa.
-Mia cara, io sono nato per farmi notare, guarda quanto sono bello, come fai a non mettermi al centro dell'attenzione- disse piroettando su se stesso.
-Sssh! Idiota vieni qua- sussurrò lei dandogli uno strattone, quando i Vasileias furono abbastanza vicino da riuscire a sentire le loro voci, ascoltarono una conversazione alquanto inquietante.
-... E non sono più tornati indietro- disse uno.
-Nessuno riesce ad uscire da lì, è il terzo gruppo questa settimana, chissà chi altro manderanno- rispose un altro visibilmente preoccupato. Alex e Casper si guardarono scambiandosi uno sguardo complice.
-Questa storia mi puzza- disse lei.
-Conviene avvertire gli altri?- chiese lui, ricevendo una risposta positiva dalla compagna, insieme cominciarono a cercare i loro amici.

 
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Alèk e Priscilla stavano camminando per una via del piccolo villaggio quando lei avvistò una libreria e subito si diresse verso di essa incuriosita.
-Ti piace leggere?- chiese lui incrociando le braccia e guardando la compagna mentre studiava i titoli dei libri in vetrina.
-No, volevo solo osservare da vicino la qualità del vetro- disse ironica sbuffando.
-Oltre che bella, ti piace anche scherzare- rispose sorridendo lui.
-Hey hai sentito la nuova notizia? Il fantasma nella foresta ha colpito ancora- disse un abitante passando dietro di loro attirando l'attenzione dei due.
-Me lo hanno detto sta mattina, non so se avere paura o ringraziarlo, visto che sono solo i Vasileias quelli che colpisce- rispose l'altro a metà tra il sollevato e il preoccupato.
-Ho una strana sensazione- disse Priscilla sospettosa.
-Io propongo di riunirci agli altri- ribatté Alèk.
-Andiamo- annuì la ragazza.

 
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Tyson e Nicolash avevano chiesto alla gente del posto un luogo in cui fare provviste, ma tutti gli avevano indicato un piccolo bar che, a quanto pare, fungeva da locanda e da negozio di viveri, ed era anche l'unico del villaggio.
-Prosegua dritto e alla prima via volti a sinistra, è l'edificio che fa angolo a destra- spiegò un signore indicando la via a Tyson che ringraziò.
-Perché non hai chiesto informazioni ad una bella ragazza, magari poteva anche accompagnarci chissà- disse Nicolash quasi sbavando all'idea.
-Ma tu pensi solo a quello?- chiese Knightbuster.
-La maggior parte delle volte, sai io credo che le ragazze siano la gioia della vita... Insomma dai, immaginati un mondo senza tette e culi, sarebbe una vera merda- rispose usando un tono ovvio, il ragazzo accennò un sorriso divertito: si stava abituando alla sua presenza. Si fermarono entrambi una volta arrivati all'entrata della locanda.
-Siamo qui per fare provviste, non fare casini chiaro- si raccomandò Tyson.
-Ora attiverò il mio potere, ma sappi che la mia magia non rende solo invisibili, può far si che gli altri ti vedano con una forma diversa, in questo caso io e te entreremo dentro con le sembianze di due Vasileias- spiegò al ragazzo dai capelli argento.
-Mi rifiuto di assomigliare a quei bastardi- esclamò contrariato, ma Tyson aveva già fatto la sua mossa e i due ragazzi ora avevano assunto le sembianze di due soldati semplici, Neviski sbuffò.
-Solo a guardarti mi viene voglia di infilarti una spada dritta nel cervello- disse a denti stretti.
-Pazienta dieci minuti, poi torneremo normali- lo convinse il compagno. Entrarono nell'edificio: la stanza non era troppo grande, ci stavano giusto qualche tavolo e qualche sedia, tutte occupate dai Vasileias che bevevano e mangiavano in abbondanza, andarono in fondo verso il bancone. Tyson guardò Nicolash con la coda dell'occhio, un sorriso sadico apparve sul suo viso e gli occhi color oro diventarono come spiritati, il ragazzo nell'immediato afferrò il polso sinistro del compagno e lo tenne stretto per evitare che combinasse qualche strage. Si stupì quando, invece della pelle del suo braccio, sentì qualcosa di molto più duro e molto più freddo, lo guardò negli occhi confuso, sembrava quasi metallo.
-Mollami- disse secco, il ragazzo con la falce strinse ancora di più per evitare che gli sfuggisse e lo trascinò con se verso il bancone: non era il momento per fermarsi a fare domande, non in quel luogo. Tyson fece molta fatica a parlare con il barista e al tempo stesso tenere bloccato Nicolash.
-Vado in magazzino a prendere tutto il necessario- disse il signore dirigendosi nella stanza accanto, Knightbuster ringraziò con un cenno della testa poi si voltò verso Neviski che continuava a dimenarsi come un ossesso, fortunatamente Tyson era più forte di lui se no non sarebbe riuscito a trattenerlo.
-Hey datti una calmata- gli sussurrò con tono duro, ma lui sembrava aver chiuso completamente le orecchie, non sentiva niente, al di fuori della vocina dentro di lui che gli intimava di ammazzare tutti dal primo all'ultimo, senza pietà.
-Hey ragazzi, siete voi quelli nuovi? Non ho mai visto le vostre facce da questa parti- disse un Vasileias avvicinandosi pericolosamente a Nicolash che, come una bestia feroce, fece per scattare verso di lui ma Tyson lo tirò verso di se. Il soldato vedeva gli occhi iniettati di sangue del ragazzo e si tenne a distanza.
-Ma che problemi ha?- chiese stranito.
-Non farci caso, fa così quando è stressato- rispose il giovane trovando una scusa.
-Si siamo quelli nuovi- mentì rispondendo alla domanda precedente.
-Oh bene siete stati informati della situazione?- domandò, Tyson prese la palla al balzo, poteva essere una buona occasione per raccogliere informazioni.
-No, che situazione?- disse, non era mai stato bravo a mentire, ma solo se si trattava di persone a lui care, con i Vasileias diventava un vero attore. Il soldato sbuffò infastidito.
-Robe da matti, va beh, ve lo spiego io: è già quasi un mese che accadono cose strane a chi si addentra nella foresta qua vicino- cominciò.
-Cose strane di che tipo?- alzò un sopracciglio incuriosito, intanto Nicolash non ne voleva sapere di rimanere buono.
-Spariscono dei soldati, chi entra poi non fa più ritorno, abbiamo mandato una squadra a fare la ronda come ogni giorno, poco più di tre settimane fa, ma nessuno li ha visti tornare, ne abbiamo spediti altri per cercare degli ipotetici corpi, ma non hanno fatto ritorno nemmeno loro- spiegò.
-Cosa pensate che sia?- chiese Tyson.
-La gente del villaggio crede che tutto questo sia opera di un fantasma, ma in realtà noi crediamo che ci sia qualcosa nascosto in quella foresta. Devi sapere che solo una persona è riuscita a tornare viva da lì e quando gli abbiamo chiesto cosa aveva visto, continuava a farneticare di ombre che si muovevano tra gli alberi e che non emettevano alcun suono, non ha detto altro e il giorno dopo è sparito anche lui-
-Interessante- disse accennando un mezzo sorriso involontario.
-C'è chi dice che sia un fantasma, c'è chi sostiene che sia una specie di demone, e chi invece crede sia una presenza malvagia, ma tutti in questo villaggio conoscono questa "cosa" con il soprannome di Shadwood*-
-Shadwood eh? Non ti preoccupare, sistemeremo la situazione- lo rassicurò Tyson.
-Sistemeremo, chi? Tu e il tuo amico fuori di testa, in quella foresta ci sono andati ormai centinaia di noi, cosa pensate di fare in due- disse incredulo, il ragazzo disattivò la sua magia mostrandosi per quello che erano in verità, poi ghignò sadico.
-Grazie delle informazioni, andrò a cercare questo Shadwood e lo convincerò ad unirsi a noi- disse alzando un sopracciglio con aria di superiorità, il soldato arretrò di qualche passo quando vide gli occhi del ragazzo, Tyson mollò la presa sul polso di Nicolash, come si fa quando sguinzagli una tigre affamata, teste e arti cominciarono a volare schizzando sangue in ogni dove, in poco meno di venti secondi all'interno del locale non vi era più un solo soldato rimasto vivo.
-Sei veramente impaziente lo sai- disse Tyson sbuffando, Nicolash, finalmente soddisfatto, alzò le mani in segno di resa, il movimento scoprì il suo braccio sinistro e finalmente Knightbuster poté vedere ciò che nascondeva, al posto del suo arto vi era una protesi di metallo.
-Potevi dirmi che eri un Cyborg- disse affascinato.
-Non sono un Cyborg, ho solo un braccio bionico- rispose secco mentre si puliva con un tovagliolo il viso da uno schizzo di sangue. Dopo pochi secondi il barista tornò con le provviste e rimase scioccato alla vista di tutto quel sangue e di tutti quei corpi mutilati.
-M... Ma che cosa è successo qui?- chiese balbettando, Tyson si avvicinò gli porse un sacchetto pieno di monete e prese le provviste.
-Questi sono per il cibo e per ripagare del disturbo causato, ci scusi- disse chinandosi per poi uscire dalla locanda, lasciando il barista solo, confuso e sbalordito. Non appena i due ragazzi furono fuori videro gli altri loro compagni raggiungerli.
-Sta succedendo qualcosa di strano in questo villaggio, abbiamo sentito certe voci- iniziò Alèk.
-Anche noi- intervenne Casper.
-Ragazzi, vi spiegherò tutto- disse Tyson cominciando a raccontare ciò che il soldato gli aveva detto, dopo qualche minuto finì e i compagni rimasero stupefatti.
-Quindi questo Shadwood sta uccidendo solo i Vasileias- disse Priscilla con un sorriso compiaciuto.
-A quanto pare si e noi adesso andremo in quella foresta- sentenziò.
-Sei sicuro?- chiese Alex ricevendo in risposta un cenno della testa.
-Allora andiamo noh? O avete intenzione di fare le belle statuine tutto il giorno?- intervenne Priscilla dirigendosi nel punto prestabilito, i suoi compagni la seguirono.

Stavano camminando nel bosco già da un paio di ore ma di quest'ombra non c'era traccia.
-Magari c'è davvero un fantasma- disse Casper guardando in alto.
-I fantasmi non esistono, è una leggenda metropolitana- rispose Alèk
-Beh in ogni caso è da un pò che giriamo qui attorno ma ancora non si è visto niente, io direi che possiamo anche rinunciarci- intervenne Alexis, ma Tyson non era convinto, è vero inizialmente era tutto tranquillo ma dopo un pò una strana sensazione aveva cominciato a farsi strada nella sua mente: era quasi sicuro che qualcuno li stesse seguendo, aveva provato più volte a guardarsi attorno, ad occultare i rumori che emettevano i suoi compagni, ma non sentiva altro che il vento tra le foglie e gli animali della foresta, di solito come trucco funzionava e qualcuno era sempre nascosto nell'ombra, ma questa volta non riusciva ad individuare nessuno, che gli abitanti del villaggio e Casper avessero ragione? Magari c'era veramente un fantasma.
-Se c'è qualcuno, di sicuro non ha cattive intenzioni o ci avrebbe già attaccati, e poi dobbiamo ricordarci che colpisce solo i Vasileias e noi non lo siamo- disse Nicolash.
-Già e io mi sono stancata di vagabondare come un barbone, se questo Shadwood non vuole uscire allo scoperto che vada al diavolo, io mi rifiuto di fare un altro passo- esclamò autoritaria.
-Ma che problema c'è, ti porto io principessa- disse Alèk offrendosi di caricarla in groppa.
-Perché invece non sali su di me? In tutti i sensi- intervenne Nicolash alludendo a cose sporche.
-Se devo scegliere tra l'idiota tutto muscoli e niente cervello e il pazzo omicida malato di sesso... scelgo il primo- sentenziò, il fratello dei Black guardò Neviski con il tipico sorrisetto sornione di chi si fa beffe di un avversario.
-Alèk: 1, Nicolash: 0- gli disse con il labiale, in risposta ebbe solo un semplice occhiolino e uno sguardo languido lanciato a sua sorella. Riusciva a mandarlo in bestia senza dire una parola, non lo sopportava proprio per niente. Arrivarono in una piccola radura al centro della foresta.
-Ma a parte tutto, e se questo Shadwood fosse un normalissimo uomo?- intervenne Casper.
-Meglio ancora, e se fosse una donna?- disse Nicolash già sbavando all'idea.
-Oh si una bella ragazza, magari mezza nuda che vive come una selvaggia nella foresta- continuò, d'improvviso, dopo quelle parole, il suono di un sibilo si propagò tra le fronde facendo eco, Tyson si girò alla sua destra giusto in tempo per vedere qualcosa luccicare passargli accanto alla velocità di un fulmine e un potente movimento d'aria scoprirgli il volto facendo cadere il cappuccio. Alexis che aveva i sensi all'erta da quando erano entrati, in un batter d'occhio creò una barriera di roccia spessa due metri davanti a Nicolash, un suono sordo e poi il silenzio, nella parete creata dalla ragazza vi era un piccolo foro, dalla parte opposta Nicolash era rimasto fermo ad occhi sbarrati con la punta di una freccia ad un palmo dal suo naso, essa era stata scagliata con una forza tale da trapassare la roccia, se quello scudo fosse stato anche di pochi centimetri meno spesso, Neviski si sarebbe ritrovato con una freccia piantata nel cranio.
-È apparentemente una normalissima freccia- disse Alex estraendola dalla parete e mostrando il pennacchio giallo alla fine, Tyson si voltò di scatto sbalordito, ne era sicuro: quel dardo era pregno di magia, ma era scomparsa non appena essa aveva finito la sua corsa, senza lasciare alcuna traccia.
-Deve essere Shadwood, ma non vedo nessuno- disse Casper cercandosi furiosamente attorno con lo sguardo. Effettivamente non ve ne era alcuna traccia, niente rumori, neanche un minimo spostamento d'aria. Tyson si fece avanti.
-Non siamo nemici, non vogliamo fare alcun male!- gridò alzando le braccia. Un'ombra si spostò veloce di ramo in ramo e rimase appollaiata per un pò all'oscuro di uno di essi, poi con grazia e senza alcun tipo di rumore atterrò sull'erba.
-Allora perché siete armati?- chiese cominciando a camminare verso di loro.
Era una ragazza, sui ventun'anni, alta 1,78 i suoi capelli erano rossi come il fuoco raccolti in una treccia che si appoggiava delicatamente alla spalla destra, un ciuffo ribelle era lasciato libero a coprire l'orecchio sinistro leggermente a sventola, su di esso vi era un solo orecchino pendente con una piuma di falco, in quello destro aveva due Helix, gli occhi erano grandi color verde chiaro e sfumavano al color ambra verso la pupilla, il naso era piccolo e leggermente all'insù contornato da una miriade di lentiggini, la bocca era sottile e chiusa in un'espressione seria, il suo viso era magro e allungato con un mento poco pronunciato, la carnagione era rosa chiaro, il collo era sottile e aveva una macchia più scura sulla parte sinistra, che ricordava vagamente una foglia di tiglio, i fianchi non troppo stretti, non aveva un seno esagerato, ma aveva due gran belle gambe, lunghe e slanciate con dei muscoli appena accennati. Camminava con un certa grazia e leggerezza, ma al tempo stesso con decisione, facendo dondolare i tre artigli di lupo legati alla fascia color marrone che portava sulla fronte, aveva una maglia corta color verde che le lasciava scoperta la pancia al di sotto dell'ombelico, sul fianco destro si intravedeva appena una piccola cicatrice, sopra aveva una corazza in cuoio marrone scuro con spallacci leggermente a punta, ai polsi vi erano dei paracolpi, ma nel destro esso era più largo assumendo la forma di uno scudo, portava dei pantaloni semi attillati di colore marrone, con un telo pendente e stropicciato ,verde, che le copriva un pò la gamba destra, i piedi erano lasciati nudi a calpestare l'erba soffice.
Avanzava tenendo ben saldo il suo arco fatto di legno di faggio con inserti in cuoio, alle spalle, la faretra da cui si intravedevano delle piume gialle, uguali a quella della freccia che aveva lanciato prima. Tyson rimase bloccato con gli occhi sbarrati, quei capelli, vi erano solo due persone che avevano quel colore così vivo: ed erano morte. Nella sua testa riapparvero le immagini di Mary e della piccola Asuka a terra e piene di sangue, scosse la testa riprendendo lucidità, non era il momento di pensare al passato, si toccò il viso scoprendolo umido di lacrime, che senza volere erano sgorgate dai suoi occhi, si asciugò subito e riprese il controllo di se stesso con un respiro profondo.
-È semplice precauzione, anche noi potremmo farti la stessa domanda- disse poi, la ragazza lo guardò da capo a piedi.
-In più tu, non hai l'aria di uno innocente- disse alzando un sopracciglio. Nicolash scoppiò a ridere.
-Effettivamente non sembri uno stinco di santo- esclamò appoggiandosi alla spalla del compagno, poi la guardò con sguardo malizioso.
-Beh, cosa ci fai nella foresta tutta sola, bambolina?- chiese, la giovane spalancò gli occhi e veloce come una saetta scatto nella direzione del ragazzo estraendo una freccia e incoccandola nel suo arco, che tese all'indietro, facendo in modo che la punta sfiorasse il naso di Nicolash.
-Prova a chiamarmi bambolina, ancora una volta e ti ritrovi con una freccia ficcata nel cervello, ne ho già fatti fuori di tipi come te, uno in più non mi cambia- sibilò minacciosa assottigliando gli occhi.
-Wo wo, stai buona- rispose Nicolash facendo un sorrisetto, lei abbassò l'arma.
-Cosa ci fate in questa foresta?- domandò.
-Avevamo sentito alcune voci parlare di Shadwood ed eravamo curiosi- rispose Casper.
-La vostra curiosità potrebbe portarvi all'inferno lo sapete?- disse la ragazza riposizionando l'arma sulla schiena.
-Già, ma non è uno dei principali motivi per cui siamo venuti qua- intervenne Tyson avvicinandosi a lei.
-Stiamo viaggiando per il regno di Fiore per abbattere tutte le sedi dei Vasileias, fino ad arrivare all'origine di tutto questo casino, Theos Velona, sembri una in gamba cosa ne dici di unirti a noi- le propose, lei sbarrò gli occhi: aveva capito bene? Volevano veramente far fuori tutti i Vasileias? Lei aveva passato anni a cercare qualcuno che avesse la sua stessa determinazione, aveva provato in ogni città, in ogni paese, purtroppo però le persone avevano troppa paura per farsi avanti, ma ora si erano presentati loro, finalmente un gruppo con cui avrebbe potuto raggiungere il suo obbiettivo, un'occasione del genere capitava solo una volta nella vita. Però non rispose.
-Chi mi dice che non mi state abbindolando con delle scuse, come posso fidarmi di voi?- chiese sospettosa.
-Nessuno, ma non sei obbligata ad accettare se non lo vuoi- rispose Tyson.
-Chi va la?-gridò una voce da lontano, subito la sconosciuta balzò su di un ramo nascondendosi nell'ombra.
-Voi! Fermi dove siete!- disse un soldato accompagnato da un centinaio di colleghi alle sue spalle, Nicolash si girò e una voglia incontrollabile di sangue crebbe dentro di lui.
-Shall we dance?- sibilò ridendo sadicamente per poi scattare in direzione dei soldati che presi alla sprovvista rimasero immobili.
-Arcituono!- gridò Neviski e scagliò una saetta così come si lancia un giavellotto, ma con la potenza di un tuono, i nemici vennero elettrizzati e carbonizzati, un odore di bruciato si espanse nell'aria facendo salire conati di vomito ai restanti Vasileias.
-Merda, ma perché attacca senza pensare, ora ci tocca combattere per forza, tutta colpa di quell'idiota- disse Priscilla cambiando i suoi vestiti nell'armatura di cuoio che usava nelle battaglie, fece apparire cinque biglie di ferro e le scagliò contro i soldati. Casper li seguì a ruota, sollevò la sua benda.
-Sangue chiama sangue- sussurrò portandosi il guanto davanti all'occhio sinistro, la sua carnagione impallidì e poi cominciò ad attaccare lanciando i suoi aculei insanguinati, trafiggendo il petto e i cuori dei soldati.
-Arrendetevi o farete una fine molto lenta e molto dolorosa- I capelli e gli occhi di Alexis diventarono verdi e in un attimo delle radici spuntarono dal terreno avviluppando e stritolando i nemici.
-Dite le vostre ultime preghiere perché ora vi faccio a pezzi- disse Alèk scrocchiandosi le nocche e il collo con un movimento secco, sorrise divertito quando affondò il primo pugno nello stomaco di un soldato. La ragazza sconosciuta si guardò attorno con attenzione, scrutando le chiome degli alberi: lei era nata e cresciuta nel bosco, ne conosceva i comportamenti come se fosse un'estensione di se stessa, per questo trovò anormale il modo in cui le fronde degli arbusti si muovevano: sapeva che vi era una buona parte dell'esercito nascosta in mezzo ad essi, forse per tendere un'imboscata, potevano ingannare quel gruppo, ma non di certo lei. Prese il suo arco e un freccia dalla faretra, la incoccò e mirò.
-Concentrazione... sguardo del falco- sussurrò, i suoi sensi si affinarono diventando molto più sensibili ai cambiamenti attorno a lei: lo sguardo riuscì a notare un minimo movimento, uno spostamento d'aria, poco lontano dalla sua postazione.
-Elemental Hawk Wind!- disse, un vortice d'aria avvolse la freccia conferendogli maggiore potenza e velocità.
-
Fly my darling- sussurrò scoccandola con un sibilo, l'obbiettivo venne colpito. Il suo olfatto percepì un odore diverso da quello della foresta, l'aria lo portò verso di lei e giudicando l'intensità di esso estrasse un altro dardo, gli occhi scattarono a sinistra e incoccò la freccia.
-Elemental Hawk Earth- disse attaccando nuovamente, questa volta rocce e radici crebbero attorno alla piccola asta rendendola grossa e pesante, ma allo stesso tempo devastante, alcuni soldati vennero colpiti in pieno e trapassati al cuore uno per uno con precisione chirurgica, caddero al suolo senza vita. L'udito avvertì il suono di un passo leggero in mezzo al rumore della battaglia, incoccò un'altra freccia e la scagliò dritta verso di lei in mezzo agli alberi, il soldato cadde tenendosi il petto sanguinante. Con una velocità spaventosa continuava ad attaccare a raffica, la sua concentrazione era talmente elevata che non un solo nemico riuscì a rimanere nascosto, vennero tutti portati allo scoperto dai colpi mirati della ragazza. Tyson la guardava sempre più stupefatto mentre scagliava frecce ad una velocità impressionante, poi si accorse di un movimento tra i cespugli ed un gruppetto di Vasileias uscì allo scoperto, lui si occultò nell'immediato con la sua magia. Quei soldati cominciarono a guardarsi attorno cercando la ragazza.
-Hey bambolina vieni fuori- disse uno di loro: poco prima si trovavano nascosti in un cespuglio e avevano visto la sua reazione quando Neviski l'aveva chiamata in quel modo, quindi stavano sfruttando questa cosa a loro favore per farla uscire allo scoperto e poterla catturare.
-Dove sei bambolina? Non ti faremo del male- un altro richiamo, la giovane ragazza sbarrò gli occhi, ed essi si riempirono di una rabbia cieca.

-Ti troveremo prima o poi bambolina-

Brutti ricordi le riaffiorarono la mente, smossa da un'ira incontrollabile fece per scendere dall'albero quando una mano l'afferrò per la vita e la tenne bloccata, Tyson aveva capito le loro intenzioni ed era intervenuto per fermarla, era salito sull'albero e le era andato incontro.
-Non andare, lo stanno facendo apposta, non cadere nella loro trappola- le disse, lei si calmò e fece un respiro profondo, poi tese l'arco.
-Fly my darling- sussurrò e le teste dei soldati vennero trapassate una alla volta, poi guardò il ragazzo che aveva ancora la mano sulla sua vita.
-Puoi mollarmi adesso- gli disse seria anche se dentro stava morendo d'imbarazzo, lui fu preso alla sprovvista e tirò subito indietro le mani distogliendo lo sguardo, se non ci fosse stato il cappuccio a coprirgli il viso la giovane avrebbe visto le sue gote tingersi di rosso.
-Grazie- gli disse, il ragazzo sorrise di rimando.
-Comunque non ci siamo ancora presentati: io mi chiamo Tyson- poi indicò i suoi compagni uno ad uno.
-Quel tipo tutto muscoli e senza cervello è Alèk, quella di fianco a lui è sua sorella Alexis, la ragazza che sta prendendo a calci quel soldato è Priscilla, il tizio pallido che si guarda allo specchio si chiama Casper e il nanetto arrabbiato è Nicolash- continuò, lei accennò un timido sorriso.
-Il mio nome è Demetra Ashdown- si presentò poregendogli la mano.
-Hey voi due lassù invece di stare li a fare le moine perché non venite a darci una mano!- gridò Priscilla spedendo contro un albero un soldato, Tyson atterrò sull'erba e la sua cappa svolazzante lentamente si posò sulle sue spalle, ghignò divertito.
-Yu Kai, let's make some noise- disse partendo all'attacco. Demetra rimase appollaiata sugli alberi spostandosi di tanto in tanto per prendere meglio la mira e in pochi minuti tutti i Vasileias vennero eliminati.
-Beh, è stato divertente- disse Casper assumendo il suo colorito naturale.
-Già, un ottimo riscaldamento- rispose Alèk stirandosi le braccia ancora indolenzite dalla battaglia contro l'esercito di Hargeon.
-Peccato che non ne sia rimasto più nemmeno uno- intervenne Nicolash ancora voglioso di far fuori qualcuno.
-E taci pazzo omicida, è solo colpa tua se abbiamo cominciato questa battaglia- lo riprese Priscilla sotto lo sguardo divertito di Alexis e Tyson, Demetra scese con grazia dall'albero su cui si trovava senza emettere alcun rumore e raggiunse il gruppo, Knightbuster si voltò nella sua direzione.
-Allora?- domandò, lei lo guardò alzando un sopracciglio.
-Allora cosa?- chiese di rimando, lui allungò un pugno chiuso nella sua direzione.
-Ti unisci a noi oppure no?- disse sorridendo, Demetra lo fissò per un pò poi accennò un piccolo sorriso.
-Ci sto- disse unendo il suo pugno serrato con quello del ragazzo.
 -Un'altra bella ragazza nel gruppo, che felicità! L'harem dei miei sogni si sta finalmente formando!- esclamò Nicolash roteando di gioia, prima di venire steso a terra da un colpo di tutte e tre le ragazze messe insieme.
-Ben ti sta!- disse Alèk tra le risate.


Sera stessa, Nord di Magnolia in un piccolo villaggio.

Una giovane ragazza passeggiava per le vie del piccolo centro buio, ignara del fatto che un gruppetto di uomini la stesse guardando lascivamente, uno di essi le si avvicinò con fare sospettoso.
-Hey dolcezza- la richiamò, lei lo guardò storto e subito provò a rimanere calma respirando profondamente.
-Non sai che camminare a quest'ora tutta sola in un posto del genere è pericoloso per una bella ragazza come te, lascia che ti offra un posto dove stare- continuò lo straniero: tre secondi, la sua pazienza durò solo tre secondi, si voltò e con un gesto secco gli ficcò due dita negli occhi, poi lo prese per la maglia.
-Senti un pò coglione, per evitare di essere preso a pedate ti conviene sparire, non ho bisogno di un uomo, andate a farvi fottere voi e la vostra specie- disse minacciosa lasciando il ragazzo lacrimante e spaventato in mezzo alla strada, per poi allontanarsi continuando la sua camminata verso quel luogo di cui aveva sentito parlare: verso Magnolia.






ANGOLO AUTRICE:

Hi-oh minna!! Ecco a voi il nuovo capitolo!! Vi è piaciuto? Cosa ne pensate di Demetra? Chi sarà questa nuova ragazza apparsa alla fine? Lo scoprirete nel prossimo capitolo che arriverà sempre tra due settimane!! 
Precisazione:
*: Shadwood è un gioco di parole tra Shadow (ombra) e Wood (legno o foresta, dipende dal contesto) vi do la spiegazione perchè nemmeno io avevo capito il significato del nome all'inizio e poi me lo sono fatto spiegare.
Come potete notare i capitoli si allungano man mano che va avanti la storia, non mi chiedete il perchè, non ne ho la più pallida idea. Comunque, avviso riguardante i disegni degli OC: ci siamo quasi eh ragazzi, una volta inserito l'ultimo personaggio allora comincerò a postare i disegni: due sono già finiti e colorati, altri due da colorare e altri ancora da fare, ce la sto mettendo tutta per sfruttare al meglio il tempo che ho. Ditemi cosa ne pensate e se trovate errori soprattutto!! Alla prossima!!
Hola

Lu!
  
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