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Autore: Mr_Cherry    02/08/2020    0 recensioni
Il primo breve capitolo dell'opera "Noi Siamo Gli Invincibili!". Un inizio in Medias Res che ci porta in mezzo ad un campo di battaglia, dove un emblematico uomo si trova circondato...
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“NOI SIAMO GLI INVINCIBILI!” Capitolo 2: “Le persone fondamentali” Raramente riusciamo a cogliere il valore più profondo delle cose e dei fatti con cui veniamo in contatto. È ben risaputo che spesso ci rendiamo conto del loro peso solo quando le perdiamo. Ma questa non è di certo l’unica strada per comprendere il significato nascosto di ciò che ci sta intorno: a volte il problema sta nella nostra prospettiva. Tendiamo a concentrarci su un solo dettaglio, su una piccola parte, senza osservare ciò che lo circonda, come un fotografo che mette a fuoco un solo minimo elemento in un enorme e talvolta meraviglioso paesaggio. Per cogliere davvero il valore delle cose spesso dobbiamo quindi focalizzare la nostra attenzione su tutto ciò che vi è intorno e a volte cambiare prospettiva. Per capire chi davvero fosse Francis Eltrik perciò è necessario riuscire ad avere una visione d’insieme del percorso che lo portò a quel fatidico pomeriggio. Ci sono però principalmente due modi per raccontare la storia della vita di una persona. Il primo è attraverso le sue esperienze: tutti noi infatti veniamo influenzati da determinati momenti nel nostro percorso. Ma sono davvero le esperienze individuali a forgiare più di ogni altra cosa il nostro “Io”? Talvolta la storia di una persona esiste in un determinato modo soltanto grazie ad altre vite, ad altri viaggi compiuti da uomini e donne con cui questa è venuta in contatto.Le persone che non puoi far a meno di citare parlando di te stesso: queste sono quelle che sono state, o sono tutt’ora, veramente fondamentali nella tua vita. Ed è proprio attraverso queste persone speciali che Francis Eltrik, il soldato dal largo sorriso, divenne l’uomo che era. Due di esse lo avevano messo al mondo, ed una terza gli aveva insegnato a viverci. La storia di Francis ebbe infatti inizio in una piccola campagna nella Nazione dell’Argento, quando una giovane ed amorevole cucitrice sposò un razionale quanto gentile fabbro. Francis nacque quando i due innamorati erano ancora giovani e poco abbienti, ma essi fecero tutto il possibile per garantire al bimbo dai grandi occhi un’infanzia ricolma di affetto e felicità. Tuttavia, quando egli concluse gli studi presso l’officina del padre, fu chiaro che non poteva rimanere con i genitori ancora a lungo. Le risorse economiche procurate dall’officina non facevano infatti che ridursi e le possibilità lavorative nella piccola e popolata Nazione dell’Argento erano poche e collegate soprattutto al commercio dell’omonimo metallo. Francis sapeva bene che questa non era la strada che egli desiderava. All’età di quindici anni decise così di partire per la grande nazione del Bronzo, dove anche un ragazzino aveva in teoria la possibilità di trovare lavoro e di continuare i propri studi, per quanto in modo limitato. Tra le lacrime della madre e gli sguardi disillusi del padre, incapace di provvedere al sostentamento del proprio figlio, Francis lasciò la nazione a bordo di una piccola nave.Il giovane iniziò così il suo viaggio, che durò alcuni giorni, con un piccolo zaino ricolmo di pasti amorevolmente preparati dalla madre. Purtroppo però, arrivato a destinazione, il gentile e determinato ragazzo non trovò il “benvenuto” che si aspettava. Il freddo e la desolazione delle strade furono per diverse lune i suoi unici compagni ed il tempo passava senza che egli trovasse lavoro. Una notte infine, distrutto dalla stanchezza, crollò vicino ad una statua dell’imperatore della Nazione del Bronzo, Iucan Livhir. Un gruppo di giovani però, vedendo Francis addormentato vicino alla statua decisero di punirlo per il suo atteggiamento irrispettoso. Il ragazzo dai corti e scuri capelli, tagliati dalla madre, fu picchiato allora violentemente fino a quando il suo sangue non sporcò la grande statua dell’imperatore. Francis era un ragazzo che rifletteva molto ed i suoi pensieri sembravano in quel momento piccole e numerose molecole che, riscaldate dal fuoco, si muovono in modo frenetico e disordinato. Lo sventurato ragazzo infine svenne e fu lasciato in mezzo alla strada. I passanti guardavano il giovane con uno sguardo disgustato mormorando tra di loro: “ecco cosa succede a chi getta disonore sul grande imperatore”. Eppure vi era ancora un uomo, tra quelle bestie dagli occhi ipocriti. Egli prese il giovane Francis e lo portò in quella che sembrava essere una cascina abbandonata. Dopo alcune ore Francis si svegliò e alzò la testa dolorante, vedendo finalmente il viso del misterioso uomo dai chiari capelli.Questo sembrava avere circa venticinque anni e portava una divisa nera con uno strano simbolo in oro sul petto. L’uomo aveva inoltre degli occhi chiari che richiamavano il colore delle nuvole quando la grandine è sul punto di cedere alla bellezza della terra. “Ti ringrazio dal profondo del mio cuore” disse Francis ancora dolorante. “Mi chiamo Lait hope” affermò con voce pacata l’uomo. “Sono Francis Eltrik, dalla Nazione dell’Argento, piacere di conoscerla” replicò il giovane. “Perché sei qui?” disse allora Lait. “Cerco lavoro” rispose il giovane con un accenno di amarezza. “Capisco, del resto sono tempi difficili. Voglio però che tu sappia una cosa Francis Eltrik: verrai ridotto sicuramente di nuovo così” disse l’uomo guardando i grandi occhi del giovane. “Ma come, è così grave addormentarsi accanto ad una statua?” rispose Francis incredulo. “No, non lo è, molto più grave è sporcare una statua con il sangue di uno sconosciuto” mormorò Laic. “Ma se le mie ragioni sono giuste, allora perché mai dovrei essere picchiato di nuovo?” chiese l’ingenuo Francis. “I valori sono come vesti estremamente pesanti e tu sei solo un debole ragazzino” disse l’uomo dagli occhi di nuvola. “Che cosa intendi dire?” rispose il giovane confuso. “Che non importa che tu agisca in modo giusto o sbagliato, se non hai la forza di proteggere i valori in cui credi allora sei sempre nel torto” affermò Lait senza esitazioni.“Vorrei poter proteggere quello in cui credo, ma come vedi, sono solo un fragile giovane” mormorò Francis. “Ci sono centinaia di tipi di forza, trova la tua ed allevala con tutto te stesso. La mia, ad esempio, è la velocità” rispose allora Laic. “Potresti aiutarmi a trovarla?” chiese timidamente il giovane ragazzo. “Tra due settimane devo partire per la Nazione dell’Oro, potrei non tornare mai più” disse l’uomo con un’aria leggermente malinconica. “Vorrà dire che dovrò trovarla in due settimane” rispose con fermezza Francis. “Ne sei davvero convinto? Sappi che se mi dovessi far perdere del tempo, non esiterò ad ucciderti” disse con uno sguardo con un accenno di falsità il giovane uomo. “Tutti i miei averi sono stati rubati da quei giovani e non trovo lavoro. Se non mi aiuterai è probabile che io viva ancora poco a prescindere, tanto vale rischiare, no?” Lait rimase stupito dalla decisione mostrata da un ragazzo di soli quindici anni, subito dopo una minaccia di morte ricevuta da uno sconosciuto. “Dovrai rispondere ad una domanda prima, Francis Eltrik. Che uomo vorresti diventare in futuro?” chiese allora Lait. “Che uomo vorrei diventare…?” pensò tra sé e sé Francis. Poi alzando il capo di colpo disse: “vorrei diventare una luce”. “Una luce?” rispose perplesso Lait.“Si, una luce. Ho visto tante persone sole in questi giorni, e mi sono sentito così io stesso. Era come essere immersi nell’oscurità più totale… E a quel punto ho pensato che sarebbe meraviglioso se esistesse una luce talmente forte da non poter essere ignorata, da illuminare tutto il mondo intorno a sé…E ho pensato che sarebbe stato bello essere io stesso quella luce” spiegò allora Francis. Lait rimase profondamente colpito da quelle parole. Egli stesso infatti si sentiva precipitato in un baratro da cui non sapeva come uscire. L’intero mondo sembrava essergli contro, ed all’orizzonte non vedeva nessun alleato, nessuna luce. Ma perché aspettare di trovare la luce? Perché cercare disperatamente qualcosa che forse non troveremo mai, quando possiamo diventare noi stessi ciò che stiamo cercando? Lait così decide di accettare la richiesta di aiuto del giovane. Forse avrebbe trovato la morte a breve nella Nazione dell’Oro, senza alcun alleato, senza nessun amico, senza nessun chiarore. Ma sarebbe stato lui stesso una luce per quell’ingenuo giovane dal grande sorriso. Francis conobbe così la sua terza persona fondamentale, e nacque una delle amicizie che avrebbe cambiato in pochi anni il mondo per come lo si conosceva. “Torna a dormire ora, domani sarà una grande giornata” disse Lait. Così Francis tornò tra le braccia di Morfeo ignaro di che cosa lo aspettasse il mattino seguente.Francis non era il primo ragazzo che Lait salvava, ma sarebbe stato l’ultimo. Lait invece fu il primo ad essere catturato dalla luce nei grandi occhi di quel giovane, ma di certo non sarebbe stato l’ultimo… (Mr_cherry)
   
 
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