Alla vigilia del settantacinquesimo anniversario dal lancio della prima bomba atomica su Hiroshima ho pensato di far parlare una bambina sopravvissuta al vento e al fuoco.
Genere: Drammatico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Fratello quella mattina era così limpida
Alle otto eravamo già al parco a giocare
Il dolce cielo di Hiroshima era color cobalto
Io coglievo margherite per fare una collana
Tu combattevi
Imitando gli antichi Samurai
A un tratto un rombo
L'aereo più grande mai visto
Solcava il cielo cobalto
Poi un silenzio innaturale
Ci ricoprì
Come un sudario invisibile
Ogni essere vivente tacque
E la bomba cantò
Il suo canto di morte
Una luce incredibile
Accecante
Mortale
Mi fece gridare e chiudere gli occhi
Quella luce risvegliò Fūjin e Rajin
Gli dèi del Vento e del fuoco
Che tutto spazzarono via
Io volai sulle ali di quel vento di fuoco
Bruciai
Dentro
La pelle intatta
L'anima dilaniata per sempre
Da Fūjin e Rajin.