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Autore: Skylar098    06/08/2020    3 recensioni
"Ehi guardami. Qualunque cosa ti preoccupi, qualunque sia la tua paura, la affronteremo insieme. Siamo o no la coppia più forte?"
In un mondo dove pian piano il male si fa strada, una piccola agenzia sorge decisa ad affrontare il pericolo imminente. Il suo nome: Arc Genesis. La sua esistenza è celata dinanzi a una popolazione ignara del proprio destino. Poche persone ne fanno parte e non tutti sono disposti a mettere a rischio la propria vita, non tutti sono capaci di sopportare un tale stress mentale e fisico. I pochi eletti saranno coloro che porteranno a galla la cruda realtà del loro mondo.
Cosa sono i demoni?
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Il cielo notturno pullulava di tremolanti luci bianche e la grande luna piena faceva da lanterna a quella vastità oscura, illuminando la fredda superficie terrestre, contornata dal suo alone arcobaleno quasi impercettibile.
Aveva sentito dire che quella sua veste dai colori soffusi, fosse presagio di pioggia.
In effetti alcune nuvole grigio cupo si stavano avvicinando minacciosamente nella sua direzione, ma non ci fece troppo caso. Era ansioso. Continuava a camminare avanti e indietro per la sua umile dimora dei muri bianco latte. Ogni tanto aumentava il passo, come se così il tempo, per placarlo, decidesse di scorrere più veloce.
L'appuntamento era alle 20 in punto eppure lui era agitato già da ore.
« Si sta facendo tardi » disse avvicinandosi all'armadietto in cui teneva il suo equipaggiamento.
Prese la Black Ashes, la sua compagna di battaglie affilata e la infilò nel fodero legato alla cintura intorno la sua vita.
Scese quindi frettolosamente le scale, senza badare a dove mettesse i piedi, così facendo in un baleno si ritrovò all'aperto, sotto i fiochi raggi della luna.
Lì fuori trovò Skylar ad aspettarlo; se ne stava con la schiena poggiata al muro e le braccia conserte, teneva gli occhi chiusi e con la testa rivolta verso l'alto, si beava del fresco vento che accarezzava le ciocche dorate della sua chioma.
« Ehi Skylar non credevo di trovarti qua » disse Alaric avvicinandosi.
Skylar aprì gli occhi e si girò verso di lui con un'espressione tesa.
« Beh non riuscivo a stare fermo, così sono uscito a fare quattro passi »
In quell'istante Alaric sentì una fragrante sensazione di calma attraversare il suo corpo.
Succedeva ogni volta che si trovava con Skylar; ogni ansia, ogni paura, ogni male svaniva.
Lui era l'incarnazione della luce ai suoi occhi.
Non sapeva con esattezza nemmeno lui il perché, ma quando Skylar era al suo fianco, lui si sentiva invincibile.
« Nemmeno io riuscivo a stare fermo per l'ansia quindi sono sceso in anticipo, eppure ora mi sento tranquillo d'un tratto »
E pensare che si conoscevano da solo sei mesi.
« Quindi stiamo proprio partendo vero? » chiese Skylar con lo sguardo rivolto verso il basso, come se qualcosa lo turbasse.
« Dai non preoccuparti, vedrai che torneremo giusto un po ammaccati e stanchi, come sempre » rispose Alaric, poggiando la mano sulla sua spalla. Qualcosa non andava però, Skylar stava tremando. A quel punto, con entrambe le mani strinse le sue spalle e lo scosse leggermente, mettendosi di fronte a lui. Lo guardò dritto negli occhi e percepì in quelle profonde iridi viola, un terrore mai visto prima.
« Scusami Alaric, non voglio farti preoccupare, ma ho questa brutta sensazione che mi logora da tutto il giorno. Credevo che vedendoti mi sarei distratto come sempre e invece appena ti ho visto, la sensazione si è fatta ancora più vivida e ho paura Alaric, ho una paura maledetta »
Skylar aveva pronunciato quelle parole senza nemmeno avere avuto il coraggio di guardarlo in faccia.
Alaric strinse la presa sulle sue spalle e mantenendo la calma, provò a tranquillizzarlo.
« Ehi guardami » disse con tono fermo, di chi sa quello che sta per dire.
« Qualunque cosa ti preoccupi, qualunque sia la tua paura, noi la affronteremo insieme. Siamo o no il duo più forte? »
Si lasciò sfuggire un sorriso, sperando di aver sollevato a sufficienza il proprio compagno.
Skylar lo guardò con occhi lucidi che sembravano voler liberare lacrime su lacrime, ma che mai uscirono. Annuì invece e mostrò a sua volta un lieve sorriso, senza aggiungere alcuna parola.
Sono sicuro che le mie parole lo abbiano raggiunto pensò, ma allora perché sembrava che Skylar non avesse cambiato la sua espressione preoccupata.
Probabilmente quel presentimento sovrastava di gran lunga le sue parole.
Alaric non sapeva come rimediare, non l'aveva mai visto in quello stato. Tolse le mani dalle spalle dall'altro e le incrociò sul petto.
« Senti Skylar...questa sensazione, vuoi dirmela? » domandò preferendo arrivare direttamente al punto per risolvere il problema alla svelta. La missione alla quale dovevano partecipare, era di vitale importanza e non era permessa la minima distrazione.
« Nemmeno io lo so con certezza, ma ho paura che questa non sia la solita missione Alaric, sento come se ci fosse un tremendo pericolo che incombe sulle nostre spalle, qualcosa di fin troppo grande da abbattere con le nostre sole forze »
Alaric iniziò a preoccuparsi seriamente
« Ma che stai dicendo Skylar? Noi- » non ebbe la possibilità di finire la frase, poiché fu interrotto bruscamente da Skylar che con la sua voce acuta, l'aveva sovrastato.
« Ho paura che possa accaderti qualcosa a causa mia, capisci?! »
In quel momento Alaric gli avrebbe dato volentieri uno schiaffo, se non fosse per il fatto che nutriva un profondo rispetto per il suo compagno. Strinse i pugni e serrò la mascella.
« Che ti prende? Sono mesi che combattiamo fianco a fianco, uscendone sempre vittoriosi e ora vieni a dirmi che non ce la possiamo fare? E soprattutto per quale motivo ti stai addossando un peso simile tutto da solo? Mi prendi in giro? » sbraitò prendendo Skylar per il colletto del suo mantello e tirandolo verso di sé.
« Come potrebbe mai accadermi qualcosa a causa tua? Siamo un duo e dobbiamo comportarci come tali. Quello che succede è colpa di entrambi, non provare a darti colpe che non hai »
Skylar continuava a guardare il corvino con occhi spalancati, sorpreso ma allo stesso tempo scosso dalla reazione di Alaric, non alzava mai la voce, non in quel modo almeno.
Quando Alaric si accorse di aver esagerato, sospirò lasciando che il tessuto della veste scivolasse via dalle sue dita e si ricompose, mostrando il sorriso più sincero che riuscì a tirare fuori in quella situazione.
« Se proprio hai paura che possa accadermi qualcosa, pensa solo a proteggermi e a guardarmi le spalle, come hai sempre fatto »
Ora sembrava proprio che Skylar fosse sul punto di piangere, ma non lo fece nemmeno questa volta.
« Hai ragione...scusami se ho dubitato di noi anche solo per un attimo, ora mi sento meglio, grazie Alaric. » quelle furono le sue ultime parole prima che il resto del gruppo li raggiungesse.
Alaric non ebbe modo di rispondergli, ma non importava, a lui bastava che il suo amico si fosse calmato.
« Com'è che oggi siete puntuali? » scherzò Vyron avvicinandosi ai due, affiancato da Ayden.
« Ehi guarda che io arrivo sempre in anticipo, è Skylar che arriva sempre in ritardo! » disse accusando il proprio compagno, puntandogli il dito contro.
« Ma che dici non è vero! » esclamò con aria offesa Skylar, facendo ridere i presenti e in un attimo tornò la solita atmosfera leggera e piacevole.
« Sono contento che siate così tranquilli, è importante rilassarsi prima di una missione, ma una volta iniziata, bisogna essere concentrati e non abbassare la guardia » si pronunciò infine il capo, mettendo tutti in riga.
« Sapete già cosa vi attende là fuori, per cui non devo dirvi nulla se non di fare attenzione come sempre, di guardarvi le spalle a vicenda e soprattutto di non separarvi mai. Lo sapete che da soli è impossibile sconfiggere un demone. » le sue parole assumevano un tono tanto incisivo e deciso, quanto preoccupato mentre parlava.
« Lo sappiamo capo sta tranquillo, io e Vyron spazzeremo via chiunque ci intralci la strada, vero Vyron? » disse Ayden vantandosi, dando una forte pacca sulla schiena del compagno.
« Non montarti la testa, io e Skylar siamo la coppia migliore » lo contraddisse Alaric.
« Ah sì? Beh facciamo una gara, chi intrappola più demoni vince » lo sfidò Ayden.
« Ci sto » rispose il minore con un sorrisetto soddisfatto stampato sul viso.
« Non appena avete finito questa gara infantile, direi che possiamo partire» disse sospirando Vyron, tirando via il suo compagno per l'orecchio.
« Ahi ahi mi fai male, ho capito » si lamentò Ayden seguendo gli altri, lanciando un'ultima occhiata ad Aylack, che rimase in piedi davanti l'entrata dell'Arc Genesis osservando le figure dei propri sottoposti allontanarsi e farsi sempre più sfocate.
« Buona fortuna ragazzi »
Quello stesso giorno, erano apparsi dai loro scanner, vari segnali di presenze demoniache nel distretto 141, nella lontana periferia della loro città.
« Mi raccomando ragazzi restate uniti, ci stiamo avvicinando » li avvertì Vyron che come sempre faceva da capogruppo; lui credeva di non avere abbastanza carisma e che Ayden fosse più adatto, ma tutti consideravano lui come tale quindi ormai si era abituato ad esserlo.
« Peccato che Blane non sia venuto con noi » osservò poi Alaric guardandosi intorno.
« Da quello che so siamo un po a corto di personale e ha dovuto accompagnare un'altra squadra, ci raggiungerà più tardi » spiegò Ayden fermandosi al segnale di Vyron.
Tutti e quattro si nascosero dietro le mura di un palazzo malandato e studiarono i dintorni in silenzio.
« Strano eppure dovrebbe esserci un bel gruppetto » disse Skylar insospettito, alzando istintivamente lo sguardo notando alcune figure gettarsi dal tetto dell'edificio sotto il quale si stavano nascondendo.
« Dall'alto! » urlò mentre tre demoni piovvero dal cielo silenziosi e leggeri, come fiocchi di neve sopra le loro teste.
« Tre contro quattro, che fate ci sottovalutate? » li schernì Ayden estraendo le sue daggers of sin, delle lame affilate che percorrevano l'intera lunghezza delle sue braccia.
Con un leggero e rapido movimento Alaric portò una mano sul fodero e fece lo stesso con la sua spada color pece. La impugnò con forza prima di essere attaccato da uno dei demoni; bloccò con un tonfo secco il suo agguato e lo respinse colpendolo successivamente all'addome con un fendente verticale. Demoni di quel basso livello non potevano certo competere con un gruppo oramai esperto come il loro. Erano sicuramente di ultima generazione.
Il corpo del demone cadde in ginocchio e solo dopo che Skylar gli diede il colpo di grazia, rilasciò quel piccolo frammento di anima corrotta che caratterizzava ognuna di quelle creature.
Un piccolo brandello di luce color celeste volteggiava ora nell'aria e prima che potesse trovare il successivo ospite da corrompere, fu imprigionato nella clessidra antidemone che Alaric gli puntò contro.
« E fuori uno » annuì Skylar guardando il proprio compagno.
« Mi spiace per te Alaric, ma abbiamo vinto noi! » disse Ayden rinchiudendo l'ultimo demone nella sua clessidra.
« Non è ancora detta l'ultima parola, potrebbero arrivarne altri » sviò il discorso il corvino sbuffando.
« Il radar ne aveva segnalati solamente tre da queste parti e a quanto pare non hanno nemmeno fatto vittime, direi che il nostro lavoro è finito qui » alzò le spalle Ayden, era chiaro che Alaric non volesse accettare la sua sconfitta.
Quello fu l'ultimo momento in cui i quattro ragazzi poterono permettersi di scherzare, avevano commesso il grave errore di abbassare la guardia, bastò un istante.
« AYDEN! » l'urlo straziante di Vyron rimbombò lungo le deserte vie del centoquarantunesimo e subito dopo si percepì un botto assordante.
Alcune macerie caddero alle loro spalle e la causa del loro crollo fu proprio Ayden.
Chiaramente era stato scaraventato al muro da un demone, ma non avevano idea da dove fosse arrivato, sapevano solo che era lì da un istante e aveva già messo fuori gioco Ayden, lanciandolo con una forza sovrumana contro l'edificio, come fosse stato una pallina da baseball.
« Bene bene bene, cosa abbiamo qui » la voce sibilante del demone fece tremare l'intera squadra, che si pietrificò all'istante alla sua vista.
I suoi occhi color smeraldo scrutavano con fare divertito le sue vittime. Le sue iridi erano ristrette a tal punto da sembrare quelle di una bestia e le macchie violacee che le circondavano, davano l'idea di aver inquinato quel verde puro, nello stesso modo in cui i demoni avevano inquinato il mondo.
« Cosa diavolo hai fatto ad Ayden?! » urlò Vyron stringendo i pugni e in un attimo non riuscì più a trattenere la rabbia che tanto lo aveva investito.
Si gettò contro il demone che non sembrò affatto turbato da quell'attacco, lo dimostrò restando al suo posto, immobile, ad aspettare che l'ira di Vyron si scagliasse su di lui, scelta a dir poco sbagliata, quel demone stava sorridendo.
« No fermo Vyron! » urlò Alaric, ma era già troppo tardi quando si rese conto che stavano reggendo esattamente il suo gioco. Questo infatti, con la mano sinistra, bloccò la lama e con una lieve stretta la spezzò in due. Alcuni detriti rigarono il viso di Vyron e le ferite cominciarono a colorare di rosso la sua pelle.
Vyron spalancò gli occhi, sorpreso dalla facilità con la quale aveva distrutto la sua arma.
Nel frattempo Skylar era corso verso il corpo di Ayden, abbandonato a terra sanguinante. Sembrava abbastanza grave, lo si capiva dall'espressione che Skylar fece non appena lo vide. Alaric lesse la gravità della situazione dal volto del suo compagno e si paralizzò.
La paura lo travolse e lo cementò sul posto, i suoi muscoli si irrigidirono e le gambe iniziarono a tremargli. Quel demone lo terrorizzava a tal punto.
Quella creatura tanto temibile, quanto inquietante, prese Vyron per il collo e lo tirò su con una leggerezza spropositata.
Fu allora che il respiro di Alaric si fece sempre più pesante, tutto ciò che lo circondava appariva sfocato davanti ai suoi occhi.
Il demone strinse la presa intorno l'esile collo del giovane che si dimenò emettendo soffocati lamenti. Portò le sue mani su quella della creatura per cercare di allentare la presa, invano.
Quella belva era troppo forte e non sembrava cedere di un millimetro.
« Muoviti Alaric!» continuava a ripetersi il corvino davanti quella scena, impotente, totalmente schiacciato dalla paura.
Soltanto quanto Vyron lasciò la presa e fece scivolare le braccia lungo i fianchi svenuto, si mosse. Strinse l'elsa della sua spada e caricò il demone, un altro errore fatale dettato dal sentimento che è solito evitare in un combattimento nel quale non si conosce il proprio avversario, ma Alaric era disperato e doveva togliere Vyron dalle grinfie di quel demone o sarebbe morto davanti i suoi occhi. Era pronto a scagliare il suo attacco con tutte le forze, finché il cosiddetto demone non spostò il corpo di Vyron nella traiettoria della sua spada. Accadde tutto troppo in fretta, Alaric non ebbe modo di pensare, se avesse continuato l'attacco, avrebbe ferito o peggio ancora, ucciso il suo amico, l'unica cosa che poteva fare era lasciare l'arma e gettarsi contro il proprio amico di peso per sottrarlo dalla morsa del demone.
Non ci pensò due volte, lasciò cadere la spada a terra e si gettò su Vyron, abbracciandolo per evitare che urtasse direttamente il suolo e si facesse ulteriormente male. In compenso Alaric sbatté così forte la schiena, da fargli mancare il respiro, poco importò però davanti al salvataggio del suo compagno.
Il demone li guardò rotolare via sorpreso e iniziò a ridere.
« Voi umani siete così divertenti »
Di nuovo quella voce orripilante, l'ennesimo brivido passò lungo la schiena del corvino, che nel frattempo pregava Vyron di svegliarsi, senza però ricevere risposta dal maggiore privo di sensi.
« È davvero una gran bella spada » osservò il demone, raccogliendo la spada di Alaric da terra avvicinandosi ai due.
Alaric strinse il corpo di Vyron tra le sue braccia, come per proteggerlo da quell'essere raccapricciante.
« È così bella che mi viene voglia di provarla » disse con uno squallido sorriso stampato sul viso.
Da vicino incuteva ancora più terrore.
Alaric capì di essere spacciato quando incontrò gli occhi del demone; lo fissava proprio come un predatore avrebbe fissato la sua preda.
Questo tirò su la spada e con un fendente lacerò l'aria.
È la fine pensò Alaric strizzando gli occhi, aspettando che la lama raggiungesse la sua carne.
« È veramente leggera, si maneggia una meraviglia »
Possibile che le parole di quel demone gli rimbombassero nella mente persino da morto? Alaric aprì gli occhi, tastando il proprio corpo alla ricerca di una ferita che non c'era.
« Non avere paura di me, non avevo intenzione di farti del male » sorrise il demone.
« Non ho paura di te » mentì.
« Sei più pallido dei miei candidi capelli, non mentire, non ne ricaveresti nulla » lo contraddisse gentilmente la creatura.
« Si può sapere che vuoi da me? » rispose non usando certo la stessa gentilezza.
« Niente » sorrise divertito il demone.
Nel frattempo Alaric tremava come una foglia, ma gli era difficile capire se fosse più per la rabbia o per la paura. Poi avvenne un piccolo miracolo. Riconobbe una voce familiare chiamare il suo nome in lontananza e in men che non si dica, un bianco mantello gli sfrecciò davanti, fermandosi possente di fronte ai suoi occhi. Alaric avrebbe riconosciuto quel manto color neve persino ad occhi chiusi.
Skylar..
Il biondo si girò a guardarlo ansimante e sussurrò alcune parole: « Per fortuna ho fatto in tempo… » poi alzando la voce riprese fiato e aggiunse: « Ho sistemato Ayden in un posto sicuro »
Nella mano destra teneva la sua bellissima spada bianca e la stringeva talmente forte che si potevano vedere le sue vene serpeggiare tremanti sotto la sua pelle.
« Uh ce ne sono altri, la cosa si fa interessante »
Skylar sentendosi minacciato da quella creatura, indietreggiò di qualche centimetro e si abbassò leggermente mettendosi in posizione di guardia.
« Mi piace il tuo sguardo piccoletto » constatò il demone rivolgendosi a Skylar.
« Alaric perché quel demone ha la tua spada? » chiese preoccupato, ignorando totalmente le parole della creatura davanti a sé.
« È un po complicato da spiegare, era la mia unica opzione in quel momento » e quello bastò per Skylar, non gli servivano i dettagli, doveva solo disarmarlo e far tornare la spada al suo proprietario.
« Dunque ora che vogliamo fare? » domandò il demone giocherellando con la spada di Alaric.
« Ci lascerai andare? » chiese ingenuamente Skylar.
« Potrei anche farlo, ma ho intenzione di divertirmi e giocare un po con voi »
Si passò la spada sulla mano, accarezzandola delicatamente, poi guardò Skylar passandosi la lingua tra i denti affilati.
Quel demone era troppo forte per loro, non ce l'avrebbero mai fatta in due, dovevano assolutamente scappare.
« Insomma quali sono le tue intenzioni, vuoi solo giocare con la ciotola del cibo eh? » iniziò a perdere la pazienza Skylar. Sembrava un ragazzo debole vista la sua costituzione, ma in realtà Alaric lo considerava il più forte della squadra, nonostante fosse il più giovane.
« Skylar eh? È proprio un bel nome, si adatta al tuo visetto » gli fece un complimento il demone, rendendolo ancora più nervoso.
«Tu devi essere Alaric invece » continuò osservando il ragazzo dai capelli neri e gli occhi verde chiaro, stringere ancora Vyron a terra.
« Ho sentito i vostri nomi mentre vi parlavate, ma che maleducato che sono, io non mi sono nemmeno presentato.
Il mio nome è Shura, piacere di fare la vostra conoscenza piccoli umani » esordì il demone, presentandosi sotto il nome di Shura.
« Sai cosa mi importa del tuo nome, tanto non ci farai tornare vivi per raccontarlo a qualcuno » rispose scettico Skylar.
« Cos'è tutto questo astio, dovreste ringraziarmi per non avervi ridotto nello stesso stato vegetativo dei vostri compagni, siete proprio divertenti »
« Noi divertenti? » intervenne Alaric.
« Di sicuro non dobbiamo ringraziarti per avere quasi ucciso i nostri amici» rispose con un'ironia pungente.
« Ah siete anche ingrati, ma mi state facendo divertire da morire. Vediamo come cambia il gioco se elimino un'altra pedina »
Con un movimento disumano, quasi impossibile da percepire ad occhio nudo, squarciò l'aria con la spada, incrociandosi con quella dalla lama bianca di Skylar, posta precedentemente in orizzontale per parare il colpo, giusto in tempo.
La resistenza di Skylar fu minima davanti alla mole e la potenza del demone e il suo corpo fu scaraventato contro il muro che distava qualche metro dietro le spalle di Alaric.
« Lo dicevo che questa spada è meravigliosa, ho avuto modo di provarla sul serio » sorrise soddisfatto Shura.
« SKYLAR! » Urlò Alaric sconvolto.
« Sei un essere schifoso.. » disse stringendo i denti, con tutta la rabbia che aveva in corpo, poggiando Vyron a terra e alzandosi finalmente in piedi.
« Ti sei divertito anche troppo ad insozzare la mia spada, ora restituiscimela »
Estrasse i due pugnali che teneva rispettivamente nelle cinghie legate alla coscia e alla caviglia e li impugnò così forte, da far scricchiolare i loro manici.
Oramai la rabbia aveva preso il controllo delle sue emozioni, la paura non lo ostacolava più.
Shura si fece una grassa risata.
« Fatti sotto »
Alaric sapeva di non avere speranze e che probabilmente sarebbe morto lì, ma preferiva morire combattendo, piuttosto che farsi ammazzare così da un lurido demone e senza avergli dato almeno un po di filo da torcere.
Portò i pugnali all'altezza del viso e si lanciò all'attacco. Come diversivo, col destro mirò ad una parte vitale come l'addome, mentre col sinistro puntò al braccio. Il suo vero obiettivo, era quello di riprendersi la spada e combattere con quella. Purtroppo anche una tale strategia non poteva funzionare contro una creatura di quel calibro. Questa infatti, con due mosse, era riuscita a disarmarlo senza dargli nemmeno la possibilità di accorgersene e si ritrovò la propria spada puntata al collo.
« Hai fegato ragazzo, peccato che con quei moncherini non potevi fare di meglio. Mi sono divertito come non accadeva da anni, ti ringrazio, spero di poter trovare giocattoli altrettanto divertenti in futuro » confessò portando la lama color pece verso il cielo.
« Che ne dici invece di lasciarci vivi e di incontrarci un'altra volta per combattere ad armi pari? » quello fu l'ultimo disperato tentativo di sopravvivere a quella situazione tanto deprimente.
« È una bella idea sai? » sembrò pensarci il demone e per un attimo Alaric ci credette, poi sentì un botto e ci fu il buio totale. Quando riaprì gli occhi, sembrò essere passata un'eternità. In realtà era passato solo qualche secondo e davanti a sé, ritrovò Skylar. Quel botto che aveva sentito, era dovuto alla spinta che Skylar gli aveva inferto per proteggerlo, levandolo così dalla traiettoria dell'attacco. Questa volta era riuscito a bloccare il colpo di Shura con successo, ma la spada di Alaric sembrava pesare quintali sopra la sua e la resistenza che si stava creando tra le due lame, era fin troppo brusca. In più che Skylar tentava di spingerlo indietro con tutto le forze che gli restavano in corpo. Aveva il braccio sinistro e la testa ancora sanguinanti per il forte impatto che aveva subito contro il muro. Però benché avesse quelle ferite, continuò a digrignare i denti e a far sanguinare le gengive nel tentavo di resistere alla forza del demone.
Nonostante la sua presenza lo tranquillizzasse in qualsiasi situazione, Alaric non riuscì questa volta a sostituire quella terribile sensazione che si fece spazio nella sua mente.
Ora capiva di cosa parlava Skylar. Avrebbe dovuto dargli retta invece di fare lo sbruffone, eppure voleva solamente vederlo sorridere.
In quell'istante sapeva benissimo cosa stava accadendo tra le due lame; la forza esercitata dalla sua spada, era nettamente superiore a quella di Skylar e se lui avesse continuato a fare leva sulla sua, presto si sarebbe spezzata.
Non fece nemmeno in tempo ad avvertirlo.
La lama di Skylar si frantumò in grosse scaglie color latte, mentre la sua proseguì il suo cammino obliquo direttamente sul corpo del suo amico. Il sangue zampillò dalla ferita, macchiando il candido manto che indossava, il suolo e la spada di Alaric, oramai non più così nera.
Cadde tra le sue braccia svenuto e Alaric urlò con le lacrime agli occhi. Le sue mani erano premute sul petto di Skylar, con l'intenzione di alleviare almeno un po l'emorragia ed erano ormai completamente ricoperte del suo sangue.
« Skylar... Skylar! » continuava a ripetere come un ossesso, in preda ad un isterismo incontrollato.
« È tutta colpa mia...» pianse a dirotto il corvino stringendo il tessuto rosso sotto le sue mani.
« Esatto è tutta colpa tua, fino alla fine non hai fatto nulla se non farti proteggere dal tuo amico, patetico » disse con tono annoiato Shura.
Quei giocattoli non erano più di suo gradimento.
« Sei stato tu ad ucciderlo » continuò mettendo il dito nella piaga.
« Sta zitto! Non parlarne come se fosse già morto » urlò disperato Alaric.
Non poteva dar torto a Shura, perché aveva ragione, solo non voleva sentirselo dire.
« Sai Skylar.. » sussurrò al suo amico.
« Il demone ha ragione, però tu non preoccuparti, tra poco finirà tutto e ti porterò a casa »
Dopo quelle ultime parole, lo adagiò delicatamente a terra, raccolse ciò che era rimasto della spada del suo amico e la impugnò a testa bassa.
« Sei penoso, non mi diverti più » disse Shura deluso puntandogli la spada contro.
« Alla fine io cosa ho fatto per Skylar? Non l'ho nemmeno ascoltato quando serviva, pensavo solo a me stesso. Forse credevo che facendolo sorridere, avrei espiato quell'orribile persona quale sono e mi ero convinto di fare del bene per lui. La sua predizione era impeccabile e io l'ho sprecata. Se solo l'avessi ascoltato, niente di questo sarebbe accaduto. Quindi forse mi merito di morire qui. »
Quel giorno Alaric perse il suo migliore amico e per poco, la sua stessa vita.

 

   
 
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