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Autore: LittleBunny    06/08/2020    0 recensioni
"Chissà come è potuto accadere. E'... E'..."
"Strano? Sì lo so." mormorò Max, sedendosi di fianco a lui.
"Stavo per dire 'straordinario' ma sì, va bene anche strano."

[Post-Game]
[Warren x Max]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Caulfield, Warren Graham
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ForLeara22 ★ Fanfiction creata per una challenge (Prompt : 'Body Swap')


I Know

Era dal funerale di Cloe che Max non sorrideva più e Warren l'aveva notato.
Non ne capiva bene il motivo - in quanto da quel che aveva capito, le due erano amiche d'infanzia ma si erano perse di vista - ma la mora sembrava più presa del previsto.
Che forse fosse dovuto al fatto che avesse assistito alla morte di quella che un tempo era la sua migliore amica?
Probabile, ma aveva come l'impressione che non fosse solo quello.
Ad ogni modo, non aveva chiesto più di tanto ma se Max avesse voluto, lui ci sarebbe sempre stato.
Quindi le stava spesso intorno - non che prima non lo facesse - cercando di farla sorridere come meglio poteva, facendo in modo tale che i sentimenti che provava per lei potesse interferire con la sua guarigione.
Purtroppo era un adolescente in piena crisi ormonale e la ragazza gli piaceva parecchio così , un giorno, gli sfuggì che 'sarebbe davvero figo uscire per vedere un film, una volta'.
Ovviamente, stava per rimangiarsi le sue parole, magari buttando la cosa per uno scherzo idiota quando, sorprendentemente, la ragazza aveva accettato e per poco lui non cascava dalla poltrona nella quale era seduto.
Non si capacitava della fortuna che aveva avuto con lei perchè, insomma, Max era Max e Max era perfetta e sapeva che era difficile essere all'altezza di una che rasentava la perfezione.
Era due anni più piccolo di lei, era un nerd... eppure, nonostante ciò, aveva accettato e si sentiva l'uomo più fortunato del mondo, per questo.
Però non poteva fare in modo che tutta la sua fortuna andasse sprecata, doveva rendere quell'appuntamento il più bello della storia.
Così si svegliò presto, andò dritto verso il bagno e- ouch! Su cosa diavolo aveva sbattuto?
Cascò a terra, tenendosi il piede e maledicendo il mignolino che sembrava avere sempre la peggio per poi guardare con fare confuso la cosa in cui aveva sbattuto: una chitarra.
Che diavolo ci faceva una chitarra in camera sua?
E, a guardarsi bene intorno, quella gli sembrava una stanza mai visto prima?

"Okay Warren, calmo." si disse da solo, stropicciandosi gli occhi "Sei solo stordito ed emozionato per oggi. Appena ti sciacquerai la faccia sarà tutto più chiaro."

Si diresse quindi verso il bagno, si lavò la faccia con acqua gelida, si asciugò con l'asciugamano per poi vedere il riflesso di Max.
Rimase molto perplesso a quella visione e notò come anche l'espressione della Max dello specchio cambiò, assumendo lei stessa un'espressione perplessa.
Ebbe un terribile presentimento e, per verificarlo, fece alcune mosse davanti allo specchio, per poi toccarsi il viso ed i capelli.
A quella consapevolezza, saltò sul posto : era sul corpo della ragazza!
Era una situazione interessante.
Aveva visto abbastanza film da sapere che fosse dovuto a qualcosa paranormale, un alieno, una presenza in quella casa, forse c'entrava Doctor Who? O-
In quell'istante, ebbe un'altra consapevolezza.
Se sapeva bene come funzionavano queste cose, se lui era nel corpo di Max, sicuramente Max era nel suo corpo!
Poteva solo immaginare quanto dovesse essere spaventata e smarrita in quel momento, doveva immediatamente fare qualcosa!
Ma per fare ciò doveva cambiarsi e- oh. Oh.
Questo poteva essere un problema.
Insomma, come avrebbe dovuto fare? Doveva lavarsi - forse? - ma non poteva di certo vederla nu-nu-?

"D'accordo Warren, questa è una sfida che solo tu puoi fare." si disse nuovamente allo specchio, legandosi un asciugamano intorno agli occhi "Forza e coraggio."

********

Per Max era strano vivere la sua vita senza Cloe, nonostante tutte le avventure vissute assieme.
E meglio dire 'non vissute'?
Dopotutto, le aveva vissute ma al contempo no.
Aveva cambiato la storia molte volte, per poi ritrovarsi a ora, come se nulla fosse successo.
Ma purtroppo, non c'era stata scelta.
Nonostante stava affrontando un lutto non indifferente, poteva dire di non essere stata sola in questo periodo, in quanto Warren era sempre stato al suo fianco.
Non sapeva tante cose - cose comunque difficili da credere - eppure era sempre lì, per strapparle una risata o per passarle USB con film da vedere obbligatoriamente.
Tuttavia, non sapeva come sentirsi nei suoi confronti.
Si era sentita sempre un po' a disagio per le sue - evidentissime - attenzioni e il fatto che molti nel campus parlassero della cosa, non l'aiutava di certo a pensare, e la facevano solo sentire sottopressione.
Ma non odiava Warren, assolutamente, dopo l'avventura 'non' vissuta poteva benissimo dire che lui era una di quelle poche persone genuine che le era sempre stata vicina.
Non importava quanti colpi beccati, non importava quante bugie dette, non importava quanto lui stesso avesse sofferto.
Proprio per questo, appena sentito quell'invito dell'altro, aveva accettato senza pensarci troppo.
Dopotutto, Warren era Warren, no? Cosa poteva mai andare storto?
Si sarebbero divertiti, avrebbero passato del tempo assieme e... se se la fosse sentita, avrebbe fatto un passo avanti, sennò, avrebbe rifiutato.
Sembrava semplice, no?
E lo pensava sul serio, finchè non si fu svegliata quella mattina e notò che, mentre faceva pipì, la situazione non andava come doveva andare.
Era un po' stordita, visto che si era appena svegliata, ma era abbastanza sicura che non dovesse andare in quel modo.
Abbassò lo sguardo e...
... lo rialzò di colpo, notando che c'era decisamente qualcosa che non quadrava.
Si alzò velocemente le mutande - boxer?- e guardandosi allo specchio, vide il riflesso di Warren e sbiancò.
Non poteva essere vero.
Poi ebbe un pensiero.
Un terribile, terribile pensiero: che fosse un effetto collaterale del potere che aveva prima?
Se era quello il caso, era il caso di parlare con la sua controparte: Warren.
Cioè, Warren che ora era dentro di l- no, non l'avrebbe detto, ma il senso era quello.
Sarebbe corsa immediatamente da lui, per trovare una soluzione.
... Ma prima doveva pulire il bagno e cambiarsi, in qualche modo.

********

Okay, la missione 'Vestiti Senza Vedere Troppo Max' era stato un successo.
... Più o meno.
Essere bendati mentre si cercava di vestirsi in una stanza non sua, non era il massimo.
Era finito in qualche modo con un maglione alla rovescio e dei pantaloncini al contrario ma, ehi, era integralmente vestito almeno.
Così, pieno di coraggio nonostante l'abbinamento assurdo, aprì la porta e
... si trovò se stesso davanti alla porta.

"Oh, Grande Giove..." esclamò Warren, esterrefatto.

Immaginarselo un conto, ma vedere un'altra persona nel suo corpo era tutt'altra cosa.

"Emh, sì è strano ma..."

"Sei Max."

"Sì, esatto."

"Ed io sono Warren."

"Beh, sì?"

"Okay. Okay. Waaah."

Warren chiuse la porta alle sue spalle, per poi accasciarsi sul letto, per via di tutte quelle emozioni.

"Chissà come è potuto accadere. E'... E'..."

"Strano? Sì lo so." mormorò Max, sedendosi di fianco a lui.

"Stavo per dire 'straordinario' ma sì, va bene anche strano."

Si risedette, per guardare dritto negli occhi Max e... sì, era strano avere la persona di cui aveva una cotta gigantesca con un aspetto diverso - il suo aspetto, poi - ma ci si stava pian piano abituando.
Dopotutto, Max era sempre Max.

"Ad ogni modo," esordì Max, fissandolo "vorrei parlarti di quanto successo. Ma prima... mi spieghi perchè ti sei vestito così?"

"Ah. Eh. Quello beh..." Warren sorrise timidamente, spostando gli occhi da tutt'altra parte "Mi dovevo cambiare ma non volevo, insomma, essere molesto. Ma non è proprio il massimo bendati. Tu piuttosto, come hai fatto? Mi sembri vestita piuttosto bene nonostante tutto."

"...Ah. Eh sì..."

Warren notò Max alzare lo sguardo, spostarlo poi verso il basso ed infine di lato e solo una cosa gli venne in mente : aveva davvero una faccia così stupida?

"Ad ogni modo, non puoi rimanere vestito in questo modo." esordì Max, con un sospiro "Chiudi gli occhi e ti vesto io."

A quel punto, Warren arrossì, guardandola con fare indecifrabile.

"Emh, Max... Questo non sarà un po'... Come dire..."

"Oh Warren, non rendere la cosa più strana di quello che è e fatti vestire!"

********

Mentre Max vestì l'altro con cura, ne approfittò per raccontare tutto ciò che era successo in quella sua non avventura o, almeno, le parti più salienti.
Warren non disse nulla durante tutto quel racconto e l'ascoltò per tutto il tempo, complice anche l'imbarazzo del momento.
Max aveva notato che stesse tremando e l'aveva trovato adorabile.

"Quindi... se ho capito bene..." esordì il ragazzo, appena Max ebbe finito di 'vestirlo' , riaprendo così gli occhi "Pensi che quello che ci è successo ha a che fare con quel tuo potere riguardante il tempo, giusto?"

"Beh... Riassuntivamente, sì." disse la ragazza nel corpo del ragazzo, a disagio "Tu... mi credi."

"Certo che ti credo." rispose l'altro, senza esitazione "Che cavaliere dalla scintillante armatura sarei, sennò? Che poi, a proposito, nei tuoi racconti sembravo abbastanza figo."

Istintivamente, Max lo stringe fortissimo a sè, ignorando il fatto che stesse praticamente abbracciando se stessa.
Warren era sempre stato così, la accettava sempre così com'era ed era sempre pronto a crederle, non importava che storia strampalata gli propinasse.

"Max...?" mormorò Warren, accarezzandogli la schiena "Okay, ammetto che fa strano. Ma non è male."

"... Forse potrebbe essere ancora più strano di così."

Senza aggiungere altro, Max poggiò le mani sulle guance di lui e, ignorando che stesse baciando praticamente se stessa, senza contare tutte le lentiggini che non pensava di avere, lo baciò.
Fu un breve istante, nella quale entrambi chiusero gli occhi e, quando li riaprirono, erano ognuno nel corpo dell'altro.

"Oh. OH! Wow." esclamò il moro finalmente nel suo corpo, spostando immediatamente le mani da Max "Okay, sapevi che sarebbe successo o...?"

"No."

E senza aggiungere altro, lo baciò di nuovo, dopo di chè, si alzò.
Warren la guardava con fare stralunato mentre Max continuava a sorridere come se nulla fosse.

"... Sai Max, v-volevo che tu sapessi che--"

"Lo so." disse semplicemente, porgendogli la mano "Ora andiamo, c'è un film che ci aspetta."

   
 
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