Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: BeautyLovegood    10/08/2020    4 recensioni
Ho sempre avuto un debole per le grotte, adoro la loro atmosfera. Perché non "mostrarla" anche ai nostri maritini?
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Crowley, siamo arrivati?- chiese Aziraphale sfiorando la benda sugli occhi, ma Crowley gliela abbassò con uno schiaffo secco.

- Angelo, giuro che se me lo chiedi di nuovo, ti copro anche la bocca. Rilassati e goditi i miei amici Queen.- disse lui e alzò il volume della radio senza togliere gli occhi dalla strada. Aziraphale sbuffò e cercò di godersi per l’ennesima volta il rock della band preferita del suo amico.

Quando finalmente Crowley si fermò, uscì per primo e aprì la portiera all’angelo.

- Ora puoi toglierti la benda.

Aziraphale ubbidì e vide davanti a sé… il mare. Illuminato dalla luna piena. E a pochi metri di distanza dalla spiaggia, c’era una grotta grande come un castello.

- È… bellissimo.- commentò l’angelo mentre scendeva dalla macchina.

- Ma dove siamo, Crowley?

- In un posto speciale. E questa è solo la prima parte. Per vedere il resto… dobbiamo entrare là dentro.- spiegò il rosso demone indicando la grotta. Aziraphale lo guardò confuso.

- Che intendi dire?

- Proprio quello che detto.- rispose Crowley con un sorriso malizioso e si spogliò davanti ad Aziraphale fino a restare in boxer.

- Non vorrai bagnarti il tuo prezioso papillon.- lo stuzzicò sfiorandogli il suo accessorio preferito, ma il biondo indietreggiò con il viso rosso dalla vergogna.

- Che cos’hai, angelo?

- Ti prego, promettimi che non riderai.

Crowley si segno una croce sul petto.

- Che io possa morire. O meglio… discorporarmi.

- Io… non so nuotare.

Crowley si tolse gli occhiali, sorpreso dalla rivelazione, poi si schiarì la gola.

- Be’, ripensandoci, non dovrei essere tanto sconvolto. Dopotutto, sei un angelo. Sei abituato a camminare sulle acque.

- La verità è che ho provato alcune volte ad andare sott’acqua, ma mi trovavo sempre in punti troppo lontani dalla riva. Una volta sono stato persino punto da una medusa e non è stato per niente facile curare la mia ferita.- spiega Aziraphale con un po’ di sudore sulle tempie.

- Ora si spiega la cicatrice sulla tua natica destra.

Aziraphale sussultò sconvolto.

- Come fai a sapere che…

- Ti posso insegnare io a nuotare. Sono bravo.- lo interruppe Crowley un po’ agitato e schioccò le dita, lasciando Aziraphale in boxer.

- Devi proprio indossare il tartan dappertutto? Andiamo!- si lamentò, ma il biondo lo ignorò.

- Solo una cosa: come faremo a vedere dove andiamo là dentro? La luce della luna non basterà.

Crowley soffocò una risata e mise un braccio intorno alle spalle di Aziraphale, conducendolo verso la grotta.

- Oh, caro Aziraphale, a volte sei quasi eccitante quando mi sottovaluti.

Camminarono senza staccarsi e l’angelo non sembrava imbarazzato o infastidito dalla vicinanza con il suo amico demone. Al contrario, era tentato a fare la stessa cosa avvolgendolo per la vita con il suo braccio. Crowley se ne accorse e lo invitò con la mano a posare la sua sul suo fianco destro.

- Hai le mani calde, angelo…- gli sussurrò all’orecchio.

Arrivati vicino alla grotta, Crowley si staccò da Aziraphale e lo prese per mano.

- Cominciamo a bagnarci i piedi.- disse e avanzò sul bagnasciuga. Sentì Aziraphale sussultare per la temperatura alta dell’acqua, ma almeno non gli lasciò la mano.

- E ora avanziamo lentamente. Abbiamo tutta la notte, angelo.

Crowley si girò a guardare Aziraphale e gli prese l’altra mano per aiutarlo ad entrare in acqua un passo alla volta.

Crowley si fermò quando l’acqua arrivava ai loro pettorali.

- Come ti senti?

- Bene… mi sento molto bene… l’acqua è… piacevole…- rispose Aziraphale sicuro di sé. Non si era accorto di aver intrecciato le sue dita con quelle di Crowley.

- Allora trattieni il respiro.

Aziraphale ubbidì e il rosso lo afferrò per la testa per andare sott’acqua insieme a lui per due secondi.

- Crowley! Mi hai spaventato!- protestò l’angelo passandosi le mani sul viso e sui capelli bagnati.

- Era l’unico modo per abituarti totalmente alla temperatura. E poi è anche rinfrescante.- disse Crowley sulla difensiva.

- In effetti… mi sento fresco. Con questo caldo, ci voleva.- disse Aziraphale e Crowley sibilò maliziosamente.

- Adesso entreremo nella grotta.

- Entreremo… nella grotta? Ma, Crowley, la luce della luna non basta per vedere là dentro!

Crowley sogghignò e baciò Aziraphale sulla guancia, facendolo arrossire.

- Angelo, angelo, quando imparerai?

- Quando imparerò cosa?

- A non pensare troppo. Adesso stai zitto e… goditi il tour. Sarò il tuo Cicerone.

Aziraphale sentì Crowley prenderlo per mano sott’acqua e iniziò a nuotare piano per farlo stare al passo. Grazie a lui, l’angelo si sentiva a suo agio e non aveva paura di annegare.

Un buco sopra la grotta permetteva alla luce della luna di filtrare sulle rocce e sull’acqua.

- Mi sembra di nuotare… in mezzo alle stelle…- disse Aziraphale a voce bassa.

- Come siamo poetici, angelo.- disse Crowley avvicinandosi al suo volto, che diventò ancora più rosso.

- Che cosa fai, Crowley?

- Non ti piace quello che faccio?

- S… sì che mi piace…

Crowley lo fissò negli occhi con uno sguardo profondo e seducente. Aziraphale riusciva a sentire il suo calore e chiuse gli occhi, aspettandosi una cosa che desiderava fare da tanto tempo, ma sentì le labbra calde del demone posarsi sulla sua fronte.

- Allora… buon divertimento, pesciolino.- disse Crowley prima di immergersi di nuovo sott’acqua con il biondo. Entrambi si resero subito conto di essere in grado di respirare, proprio come dei pesci.

Gli occhi gialli di Crowley brillavano come due enormi stelle. In questo modo, poté guidare il suo angelo nell’oscurità dell’acqua salata. Nuotarono tenendosi per mano fino ad arrivare ad un enorme tunnel coperto di anemoni viola.

Crowley fece l’occhiolino ad Aziraphale per rassicurarlo e gli permise di passare prima di lui, senza lasciargli la mano.

Arrivati alla fine del tunnel, i due tornarono in superficie. Aziraphale sussultò dallo stupore per i numerosi riflessi colorati sulle pareti, nonostante non ci fosse alcuna luce, tranne quella negli occhi del demone.

- Sei stato tu, vero, Crowley?

- Modestamente.

Aziraphale rise e nuotò verso un piccolo masso illuminato di azzurro per guardarlo meglio e toccarlo.

- È bellissimo tutto questo. Visto che detesti la parola Buono, posso almeno dirti che, per essere un demone, sai fare anche delle cose bellissime con le tue capacità?

- E io posso almeno dirti che… per essere un angelo… è bello il fatto che ti sorprendi ancora per certe cose?

Aziraphale sentì il fiato di Crowley sul suo collo.

- Aziraphale… stai tremando…

Le sue mani forti gli sfiorarono la pelle soffice.

- Se vuoi che smetta, dimmelo…

Aziraphale si girò lentamente e passò le mani sulle spalle di Crowley.

- Non ho detto niente, caro…

E lo baciò delicatamente, come se le labbra del demone fossero petali di un fiore. Riuscì a sentire qualcosa di duro sotto di sé.

- Che gamba muscolosa che hai…- commentò subito dopo essersi staccato. Crowley appoggiò le mani sulla parete e si attaccò con le gambe alla vita di Aziraphale.

- Non è la mia gamba, angelo.- disse e gli morse il labbro inferiore, stimolando anche la sua erezione.

Erano talmente occupati a baciarsi da non accorgersi dello splendore sempre più forte delle pareti.

Quando Aziraphale mise le braccia intorno al collo di Crowley, quest’ultimo non resistette più e fece scivolare le mani, trascinandosi sott’acqua insieme all’angelo.

Mentre si baciavano, ruotavano su se stessi come se fossero dei delfini. Crowley passò dalle labbra al collo senza lasciare le mani di Aziraphale, che continuava a muovere le gambe facendo attenzione a non scalciare niente e nessuno. Sentì Crowley scendere fino ai piedi, baciandogli un dito alla volta, per poi passare sulle gambe e infine all’inguine. Appena lo sentì stringergli il membro, cercò con le mani un qualsiasi punto su cui appoggiarsi. Crowley se ne rese conto e lo aiutò a tornare in superficie per permettergli di sdraiarsi su una roccia grande abbastanza da sembrare un materasso. Era persino comodo.

- Hai freddo, angelo?

- Un pochino.

Crowley posò le labbra sul petto di Aziraphale, soffiando per scaldarlo.

- Lascia fare a me.- gli sussurrò all’orecchio, poi afferrò il suo membro in una mano e quello dell’angelo nell’altra. Aziraphale spalancò la bocca per liberare un forte sospiro, ma Crowley glielo impedì baciandolo di scatto.

- Solo una cosa: è meglio se non urli. Posso fare miracoli, ma non un milione alla volta.

- Come puoi chiedermi di non urlare se mi fai…

Crowley lo baciò di nuovo.

- Tu non mi ascolti mai, vero? Lascia fare a me.

Crowley tenne entrambi i membri con una mano sola e usò l’altra per coprire e accarezzare la bocca di Aziraphale mentre gli baciava e leccava il collo, le spalle e le clavicole, poi lo aiutò ad accavallare le gambe intorno alla sua schiena per permettergli di entrare in lui stando comodo.

Aziraphale venne con la bocca attaccata a quella di Crowley.

- Questo è stato il baciorgasmo più bello dell’Universo.- commentò il demone e si strinse all’angelo, aspettando di riprendere fiato insieme a lui.

- Baciorgasmo? Questa mi mancava…- disse il biondo mentre gli accarezzava i capelli rossi.

- Mi piace inventare nuove parole, ma le condivido con poche persone.- spiegò Crowley, poi si mise di fianco ad Aziraphale avvolgendolo con un solo braccio.

- Scusami, angelo, ma ho bisogno di rinfrescarmi. Torno tra un po’.

Lo baciò sulla guancia e si buttò di fianco in acqua. Aziraphale girò la testa per poter guardare Crowley nuotare mentre si riposava, ma dopo quindici secondi, lui non era ancora tornato in superficie.

- Crowley? Crowley?

Aziraphale si mise a sedere, preoccupato.

- Crowley? Crowley?! Crowley, adesso basta, lo scherzo è bello quando dura poco!

Nessuna risposta.

Nonostante il cuore in gola, Aziraphale si buttò in acqua e illuminò il suo anello per cercare Crowley. Trovò soltanto pesci dalle squame che brillavano alla luce del suo gioiello.

Improvvisamente, sentì qualcosa che gli avvolgeva le gambe e le braccia, come una lunghissima alga. Aziraphale risalì in superficie, ma prima che potesse urlare, si ritrovò di nuovo le labbra di Crowley attaccate alle sue. Sentì la sua pelle da serpente diventare umana, le gambe intorno alla sua vita e le braccia dietro la sua schiena.

- Tu, stupido serpente! Mi hai spaventato! Per poco mi discorporavo!- lo rimproverò e si liberò con forza per tirargli l’acqua in faccia. Crowley reagì ridendo mentre rispondeva agli schizzi.

- Scusami, angelo, non ho saputo resistere!- disse accarezzandogli il viso per calmarlo. Funzionò dopo il secondo bacio sulla guancia.

- Ti perdono solo perché ti amo.

D’un tratto, Crowley non si ricordò più come si nuotava e Aziraphale dovette tenerlo stretto per la vita per non farlo affogare.

- Come hai detto?

L’angelo gli sorrise e lo baciò con ardore.

- Ho detto che ti amo.

Crowley gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò sulla fronte, sulle palpebre, sulle guance, sul naso e infine sulle labbra, felice come non lo era mai stato in vita sua.

- Anche io ti amo, mio pesce angelo.

Dovendo recuperare seimila anni di amore segreto, i due rimasero a lungo nascosti nella grotta per ore che diventarono giorni… che diventarono mesi…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi mancava scrivere di Cro e Azi che amoreggiano e avevo in testa questa piccola storia da un po' di tempo. Spero che vi sia piaciuta. Buon Ferragosto a tutte!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: BeautyLovegood