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Autore: Elisa_Malse    19/08/2020    0 recensioni
*DAL CAPITOLO: ??? *
«Sai le favole che ti raccontano da bambino, dove ci sono gli uccellini che ti svegliano cinguettando, dove viene a salvarti il principe azzurro e così la tua vita da 'stupenda' diventa 'magnifica' e finisce con un bel "vissero per sempre felici e contenti"?... Ecco, anche se sarò l'unica testa di cazzo che la pensa in questo modo, secondo me rimane una enorme cazzata»
Due ragazzi che sembrano molto diversi tra di loro ma che in realta' si assomigliano terribilmente.
Uno scorbutico e velenoso, che dice tutto quello che gli passa per la testa, ma in realta' ha solo paura di essere giudicato come un vigliacco senza palle.
L'altro che e' tranquillo, gentile e calmo, beh, in realta' quanto vorrebbe sputare addosso alle persone tutto il suo nervosismo ma non gli e' concesso farlo.
ᗷOY ᙭ ᗷOY
ᒪIᑎᘜᑌᗩᘜᘜIO ᐯOᒪᘜᗩᖇᗴ
¡Տᗴ ᑎOᑎ TI ᑭIᗩᑕᗴ Iᒪ ᘜᗴᑎᗴᖇᗴ, ᑎOᑎ ᒪᗴᘜᘜᗴᖇᗴ
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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«Hey tu! Aspetta un attimo, ti prego!» urlò la ragazza cercando di raggiungere Eunji. Quest'ultimo si morse l'interno guancia, indeciso sul da farsi: da un lato vorrebbe dare una seconda possibilità a Jisoo ma dall'altra gli ha dato fastidio il modo in cui ha cercato di indovinare che tipo di malattia avesse. In tutti questi anni ha visto un sacco di gente morire che erano suoi compagni di stanza o meno, e stare lì a "giocare" su questo argomento proprio non gli andava, anche a lui piaceva giocare ma c'era un limite a tutto.
Sì fermò sospirando sentendo la voce rabbiosa di un'infermiera sgridare qualcuno per star correndo per i corridoi, si girò lentamente scoprendo che si trattava proprio di Jisoo. Il ragazzo la guardò attentamente, le bambine troppo esili tremavano dallo sforzo che aveva fatto la ragazza per raggiungerlo. Eunji si strinse i libri al petto per per poi andare lentamente verso di lei una volta che l'infermiera l'avesse lasciata in pace. Il ragazzo la guardò deglutendo, cominciando a gesticolare.

"Conosci il linguaggio dei segni?"

Chiese, inclinando teneramente il capo, di tutta risposta ricevette uno sguardo confuso da parte dell'altra. Eunji alzò un attimo gli occhi al cielo sospirando.

-Beh, lo immaginavo...-

Aprì il quadernone dei disegni e, prendendo fuori una matita, incominciò a scrivere velocemente qualcosa sul foglio di carta sotto lo sguardo confuso della ragazza. Appena finì glielo mostrò:

=Scusa per la reazione di prima, ma non sono abituato a fare questi specie di giochi=

C'era scritto sù con una calligrafia veramente ordinata, bella e facile da leggere, sembrava quasi una calligrafia da donna. La ragazza sospirò dispiaciuta.

«Non ti devi scusare, anzi non hai fatto niente di male, mentre io sono stata maleducata e invasiva. In tutta la mia vita non avevo ancora incontrato un ragazzo muto ma non sordo, per questo non mi è passato in mente questa ipotesi che tu potessi esserlo... Mi dispiace» finì Jisoo abbassando il capo anche un po' imbarazzata per la figura fatta. Eunji sbatté un attimo le palpebre, non si aspettava di certo delle scuse così sentite, non era mica la prima volta che  qualcuno gli chiedeva dei suoi problemi e perché si trovasse lì, semplicemente gli ha dato fastidio solo il giochetto c'ha ha voluto giocare in classe. Riprese in mano la matita, ricominciando a scrivere.

=Stai tranquilla, non è successo niente, non farti tanti problemi per una cosa del genere=

Le regalò uno dei suoi migliori sorrisi e la cosa sembrò anche rallegrare almeno un po' la ragazza.

«Sai Eunji... Per essere un ragazzo di poche parole, sei simpatico» disse Jisoo, dando un tenero e debole pugnetto sulla spalla del ragazzo, questo gesto e quella affermazione scatenò a quest'ultimo un piccolo sorriso sincero.

-Anche te non sei male, Kim-

Il ragazzo riprese a scrivere.

=Te dove stai con la camera?=

Chiese incuriosito ora il ragazzo, ormai il carattere, la gestualità e il modo di fare della ragazza li trovava così strani e difficili da comprendere che gli era venuta voglia di parlare di più con lei, e poi lei faceva una cosa che pochissimi facevano all'interno dell'ospedale, lo stava ascoltando ma non perché é costretta a farlo, ma perché lo vuole lei è basta. Appena Jisoo lesse la domanda imposta dal ragazzo, le si illuminarono gli occhi, come se stesse aspettando da una vita quella domanda.

«Mi hanno messo la stanza al secondo piano, la camera F4» disse facendogli vedere anche il braccialetto rosso che aveva al polso, dove sopra c'era scritto anche il numero della stanza a lei affidata. «Te invece?».

Il ragazzo semplicemente si girò e le indicò col braccino esile la sua camera, la stanza B2. La ragazza non poté fare a meno che notare i numerosi braccialetti rossi che Eunji possedeva al polso, saranno stati una decina. Senza esitazione Jisoo prese delicatamente il braccio del ragazzo, controllando titubante i braccialetti mentre il suo sorriso piano piano scompariva. Ognuno segnava una data diversa e alcuni addirittura anche anni diversi. Al solo pensiero che quei braccialetti segnassero tutte le operazioni avute dal ragazzo, a Jisoo vennero i brividi per tutta la colonna vertebrale. Solo lì la ragazza capì che la cosa era veramente seria, intanto Eunji la lasciava fare sospirando tristemente. Si guardarono un attimo negli occhi in un minuto di silenzio fino a quando Jisoo non lo ruppe raccogliendo tutto il coraggio che aveva.

«Eunji, cos'hai che non va?»

Quella domanda fece deglutire il ragazzo, prendendolo ancora una volta contropiede, strattonò il braccio senza troppa forza in modo da non fare del male all'altra, liberandosi dalla presa, e ricominciando il suo cammino verso la sua camera. Non era ancora pronto a dirglielo, a mala pena la conosceva, non voleva che una sconosciuta sapesse del suo passato, se voleva sapere qualcosa su di lui in più doveva aspettare, come avevano fatto tutti quelli che avevano conosciuto il ragazzo prima di lei. Quanti passi fece? Dieci, quindici passi? Più o meno dai. Dopo questi ci fu un tonfo glaciale, il ragazzo si girò lentamente preparandosi al peggio, ritrovandosi la ragazza a terra inerme. Eunji impallidì, correndo subito in suo soccorso, persino l'asta che aveva in mano cadde a terra, bucando in questo modo la sacca. Il liquido incominciò piano piano ad uscire e a posizionarsi sul pavimento immacolato dell'ospedale, il punto in cui aveva la flebo si spostò e iniziò a sanguinare, faceva male ma non gli importava, forse per causa sua la ragazza si trovava in quella situazione. Se le succedesse qualcosa non se lo perdonerebbe mai. Quante persone ha visto morire, svenire, e chi più ne ha più ne metta, con il tempo ci aveva fatto quasi l'abitudine ma che qualcuno si fosse fatto male o fosse svenuto a causa sua non gli era mai successo. Posò la testa sul piccolo petto di lei, i polmoni di Eunji facevano fatica a prendere ossigeno in quella situazione è con lui che ansimava per la mancanza di fiato alla fine non riusciva a capire a cosa stesse succedendo alla ragazza, se riusciva a respirare o meno. Provò ad urlare, a chiedere aiuto o almeno di attirare l'attenzione. Niente, l'unica cosa che uscì dalle sue soffici labbra fu un piccolo verso strozzato quasi inudibile. Riprovò, stesso suono, solo più inudibile. La forza cominciava a mancargli e la vista si stava annebbiando, il cuore andava a mille per la paura e per il calo di pressione, così non andava affatto bene, come al solito nessuno lo stava guardando, nessuno lo stava ascoltando o considerando. I medici erano troppo indaffarati per accorgersi di cosa stesse succedendo, stupidi incompetenti. Sembravano tutti degli zombie, nessuno osava alzare gli occhi dal proprio computer o anche solo il culo dalla loro comoda poltrona alla reception o alzare gli occhi dalla cartella del loro amatissimo paziente, non si sa mai che qualche altra testa di cazzo gli rubino il loro animaletto da laboratorio, non sia mai. Un conato di vomito venne su ad Eunji, all'improvviso, spostandosi il più in fretta che poteva dal corpo di Jisoo, non vomitò, mandò giù tutto d'un colpo la sostanza mista a sangue giù fin da dove era arrivata. Era palese che stesse per fare la stessa fine della ragazza, se non peggio, era questione solo di pochi minuti, ma non si voleva arrendere, no se il responsabile di tutto questo era proprio lui. Notò lì di fianco solo dopo il mobiletto bianco dove gli infermieri tenevano le medicine, aprì tutti i cassetti fino a trovare la medicina adatta a Jisoo, una ragazza anoressica ha bisogno di zucchero e proteine per sopravvivere, o almeno era così che la pensava il ragazzo. Eunji era stato per così tanto tempo in quel buco di posto che ormai sapeva esattamente come andavano fatte le cose. Prese tre piccole pillole e le fece ingoiare a Jisoo anche se con fatica, le mani gli tremavano, alcune pillole erano finite sul pavimento insieme al liquido della sacca ormai mezza vuota ma almeno riuscì a dargliele. Un altro conato di vomito, questa volta più forte di prima.

-Cazzo...!-

Si spostò un'altra volta dalla ragazza ma anche sta' volta riuscì a mandare di nuovo tutto giù, anche se con più fatica sto' giro. L'odore che aveva in bocca era terribile e l'odore del sangue ora lo aveva raggiunto persino alle narici, non ce la faceva più, possibile che in quella merda di posto nessuno si era accorto di quello che stava succedendo?!

-Che schifo gli esseri umani-

Una voce molto riconoscibile però ad un certo punto incominciò ad urlare il suo nome. Non si dovette nemmeno girare per capire che l'uomo si trattava del suo medico, Taehyung. Quest'ultimo lo raggiunse, con ancora la divisa con cui aveva appena operato ancora addosso, il più velocemente possibile, facendolo sedere poi contro il muro bianco del corridoio, era visibilmente sconvolto, era la prima volta che succedeva una cosa del genere proprio a lui.

«Dio, ma cosa ti è successo?!» disse mentre stava per toglierli la flebo posizionata male ma Eunji lo fermò, indicando Jisoo. Il medico guardò prima lei è poi di nuovo il ragazzo, sospirando frustrato.

«Cazzo» mormorò prima di prendere finalmente l'attenzione degli infermieri, lanciando a loro anche due o tre maialate. In un batti baleno presero Jisoo e la portarono sù per l'ascensore con la barella. Eunji tirò un sospiro di sollievo mentre cadde anche lui in un sonno profondo, con una morsa dolorante al petto. L'unica cosa che udì per ultimo fu la voce di Taehyung che lo richiamava mentre lo metteva anche lui in un'altra barella.

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ʀɪᴇᴄᴄᴏᴍɪ ғɪɴᴀʟᴍᴇɴᴛᴇ ᴄᴏɴ ɪʟ sᴇᴄᴏɴᴅᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ~ sᴄᴜsᴀᴛᴇ ɪʟ ʀɪᴛᴀʀᴅᴏ ;^;
ᴀᴅ ᴇssᴇʀᴇ ᴏɴᴇsᴛɪ ɴᴏɴ sᴏɴᴏ ɴᴇᴀɴᴄʜᴇ ᴛᴀɴᴛᴏ ᴄᴏɴᴠɪɴᴛᴀ ᴅɪ ᴄᴏᴍᴇ sɪᴀ ᴠᴇɴᴜᴛᴏ, sᴘᴇʀɪᴀᴍᴏ ᴄʜᴇ ᴠɪ ᴘɪᴀᴄᴄɪᴀ ᴄᴏᴍᴜɴǫᴜᴇ~
ᴄɪ ʀɪᴠᴇᴅɪᴀᴍᴏ ᴀʟ ᴘʀᴏssɪᴍᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ, ᴄɪᴀᴜᴜᴜ~
   
 
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