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Autore: Vincentpoe    20/08/2020    1 recensioni
due amici stanno andando a lavoro, ma uno dei due ha fame. L'amico si ferma quindi a prendere qualcosa da magiare.... nello spazio.
(L'idea per questa storia mi è venuta partendo dal rapporto con un mio amico e collega di lavoro. Lavoravamo le mattine e solitamente passavo a prenderlo io, ma ogni volta si creavano contrattempi perché si svegliava tardi, perché voleva fermarsi al bar a prendere la colazione.... E si, una mattina mentre guidavo si è anche strafogato con il mio pranzo... Ma ci vogliamo bene lo stesso.)
Genere: Comico, Parodia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo spazio siderale veniva attraversato alla velocità di miliardi di anni luce da Sferoxfitz e Uluulantu, il primo al posto di guida della ciclopica, che con grazia tentacolare controllava i dischi di Ralitium cosmico, ed il secondo sul sedile del passeggero guardava con fare annoiato le stelle che sfrecciavano attraverso l’oculo di tribordo. Tutt’ad un tratto un suono sordo, lungo e cavernoso si propagò per tutta l’astronave, tanto che Sferoxifitz, spaventato strabuzzò i suoi dieci sensori ottici.
-questo deve essere il sistema di raffreddamento Quantumkiano, dannazione, l’avevo fatto controllare il sfikptim scorso.- commentò. (lo sfikptim corrisponde a circa 10.000 anni terrestri)
-Non era il sistema di raffreddamento- ribatte allora Uluulantu, con fare colpevole.  Sferoxfitz lo guardo per qualche secondo con fare interrogativo, poi comprese che il suono cavernoso, lungo e sordo proveniva dall’addome del compagno.
-ma allora prendi qualcosa da mangiare-ribatte –ho preparato quei gourmet Skerafonziani al succo di Mi go che ti piacciono tanto-
-appunto, avevi preparato- ribatte il compagno, con fare ancora più colpevole, e Sferoxiftz sbando per un quarto di anno luce, stava per finire contro un pianeta con un enorme disco al centro, ma all’ultimo lo schivò. – vuoi dire che te li sei mangiati tutti?!? Sei il solito ingordo- tuonò alterato il pilota –dovresti vergognarti Uluulantu!-
-Ma non è colpa mia se ho il metabolismo veloce- mugugnò Uluulantu, e subito il suo stomaco tuonò, come una bestia blargiana con le doglie. Sferoxiftz cercò di ignorarlo, mise a tutto volume la radio sintonizzata sul canale della musica dell’impero galattico, ma quel rumore sordo riusciva sovrastare perfino  Karsplutiknanighrol , un gruppo alieno gringcore con  il loro ultimo pezzo “ frastuono degli inferi”. Esasperato, Sferoxiftz inchiodò e disse  - E va bene, va bene, ora ti trovo qualcosa da mangiare- e fece inversione, prendendo la tangenziale ovest passante per la Via Lattea – in questa zona c’è un settore con degli ottimi prodotti alimentari, l’ultima volta che sono passato, un Splrtixvugh (1000 anni) fa, mi ricordo che c’era una roba davvero buona da mangiare, l’avevo adocchiata da un po’…. Forse perché temevo che quel giorno di Cthulhu in cui avrei dovuto accompagnarti a lavoro sarebbe arrivato.
-ti promettò che mi sdebiterò, Sferoxiftz_ repliò Ululantu, la cui pelle aveva assunto un tono giallo canarino Blargiano per  la felicità. Dopo poco tempo, raggiunsero il settore XP3216 della via Lattea, anello esterno, con un sistema solare abbastanza povero, con soli otto pianeti, più un sassolino sul margine esterno. Quasi tutti erano freddi e morti (-quello rosso me lo sono sgrafignato io- confessò Sferoxiftz) eccetto per una piccola sfera blu e verde, il quarto globo dalla stella locale. Sferoxiftz accostò tra i due grossi pianeti gassosi, distruggendone gli anelli. – Bah, quei sassolini mi rovineranno la carozzeria, ne sono sicuro-, spalancò il portellone ed entrambi uscirono nello spazio profondo.
-Freschino da queste parti- commentò Uluulantu.
-Per forza, guarda che schifo di stella qui, è un miracolo che tutti i pianeti non siano ghiacciati in questa zona- boforchiò l’amico, e si avvicinò al globo verde e azzurro.
- Ugh, speriamo che non ci sia del ghiaccio lì, che fastidio quando mi si incastra tra i denti- commento allora Uluualntu. Sferoxfitz intanto si avvicinò curioso al globo, lo studiò con i suoi dieci sensori ottici e disse – ma no tranquillo, la temperatura qui è molto alta, penso sia dovuta a quella strana popolazione indigena che si è sviluppata sulla superficie; emettono un sacco di anidride carbonica, e stanno causando un effetto serra globale. Meno male che siamo passati per tempo, ancora qualche Krazdulgh ( 200 anni), e il pianeta si sarebbe guastato-
- oh, che bella l’anidride carbonica, con tutte quelle bollicine, rende i liquidi frizzantini, dai. Incominciamo a mangiare.- esclamò entusiasta Uluulantu.
- aspetta, non vorrai mica mangiarlo crudo, spero- commento Sferoxfitz disgustato _ tu comincia ad assaggiare, per sentirne la qualità, io prendo un po’ di plasma da quella stellucola qui vicino- e si avvio verso il sole.
Ululantu intanto guardava con fare curioso la civiltà assai primitiva che si era formata sulla superficie, quei minuscoli esserini rosa co soli quattro arti, tutti con il naso all’in su ad indicarlo e urlare terrorizzati. Ululantu pensò che oltre ad essere primitivi, erano anche dei maleducati, dopotutto, è assai scortese indicare e sbraitare contro chi non si conosce, e si chiese se avrebbero rovinato il sapore.  Decise di staccarne un pezzetto minuscolo, così piccolo che Sferoxiftz non se ne sarebbe mai accorto, e prese con un artiglio quella penisola a forma di tacco Kitauriano, circondata dall’acqua e dalla terra, e se lo infilò nel becco: Il sapore era abbastanza buono, anche per quelle spore vegetali che davano un tocco di acre in più, sebbene rimanessero infilate tra i denti. Mentre masticava con fare meditabondo, seguendo la sfera che si moveva molto velocemente, Uluulantu si mise a captare i pensieri di quegli infimi esseri: se fino a poco prima si lamentavano di un decreto che gli obbligava a tenere delle mascherine, ora una parte di loro gridava disperata, dicendo che un tale di nome Dio li stava punendo per i loro peccati, l’altra metà invece sosteneva che l’enorme dinosauro piumato con sei arti e otto occhi che era comparso in cielo, altro non era che un allucinazione provocata dai 5G per distrarli dalla dittatura che si stava formando, e proprio quando stavano sulla titanica lingua, iniziarono a mettersi elmetti di carta stagnola in testa. Intanto Uluulantu rimurginava – Dio?, Dio… No, non mi dice niente.- e mangiò giù,; gli era infatti venuto il dubbio che il planetoide fosse stato  rivendicato come parco giochi da qualche altra entità, ma Uluulantu conosceva tutti i Grandi Esterni da quella ridicola via Lattea, sino alla galassia di Saltaahar, dove regnava quel suo vecchio amico dal mantello giallo. Mentre gustava quel pezzetto del globo, Uluulantu si accorse di alcune scie fumose partire da un grosso pezzo verde un po’ sulla sinistra. Incuriosito, ne afferrò uno con un artiglio e se lo mise in bocca, e subito senti un sapore molto forte e piccante sulla sua lingua. –mmm, ferro, alluminio, idrocarburi, roba di poco conto… Pluto---- PLUTONIO!- esclamo’ Uluulantu. Era considerata una prelibatezza dalle sue parti. Estasiato chiamò a gran voce Sferoxiftz – Ehi Sfero! Gli indigeni ci stano lanciando confetti al plutonio, vieni presto-.
Al sentir nominare il Plutonio, Sferoxiftz si precipitò a vedere con in tentacolo un globo di plasma incandescente. – fa sentire- e ne prese uno, lo schiacciò, quello esplose e con la proboscide Sferoxiftz ne risucchiò i vapori radioattivi, che gli diedero parecchio alla testa – Ftaghn, più puro di un colore venuto dallo spazio in gravidanza-. Ne arrivarono molti altri, e sferoxfitz fecero a gara a chi riusciva ad intercettarne di più, e finirono con un conteggio di 435 per Sferoxfitz e  389 per Uluulantu. – non vale, con quella proboscide sei avvantaggiato- piagnucolò Uluulantu, e sferoxfitz in tutta risposta gli mostrò la lingua triforcuta –Avevo quattro dei miei quattordici tentacoli occupati a mantenere la sfera di plasma Dai sbrighiamoci a finire, o rischiamo di arrivare tardi a lavoro, sai com’è il grande capo strisciante con chi arriva tardi alle riunioni- e soffiò la palla di fuoco sulla superficie, facendo bollire il mare fin negli abissi, incenerendo la terra e cuocendo qualsiasi forma di vita. Sferoxfitz si pappò le due grosse placche tenute insieme da una striscia di terra, commentando l’alimentazione assai poco salutare degli indigeni di quel luogo, Uluulantu divorò invece il grosso continente ad Oriente, su cui gli indigeni avevano ammassato delle pietre in fila, in modo da formare una lunga muraglia, e le isole, lamentandosi di una torre di acciaio che gli si era infilata tra le setole. Si divisero il grosso continente al centro, molto caldo ma ricco di leccornie come diamanti, silicio e oro, e Uluulantu sottolineava, masticando, di come quest’ultimo fosse consigliato per il cervello, mentre il silicio favoriva la digestione, sorseggiarono i mari ricchi di sale, prosciugandoli ed infine Uluulantu forò con un artiglio un ‘isoletta a nord ricca di vulcani, e i due poi fumarono i vapori vulcanici, arricchendoli con qualche isotopo lasciato da parte. Finito il pasto, Uluulantu ruttò di piacere, finalmente sazio. –Avevi fame anche tu a quanto vedo- commentò a Sferoxfitz, che si puliva le zanne con una torre di ferro presa dal continente centrale.
-ci credo, mi hai mangiato tutto il pranzo, brutto cialtrone, oggi ho il turno continuato, per non parlare che la mia nube è proprio vicina ad un buco nero che la sta spostando di otto anni luce, quindi al ritorno dovò imboccare la galassia di Andromeda e fare tutto il giro-. Commentò di rimando Sferoxfitz. Sazi, entrambi montarono sull’astronave.
 –Se tagli per Alpha Centauri arriveremo puntuali in ufficio- disse Uluulantu.
-Si, sperando di non trovare la polizia galattica.- Replicò Sferoxfitz. – se ci ferma la polizia Sotothiana e ci fa il geiger test, sono quasi quattromila sfrtizin di multa, e otto punti in meno dalla patente-
-Vai tranquillo, a quest’ora non trovi nessuno- lo rassicurò Uluulantu- Piuttosto, come si chiama quel gustoso planetoide che mi hai consigliato, a mia moglie piacerà sicuramente se glielo creo con la stampante quanticoastrale-
Sferoxfitz accese i motori, si voltò verso Uluulantu e disse- dovresti trovarla registrata sul database, si chiamava Terra-.
   
 
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