Come si fa



 

Nella stanza gremita la nota subito – non tanto per il vestito verde smeraldo quanto per il sorriso tirato e l’espressione segretamente sprezzante.
“Signorina McGranitt, sono sorpreso di vederla qui!”
È lui ad avvicinarsi per salutarla – è strano.
Non fa parte del LumaClub ma il suo nome lo ricorda perfettamente – è ancora più strano.
“Ho sentito così tanto parlare delle sue splendide feste, professore, che quando il signor Riddle mi ha invitata non ho potuto proprio perdere l’occasione”.
L’ironia è così tagliente che lo fa sentire suo malgrado giudicato.
 

 

 

Sono le tre di notte quando bussa alla sua porta – non cerca lei nello specifico, è che non ha nessun altro da cui andare.
“Sono terrorizzato, va bene?”
“E credi che scappare risolverà la situazione? Credi che agli altri la guerra piaccia?”
“Non è semplicemente la guerra… Ah, lascia perdere, non puoi capire”.
“Non posso capire, Horace, se non parli”.
In quell’ultima notte che passa a Hogwarts le permette di vedere le sue lacrime ma non i suoi ricordi – sono loro la vera vergogna.

Horace è un animale intelligente che sa quando ritirarsi per il letargo. Minerva tiene sempre la testa fuori durante il lungo inverno – come fa?
 

 

Quando si rivedono anni dopo, Horace ingoia l’amarezza che prova – non si aspettava un saluto caloroso, ma neanche una fredda occhiata di sufficienza.
“Sei sopravvissuta a quattro schiantesimi… È una cosa davvero notevole, Minerva”.
“Tu sei riuscito a nasconderti per anni, ci vuole talento anche in questo”.
È un’accusa che accoglie senza ribattere. Non capisce proprio perché lei lo odi così tanto – o perché, del resto, lui si ostini ancora a cercarla.

Horace crede che le scelte giuste siano foglie che ogni tanto devono arrendersi a cadere. Minerva si ostina ad essere una sempreverde – come fa?
 

 

Sul campo di battaglia finale, il suo primo pensiero è fuggire – se ne vergogna solo quando incontra gli occhi di Minerva.
“È ora che la casa di Serpeverde decida da che parte stare”.
Sceglie di allontanarsi – solo per mettere in fuga i suoi studenti – ma poi di tornare e provare per un attimo a comportarsi come ha sempre fatto lei.
“Ho paura” ammette con la bacchetta in pugno.
Minerva sgrana gli occhi nel ritrovarselo al suo fianco, e poi per la prima volta da quando la conosce gli sorride.
“Anche io”.

Combattono l’uno accanto all’altra: incantesimi senza pensare, attacchi per difendere il ritorno del sole – ecco come si fa.










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NDA: Questa storia è stata ispirata dal mio stesso contest "A Ship for All Seasons" a cui per ovvie ragioni non può partecipare ahah
Ho voluto esplorare il rapporto tra questi due personaggi che adoro singolarmente e che vedrei benissimo anche in coppia (anche se qui l'elemento romantico è al massimo ritntracciabile da parte di Horace).
Una specifica sulle quattro drabble: la prima è ambientata durante l'ultimo anno di Minerva come studentessa (do per buona la versione che sia nata nel 1925 dunque ho citato Riddle proprio per rendere la datazione), la seconda alla fine della Prima Guerra magica quando Horace decide di lasciare l'insegnamento; la terza al ritorno di Horace durante il sesto libro; l'ultima infine durante la Battaglia di Hogwarts quando i due combattono insieme a Kingsley contro Voldemort.
È qualcosa su cui volevo scrivere da tempo, spero possa essere risultato interessante.