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Autore: Noyriam    25/08/2020    2 recensioni
Era la realtà oppure no? Ancora adesso io non lo so.
Dalla poesia:
Folle o normale che sia,
questo pensiero intrusivo
è andato via.

.
Questa poesia fa parte di una serie, dal titolo "Quanti demoni può sopportare una sola persona?" ed è la prima.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Scrivere è anche non parlare. È tacere. È urlare in silenzio."
Cit.











Voi lo sentite?





Sono qui?
O sono là?
Io non lo so,
ma voi sì?





Sono lì?
Sono laggiù?
Sono distanti?
Sono vicini?





Urla nelle orecchie,
silenzio c'è attorno.





Io sono qui,
loro sono qui,
o invece sono là?
Magari non ci sono.





Silenzio ancestrale,
disturbo nel canale,
rumorini qui e là,
forse in me c'è qualcosa che non va.





Dapprima silenzio,
poi rumori,
poi sibilii,
forse è vero, o forse non è vero.





Io come posso saperlo?
Magari ho ragione?
O magari non ne ho?
O forse son pazza?





Tutto è possibile,
tutto è vero come tutto è falso,
io sono qui nel silenzio e
loro sono là, lì, accanto a me.





Osservano, spiano, tormentano,
rimangono e ancora adesso
mi sembra di aver avuto ragione,
eppure com'è arrivato il pensiero
ora non c'è più.





Era tutto falso?
Era tutto vero?
Sono guarita io e adesso sto bene?
O sto male ancora e quei disturbi esistono?





Rumorini, sibilii,
sentir troppo non fa bene.
Andate via, lasciatemi stare!
Accidenti, sono di nuovo la me folle?





Folle o normale che sia,
questo pensiero intrusivo
è andato via.





Posso respirare di sollievo
ora che sicuramente son guarita.
Sebbene a volte, nel sentir troppo,
ritorna la mia innaturale paura.





Sono solo io?

O lo siete anche voi così?





Ad ogni modo non sono felice,
che l'udito mio è sì forte e potente,
mentre il mio pensiero intrusivo
è debole e sofferente.





Sarò guarita?
Forse sì, o forse no,
mi va bene così.









-
Spazio personale
Allora, prima di tutto ringrazio chi è arrivato a leggere fino a questo spazio perché non è facile capire ciò che c'è scritto. E' una poesia scritta di getto proprio adesso, che sentivo la necessità di buttare fuori i momenti di quando soffrivo del mio primo pensiero intrusivo doc. Ancora quand'ero nella mia casa a Crema coi miei genitori. Adesso che sono qua a Verona m'è passato, ma dopo ben due anni come d'altronde tutti gli altri miei sette. Già, ne ho avuti sette. Ma sono veramente guarita? Chi lo sa. Nel mio pessimismo cronico direi di no, ma so dentro di me che loro non ci sono più. Quindi o sono semplicemente in guardia, ma ritorneranno in futuro, o davvero li ho superati da sola. Prima della psicoterapia con lo psichiatra e della psicologa stessa, effettivamente stavo più male e adesso non proprio. Non so se avete mai provato queste sensazioni di sentire cose che non esistono, perchè ad ogni modo è vero: io sentivo troppe cose - e sento ancora. Ma perché io sono così di natura, che da mio padre ho preso ad avere l'udito molto fine, per non dire finissimo.
Posso sentire l'ambulanza talmente lontana e altri suoni che inizialmente posso pensare, chiunque lo penserebbe ad ogni modo, che non c'è niente. Che è un'allucinazione. Ho pensato di soffrire di acufeni, ma il mio ottorino veronese dice che non li ho. Un pensiero di malore in meno, direi. A volte però quel pensiero lì ritorna, ma ampiamente riesco a superarlo che ad ogni modo basti pensare che io sono nata così e tutto svanisce. Ma quando ancora non sapevo come mandarlo via, bé, immaginate solo di leggere tutte queste cose e pensare di voi nei miei panni a quei tempi. Probabilmente sarete impazziti come me. Non so dove trovavo le forze di andare avanti, ma a quanto pare il succo è di distrarsi. Con ogni pensiero intrusivo avuto su di me, io mi distraevo. Uno direbbe tipo Facile dire di farlo, ma farlo veramente? e io risponderei Inizialmente non funziona, ma se poi pensi di stare impazzendo... poi funzionerà a forza! ed è vero. Ha funzionato, perciò l'ho usato per tutti gli altri che mi sono venuti.

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Ad ogni modo, dopo questa spataffiata di parole, non voglio per nessuna ragione al mondo compassione o frasi fatte da Perugina, che mi manderebbero in bestia. Nemmeno quelle frasi solite che si dicono ai funerali sul Bisogna essere forti etc..., perché non servirebbero. Lo psichiatra e la psicologa non mi hanno parlato in questo modo, perché voi dovreste farlo? Non siete nessuno, dopotutto. Quindi, ricapitoliamo: se non avete nessuna parola da spendere, non fatelo okay? Non volevo essere trattata così ai tempi di quando ho cominciato questo percorso, figuriamoci adesso che ho deciso di scrivere queste cose. E a proposito di questo, credo che creerò una cartella apposita dove inserirò tutti i miei Doc dei pensieri intrusivi, ossessivi e rimuginatori. Così almeno è come buttarli via, in un cestino - o in questo caso su carta.
-
Grazie per aver letto fino a qui, ci sentiamo al Doc numero due che non vi voglio anticipare qual è, ma posso solo dirvi che sarà certamente peggio di questo.
Au revoir
-


   
 
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