Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: _Niente_Paura_    25/08/2020    3 recensioni
Correva l'anno 1939, anno dello scoppio del secondo più grande conflitto mondiale.
Baldwin Meyer era un ufficiale SS, il quale inizialmente era famoso per i suoi modi garbati e gentili. Però la Guerra cambia le persone, e li corrode inevitabilmente.
VI posto al contest "immergersi nell'immaginazione" indetto da Artnifa sul forum di EFP
Genere: Drammatico, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Vite spezzate'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il battesimo
 

Baldwin Meyer era alto e grosso, occhi grigi come il cielo cupo di quegli anni. Sembrava uscito dalla locandina di propaganda nazista.
Chissà quante donne gli correvano dietro a quel belloccio.
Amico audace di nome e di fatto, lo conobbi nel 39' dopo all'assedio a Varsavia. Mi diede una lettera da consegnare, ed essendo un mio superiore non ebbi chissà quale grande interazione con lui.
Fu molto gentile ed accomodante, rivolgendomi una vigorosa ed energica stretta di mano.
-Di giovani come te la Germania ne dovrebbe esserne piena!-
Aveva una voce rombante, il petto era gonfio,lo sguardo fiducioso ed un ampio sorriso sicuro.
Io a fatica riuscii a liberarmi dalla presa della sua mano, per poi sorridere di rimando, con un pelo di sicurezza in più.
All'epoca ero abbastanza giovane, avevo venticinque anni e un po' d'esperienza con l'esercito, ma nulla della guerra.
Impiegai poco tempo nell'aumentare di grado. Così in men che non si dica, divenni da un semplice soldato a Sturmann.
Rimasi fino al 40' nello stesso battaglione del Maggiore Meyer, fino al giorno della sua scomparsa.


Dopo il 39' a seguito della 'guerra seduta'*, fummo inviati dapprima in Danimarca, poi in Norvegia.
Meyer , nei primi giorni dell'occupazione ai danni dei Danesi, sembrava assai annoiato e disinteressato.
Era veramente divertente vedere come questo, con aria di sufficienza, dava ordini. A detta sua non v'era bisogno di alcuna strategia, si vedeva come fossero disimpegnati i Danesi.
Infatti in men che non si dica, arrivammo a conquistare Copenaghen, e senza troppa fatica.
Prima di partire alla volta della Norvegia, fui promosso a Obersturmführer**.
Fu una bella sorpresa per il Maggiore Mayer, il quale ormai aveva la bellezza di quarantadue anni.
Era un uomo bello grosso, per nulla serioso, anzi sempre con un sorriso beffardo in volto. Al contrario di quello che si potesse pensare di un SS, era veramente gentile.
-Allora, Kholer. Pronto per l'operazione? Dai piani alti m'informano che i norvegesi siano tosti.- M'osservava con un'aria abbastanza rilassata, mantenendo però un'aria molto seria e composta.
-Sì signore! Non mi farò mai trovare impreparato davanti il nemico.- Mi sorrise, per poi andare a sedersi dinanzi a me.
Quella notte era veramente cupa, l'aria soffiava forte e portava un vento gelido dentro la tenda.
-Lei farà strada Kholer.- Sfilò la penna stilografica e con attenzione la intinse nella boccetta d'inchiostro nero. Fece una smorfia di disappunto.
-Signore, qualcosa non va?-
-Se solo l'inventore della biro non fosse ebreo, a quest'ora avrei in mano quella invece di questa roba!- Un sorriso mi solcò in viso, mentre l'altro sbuffava e m'osservava. Finalmente mi sorrise a sua volta.
-Kholer, lei ormai sa che non mi piacere perdere tempo. Come mai è venuto qui da me?- Come al solito mirò dritto al punto, tagliando la testa al toro.
-Volevo chiedere chiarimenti per l'attacco di domani.-
-Immaginavo.- Non manteneva più il contatto visivo, ormai s'era concentrato sulla stesura della lettera. Ma nonostante ciò, sembrava comprendere ciò che dicessi e rispondeva pure, seppur con svogliatezza.
-Ma non capisco su cosa ti servano chiarimenti. Alle cinque in punto devi essere sveglio e preparato di tutto punto.- Alzò lo sguardo per qualche attimo
-Fin qui chiaro?- annuì, ed allora abbassò lo sguardo nuovamente.
-Poi, dopo che la Lutwuaffe avrà ingaggiato gli aerei norvegesi e americani, entreremo in azione noi.-
-Con fanteria annessa?-
-Questo era il dubbio? Ovviamente la fanteria annessa.- Così chinai il capo, e feci cenno d'andarmene.
-Dove va Kholer, aspetta almeno che si asciughi la lettera.- Mi fermai e lo guardai interrogativo.
-Già che lei è qui, faccia spedire questa lettera a mia moglie.- Quella, fu l'ultima lettera che Doris Meyer ricevette dal marito.


Passarono settimane, ma finalmente Oslo cadde. E gli Alleati furono costretti a ritornare con la coda tra le gambe.
Gli occhi guizzavano velocemente, mentre le gambe energicamente passavano di casa in casa.
-Ci sono Ebrei?- Poche parole venivano rivolte, a quelli che nella migliore delle ipotesi erano bambini di 10 anni.
Andava fatto, o questo almeno m'aveva detto Meyer, adocchiandomi con aria severa. E chi altro gli aveva detto di far ciò?
Anche lui era una pedina, e come me e come gli altri, passava di casa in casa, come l'angelo della morte.
Ci sono? Sì? Consegnateli.
Non ci sono? Uomini fucilateli! ***
Quel giorno non fece ritorno. Era andato anche lui di casa in casa, e con lui al seguito altri soldati.
Passò un mese prima che lo ritrovassero. Non credo d'aver mai visto una trasformazione così radicale, quasi non lo riconoscevo più.
Non solo il viso era divenuto estraneo, talmente tanto era stato deturpato. Ma anche il sorriso sembrava essere scomparso dal suo volto.
Un'espressione vacua, vuota, con un accenno di serietà.
Quando mi convocò, restai allibito. Dov'erano finiti i suoi modi cordiali? Ora sembrava un'orso pronto all'attacco.
-Sedetevi Kholer.- Non esitai un attimo ad ubbidire. Del resto come avrei mai potuto contraddire un tono così rude e severo.
Passò una mano sul suo volto, metà di esso sembrava deturpato da quella che sembrava un ustione.
-Sono stato trasferito. Mi hanno riassegnato al campo di Buchenwald. Volevo lasciarle il comando del battaglione.- Secche parole, mentre ambe le mani si giungevano dinanzi il pube.
-Signore, come mai lei è stato trasferito?- Non volli dimostrar timore, ma neanche fin troppa preoccupazione. Eppure, come una bestia da caccia fiutò tali emozioni.
-Non temete, ho solamente preso coscienza.-
-Coscienza? E di cosa?-
-Che gli Ebrei sono il male, e vanno estirpati.- Tono secco, deciso. Mentre il petto gonfio d'orgoglio pian piano si gonfiava espirando.
-Voglio che lei sappia quello che è successo, per metterla in guardia Kholer.- Poggiò le grandi mani sulla scrivania, mentre s'abbassò la testa, cercando di stabilire un contatto visivo con le mie iridi cerulee.
Occhi grigi, come il cielo quando piove. Pelle secca, come un deserto senza nutrimento per il sostentamento della vita.
-Già vede la bruciatura, ma non ha visto queste.- Srotolò velocemente dei bendaggi sui palmi delle mani. Sotto quelle bende rosse come il sangue, v'erano incise due svastiche ed una scritta in quello che sembrava inglese : “Son of a bitch”.
-Lei capisce quello che mi hanno fatto no?- Deglutì nervosamente l'ufficiale Meyer.
-Luridi Ebrei, come diavolo hanno osato attaccarmi in codesta maniera?- Strinse forte i denti, mentre un pugno lo scontrò contro il tavolo. Sussultai, spaventato dalla visione di cotanta rabbia.
-Mi hanno sfigurato, ed ora tutti loro la pagheranno! La pagheranno cara! Quella lurida razza inferiore non deve assolutamente permettersi!-
Era rosso in viso, ed aveva la rabbia d'un cane addosso.
Possibile che la guerra gli avesse portato via ogni briciolo d'umanità?
A quell'epoca non capii, ma erano uomini come lui ed Hitler ad aver rovinato la grande Germania.











* Traduzione letterale di sitzkrieg, ovvero la strana guerra in italiano.
** Comandante superiore di compagnia. È di pochi gradi sotto al grado del protagonista, Sturmbanführer, ovvero comandante di battaglione.
***Le SS erano famose per la loro crudeltà, ci sono pile di rapporti sul loro modus operandi.


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: _Niente_Paura_