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Autore: Sophie Ondine    26/08/2020    4 recensioni
Dal testo:
-Un giorno, non ti è dato sapere come, non ti è dato sapere quando, tu e il tuo amore vi incontrerete nuovamente. Non avrete ricordi della vostra vita precedente, ma verrete attratti l’una all’altro senza neanche accorgervene, non potrete fare niente per impedirlo. Quello che è accaduto in questa vita, si ripeterà nuovamente e ancora e ancora, fino a quando il vostro amore non troverà realizzazione. È questo il destino delle anime gemelle.-
***
Cosa succederebbe se due anime, separate nella vita precedente, si reincarnassero? Che cosa attira una semplice ragazzina con la passione per il teatro verso un gelido demone? Nonostante la Vita si diverta a metterli sempre l'uno contro l'altra, cosa farà il Destino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14- Sorprese!

 

Quando aveva camminato per le vie di Tokyo, Rin non pensava che l’inizio dell’autunno avrebbe portato con sé un uragano di novità e sorprese, belle e brutte.
L’anno scolastico era iniziato da poco e già dovette far fronte all’umore nero di Kagome, dovuto alla prensenza di Kikyo nell’istituto.
Scrittrice non molto famosa in Giappone un corno!
Appena messo piede nell’istituto, tutti gli studenti si erano voltati a guardarla con un misto di ammirazione e stupore. La conoscevano eccome!

-Fanatica- aveva sentenziato Ayame con un leggero disgusto nella voce. Rin e Sango si erano limitate ad un’occhiata fugace.

L’unica cosa positiva è che non si avvicinò mai più di tanto al gruppetto formato dai membri dell’ex compagni Sengoku e questo fece tirare un sospiro di sollievo a Kagome. Il tempo della ricreazione e della pause pranzo si svolgeva spensierato come sempre e Miroku più di una volta cercò di convincere gli altri a formare di nuovo la compagnia. Rin come sempre cercava di contagiare tutti con il suo entusiasmo, anche se dovette ammettere a sé stessa che era più un escamotage per non pensare alla proposta che le aveva fatto quella sera Sesshomaru.

Ne aveva parlato solo con Kagome e Inu-Yasha, un pomeriggio durante il quale erano intenti a studiare insieme.

-Inu-Yasha...- disse lei posando la matita sul tavolo.

-Mmm?- mugugnò il mezzo demone.

-Un po’ di sere fa ho incontrato tuo fratello…-

-Fratellastro!!!-

-Quello che è!- rispose stizzita lei- in ogni caso mi ha proposto di sottoscrivere un contratto con la vostra società… tu ne sai qualcosa?-

 Non si aspettava una risposta sicura da parte del suo amico. Immaginava perfettamente che un liceale come loro fosse all’oscuro dei piani di un dirigente di un impero finanziario.
Infatti Inu-Yasha parve più sorpreso di lei.

-Rin, non me lo avevi mai detto- esordì Kagome, colta di sorpresa anche lei da quella notizia così bislacca.

O forse non così tanto…
Ragionandoci sopra, Kagome capì perché Sesshomaru le avesse fatto quell’offerta: Rin era un’attrice talentuosa, ancora giovane ma con così tanto da imparare. Il fatto che fosse la pupilla di Midoriko non faceva che aumentarne il valore.
Sicuramente non era così ingenua da non sospettare che una piccola parte fosse dovuta anche alla vicinanza di Rin con la zia e di conseguenza più vicino ai diritto d’autore del “Sengoku monogatari”.
Tra sé e sé sorrise divertita: tra tutti i bersagli, Sesshomaru aveva scelto quello meno facile.

Dopo quel piccolo confronto con i suoi amici, Rin decise di confidarsi con la sua sensei.
Una sera, dopo cena, andò diretta nella camera da letto di Midoriko.

Bussò delicatamente.

-Avanti-

Rin spinse la porta e si affacciò leggermente con la testolina.
Midoriko le sorrise.

-Volevi dirmi qualcosa, Rin?-
Era davvero semplice capire a cosa stessa pensando quella ragazza, le si leggeva in faccia ogni minima emozione.
Lei annuì con la testa e poi entrò, chiudendosi la porta alle spalle.
Non sapeva bene perché, ma si sentiva un po’ in imbarazzo a parlare con la sua sensei di Sesshomaru.

-Ti ascolto- la incoraggiò la donna con voce morbida.

Rin prese fiato e poi raccontò tutto, nei minimi dettagli, dall’incontro fino alla proposta. Non nascose nemmeno il fatto di aver invidiato Kanna quando aveva visto la sua foto appesa per le strade della città.
Midoriko, che aveva ascoltato ogni parola, non passò molto tempo a riflettere sulla risposta: aveva già le idee chiare.

-Io credo che dovresti accettare- fu la sua risposta.

Rin, sinceramente, non fu molto sorpresa del consiglio della sua maestra. Una parte di lei sapeva che era più che ragionevole accettare di entrare a far parte di quella società. Era sicuramente meglio che essere uno dei tanti burattini di Naraku Onigumo.
In più si sentiva un po’ in imbarazzo per aver quella prospettiva rispetto ai suoi amici, proprio ora che si stava facendo di nuovo strada l’idea di rimettere in piedi la compagnia.
Midoriko si alzò dalla poltrona di velluto e si avvicinò alla sua allieva, le poggiò dolcemente una mano sulla spalla, costringendo la ragazza a guardarla in viso.

-Rin, so che uno dei motivi per cui non vuoi accettare è la lealtà, ma ricordati che devi pensare anche al tuo futuro. Sei un’attrice di talento e non puoi bloccarti da sola. Sarà una bella occasione per te, per crescere e conoscere registi famosi…-

-Il fatto è che, gli altri ragazzi… stavano pensando di rimettere in piedi la compagnia e… se io firmassi un contratto con la No Taisho, mi riterrebbero una… traditrice?- azzardò la ragazza, facendo una smorfia.

Midoriko sorrise divertita.

-Sono certa che non ti biasimeranno per questo, anzi- affermò.

-Lo crede davvero?-

-Ne sono certa!-

 

***

 

E così Rin si era decisa a presentarsi a quei provini.
Le audizioni si tenevano presso un palazzo del centro di Tokyo di proprietà della No Taisho.
Guardò il cartellone affisso fuori sulla porta a vetro scorrevole: ci sarebbero stati i provini per la trasposizione cinematografica dell’anime “Your name”. Rin lo aveva visto con Kagome e Ayame al cinema e si sentì eccitata all’idea di concorrere per il ruolo della protagonista.
Entrò dentro al palazzo e, seguendo le indicazioni, si presentò all’ingresso della sala dei provini.
L’agitazione le attanagliava lo stomaco, nemmeno una goccia d’acqua sarebbe potuta passare. Si sfregò le mani, in attesa del suo turno.
Guardandosi intorno, notò delle sedie posizionate lungo i muri e decise di provare a stendere i nervi sedendosi.
Se qualche giorno fa si sentiva sicura di sé e forte come un leone, forse anche di più, in quel momento si sentiva debole e impaurita.
Fece un lungo sospiro e poggiò la testa contro il muro, allungando le gambe per stirarle.
La notte prima aveva parlato a lungo con Kagome e anche lei, come Midoriko, l’aveva incoraggiata e rassicurata sul fatto che gli altri ragazzi della compagnia non le avrebbero voltato le spalle, non lo avrebbero visto come un tradimento.
Per non perderli, Rin era disposta a tutto, anche ad impegnarsi lo stesso negli spettacoli con loro, sacrificando del tempo allo studio.
Dopo poco, anche se a lei erano sembrati un’infinità di minuti, una voce la chiamò per dirle che poteva entrare a sostenere il suo provino.

Ormai è fatta, pensò tra sé e sé. Prese tutta l’aria che poteva e, alzandosi incerta, entrò.

Da lontano qualcuno l’aveva osservata silenzioso.
Sesshomaru sperò che andasse tutto bene e le rivolse un incoraggiamento sincero, appena sussurrato tra le sottili labbra di demone.
Poi tornò ad occuparsi dei suoi affari e diede retta a Jaken, il quale lo chiamava insistentemente.

***

-SORPRESA!!!- urlarono una serie di voci, non appena Rin mise piede dentro casa.

Neanche il tempo di chiudersi l’uscio alle spalle, che subito venne inondata da un’enorme quantità di sorrisi.
I ragazzi della compagnia erano lì, tutti di fronte a lei e non mancavano Kagome e Inu-Yasha, il quale ormai sembrava avesse preso residenza fissa lì da loro. Anche Kikyo era presente, ma per Rin non faceva alcuna differenza.
Li guardò spaesati, poi vide Ayame correrle incontro e abbracciarla.

-Ci siamo decisi: la compagnia Sengoku tornerà a calcare i palcoscenici più importanti di Tokyo!!!-

Sono spacciata! pensò Rin.

***

La serata procedeva nel migliore dei modi, anche se Kagome non poteva fare a meno di lanciare qualche occhiata nella direzione di Rin, la quale nonostante si sforzasse di sorridere e di far finta di niente, le appariva sempre pensierosa.
Immaginava che il provino fosse andato bene, anche se ci sarebbero voluti diversi giorni prima di sapere il risultato.
Il tempismo non era stato dalla sua parte, ma come la zia aveva completa fiducia negli altri e credeva fermamente che non avrebbero mai voltato le spalle a Rin.
L’idea della sorpresa era venuta da Ayame. Avevano pensato di travolgere Rin con una notizia splendida, ma non sapevano che così la stavano solo facendo annegare in preda ai dubbi e ai sensi di colpa.

Ridacchiò sotto i baffi: era divertente vedere quanto fosse ingenua la sua amica da quel punto di vista.

Lanciò un’occhiata alla sala, mentre andava in cucina a prendere altre bibite: Miroku era impegnato in un corteggiamento selvaggio nei confronti di Sango, la quale, rispetto a prima, sembrava molto più lusingata; Ayame, Shippo, Koga e Kohaku cercavano in tutti i modi di coinvolgere la povera Rin in una chiacchierata normale, mentre Bankotsu e Jakotsu conversavano amabilmente con sua zia Midoriko.

Fu proprio Jakotsu a farle venire in mente una cosa:- Ma il mio Inu-Yasha dov’è?-

Kagome aggrottò le sopracciglia. Lì nella sala da pranzo non c’erano né lui né Kikyo.
Subito il panico si impossessò di lei, ma cercò di calmarsi da sola, dandosi della stupida per quei pensieri del tutto inutili.

Kikyo sarà in camera sua a fare la preziosa, mentre Inu-Yasha… forse al bagno?

Continuò a ripetere a sé stessa che non c’era niente di cui preoccuparsi, le sue erano le fantasie di una ragazzina in preda alla gelosia.
Per una volta che aveva qualcuno che non la considerava solo la sorella minore della talentuosa Kikyo, era sempre sul chi vive.
Più di una volta, però, le sue amiche le avevano suggerito che, forse, quella gelosia nei confronti di Inu-Yasha nascondeva qualcosa di più.

-Anche noi ti vogliamo bene come Kagome e non come sorella minore di Kikyo… eppure con noi non mostri tutta questa gelosia- l’aveva incalzata Ayame durante un pomeriggio di studio.
Gli sguardi e le risatine di Rin e Sango erano arrivata immediatamente e Kagome era arrossita. A quelle parole aveva negato categoricamente un qualsiasi coinvolgimento sentimentale tra lei e il mezzo demone.

Si diresse verso la cucina.
Mentre apriva la porta, qualcosa le fece raggelare il sangue nelle vene.

Kagome rimase immobile sulla soglia della porta. Era convinta che vi avrebbe trovato Jinenji, intento a riempire un’altra ciotola con snack per gli ospiti, ma si sbagliava di grosso.
Nella stanza c’era un mezzo demone, ma non il mezzo demone grande e grosso con la pelle tendente sull’arancione.
Questo aveva le orecchie da cane sulla testa, le conosceva fin troppo bene.
A Kagome per un momento mancò il fiato, sentì la terra aprirsi sotto i suoi piedi. Gli occhi cominciarono a pizzicarle e avrebbe solo voluto sparire.
Un vuoto dentro, un grande vuoto, come un vortice che si apriva all’altezza dell’ombelico e la trascinava via con tutte le sue forze.

Inu-Yasha era in piedi, lì nella cucina di casa sua, e stava baciando sua sorella.

Salve a tutti cari lettori!
Sono tornata presto stavolta. Il capitolo è breve ma necessario per fare un po' di passi in avanti nella storia.
Spero vi sia piaciuto.

A presto,

Sophie Ondine

  
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