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Autore: Robin03    28/08/2020    1 recensioni
-Ifigenia...-
-Sì, madre?-
-Tuo padre ti ama, non avrebbe mai scelto per te un bruto, neanche se fosse stato l'aristos achaion. E io, pur essendo una donna, avrei impedito che ciò accadesse. Credimi.-
-E che cosa potreste fare se invece non fosse così...-
-Lo ucciderei.- Ifigenia fece per sorridere, ma poi guardò nello specchio l'espressione e gli occhi grigi della madre. “Una donna con il cuore da uomo” la chiamavano.
-Credimi, nessuna madre è clemente con coloro che fanno del male ai suoi figli.-
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Quando Clitennestra lesse alla figlia Ifigenia la lettera del padre, ella non manifestò nessuna particolare emozione. Annuì appena, chiese di ringraziare il padre e di potersi ritirare per qualche minuto nelle proprie stanze con delle ancelle. Era sempre stata una fanciulla estremamente pudica e riservata. “Una vera eccezione, tra le donne congiunte alla stirpe di Atreo” sentiva spesso mormorare dai servi. Ciononostante, la madre fu capace di vedere la lieve curvatura di un sorriso che le si formò al solo sentire il nome del padre, o il rossore che le avvampò sulle guance a sentire invece quello di Achille. Sebbene la guerra non fosse nemmeno iniziata, tutta la Grecia conosceva l'aristos achaion*, il figlio di una dea, il guerriero più forte mai esisto, il giovane di bellezza quasi divina. Non vi era fanciulla che non agognasse il suo talamo. Mentre le due ancelle la scortavano nelle stanze, Clitennestra poteva sentirle ridere e congratularsi con la loro principessa e amica. Con lei non era successo...
“Troppo piccola, poco più di una bambina” era il pensiero che le invasava la testa, ma il marito non avrebbe sentito ragioni, era stato chiaro su quello.
Ifigenia aveva quasi 14 anni ed da un anno era diventata fertile, e questo per i canoni micenei era abbastanza per una sposa; inoltre negli anni precedenti Peleo aveva già dato la sua benedizione all'unione.
“Il Pelide dice di non essere intenzionato a partire per Troia, senza aver prima visto se le voci sulla bellezza della sua futura sposa sono vere” diceva le lettera. Era davvero questo il motivo per cui la flotta aveva ritardato per più di un mese l'assedio, restando in Aulide? Certo non era saggio per Agamennone negare i diritti di un semidio, nonché il migliore combattente tra i greci. A distrarla da quei pensieri, e l'unica cosa ne fosse in grado in quel momento, fu il pianto del figlio Oreste, nella culla che teneva nella propria stanza. Vi si avviò velocemente, e trovò la grassa nutrice che lo sollevava sussurrando una nania e facendo per offrirgli il seno. -Lascia stare, Cilissa, me ne occupo io. Tu e le altre andate a preparare il bagno purificatore e gli abiti per Ifigenia.- le disse autoritaria. La nutrice abbassò il capo e le pose tra le braccia il neonato. Cilissa era estremamente affettuosa nei confronti del principino, quasi come se fosse stato il suo, e alla regina dava sui nervi. Clitennestra aveva sempre voluto allattare i propri figli di persona. La faceva sentire una cosa sola con il proprio figlio, un legame indissolubile. Ripensò alla sua primogenita e sospirò grevemente; appena finito di allattare Oreste, sarebbe andata a chiamare Ifigenia. La proaulia* doveva essere sveltita, sarebbero dovute partire per l'Aulide il prima possibile.

* “Il migliore tra gli Achei”*
* Ultimi giorni che la promessa sposa passava con la madre e con le amiche nella propria casa prima del matrimonio

 

   
 
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