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Autore: _Niente_Paura_    29/08/2020    0 recensioni
"Questa signora sembra ogni giorno di più in ansia, con gli occhi ricolmi di lacrime.
Dolci e succose lacrime che scalfiscono guance morbide e paffute.
Anch'io vorrei piangere, ma le mie le ho finite molto tempo fa."
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Vite spezzate'
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Il fiume

 

C'è sempre una donna al fiume, con gli occhi tristi ed azzurri. Ha i capelli ben curati, boccoli dorati che cadono sulla nuca. Cammina sempre con passo biascicato, eppure sembra che la nutrano bene.
Da alcuni giorni le guardie sembrano agitate, alcune scappano senza guardarsi indietro.
Se loro, che mi fanno così tanta paura, hanno paura a loro volta, mi chiedo quanto sia spaventosa questa cosa di cui tanto hanno paura.
Il lato positivo è che finalmente ho più tempo per guardarla. Ogni mattino passa, ed io sono sempre lì, dietro il filo spinato con le dita tra le maglie di ferro.
Non mi ha mai degnato di uno sguardo, e quando sembra voltarsi, subito ritorna con lo sguardo all'orizzonte e al fiume. E come darle torto? Oramai sono uno scheletro, ho un aspetto orribile.
Questa signora sembra ogni giorno di più in ansia, con gli occhi ricolmi di lacrime.
Dolci e succose lacrime che scalfiscono guance morbide e paffute.
Anch'io vorrei piangere, ma le mie le ho finite molto tempo fa.
C'è sempre una donna al fiume, solo che adesso galleggia. Vorrei anch'io poterlo fare.




C'è sempre un bambino dietro il filo spinato, con gli occhi vuoti e marroni. Non ha capelli, la pelle marchiata da macchie violacee. Cammina sempre con passo lento, stanco, non lo nutrono a sufficienza.
Da alcuni giorni le SS sono nel panico, mio marito è scappato da qualche settimana. Mi ha implorato di seguirlo, ma di un verme non ho che farmene.
Finalmente sono libera, libera dal cognome, libera da lui e dalle sue bugie.
Non oso guardare quel bambino, come potrei dopo tutto quello che è accaduto a causa di quel verme. Avrei potuto ucciderlo, e magari quel bambino starebbe un po' meglio. Non guardarmi dolce creatura, non sono degna del tuo sguardo innocente.
Lacrime copiose e silenziose scorrono sul viso, mentre quella creatura continua a guardarmi, senza alcuna emozione. Avrei potuto far qualcosa, ma sono stata troppo debole per oppormi.
Ora lascio cadere le mie vesti, la mia borsa.
Le mie gambe rabbrividiscono, sentendo l'acqua gelida sulla mia pelle.
M'inoltro all'interno del fiume, e lascio che mi avvolga, come se m'abbracciasse. Divento un'unica cosa, mentre la fredda presa mi trascina giù, verso il fondo del fiume.
C'è sempre un bambino, solo che adesso è fuori dal filo spinato. Ormai è stremato, trema dal freddo, mentre io no. Adesso sto bene, adesso sono libera da Doris Meyer.

 
   
 
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