Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: Koa__    29/08/2020    4 recensioni
Raccolta di brevi storie incentrate sulle figure di Aziraphale e Crowley, l'angelo e il demone, rimasti sulla terra dopo la scampata apocalisse.
-Hold my hand
-Picnic a Dulwich Park
-Our Side
-When a Nightingale Sang
-Bentlety
-Goodbye, angel!
"La storia Goodbye, angel! è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna"
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Goodbye, angel!
 



 
 
 
 
“Uccidi il ragazzo che è in te.
Uccidi il ragazzo e permetti all’uomo di nascere”
G.R.R. Martin

 
 
 
 
 



 
Balbetti. Arrossisci sugli zigomi. Il più delle volte ti torci le mani, nascondendole nelle tasche della giacca e stracciando le labbra di morsi nervosi. E soprattutto neghi, neghi di continuo. Sogni a occhi aperti, leggi la vostra storia tra le pagine di un libro, anche se, di voi due, quei personaggi fittizi non hanno un bel nulla. Un ragazzino, ecco cosa sei. Immortale, certo. Ma stupidamente infantile nel modo in cui hai finito con l’innamorarti di un demone, o per come non riesci a levartelo dalla testa. Pazzo, pazzo, angelo. Dannato essere celeste! Ti ha detto così Crowley, in più di un’occasione, con quella che hai sempre ritenuto una discreta sfacciataggine. Forse, però, lo sei davvero. Provieni direttamente dal Paradiso e lassù, di dannato, non hanno un bel niente. Eppure ora, scellerato, un po’ ci ti senti. E anche sbagliato, oltre che strano. Insomma, quale angelo s’innamorerebbe mai di un demone? Chi altri tra la schiera di angeli e cherubini potrebbe mai amare uno come Crowley? Eppure tu non sei nuovo a sentimenti del genere, sono secoli che tenti maldestramente di soffocare quello che provi e ora che finalmente eri riuscito a trovare un equilibrio, fatto di una quotidianità della quale anche lui faceva parte, sta succedendo tutto questo. E voi due vi state lasciando, perché è questo che sta succedendo.

 
Crowley ha ragione? Probabilmente sì e se dessi retta a ciò che desideri davvero invece di scalpitare e seguitare a negare come un bambinetto alla prima cotta, magari potresti anche decidere per la cosa giusta. Eppure ti impunti nel volerti schierare dalla parte dei tuoi. Accettare la fine del mondo per come l’hai conosciuto, schierarsi con il bene, è davvero tanto orribile? Certo che non vuoi davvero perdere ciò che possiedi. Tutti i tuoi libri e la casa a Soho, e i tuoi vestiti e i colletti in Tartan e i dischi in vinile di Brahms, collezionati in una vita. E neanche vorresti smettere di mangiare ogni giovedì dal signor Chow, che fa i migliori ravioli al vapore del mondo. Ma che altra alternativa hai? Devi obbedire agli ordini, se non lo facessi come invece sta suggerendo Crowley, cosa mai ti potrebbero fare lassù? O che potrebbero i suoi fare a lui? Oh, non osi nemmeno immaginarlo. Sei un vigliacco, Aziraphale? Beh, se si dovesse pensare a come hai rifiutato di definirti suo amico o di come hai sempre evitato di guardarlo negli occhi in pubblico, probabilmente sì. Adesso però tutto questo esula dal tuo coraggio. Il problema non è questo. È una faccenda etica, se così possiamo dire. Di giusto e sbagliato, di male contro il bene. Nei seimila anni che hai trascorso sulla terra, Dio solo sa quante volte hai trasgredito alle regole. Ora è tempo di prendere una posizione, di smetterla di fare il ragazzino e diventare un uomo. Beh, più o meno. Insomma… non sei davvero un uomo, più un angelo consapevole, ecco. E non c’è assolutamente niente di male in questo, giusto? O forse c’è tutto di sbagliato, ti dici annuendo intanto che ricacci indietro il pensiero. Non è il momento di farsi venire dei dubbi esistenziali, hai un anticristo da trovare e delle schiere angeliche alle quali unirti. Oh, santo cielo, vorranno vederti combattere, giusto? E tu hai persino dato via la tua spada, come spiegherai una cosa del genere? E poi, combattere… Dio solo sa quanto hai fatto in vita tua pur di evitare lo scatenarsi delle guerre tra gli umani o di rimanere invischiato in una rissa in un bar “casualmente” provocata da Crowley mentre, al tuo fianco, il suddetto osservava interessato lo scatenarsi di scontri, ogni volta sempre meno sensati. Ah, non sei certo fatto per impugnare un’arma. Tu sei decisamente sedentario come angelo e molto più, come dire… morbido? Insomma, ringrazi ancora gli umani per aver inventato i treni! Almeno non devi più percorrere l’Europa in sella a un cavallo o sopra a uno scomodissimo carretto o, peggio, a piedi. E di certo sei molto diverso da un tipo come Gabriel, oh, lui sembra nato per fare una guerra. Ha un fisico così prestante e pare non desiderare altro che iniziare a combattere. Vuoi davvero stare con uno come lui, Aziraphale? In effetti non vorresti davvero scegliere, ma che altre opzioni hai? Di certo non lo scappar via, come suggerisce Crowley. E che cosa otterreste poi? Dio è ovunque e la sua ira vi troverebbe anche dall’altra parte dell’universo. Quindi scappare è sciocco, ma ancora più stupido è mettersi a litigare su chi tra bene e male dovrebbe prevalere. La soluzione a questo problema è non far nulla e lasciare che gli umani decidano da soli cosa scegliere. Ecco, fosse per te lasceresti fare tutto quanto a loro.
 

Probabilmente è per questo che non fai niente e invece che decidere di seguire quel demone ovvero l’unico essere che tu possa dire di amare davvero, te ne stai fermo. E ti struggi di un sentimento che, oh Dio lo sai fin troppo bene, non dovresti proprio provare. E intanto che la tua mente svelta si va a cacciare in immagini a cui ancora meno dovresti proprio pensare, come l’idea di voi due a fare un picnic o che cenate al Ritz, tu ti senti vibrare. L’anima ti si graffia del dolore di non poter fare più niente per sedare quel bisogno che hai di lui. Non vuoi seguirlo, ma al tempo stesso vorresti che di conducesse lontano. Con Crowley andresti ben oltre le stelle, e lo sai. Perché lo ami e non soltanto perché sei fatto d’amore. Non perché hai amato ogni anno che con lui hai vissuto. [1] Lo ami per ciò che sa essere, non poi così diabolico in fondo. Lo ami per ciò che siete diventati, un angelo e un demone ben oltre i rapporti lecitamente stabiliti dalle rispettive parti. Voi da sempre così meravigliosamente in bilico tra bene e male. A tentare e a benedire, come in un ciclo perpetuo in cui non è mai stato perfettamente chiaro chi sia l’angelo e chi il demone. Voi, per seimila anni aspettando un’Apocalisse a cui non hai mai davvero pensato, ma che ora sta invece arrivando. È troppo presto, troppo! Non vorresti proprio lasciarlo andare, non abbandonare questa tua vita a Londra. Non vorresti scegliere di schierarti dalla parte del bene, ma non puoi fare altrimenti. Sei un angelo, devi seguire le regole. Essere giusto. Essere buono. Crowley è una tentazione e niente di più e lasciarlo andare è sicuramente meglio per entrambi. Il fondo cosa potreste mai essere? Neppure potresti considerarlo un amico, figuriamoci se ha un senso assecondare certe emozioni.
 

«Non c’è una nostra parte, non più. È finita!» [2] E lo dici anche se non vorresti, anche se il tuo sguardo suggerisce ben altro. Glielo urli in faccia con una certa stizza, a un demone arrabbiato e deluso. Senz’altro ferito nel modo in cui ora ti guarda in rimando. Non ci credi davvero, non vorresti che fosse così. Ma non avete scelta, nessuno dei due ce l’ha. E pensare il contrario vuol dire illudersi ed essere infantili e stupidi! E di certo non puoi permetterti il lusso di sperare che tutto prosegua come ha sempre fatto, che non esista più alcun anticristo o che il mondo non stia davvero per finire. Non puoi sperarlo, perché sarebbe assurdo. E ancora più sciocca è quell’illusione che Crowley ancora dentro di sé alimenta, di poter fare qualcosa, di riuscire a farla franca in qualche modo. E quindi neghi e lo rifiuti. E appena quelle due parole lasciano le tue labbra, una voce potente inizia a urlarti dentro la testa. Lei vuole che tu lo segua. Desidera vederti fuggire lontano e non combattere. Non schierarti. Scegli la vostra parte, non quella del Paradiso o dell’Inferno. Fallo, Aziraphale. Fallo.
«Oh, va bene!» E ora è quasi lui a balbettare. Arretra, si volta, fa una piroetta e in fine si allontana. Il suo viso è una maschera di delusione e tristezza «buona fine del mondo!» mormora infine ed è come sconfitto da eventi che ormai non può sperare di poter controllare. Vederlo allontanarsi fa male, e tu al male non ci sei affatto abituato. È strano provare un sensazione del genere, eppure brucia lì al centro del petto. Sa di vuoto e solitudine. Quasi ti fa crollare del senso di colpa che provi, di quel sentimento che hai soffocato e rinchiuso dentro a un angolo di te stesso e che ora preme per uscire. Non fermarlo, Aziraphale. Non fermare il dolore, non fermare neppure Crowley. Annega l'idea di entrambi nella pioggia scrosciante, e poi dimentica. Osserva quella sua camminata ciondolante, il fare scomposto con cui si muove. Guardalo bene perché è l’ultima volta che lo vedrai. Lui e la sua giacca scura, l’agitarsi del fuoco dei capelli. Il rombo della Bentley nel fumo di Londra. E dimentica anche quanto lo ami, e fino a che punto vuoi stare con lui. Dimentica. E fallo prima che il male ti consumi, prima di cadere e di farlo una volta e per tutte.
«Addio, Crowley» sussurri al vento. E il suo, di addio, non lo senti neppure. Muore nella pioggia e nelle lacrime che versa senza farsi vedere. In quel dolore per un rifiuto che ancora prova nel petto, così come nella speranza che gli brucia il cuore e che lo spinge a non lasciarti andare. Non ancora. Non lo sta facendo e lo sai. Forse ci riproverà, a convincerti. Forse attuerà un piano per cambiare il destino del mondo, ma non ci vuoi pensare. È tempo che il fanciullo innamorato che nutri da sempre, muoia una volta e per tutte. È ora che quel lato un po’ infantile di te scompaia e che l’uomo, l’angelo che sei, faccia ciò che è giusto. E tra voi è finita, sì, è finita per sempre.
 
 
 
Addio, angelo.
 
 
 



Fine


 

[1] Secondo quanto detto da Michael Sheen in un’intervista, Aziraphale è fatto d’amore e quindi, in un certo senso, ama Crowley. Io ho voluto dare al concetto due sfumature diverse.
[2] Sia questa che la battuta successiva sono riprese dal quarto episodio di Good Omens.




Note: La storia è stata scritta per l’iniziativa “Scrivimi” indetta dal gruppo Facebook “Caffè e Calderotti”. Il prompt mi è stato dato da Maqry Efp e, oltre all’obbligo di usare un personaggio su cui non scrivevo da un po’ di tempo, c’era anche il genere angst e la frase di G.R.R. Martin, citata in alto e che recitava: “Uccidi il ragazzo che è in te. Uccidi il ragazzo e permetti all’uomo di nascere.”
Ho scelto di scrivere su Good Omens perché ormai è quasi un anno che non scrivevo niente su di loro e questa challenge me ne ha dato l’occasione. Non so nemmeno dire se ci ho preso con il prompt, ma per il genere e il personaggio sono stata il più possibile accurata.
Volevo ringraziare tutte le persone che hanno letto questa raccolta e anche a chi ha recensito sin qui.
Koa

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Koa__