Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: veronica85    30/08/2020    3 recensioni
C'è chi non crede ai sogni, c'è invece chi vi si affida e spera in essi fino alla fine. E che succede se poi, quei sogni non si avverano? Si continua a vivere nella delusione o si va avanti ugualmente, con nuove speranze e nuovi obiettivi? Sansa Stark ci racconta quanto la sua vita sia stata condizionata dai sogni e quanto il risveglio sia stato brusco, paragonando le due corone: quella che sognava da bambina e quella che la realtà le ha permesso di ottenere. Ambientata, ovviamente, dopo la fine dell'ottava stagione.
Ora [...] aveva imparato che i sogni potevano cambiare
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti! Mi cimento in questo fandom per la primissima volta, non avevo mai provato per la paura di rifarmi troppo ai libri e anche perché avevo smesso di seguire la serie dopo la quinta stagione (anche se sono comunque incappata in alcune scene clou delle stagioni successive e ho scoperto la fine, quindi, in realtà…. Tanto varrebbe che recuperassi le altre stagioni, ma deeettagli xd).Ma nel gruppo Caffè e calderotti sono state proposte tre tracce su cui scrivere per l’attività “A scatola chiusa” e la traccia di GOT era la più interessante quindi… ho corso il rischio. Vi lascio lo scritto, fatemi sapere che ne pensate!!!



 
Fin da quando era stata una bambina, Sansa Stark aveva sognato di indossare una corona. Non per il potere che da essa derivava, non era mai stata tanto venale, ma perché un simile ornamento sarebbe stato d’incanto su di lei, risaltando la sua naturale bellezza. E una corona avrebbe significato essere regina e avere dei sudditi che l’avrebbero considerata un modello e che lei avrebbe guidato, consigliato, curato, con la grazia e la delicatezza che le erano proprie, risolvendo i loro problemi prima ancora che sapessero di averli.
Ovviamente non sarebbe stata regina senza avere un re e anche di lui, Sansa aveva immaginato ogni cosa: sarebbe di certo provenuto dalle Terre del Sud, di cui tanti trovatori le avevano cantato continuamente le meraviglie, sarebbe stato alto, forte, aitante, coraggioso, ma anche gentile, leale e, all’occorrenza, misericordioso. Un modello di virtù come non ce n’erano in nessun altro luogo.

Ma questo accadeva molti anni prima, quando ancora pensava che la sua vita fosse una ballata romantica come quella di Jonquil e Florian. Ora, a vent'anni, assisa sul trono del Nord senza alcun re al suo fianco, la Regina Sansa sorrideva con indulgenza alla bambina che era stata e ai suoi sogni innocenti, incredula dell'ingenuità che aveva dimostrato, sconvolta di aver comunque raggiunto il suo obiettivo, seppur per una strada molto più tortuosa e irta di pericoli. Ora, a dieci anni di distanza, aveva imparato che i sogni potevano cambiare, che indossare una corona significava soprattutto assumersi delle grandi responsabilità nei confronti delle persone e che, dopotutto, non era così facile come aveva creduto. Aveva visto persone trattarla esclusivamente come un ornamento, altre come qualcosa da cui ricavare solo piaceri e onori e poche, davvero poche, darle la giusta importanza.
Perché la corona era pesante, molto più di quanto avrebbe immaginato: da essa derivavano doveri ed obblighi mancando ai quali avrebbe potuto danneggiare qualcuno. Lei non avrebbe commesso lo stesso errore dei regnanti ai quali si era fino ad allora sottomessa. Era figlia dei suoi genitori, dopotutto e avrebbe affrontato il lungo inverno a testa alta, come suo padre le aveva insegnato. E non avrebbe mai dimenticato il motto della casata di sua madre -famiglia, dovere, onore- che le avrebbe permesso di non perdere di vista le cose davvero importanti, trattando quella corona per ciò che era: il simbolo dell'impegno che si era assunta e che avrebbe onorato fino alla fine dei suoi giorni. I suoi sogni di bambina se ne andavano, lasciando il posto alla realtà che la vita adulta l’aveva costretta ad accettare. Ma non li avrebbe mai persi del tutto, sarebbero rimasti lì, in un angolo del suo cuore, con la corona dorata che aveva sognato e che era stata sostituita da una di ferro, che maggiormente le si addiceva.



 
Ed eccoci alla fine. Oddio, spero di aver azzeccato il carattere di Sansa, sono anni che non riguardo la serie e rileggo i libri. La traccia, proposta da LadyPalma era: “Pesante è la testa di chi regge la corona" – “Il focus deve essere il rapporto di uno o più personaggi con il potere; si può parlare sia di qualcuno che la corona l'ha effettivamente indossata, ma anche di chi l'ha rifiutata, oppure di chi ha sempre tentato invano di ottenerla. Cosa significa "avere la corona" per il vostro personaggio, evidenziando potere, responsabilità, paure, ambizioni e mille altre sfaccettature.” . Probabilmente non ci ho azzeccato, ma ho voluto provarci.
Bene, spero che il mio tentativo vi sia piaciuto, in caso contrario, torno nel mio angolino e non mi farò più vedere in questo fandom xd. A voi la parola!
   
 
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