Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Persej Combe    30/08/2020    2 recensioni
«Non sentivo il bisogno di uscire», diceva «a incontrare qualche altro, da solo con me stesso».
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 

C o n c e t t i  s p a z i a l i  d e l  t e m p o  p r e s e n t e

 

   Antonio lo sentiva parlare contro le proprie labbra, e parlava della solitudine, del vuoto incolmabile avvertito al momento del distacco, e che tuttavia si era attenuato col tempo: «Non sentivo il bisogno di uscire», diceva «a incontrare qualche altro, da solo con me stesso». Ma mentre negava, si stringeva al suo petto arpionandogli le dita sopra le spalle con tutte le unghie, e poi coi denti gli mordeva l’orecchio che tanto premurosamente stava ascoltando le sue confessioni. Antonio guardava Edoardo in viso, gli stravolgeva la faccia di baci fatali e con la lingua raccoglieva le lacrime mischiate al sudore sulle guance avvampate, roventi come il suo pianto nascosto in mezzo alle parole, mentre ancora negava, negava, negava. E intanto che il piacere rendeva sempre più difficoltoso articolare la voce, si chinava su di lui a stenderlo verso il basso, sorreggendolo con le dita deboli, tremanti per l’affanno; sotto il giogo della disperazione che pulsava nel pieno spasimo tentava in questo modo di trattenerlo a sé e di non perderlo alle spire diaboliche della desolazione. Le labbra annaspavano a formare una lettera, un vagito, un sussurro che potesse essere di conforto, ma l’unica consolazione rimaneva nella mano aggrappata al suo polso e poi lungo il fianco, attorno al collo – due completi estranei, brutalmente vicini nel reciproco dolore.




 



Pubblico stasera all'improvviso e un po' senza pensare, perché oggi è domenica e perché sono di buonumore. Questo piccolo brano nasce in realtà come parte di una fanfiction: successivamente ha preso il sopravvento sul resto, sicché ho deciso di trasformarla in originale (...spero non me ne vogliate!). È una riflessione che mi sono portata dietro per tutta la quarantena.
Il titolo deriva dalle tele di Lucio Fontana, sebbene la concezione di spazio qui presentata sia completamente diversa e posta su un piano differente. L’illustrazione invece è un dettaglio da un disegno di Edvard Munch, Consolazione, del 1894. Al liceo l’avevo usata come copertina della mia tesina di maturità incentrata sull’arte come forma di liberazione dal dolore: mai stato più vero quanto negli scorsi mesi.
Grazie a chiunque sia passato di qui, un abbraccio ♥
Persej

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Persej Combe