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Autore: lunadivergente21dw    31/08/2020    2 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era di nuovo seduta sulla panchina, ma era giorno.
Un raggio di sole le scaldava il viso e l'aria calda le scompigliava i capelli.
Una risata le fece voltare lo sguardo alla sua sinistra, dove era seduta Ilenia. -Non posso credere che sei finita per innamorarti del migliore amico di Captain America. Che te ne farai di tutti quei poster e pigiami ora?-
Amelia si ritrovò a sorridere. -Li indosso lo stesso ovviamente.-
-Quindi quando vi sposate?- Chiese Ilenia con eccitazione.
Lei rise di nuovo. -Mai. Figurati, lui è troppo per me- Mormorò con un sorriso divertito.
L'attimo dopo Ilenia la colpì forte al braccio.
-AHI!!!- Esclamò colta alla sprovvista.
-Non dire più una cosa del genere. Nessuno è troppo per te, al massimo qualcuno potrà essere troppo poco. Ma mai troppo.-
-Ma lui è troppo per tutti!- Protestò, subito pronta a difendere Bucky.
Ilenia la guardò con aria compiaciuta e preoccupata. -Mio Dio, sei davvero innamorata persa.-
Lei fece per negare ma qualcuno la chiamò.
Amelia e Ilenia alzarono lo sguardo sulla donna dal sorriso caloroso che era davanti a loro.
Heithr allungò il braccio verso di lei per farle una carezza, poi dei colpi fecero sobbalzare tutte e tre.
Alzò piano la testa dal cuscino dove aveva sprofondato il viso fino a qualche secondo prima.
Bussarono più forte alla porta e stavolta si sforzò ad alzarsi, nel momento esatto in cui si mise a sedere la testa cominciò a girare e due minuti dopo era ancora seduta a letto con la coperta sopra la testa a fissare la porta, completamente imbambolata.
-Amelia?- Chiese qualcuno dall'altra parte della porta bussando ancora una volta.
Si alzò dal letto passandosi una mano tra i capelli e andò alla porta cercando di non inciampare su qualche vestito o libro sparso per terra.
Sam fu sorpreso quando la porta si aprì, e ancora più sorpreso quando vide Amelia. La scrutò dalla testa ai piedi. -Pensavo che te la fossi svignata con una delle tue magie e invece... Hai dormito tutto il giorno? Con i vestiti con cui ti sei allenata stamattina?-
Amy lo guardò ancora disorientata dal suo sonnellino e per tutta risposta alzò le spalle e fece per chiudere la porta, poi si accorse che Sam teneva un piede in mezzo per sicurezza, il che le fece venire voglia di sbattere la porta con tutta la forza che aveva ma si trattenne.
-So che non mi parli da quasi tre settimane per quello che ti ho detto e voglio scusarmi ufficialmente.-
-Non ho voglia di parlare.- Disse piano.
-Vieni a mangiare qualcosa, parlo io.- Le disse Sam trascinandola in corridoio con la forza, tanto che Amy ebbe solo il tempo di recuperare una felpa dal pavimento.
Lo seguì ancora disorientata fino al soggiorno, dove la fece sedere sul divano. Vide che gli altri erano a tavola in cucina e si accorse solo in quel momento di quanto tardi fosse.
Dopo l'allenamento di quella mattina era tornata a letto per la stanchezza, Steve le aveva raddoppiato gli allenamenti in vista della sua missione per Fury.
Il risultato era che passava metà delle sue giornate ad allenarsi e l'altra metà a dormire, come era successo oggi. Solo che non intendeva saltare il pranzo e dormire fino alle otto di sera.
La cucina era collegata al salotto quindi tutti le riservarono un'occhiata incuriosita o preoccupata.
-Tutto bene lì, dolcezza?-
Amy rivolse a Nat un pollice all'insù e distolse lo sguardo prima che si posasse su quello di un certo super soldato mentre il ricordo del sogno la faceva avvampare.
-Stasera io e Amy ceniamo insieme, quindi lasciateci stare.- Annunciò Sam tornando al divano con due scodelle di pasta tra le mani.
-Davvero Sam? Stark ti uccide se lo scopre.- Commentò Bruce facendo ridere gli altri.
"Oh-oh... Il tipo strano è gelosetto" Disse la voce di Loki nella sua testa e lei si voltò verso Bucky, solo per incontrare il suo sguardo e distoglierlo subito dopo.
"Stai zitto Loki."
-Non in quel senso. Avrà tipo sedici anni.- Commentò Sam, guadagnandosi uno sguardo indignato da parte sua.
-Quest'anno ne faccio ventiquattro.- Disse Amelia a denti stretti.
Sam sorrise. -Sapevo che saresti tornata a parlarmi!-
Alzò gli occhi al cielo e prese la sua scodella per cominciare a mangiare mentre lui sceglieva qualcosa da guardare.
-Quello che volevo dirti..- Cominciò piano per non farsi sentire dagli altri. -È che qui dentro siamo tutti emotivamente instabili, io più di tutti. L'altro giorno quando stavo decidendo cosa ordinare per cena e Nat mi ha detto di muovermi, stavo per scoppiare in lacrime.-
Amelia alzò un sopracciglio, ma vedendo che Sam era totalmente serio decise di non andare oltre. Quindi gli diede una pacca sulla spalla.
-Tranquillo Sammy, succede a tutti di tanto in tanto.-
Lui annuì. -Sai cos'altro mi rende emotivamente instabile?-
-La sveglia che ti costringe ad alzarti dal letto per farla spegnere?-
-Sì, anche quello. Ma soprattutto guardare Anna dai capelli rossi.-
Amy lo guardò sorpresa. -Cosa?-
Sam indicò la tv dove stava cominciando la puntata.
Mezz'ora dopo avevano entrambi gli occhi che luccicavano mentre Thor singhiozzava accanto a loro.
-Questa ragazzina è così forte... Non si merita tutto quello che sta passando.- Provò a dire il dio tra i singhiozzi.
Sam e Amelia annuirono energicamente mentre Loki, che li aveva raggiunti insieme al fratello, alzava gli occhi al cielo dalla poltrona.
Amy gli lanciò un'occhiata e sorrise capendo che anche lui era totalmente immerso nella storia, dato che aveva lo sguardo attaccato allo schermo.
Non si lasciò distrarre nemmeno quando Thor si soffiò il naso con il suo mantello verde mentre anche il resto della squadra si univa a loro, alcuni su divani e poltrone, altri per terra.
Alla fine Sam si alzò e la guardò con le lacrime che gli rigavano le guance. -Guardatemi, solo con una serie su un'orfanella piena di sogni e speranze mi riduco in questo stato. Credo di essere quello più emotivamente instabile qui dentro.- Affermò ad alta voce, per farsi sentire da tutti.
Gli altri gli lanciarono delle occhiate confuse e preoccupate ma Amelia si alzò in piedi e lo abbracciò forte. -Ti voglio bene uomo piccione.-
L'attimo dopo qualcun altro soffocò entrambi in un abbraccio decisamente troppo forte.
Thor continuava a singhiozzare. -Sei forte uomo piccione.-
-Okay amico, credo possa bastare.- Cercò di dire Sam.
Amelia provò a districarsi dall'abbraccio spingendo i due e dopo vari sforzi ci riuscì, fece un passo all'indietro e inciampò sulle scarpe di qualcuno finendo distesa addosso a Wanda, la quale rovesciò il suo tè sulla maglietta di Visione.
-Amy!-
-Scusa!-
Visione sorrise strizzandosi la maglietta. -Fa niente, tranquille.-
Sam riuscì a liberarsi a sua volta e prima di andarsene sussurrò ad Amelia: -Lascia perdere quello che ho detto, è Thor quello emotivamente instabile qui dentro.-
Lei sorrise. -Non era il tuo lavoro? Aiutare chi è emotivamente instabile?-
-Sì ma ora sono un Avenger, ci sono degli psicologi a disposizione per tutti.- Poi si voltò mormorando: -Non vedo l'ora di andare in pensione...-
Amelia ridacchiò e fece per seguirlo quando Steve le si parò davanti.
-Vieni con me-
Lei sbuffò e lo seguì in cucina mentre anche gli altri seguivano Sam verso l'ascensore.
Prese posto su uno degli sgabelli attorno all'isola mentre Steve la guardava con le braccia incrociate appoggiato al ripiano.
Tentò di sostenere il suo sguardo, ma ci rinunciò dopo due secondi, finendo per fissare il cesto della frutta.
-Ti sei impegnata in queste settimane.- Disse lui infine.
-Sai com'è, non volevo sembrare troppo impulsiva o instabile a livello emotivo per una volta.-
Steve accennò un sorriso. -Ci sei riuscita.-
Amelia gli rivolse un'occhiataccia e lui alzò subito le mani. -Sto scherzando.-
-Sarà meglio per te.-
-Pronta per domani?-
Amy alzò le spalle. -Vorrei tanto sapere cosa significa essere pronti per qualcosa. Soprattutto se non si sa niente della cosa che si sta per affrontare.-
-Sai com'è Fury, l'hai accettata tu la missione.-
Lei stava per ribattere ma lui la fermò. -Stavo scherzando di nuovo, scusami. So che non è colpa tua, stavo pensando di chiamare Fury e dirgli che non avrebbe dovuto chiedertelo in quel momento. Ma poi ho pensato: Amelia è grande, può dire lei quello che pensa a Fury e io non ho nessun diritto per arrabbiarmi con lei per questo.-
Amelia lo guardò sorpresa. -Davvero?-
Steve annuì. -In fondo ero più arrabbiato perché volevo che in queste settimane mi aiutassi con una cosa, ma non ho potuto chiedertelo perché volevo che ti concentrassi sulla missione.-
Amy si raddrizzò, spinta dalla curiosità. -Cosa volevi chiedermi??-
Steve cercò di trattenere il sorriso per il cambiamento d'umore della ragazza. Si avvicinò e sussurrò: -Dobbiamo organizzare qualcosa per il compleanno di Buck.-
Gli occhi di Amelia brillarono per qualche secondo. -Me ne ero completamente dimenticata! Come ho fatto ad essere così stupida??-
-È normale, tra gli allenamenti, i pensieri per la missione e quello che ti ha mostrato Loki...-
-Sì ma Bucky non festeggia un compleanno come si deve da quando? Settant'anni?? Dobbiamo fare qualcosa di speciale. E siamo il tre marzo! Abbiamo solo sette giorni!-
Steve sembrò andare in panico per un momento, ma poi riacquistò la ragione. -Non dobbiamo fare niente di eccessivo, sette giorni ci basteranno. Sapevo di dover aspettare fino alla fine della missione prima di dirtelo..-
-Gli altri lo sanno?-
-No, se no rovinerebbero la sorpresa. In più tu sei quella con cui sembra avere più confidenza qui dentro, quindi volevo che fossi tu ad aiutarmi.-
Amelia si alzò subito dallo sgabello e corse velocemente attorno all'isola della cucina per stringere il super soldato tra le braccia. -GRAZIE-
Lui rimase sorpreso dal gesto ma subito dopo la abbracciò a sua volta. -Figurati, sapevo che ti avrebbe fatto piacere organizzare tutto con me.-
Lei sorrise e lo abbracciò ancora qualche secondo finché qualcuno non si schiarì la gola.
Entrambi si voltarono verso Bucky che era appena entrato e li osservava sorpreso.
-Pensavo di dover venire a dire a Steve di non fare lo stupido.- Mormorò. -Ma a quanto pare avete già risolto tutto...- Aggiunse con un mezzo sorriso.
Amy gli rivolse un sorriso a 32 denti. -Certo, Steve ha ammesso di essere un idiota e io ho ammesso di essere una stupida. Tutto risolto.-
Bucky spostò lo sguardo da lei all'amico, il quale alzò le spalle con aria divertita.
-Ora fila a letto e riposati per domani.-
-Sicuro. Buonanotte ragazzi.- Disse senza smettere di sorridere, consapevole che dopo quella notizia (e dopo aver già dormito tutto il pomeriggio) quella notte non avrebbe chiuso occhio.
Ma la cosa non la turbava, appena entrò in camera andò alla scrivania e pescò da uno dei cassetti il suo quaderno delle idee, stava per scrivere "idee per la festa di Bucky" ma all'improvviso le venne in mente quando aveva scorto il suo nome scritto nel diario del super soldato e prima di rendersene conto stava scrivendo al centro della pagina con grafia perfetta "James Buchanan Barnes".
Guardò il nome per qualche secondo e sorrise come una scema, poi scosse la testa e cercò di pensare a qualche idea per la festa.
 
 
***
 
 
Scese per aspettare intorno alle dieci.
Era una mattina soleggiata di inizio marzo.
Aveva piovuto tutta la notte quindi l'aria era fredda, ma era sicura che nel pomeriggio avrebbe fatto abbastanza caldo per stare all'aperto con una felpa leggera.
Per un momento pensò che se tutto fosse come lo era un anno prima, avrebbe potuto liberare i coniglietti nel giardino del negozio dove lavorava e che poi avrebbe potuto fare un salto da Ilenia.
Camminò avanti e indietro ancora una volta, e sentendo le armi che aveva addosso la consapevolezza che niente era più come un anno prima la colpì all'improvviso e si sentì stupida per averci anche solo pensato. Ma prima che potesse prendersi a schiaffi da sola, una macchina entrò nel quartier generale e si diresse verso di lei a tutta velocità per poi frenare con una sgommata facendole fare un salto indietro.
Il finestrino del guidatore si abbassò ed Amy si ritrovò a guardare Fury del tutto sconvolta.
Lui tentò di rimanere serio davanti alla sua espressione ma si tradì con un piccolo sorrisetto all'angolo della bocca. -Questo è per la nausea che mi hai fatto venire durante il nostro ultimo giretto in macchina.-
Amelia alzò gli occhi al cielo. -Tipo rancoroso...-
-Ciao Amy!- Amelia spostò lo sguardo da Fury al passeggero accanto a lui.
-Johnny, che... sorpresa.- Mormorò con un finto sorriso.
-HEY FURY- Gridò una voce facendola voltare.
Natasha li raggiunse due secondi dopo e sentì un mormorio eccitato nei sedili posteriori della macchina, Amy cercò di guardare dietro ma i finestrini erano oscurati.
-Sì, tieni.- Mormorò Fury passandole una banconota da cento dollari.
-È sempre un piacere fare affari con te.- Disse la rossa accettando la banconota con un sorriso soddisfatto. -La prossima volta non scommettere contro me e Barton. Oh, hey Doyle!- Esclamò poi sorridendo a Johnny per poi rivolgere un sogghigno ad Amelia.
Fury fece per lamentarsi di qualcosa mentre Amy cercava di non alzare gli occhi al cielo ma in quel momento Steve e Bucky stavano tornando dalla loro corsa. -Nat! Non è ora di scambiare altre scommesse- Le urlò dall'altra parte della stradina.
-Sicuro Cap!-
-Hey Capitano!- Esclamò Fury cominciando una piccola conversazione con Steve che Amelia non ascoltò.
Era troppo impegnata a capire cosa le stava mimando Bucky con le labbra.
Socchiuse gli occhi, concentrandosi solo sulle sue labbra. Cosa che non le dispiaceva troppo.
Alla fine capì.
"Stai attenta"
Amelia annuì con un sorriso e si tirò su il cappuccio per un attimo mentre mimava la parola "Bronx" con le labbra.
Per tutta risposta Bucky alzò gli occhi al cielo e cercò di non mettersi a ridere ricordando il pomeriggio passato insieme a Brooklyn.
Amy si lasciò scappare una risatina, ma se ne pentì subito perché Natasha le rivolse uno dei suoi sguardi indagatori e un mezzo sorriso spostando lo sguardo da lei a Bucky.
-Cosa?- Chiese subito sulla difensiva.
La rossa alzò le spalle come se niente fosse e le fece l'occhiolino. -Cerca di non farli sfigurare troppo durante la missione.- Sussurrò dandole un colpetto sulla spalla per poi raggiungere i due super soldati.
Amelia rivolse un ultimo sguardo ai tre ed entrò in macchina.
Rivolse un sorriso alla ragazza e al ragazzo che erano seduti nei sedili posteriori ma nessuno le rivolse lo sguardo. In compenso Johnny si girò subito verso di lei.
-Ragazzi, questa è Amelia.- Annunciò con un sorriso che accentuava le sue fossette. -Il gentile ragazzo che ti sta puntando una pistola alla fronte è Randall.-
In effetti Amelia non se ne era accorta ma il ragazzo accanto a lei stava lucidando la sua pistola, la quale era puntata proprio su di lei.
Si affrettò ad abbassarla e a quel punto Randall la guardò. -Oh tranquilla, non è carica- Affermò con un sorriso, poi tornò a guardare la pistola un po' titubante. -Almeno mi sembra.-
-Lo hai detto anche l'ultima volta.- Commentò la ragazza seduta accanto al finestrino con aria tranquilla, come se assistesse a quella scena ogni giorno.
-Lei è Kia, la ragazza più simpatica dell'intero universo.- Continuò Johnny guadagnandosi un'occhiataccia da Kia.
Intanto Randall stava tirando fuori dei proiettili dalla pistola. -Oh, era carica...- Rivolse ad Amy un sorriso di scuse e lei lo guardò sconvolta. -Carina la tua ragazza, Johnny.- Continuò poi.
Amelia guardò Johnny con un sopracciglio alzato. -Cosa??-
Lui per tutta risposta diventò paonazzo e tirò una sberla al ginocchio di Randall. -Non ho mai detto che è la mia ragazza.-
-Allora chissà perché Randall ne era così convinto... Oh aspetta, non sarà forse perché parli di lei continuamente?- Chiese Kia con finta aria sorpresa.
Johnny la guardò male. -Stai zitta.-
-Stai zitto tu.-
-Va bene. Doyle girati, Reed non intrometterti e Yang, quella pistola è abbastanza lucida.- Proclamò Fury mentre prendeva la strada per la città.
Johnny fece per dire qualcosa ad Amelia ma Fury continuò a fissarlo finché non si girò mentre Amy guardò fuori dal finestrino cercando di non sprofondare nell'imbarazzo creato dalla situazione.
Nessuno parlò per il resto del tragitto.
Quando tornarono a parlarsi Kia e Johnny avevano un coltello puntato alla gola e Randall cercava di trasferire dei file nella chiavetta mentre cercava di non beccarsi una pallottola in testa.
Amelia stava guardando la scena dall'alto. Fury le aveva detto di intervenire solo in caso di estrema necessità.
E se questo non era un caso di estrema necessità non sapeva cosa potesse esserlo.
Spostò piano la grata del condotto dell'aria dove si era intrufolata e scese con grazia, rallentando la caduta con i suoi poteri.
-Questa è tutta colpa tua.- Mormorò Kia a Johnny.
-Lo ammetto, tenere la suoneria del cellulare al massimo è stata una svista da novellino- Ribatté lui tranquillo. -Ma guarda, c'è Amy.-
-Come se lei potesse...- Cominciò Kia per poi zittirsi quando Amelia congelò le pistole del nemico per poi tirare calci e pugni a destra e a manca mettendo k.o. il nemico uno ad uno.
I tre la guardarono a bocca aperta e lei arrossì. -È stato facile... Hai finito con la chiavetta?- Domandò a Randall.
Lui annuì.
-Allora andiamo?-
Kia scoppiò a ridere e la seguì nel condotto dell'aria. Lei e Randall le fecero un sacco di domande e le riservarono degli sguardi pieni di ammirazione durante il viaggio di ritorno e lei cercò di rispondere cercando di non sembrare troppo imbarazzata.
Mentre scendeva dalla macchina le promisero che sarebbero tornati a trovarla e lei li salutò.
Guardò Fury per un po' e poi si ricordò delle parole di Steve.
-Non osare mai più parlarmi di cose serie mentre sono in quelle condizioni.- Gli sussurrò con le punte dei capelli che brillavano.
Fury sorrise tranquillo. -L'altra volta volevo chiederti di riempire la piscina di un mio collega di ghiaccio, questa era solo una lezione per farti capire che puoi sempre ritirarti dalle cose che ti propongo. Non devi mica accettare ogni cosa che ti dico.- Con questo le fece l'occhiolino e ripartì mentre Johnny le rivolgeva un sorriso imbarazzato.
Rimase a guardare la macchina che si allontanava a bocca aperta, poi Steve la raggiunse al parcheggio.
-Come è andata? Ti sei fatta male?-
Amelia lo guardò imbambolata, poi sorrise. -Ho un'idea per la festa.-
 
 
***
 
La mattina del dieci marzo era splendente e lei sapeva che sarebbe stata una giornata perfetta.
Amelia continuava a lanciare occhiate complici a Steve durante la colazione e lui cercava di ignorarla.
Loki le sedette accanto. "Pensavo fossi innamorata dell'altro, ma se ti piacciono entrambi fai pure."
Amy alzò gli occhi al cielo per poi squadrarlo con un'occhiata severa mentre lui nascondeva uno dei suoi sorrisetti beffardi dietro una tazza a forma di pugno di Hulk.
-Mi raccomando, siate naturali.- Sussurrò Steve mentre il resto della squadra annuiva con poco entusiasmo. Amy era sicura che uno di loro avrebbe rovinato la sorpresa nel giro di dieci minuti.
Due minuti dopo Sam e Bucky entrarono in cucina.
-Hey gente- Li salutò il primo.
Amelia era sicura di avere la bocca chiusa, ma subito dopo si ritrovò a rivolgere ai due un sorriso da pazza per quanto era emozionata. E disse velocemente: -Heyavetedormitobene?Nontrovatecheoggisiaunasplendidagiornata??WandaeVisionehannofattoimuffineioho...- Prima che potesse dire quello che aveva in mente, ossia "E io ho una gran voglia di mangiarli con Bucky" si tappò la bocca con forza, non capendo che cosa le avesse preso tutto d'un tratto.
Rialzò piano lo sguardo sugli altri, incontrando occhiate incuriosite e confuse.
Steve la fulminò con lo sguardo. -Colpa mia, a quanto pare qualcuno non sa nemmeno tenere un piccolo segreto per sé.- Commentò.
Amy fece per aprire bocca per scusarsi ma Steve la zittì con un gesto della mano e guardò Bucky. -Le avevo appena detto che ho trovato dei biglietti per la partita di baseball di oggi pomeriggio. Ti va? Come ai vecchi tempi.-
Bucky lo guardò sorpreso per poi sorridere. -Almeno questa volta non dovrò controllarti tutto il tempo per assicurarmi che nessuno ti schiacci, o che non ti venga un attacco d'asma.-
Steve sorrise con una strana luce negli occhi, forse non si aspettava che Bucky si ricordasse qualcosa del loro passato. E forse per questo si alzò di scatto e lo abbracciò. -Buon compleanno vecchio mio-
Tutti guardarono i due vecchi amici con un sorriso sincero finché anche Thor non si alzò per andare ad abbracciare Bucky esclamando: -BUON COMPLEANNO FRATELLO DI STEVE!-
Il povero Bucky venne stritolato per qualche minuto ma alla fine lo ringraziò comunque.
Mentre anche gli altri facevano gli auguri al festeggiato, Amelia si ritrovò di nuovo ad aprire la bocca a sproposito. -OH È IL TUO COMPLEANNO, SE LO AVESSI SAPUTO TI AVREI...- Si tappò di nuovo la bocca soffocando un piccolo urlo di esasperazione.
Stava davvero per dire "Se lo avessi saputo ti avrei scritto una lettera in cui mi struggevo d'amore per te"?
Gli altri la osservarono ancor più confusi e Bruce la esaminò con preoccupazione. -Ti senti male? Cosa c'era nei muffin?-
Wanda spalancò gli occhi e guardò Visione. -Hai scambiato di nuovo lo zucchero a velo con la polvere per la lavastoviglie??- Chiese con tono accusatorio.
-No, certo che no!- Esclamò subito Visione, per poi guardare verso lo scaffale dello zucchero con aria indecisa. -Certo che no.- Ripetè poi.
-In che senso "di nuovo"?- Chiese Natasha del tutto incuriosita mentre Amelia si premeva la mano sulla bocca ancor più forte per reprimere la frase che stava per esclamare. Ovvero "STO PER BACIARE BUCKY, CHE NESSUNO SI SCANDALIZZI"
Poi sentì una risatina sommessa accanto a lei e spalancò gli occhi realizzando quello che stava accadendo.
Si girò di scatto verso Loki. "Smettila." Gli disse telepaticamente.
"Oh andiamo, ti voglio solo aiutare con i tuoi piccoli problemi di cuore. È così noioso vederti andare in brodo di giuggiole ogni volta che guardi quel tipo strano... Non capisco come faccia a non accorgersene, stupido mortale."
Amelia perse il controllo una volta per tutte, i suoi occhi divennero rosso fuoco e i suoi capelli si accesero in tante fiamme che minacciavano di ridurre in cenere chiunque si fosse avvicinato.
Il secondo dopo era saltata addosso a Loki per buttarlo a terra ma lui si dissolse nell'aria e lei andò a sbattere il mento contro la sedia per poi cadere a terra.
-Ahi...- Mormorò piano mentre i capelli tornavano alla loro forma originale.
Si rialzò subito guardandosi intorno, ma di Loki nemmeno l'ombra.
-Il tuo mento è leggermente rosso.- Osservò Sam tranquillo, come se fosse abituato a vedere i propri compagni di squadra darsele di buona ragione ogni giorno.
Gli altri la guardarono confusi e incuriositi.
-Niente paura Amelia, ci penso io. Cosa ha fatto stavolta?- Chiese Thor con tono turbato ed esasperato.
Lei fece per dire qualcosa ma tutto quello che le uscì fu: -Io e Bucky dovremmo...- Si tappò di nuovo la bocca mentre un'ombra alla finestra oscurava la luce del sole per qualche secondo.
Loki le rivolse un sorriso malandrino dall'altra parte della finestra e lei scattò.
Saltò sopra l'isola della cucina dove stavano facendo colazione, dalla quale prese una rincorsa per saltare sul ripiano, dal dove si lanciò fuori dalla finestra quando la sagoma di Loki scomparì ancora una volta dalla sua vista e Steve le urlava dietro: -SEI COMPLETAMENTE PAZZA?! SIAMO AL SECONDO PIANO!!!- mentre lei atterrava elegantemente sullo scivolo di ghiaccio che la portò fino al giardino.
Loki comparve alle sue spalle. -È inutile arrabbiarsi per così poco, ti agiti per niente.-
Amy per tutta risposta provò a tirargli un pugno ma lui scomparve di nuovo, per materializzarsi ancora una volta dietro di lei.
-Vuoi fermarti un secondo? O hai paura che...-
-Adesso basta voi due.- Ordinò Steve che nel frattempo li aveva raggiunti. -Amelia smettila di inseguire Loki e Loki... Smettila di fare qualsiasi cosa, risulti fastidioso a tutti ultimamente. Non ho detto niente perché Amelia era l'unica a tollerarti, ma adesso hai fatto arrabbiare anche lei.-
Loki sorrise e l'attimo dopo al suo posto c'era Steve.
Amelia guardò da Steve a Steve con preoccupazione e curiosità.
-Sieeeeete pronti ragazzi??- Chiese Loki-Steve con tanta energia che Amelia rispose di riflesso -Sì, signor capitano!-
-Amelia...- Cominciò il vero Steve con tono infastidito.
-Non ho sentito bene...- Continuò Loki-Steve.
Amelia guardò prima il vero Steve con un sorrisetto, poi tornò a guardare l'altro e portò le mani attorno alla bocca per esclamare: -Sì SIGNOR CAPITANOOOOO!!!-
-Oooooooohhhhhhhh...-
Amelia scoppiò a ridere mentre Loki tornava alla sua vera forma e Steve cercava di non perdere la pazienza. -Ora devo andare, posso fidarmi che quando tornerò tutto sarà al suo posto?-
-Sì signor capitano!- Rispose Amy ridacchiando, ma dopo un'occhiata severa di Steve cercò di essere seria. -Tranquillo, è già tutto pronto. Dobbiamo solo addobbare la sala e prepararci. Rhodey farà giocare Loki e Thor a rugby insieme a Clint e alla sua famiglia, così si terranno impegnati.-
-Hey!- Protestò Loki.
Amy non lo ascoltò. -Wanda e Visione andranno a ritirare la torta mentre Sam, io, Bruce e Nat rimarremo qui a preparare la sala, poi ci raggiungerà Peter e accoglieremo gli ospiti. Quando tu e James tornerete sarà tutto pronto.-
Steve annuì, poi un'ombra di incertezza gli oscurò il viso. -E se non gli piacesse la sorpresa?-
-Io e te lo portiamo via e andiamo a mangiarci delle patatine fritte in qualche piccolo locale di Brooklyn.- Disse scrollando le spalle.
Lui sembrò più tranquillo e annuì, lanciò un'altra occhiata a Loki ed Amy capì che voleva dirgli qualcosa come "Comportati bene o te la vedrai con me" ma alla fine li salutò e se ne andò.
-Oh ti piacerebbe così tanto mangiare patatine fritte con Bucky in qualche locale...- Commentò Loki avvicinandosi.
-Ma io ho già mangiato patatine fritte con Bucky in un locale di Brooklyn- Replicò lei sorridendo.
-Oh...- Fece Loki pensieroso per poi sogghignare. -Allora la cosa è più seria di quanto credessi.-
Amelia alzò gli occhi al cielo. -Stai zitto Loki.-
 
 
Amelia controllò gli ultimi addobbi. Avevano lavorato tutto il giorno ma ne valeva la pena.
Il salotto era irriconoscibile, avevano spostato i mobili vicino alle pareti per trasformare la stanza in una vera e propria sala da ballo degli anni quaranta.
Tony, Rhodey e Peter avevano costruito un piccolo palco che nascondeva la cucina dove Peter stava provando i  microfoni.
-Su le mani se non siete dei babbani!!-
Amelia alzò una mano mentre teneva in braccio Morgan e Natasha finiva di sistemarle i capelli con l'aiuto di Pepper
-Tutte e due le mani.- Aggiunse lui sorridendo al microfono.
Amy guardò per un attimo la bimba che teneva in braccio.
-Non ci pensare nemmeno.- Disse Pepper dietro di lei.
Amelia fece una smorfia. -Non stavo davvero pensando di...-
-Bene.- Disse riprendendosi Morgan. -Ma l'hai tenuta abbastanza.- 
Peter le rivolse uno sguardo divertito mentre scendeva dal palco.
In quel momento una delle armature di Tony entrò trasportando un juke box per posizionarlo accanto al palco e i due si avvicinarono incuriositi.
-Anche in un posto dove andavo con la mia amica ne avevano uno ma credo fosse più moderno di questo- Mormorò Amelia osservando tutti i tasti e i bottoni del juke box ad arco.
-Ma questi non erano degli anni cinquanta?- Chiese Peter. -Sai, Happy days e quelle cose lì...-
Amelia diventò dubbiosa. -Dici?-
-In realtà sono diventati di moda negli anni trenta.- Disse una nuova voce dietro di loro facendoli sobbalzare.
Si voltarono per vedere una ragazza con un vestito bianco e dorato in puro stile anni quaranta.
-Da dove sei sbucata? E come fai a sapere dei juke box?- Chiese Peter per poi guardarla sconvolto. -Viaggi nel tempo! Sei tipo come Phil dal futuro.-
La ragazza lo guardò stranita. -Ho appena guardato su internet ovviamente.- Rispose mostrando loro un cellulare sall'aspetto super tecnologico. -Parli di viaggi nel tempo e invece che citare doctor who o ritorno al futuro, citi Phil dal futuro? Comunque no, sono arrivata dalla porta.- Disse indicando la porta che dava sul corridoio davanti alla quale Nat stava parlando con un uomo dall'atteggiamento regale che ad Amy ricordava tanto qualcuno che però non riusciva a ricordare.
-Diamine Peter, i tuoi sensi di ragno fanno schifo ultimamente.- Commentò Amy.
-Ero concentrato sul juke box, io...- 
-Sensi di ragno? Sei Spiderman?- Chiese la ragazza incuriosita.
-Cosa? Spiderman? Figurati, quel tipo è troppo in gamba.- Disse con evidente nervosismo.
-Pensa che a me è sempre sembrato uno sbruffone.- Continuò lei.
Peter sembrò combattere una battaglia interiore, ma alla fine esclamò un offeso: -Hey!-
-Lo sapevo che eri Spiderman.- Disse la ragazza alzando le spalle mentre Amelia ridacchiava.
-Tu sei Spiderman? Abbiamo lavorato insieme una volta.-
Gli occhi di Peter brillarono. -Lei deve essere T'Challa, è un onore poi fece un piccolo inchino e Amelia pensò di fare lo stesso quando T'Challa lo fermò. -Da noi non si usa.-
-Oh... Mi scusi.- Disse Peter mortificato.
Amelia guardò la ragazza con un sorriso. -Allora tu devi essere Shuri! Bucky sarà contentissimo di vedervi qui!- Esclamò felice guardando prima Shuri e poi T'Challa sperando che quest'ultimo non si ricordasse del loro ultimo incontro.
Come se le avesse letto nel pensiero, T'Challa la squadrò incuriosito. -Ci siamo già visti?-
Peter sorrise. -Era la tizia con il passamontagna che ci ha voltato le spalle e ha mandato a monte il piano.-
Amelia lo guardò male. -Grazie tante Peter.-
Shuri si mise a ridere. -Sapevo che eri tu Amelia, hai fatto un video di quando hai lanciato lo scudo di Cap contro mio fratello??- Chiese con un sorriso speranzoso.
-No... E poi non l'ho fatto di proposito...- Continuò cercando di sembrare almeno un po' sincera.
T'Challa tentò di riservarle uno sguardo severo. -Oh sì che lo hai fatto apposta. Pensavo che fossi lì per aiutarmi e invece mi sono visto arrivare addosso quello stupido scudo. E tu smettila di ridere.- Aggiunse cercando di non ridere per poi dare una piccola gomitata al braccio della sorella.
-Io ho un po' di riprese, credo di avere quella in cui Amy ha fatto scivolare tuo fratello per andare a salvare il suo Barnes. Vieni, ho il computer di là.- Disse senza aspettare nessuno.
Amelia rimase lì imbarazzata mentre Shuri seguiva Peter. Si schiarì la gola. -Non ho fatto apposta nemmeno quello...- Provò a dire mentre T'Challa le faceva segno di lasciar perdere.
Passò qualche secondo in cui non sapeva cosa dire e appena aprì la bocca per discutere del tempo lui la anticipò.
-Il tuo Barnes, eh? Non sapevo che si fosse trovato la ragazza.-
Lei arrossì. -Infatti non l'ha trovata. Peter non sa parlare, ha una grammatica pessima. È meglio non ascoltarlo.- Farfugliò velocemente mentre T'Challa cercava di non ridere.
-A me quel mortale sta simpatico, dice sempre la verità.- Commentò Loki, apparso dietro di lei magicamente. -Barnes non ha la ragazza ma sì, è il suo Barnes.- Concluse indicando Amelia.
Il re osservò il dio degli inganni con fare sospetto ma poi si limitò a sorridere divertito rivolgendo di nuovo lo sguardo alla ragazza.
-Anch'io sono di sangue reale come già saprai... Sono stato re di Asgard per un po' di tempo.- Continuò Loki guadagnandosi un'occhiataccia dal fratello che passava di lì con una scatola di pop-tarts in mano.
-Ovviamente non servono inchini nemmeno per me...- Disse con un sorriso. -Ma se nel caso volessi inginocchiarti...-
-Okay, ora basta Loki.- Gli disse Amelia sbuffando.
Natasha li raggiunse prima che potesse continuare. -Rogers e Barnes dovrebbero essere qui a momenti. E smettila di stroppicciarti il vestito, hai scelto tu di fare questa festa quindi devi tenerti in ordine come tutti gli altri.-
Amy smise subito di torturare la gonna del vestito blu che aveva scelto con cura il giorno prima quando lei, Natasha, Wanda, Sam e Bruce erano andati al negozio di vestiti vintage a prendere vestiti a tema per tutti.
-Finalmente è arrivato Scott.- Aggiunse poi la rossa andando ad accogliere i nuovi ospiti che stavano parlando con Sam.
-Oh quindi hai deciso tu di fare la festa per Barnes, che carina.- Commentò T'Challa osservando la sala. -Sembra che tu ti sia impegnata molto.- Osservò con tono divertito, come se stesse parlando a sua sorella.
Lei si mise a ridere per dissipare l'imbarazzo. -In realtà è stato Steve a chiedermi aiuto, io ho solo eseguito gli ordini.-
Loki si lasciò sfuggire un piccolo versetto a metà tra il compiaciuto e il divertito. -E pensare che Steve voleva fare qualcosa di semplice... Invece tu hai detto che avreste dovuto fare qualcosa di speciale perché il caro Bucky non festeggiava un compleanno come si deve da decenni.
Ed eccoci qui, ha addobbato la sala, preso i vestiti per tutti, scelto la torta e invitato gli amici di Barnes. Non ti sei impegnata per niente.- Concluse quasi ghignando.
-No, vedo che ci sono un paio di incomprensioni...- Cominciò Amy spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre cercava di non arrossire. -T'Challa non conosce tutta la storia...-
Il suddetto le fece un cenno con la testa. -Sarei lieto di ascoltarla.-
Amelia si contorse le mani e sospirò. -Vedi, quando avevo pochi mesi James ha salvato me e i miei genitori. Non i miei veri genitori, in realtà ho da poco scoperto di essere un'aliena.
Anzi, mezza umana e mezza aliena, solo che il mio padre biologico era un ba...-
-Tutti ai vostri posti, sono arrivati!- Annunciò Tony e tutti smisero quello che stavano facendo.
T'Challa le rivolse un sorriso cordiale, ma lei non perse la piccola risatina che gli sfuggì quando le voltò le spalle, per questo fulminò Loki con lo sguardo mentre Steve e Bucky facevano il loro ingresso nella sala.
Li accolse un coro di -SORPRESAAAAA!!!!-
Steve tenne lo sguardo fisso su Bucky, il quale all'inizio sembrò andare subito sulla difensiva, poi scrutò il viso di ogni persona presente.
Guardò Steve e poi sorrise sussurrandogli qualcosa. 
Nel giro di pochi secondi ognuno dei presenti si prese un momento per fare gli auguri al festeggiato e Amelia si avvicinò di nuovo al juke box per cercare di capire come farlo partire e per cercare di far passare il nervosismo che l'aveva inghiottita negli ultimi minuti.
Provò a premere qualche pulsante quando infine il suo sguardo si posò sulla fessura per le monete e lanciò un'occhiataccia a Tony che al momento stava parlando con Steve mentre teneva in braccio Morgan.
-Genio, miliardario, playboy, filantropo e va a scegliere un juke box dove bisogna inserire le monetine... Che idiota.- Mormorò a denti stretti.
In quel momento Peter e Shuri si riavvicinarono.
-Hey Amy- La salutò il primo.
Lei si girò verso di lui con gli occhi accesi in due piccole fiamme e gli tirò un pugno al braccio con un po' troppa forza.
Peter barcollò all'indietro portandosi una mano al braccio. -Ma sei completamente pazza? E questo per cos'era??-
Amelia sapeva benissimo che lo aveva fatto per quel "il suo Barnes" ma decise di non rispondere. -Hai qualche moneta?- Chiese invece tornando a guardare il juke box.
Lui rimase a guardarla perplesso, poi cominciò a frugare nelle tasche del completo che stava indossando e ne tirò fuori alcuni centesimi. -Ho solo... 69 centesimi...- Disse contando velocemente le monetine.
Shuri sorrise come una pazza e guardò Amelia aspettando qualcosa, al che lei la guardò confusa. Shuri sospirò delusa e guardò Peter con serietà.
-Welp, you know what that means!- Esclamò con uno strano tono di voce.
A Peter si illuminarono gli occhi e, facendo finta di piangere esclamò: -I don't have enough money for chicken nuggets!!-
Amelia riconobbe il famoso vine e alzò gli occhi al cielo per poi prendersi i 69 centesimi mentre Shuri e Peter si davano il cinque. Quando la musica cominciò a risuonare nella sala cominciò a rilassarsi, poi le venne un'idea.
Andò in cucina e prese i vasetti di vetro pieni di monete che si trovavano vicino al frigo. Steve li aveva messi lì qualche mese prima per le liti stupide, inutile dire che venivano riempiti quasi ogni giorno.
Rientrò nella sala con almeno cinque vasetti stretti tra le braccia quando Thor le andò addosso facendola cadere all'indietro. Il rumore di vetri rotti e monete che rimbalzavano ovunque riempì la stanza e tutti si voltarono verso di loro.
Peter guardò le monetine che ancora correvano per il pavimento e cominciò a cantare. -Mmm, what'd you say? Mmm, that you only meant well?-
Pochi secondi dopo Wanda e Shuri si unirono a lui. -Mmm, what'd you say? Mmm, that it's all for the best? Of course it is...- subito dopo si misero a ridere, insieme ad alcuni ragazzini spuntati lì all'improvviso.
Amelia sospirò. -Giuro che se sento altre citazioni riguardo ad altri vines uccido qualcuno...- Mormorò.
-Scusa Amelia.- Disse subito Thor aiutandola ad alzarsi.
-Figurati, so che non lo hai fatto apposta.- Disse mentre Visione ripuliva il disastro. -Grazie Vis.-
Thor sembrò imbarazzato. -In realtà... Loki mi aveva detto di camminare all'indietro finchè non fossi andato a sbattere contro qualcuno.-
Lei guardò Loki in lontananza che fingeva di prestare attenzione a qualcosa fuori dalla finestra ma in realtà stava cercando di non ridere.
-E perché lo hai fatto? Anzi, senti... Lascia stare.- Disse in fretta andando da Nat, perché è quello che faceva quando non ne poteva più degli altri.
Andare da Nat. Ma poi vide che stava ballando sulle note di una canzone che sembrava molto vecchia.
-Ammetto che avevo i miei dubbi ma hai fatto un lavoro perfetto.- Disse Steve alle sue spalle.
Lei gli sorrise. -Non ho mica fatto tutto da sola. Vi siete divertiti alla partita?-
-Un mondo.- Il biondo sorrise per poi porgerle la mano. -Nat ha detto che se stasera non avessi ballato mi avrebbe organizzato un appuntamento al buio. Quindi per favore salvami.-
Amelia fece una finta espressione disgustata. -Ballare con Captain America su una canzone romantica come Don't fence me in? L'incubo di ogni donna.- 
Steve alzò gli occhi al cielo e Amelia accettò la mano. Un attimo dopo erano impegnati a pestarsi i piedi a vicenda.
Entrambi scoppiarono a ridere quando invece di fare un passo indietro, lo fecero entrambi in avanti andando a scontrarsi per l'ennesima volta. -Santo cielo Amelia, sei pessima nel ballo.-
-Senti chi parla, non sono io quella che è spuntata direttamente dagli anni quaranta-
-Hai presente com'ero fino al 1942? Nessuna ragazza voleva ballare con me, quindi non mi sono mai preso la briga di imparare. Poi quando ho trovato qualcuno che era disposto ad insegnarmelo, boom! Dritto dritto nel ghiaccio e poi nel 2012.- Mormorò con un mezzo sorriso e con lo sguardo perso nel vuoto.
Amy smise di sorridere. -Mi dispiace Steve...-
A quelle parole il biondo sembrò tornare al presente e le sorrise. -E di cosa? Almeno così ho avuto l'occasione di incontrare nuove persone. Umani e alieni.-
-O umalieni.- 
Steve ridacchiò. -Certo, mi sono trovato una sorellina umaliena. Il mio sogno da quando ero piccolo.-
Amelia lo guardò sorpresa. -Mi adotti come sorellina??- Chiese emozionata.
-Certo, non fai altro che metterti nei guai. Mi ricordi me stesso quando ero giovane.-
-Per questo ti arrabbi sempre con me?-
-Ovviamente. Mi arrabbio sempre e soltanto con te.- Disse lui divertito alzando gli occhi al cielo.
Alla fine della canzone entrambi fecero un inchino scontrandosi con le teste per poi scoppiare a ridere.
Subito dopo Don't fence me in, dal juke box partì Oh Johnny, Oh Johnny, Oh! e Amelia sfoderò un gran sorriso. -Adoro questa canzone.-
-Che strano, ti piace una canzone che dice "Oh Johnny, oh Johnny, Heaven's above, you make my sad heart jump with joy" e "Oh Johnny, please tell me dear, what makes me love you so?". Chissà chi ti ricorda...- Disse Natasha con un sorrisetto.
Amelia assottigliò lo sguardo imbronciata. -A Narnia. Mi fa pensare a Narnia.-
-Oh ecco dove l'avevo sentita, è all'inizio del film, giusto?-
Amy si voltò e vide Shuri accanto a Bucky.
-Sì. Grazie. Almeno qualcuno qui dentro è acculturato.- Disse Amelia lanciando un'occhiataccia a Natasha, la quale se ne andò con un sorrisetto sulle labbra.
-Chi non conosce Narnia è un idiota.- Affermò Shuri andandole a fianco.
-Beh.. Grazie tante.- Disse Bucky intromettendosi nel discorso.
Shuri guardò Bucky con un sorriso. -Mio figlio deve ancora imparare tante cose.- Disse dandogli una pacca sulla spalla per poi andare verso il fratello.
Amelia la guardò andare via con un sorriso. -Suo figlio?- Domandò a Bucky.
Lui sbuffò divertito. -Lascia perdere, è una lunga storia... Grazie per la festa comunque, non me lo sarei mai aspettato. Beh, tornando a casa Steve mi ha detto che ci sarebbe stata una piccola sorpresa. Forse credeva che dessi di matto o qualcosa del genere.- Mormorò con una piccola risata.
-Sai com'è Steve, si preoccupa più del dovuto... Buon compleanno a proposito!- Disse annuendo, un po' imbarazzata.
Rimasero un po' a guardarsi con un sorriso incerto, poi Bucky fece per porgerle la mano ma furono interrotti da Tony.
-Hey Barnes! Amy, ti ho vista ballare con Steve. So che è stata la realizzazione del tuo sogno adolescenziale, dal poster sul muro a ballarci insieme è stato un attimo. Ma ora è necessario che balli con il tuo vecchio.- Disse in fretta. E l'attimo dopo la stava già facendo volteggiare.
Amelia lanciò uno sguardo di scuse a Bucky, il quale la seguì con lo sguardo abbassando la mano che aveva ancora a mezz'aria.
Dopo il ballo con Tony passò a salutare Clint, il quale gli presentò la sua famiglia. E Amelia finalmente capì chi erano i ragazzini che si erano messi a ridere quando Peter si era messo a citare vines dopo che Thor l'aveva fatta cadere.
In seguito Sam le presentò Scott e Hope.
-Ti ricordi il tipo gigante dell'aeroporto?- Dopo la domanda di Sam a Amy brillarono gli occhi.
-Lei è Ant-man?? Quella cosa che ha fatto all'aeroporto è stata...-
-Fortissima.- Disse all'unisono con Peter che li aveva raggiunti e aveva sentito la conversazione.
-Oh beh, non esageriamo. Se non fosse stato per Hope non avrei combinato niente...- Disse Scott con un sorriso orgoglioso rivolto a Hope.
Amelia sorrise cercando di non saltellare per l'emozione. -Potete farlo entrambi?? Ci fate una piccola dimostrazione???-
Hope ridacchiò vedendo come l'espressione di Scott cambiò di colpo. -Scusate, ma Sam ci ha fatto promettere di non portare niente di strano stasera.-
-Oh... Allora possiamo fare una foto insieme?-
Scott guardò Amelia a bocca aperta. -Una foto?? Intendi... insieme a noi? O solo con Hope? O forse mi stai chiedendo di fare una foto a voi...-
-Insieme a voi ovviamente, ma se vi dà fastidio non importa...- Disse subito Amelia preoccupata dalla reazione dell'uomo.
-No! Va benissimo... In fondo ci sono abituato, me ne chiedono ogni giorno...-
Hope scoppiò a ridere mentre Scott le lanciava un'occhiataccia.
Sam scattò ai quattro una serie di foto, poi Amelia e Peter passarono una buona mezz'ora a parlare insieme ai due mentre mangiavano la torta.
Appena si allontanò, Loki la prese tra le braccia.
-Cosa hai in mente adesso?- Chiese alzando gli occhi al cielo.
Loki scosse le spalle con un sorrisetto. -Voglio solo ballare un po', niente di che.- Disse muovendo qualche passo ben studiato mentre lanciava delle occhiate soddisfatte dietro di lei.
Amy provò a girarsi per vedere chi stava guardando ma lui la tenne stretta, costringendola ad altri due balli finché non si fermò con scaltrezza proprio davanti a T'Challa.
-Posso avere l'onore di un ballo?- Le chiese posandole un leggero bacio sulla mano destra.
Lei arrossì e accettò.
Mentre danzavano, Amelia si accorse che anche T'Challa stava osservando qualcuno dietro di lei e appena le fece fare una giravolta incontrò lo sguardo di Bucky dall'altra parte della stanza.
Guardò il re sorpresa. -Tu e Loki siete d'accordo!-
-Forse.- Rispose scuotendo le spalle lui.
Amelia alzò gli occhi al cielo. -Qual è il piano far ingelosire Bucky? A lui non interessa.- Disse secca, poi arrossì. -Nemmeno a me ovviamente... E poi la gelosia non porta mai niente di buono.- Disse in fretta.
 T'Challa sorrise. -Sono d'accordo.-
-E allora perché lo fai?-
-Quel tuo amico Asgardiano ha insistito tanto che alla fine gli ho detto sì per farlo stare zitto.- Confessò divertito facendo ridere anche Amelia. -Ma dagli sguardi che ti lancia il soldato direi che aveva ragione Loki.- Mormorò velocemente mentre un'altra canzone andava cessando. -Perché non ballate insieme?-
Amelia fece per ribattere ma poi si accorse che non lo stava chiedendo a lei.
T'Challa porse la mano di Amelia a Bucky e poi si allontanò con un sorrisetto.
-Vuoi ballare?- Chiese piano lui.
Amy spostò lo sguardo dalle loro mani già intrecciate agli occhi che aveva sognato ripetutamente negli ultimi cinque anni e annuì timidamente.
Lui sorrise nervosamente e la guidò piano, con dei piccoli movimenti spontanei mentre le note di una nuova canzone si diffondevano piano nella sala.
 
Why do you whisper, green grass?
Why tell the trees what ain't so?
Whispering grass, the trees don't have to know
no, no
 
Amelia non potè fare a meno di notare che il modo in cui ballava Bucky era completamente diverso e più confortevole.
Se da una parte la trattava con più delicatezza, il modo in cui si muoveva era più sciolto degli altri, come se non fosse passato nemmeno un giorno da quando lui e Steve frequentavano le sale da ballo negli anni quaranta.
 
Now, don't you tell it to the breeze
'Cause she'll run and tell it to the birds and bees
And everyone would know 'cause you done told the blabberng trees
Yes you did, you told 'em once before
So that's why it ain't no secret any more, hmm, hmm, hmm
 
-Se ballavi così anche ai vostri tempi, devi aver fatto girare la testa a un sacco di ragazze.- Osservò Amy con un sorriso. -Hai ballato anche con Dot?- Chiese divertita.
Bucky ridacchiò facendole fare una giravolta. -Ancora con questa Dot? Se non ti conoscessi sembrerebbe quasi che tu sia gelosa...-
Amy si sentì arrossire, così spostò lo sguardo su Pepper e Tony che scambiavano un'ultima chiacchierata con Steve prima di allontanarsi con la carrozzina seguiti da Rhodey, Clint e la sua famiglia.
-Devi essere contenta di essere riuscita a ballare con Steve. Un poster sul muro, eh?- Chiese con un sorriso strano.
-Non ascoltare Tony per favore..-  Mormorò imbarazzata.
Bucky ridacchiò ma poi continuò con lo stesso tono strano -Quando vi ho visti abbracciarvi in cucina una settimana fa, pensavo che forse nascondevate qualcosa. Ma pensavo più a una relazione segreta che a una festa a sorpresa.-
Amelia lo guardò esterrefatta. -Ma se mi ha appena adottata ufficialmente come sua sorellina!-
-Come sua sorellina?- Domandò sorpreso e con un tono che ad Amy sembrò più tranquillo. -Ma se non riesce a badare nemmeno a se stesso.- Continuò poi facendola ridere.
 
Why tell them all the old things?
They're buried under the snow
Whispering grass, don't tell the trees
'Cause the trees don't need to know
 
Volteggiarono ancora un po' anche quando la canzone finì.
Poi Steve chiamò l'amico e Bucky le sorrise un'ultima volta prima di allontanarsi.
Lo seguì con lo sguardo e si strinse le mani quando notò che stava tremando, poi un fischio richiamò la sua attenzione. Guardò verso la finestra dove Peter, Shuri, Loki e T'Challa le sorrisero rivolgendole un pollice all'insù.
Lei alzò gli occhi al cielo mentre cercava di non arrossire e raggiunse Wanda e Natasha al tavolo degli snack.
Quando arrivò il momento dei saluti andò da Shuri e T'Challa. -Grazie per essere venuti, potreste rimanere qui stanotte.-
-No, il mio caro fratellone mi doveva un viaggio a Disney World.- Rispose Shuri con un sorriso.
 T'Challa alzò gli occhi al cielo, immaginandosi la giornata che lo attendeva. -Grazie comunque per l'invito.- Disse, poi la guardò e aggiunse -Non evitare le cose solo perché ti fanno paura.... O perché ti senti egoista ad assecondare i tuoi desideri.-
-Con questo vuol dire di farti avanti con Bucky, avete la mia approvazione.- Disse Shuri solennemente facendo alzare gli occhi al cielo al fratello.
Amelia arrossì ma annuì comunque.
Quando tutti gli invitati lasciarono il quartier generale, il resto della squadra decise di andare a letto, rimandando le pulizie al giorno dopo.
Bucky e Amelia si guardarono quando tutti gli altri si rifugiarono in camera.
-Grazie ancora per la festa, non passavo un compleanno così da quando... Beh, non ne ho idea...- Disse imbarazzato.
Lei sorrise. -Ancora buon compleanno James.- Mormorò piano, poi ripensando alle parole di T'Challa si alzò in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia.
Lui le sorrise, si girò per andare in camera e poi tornò a guardarla. -Sei stanca?-
L'unica cosa che Amelia voleva fare era andarsene sotto le coperte e dormire, ma si ritrovò a scuotere la testa.
-Possiamo guardare Narnia allora.-
Amy sorrise e lo seguì in camera.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*scena post credit*
 
 
 
 
Amelia si svegliò con la pancia che le brontolava.
Si stropicciò gli occhi e quando li aprì del tutto rimase confusa nel non riconoscere la stanza. 
Poi ricordò
Stava guardando Narnia con Bucky.
Si girò piano alla sua destra e sorrise vedendo come dormiva pacifico con una ciocca di capelli scuri che gli copriva la guancia.
Cercò di alzarsi facendo il minimo rumore possibile e uscì dalla stanza.
Si sistemò il vestito ormai del tutto stropicciato dopo averci dormito sopra e si bloccò vedendo che Nat era seduta a terra, appoggiata alla porta della sua camera.
-Buongiorno- Le disse la rossa con un sorrisetto.
Amy rimase a fissarla con grande confusione. -Hai dormito per terra?-
-No, ero solo venuta a darti il buongiorno.- Rispose Natasha divertita per poi lanciare un'occhiata alla porta di Bucky.
Realizzò cosa stava pensando Natasha e scosse la testa. -Non è come credi. Non abbiamo dormito insieme, stavamo...-
Natasha si alzò con il solito sorrisetto. -Infatti non penso che abbiate dormito.- Disse per poi girarle le spalle.
Amelia la guardò con occhi spalancati. -Nat!- Esclamò con aria indignata mentre arrossiva dalla testa ai piedi.














 
_Angolo autrice
Nuovo capitolo, spero non risulti pesante o ripetitivo.
Scusate per eventuali errori grammaticali e sviste.
Se avete voglia di dirmi cosa ne pensate lasciate un commento qui sotto, intanto ringrazio come sempre che ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, ai lettori invisibili e a chi lascia sempre qualche pensiero qui sotto.
Credo di aver messo Amy su una montagna russa di emozioni in questo capitolo, ma credo ne sia valsa la pena, no?
Che dire... Avevo da un po' in testa la parte della festa, ma come sempre sono finita a scriverla negli ultimi giorni e scrivere di T'Challa dopo la notizia di Chadwick è stato strano e difficile. Quindi spero di essere comunque riuscita a descriverlo più o meno bene e a rendergli giustizia.
Spero di avervi lasciato un sorriso in questi giorni dìtristi per il fandom...
 
Alla prossima <3
   
 
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