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Autore: Monkey D Anjelika    01/09/2020    2 recensioni
Dal testo:
"La luce della luna illumina il suo viso e tu urli di paura. Ha i suoi stessi occhi. Non la vuoi più. Non è speranza, è condanna.
Ti fai coraggio e piano la prendi in braccio e fissi attentamente il suo sguardo. Sorridi dolcemente. Hanno gli stessi occhi ma non la stessa anima. Dentro gl occhi del sebo vedevi tutto il male del mondo, mentre nei suoi ci sono innocenza e il miracolo della vita. Avevi dimenticato che al mono ci fosse qualcos'altro, qualcosa di bello oltre al dolore, oltre la guerra."
Genere: Slice of life, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fa freddo ed è buio.
Il tuo respiro è pesante, affannoso e copre il rumore assordante del silenzio.
Non sai dove ti trovi, ma sai di essere abbastanza lontana da lui.
Sai che non potrà mai raggiungerti.
Sta combattendo e non ha tempo per la sua lussuria, per il suo desiderio insaziabile.
Forse non si è nemmeno reso conto della tua fuga.
Con la mano destra ti accarezzi il ventre.
È solo per lei se ora sei lì.
Sei rimasta prigioniera in quel campo profughi per più di un anno.
Non hai mai trovato il coraggio per scappare o la forza per ribellarti a quei tocchi feroci e sempre più insistenti. 
Ma quando la tua pancia ha iniziato a crescere, qualcosa si è mosso dentro di te.
Molti la chiamerebbero forza della disperazione.
Ma tu lo definisci istinto materno.
Anche se quella creatura è la figlia bastarda di un soldato cetnico, il ricordo della violenza subita, il fardello di una guerra, è pur sempre tua figlia.
Almeno per metà.
Desideravi morire. Credevi fosse quello il tuo destino. E invece ti sei aggrappata a quella speranza, a quello spiraglio di luce.
Quando lui ha scoperto che eri incinta, era felice.
Non per la paternità, ma perché avresti portato sempre con te il peso di quella guerra.
Gemi di dolore. Sta nascendo.
Non hai fatto in tempo a raggiungere un ospedale e lei è nata tra il freddo della neve e il buio della notte.
La luce della luna illumina il suo viso e tu urli di paura.
Ha i suoi stessi occhi.
Non la vuoi più.
Non è speranza, è condanna. 
Ti fai coraggio e piano la prendi in braccio e fissi attentamente il suo sguardo.
Sorridi dolcemente. Hanno gli stessi occhi ma non la stessa anima.
Dentro gli occhi del sebo vedevi tutto il male del mondo, mentre nei suoi ci sono innocenza e il miracolo della vita.
Avevi dimenticato che al mondo ci fosse qualcos'altro, qualcosa di bello oltre al dolore, oltre la guerra.
   
 
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