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Autore: _Niente_Paura_    03/09/2020    1 recensioni
[Mafia!]
Don Roberto Barletta, l'altro capofamiglia e primo rivale di Don Vito Leone, al momento era troppo indaffarato nell'innaffiarsi di vino.
Era in corso una festa nella casa dell'assessore Eddard Stark, amico d'infanzia del capofamiglia.
Mentre questo si strozzava con litri di vinello di casa, rigorosamente rosso. Dall'altra parte v'era l'assessore Eddard, il quale lo intimava di fermarsi. Forse intimidito dagli sguardi della moglie Cesira
Questa storia partecipa al contest "In another life,in another world" indetto da fantaysytrash
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Eddard Stark, Robert Baratheon, Tywin Lannister
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ho voluto omaggiare uno dei film più belli che abbia mai visto. Lento, è vero, ma l'unico in grado di avere una carica drammatica così forte.
In oltre dentro c'è tutta la mia sicilianità. Spero possiate apprezzare questa storia così lontana da quello che scrivo solitamente.
Di sotto uno specchietto per capire chi è chi.

Portami rispetto


Gli anni 40' avevano giovato alla Grande Mela. Sulle note di una canzone swing, le persone camminavano a ritmo sostenuto. Una 24h nella mano, un cappello sulla testa, ed un completo blu a righe sottili bianche.
Affacciate alla finestre vi erano le donne a stendere i panni, per le strade altre donne con abiti gialli e rossi.
La vita diveniva ancora più frenetica e caotica nei quartieri del Bronx, Little Italy e China Town.
E tra le urla del pizzaiolo, del panettiere e del fattorino, si sviluppava quella che in gergo poliziesco era conosciuta come “criminalità organizzata”.
Tante famiglie erano in gioco, ma solo i più forti potevano sopravvivere. Fra queste famiglie, intrecciate e mischiate fra loro, primeggiavano due di queste:
I Barletta [1] e i Leone [2].


Da un paio d'anni c'era una guerra in corso fra le due famiglie. Cosa strana, neanche il matrimonio con la figlia Leone sembrava aver portato un qualche risultato.
-Lui non porta rispetto alla nostra famiglia.- Mormorava a denti stretti Don Vito Leone [3], il quale era a letto, in compagnia di Rosetta [4].
Il capofamiglia Leone amava stare in compagnia di questa graziosa donna. Ma bisognava stare attenti al farglielo notare, in quanto questa Rosetta era una prostituta bella che dichiarata.
Non sia mai che il capofamiglia ammettesse di pagare per delle prestazioni sessuali. Protestava sempre di non aver mai sborsato un sol centesimo per farsi succhiare là, dove non batte il sole.
Questo era sì, vero, ma era pure vero che la ripagava in favori. In fondo i favori sono sempre stati la valuta della Mala. Ma guai a sottolinearlo.
Rosetta sorrise languidamente a Vito, ma non osò rispondere. Questo schioccò le labbra, chiaramente seccato. E fu lì che la prostituta cercò d'accarezzarlo dolcemente.
-Ti ricordi che mia figlia l'ho data in sposa no? Da qualche tempo a questa parte, ho scoperto che lui le mette le corna. Sta mancando di rispetto a mia figlia, e quindi alla mia famiglia!-


Don Roberto Barletta, l'altro capofamiglia e primo rivale di Don Vito Leone, al momento era troppo indaffarato nell'innaffiarsi di vino.
Era in corso una festa nella casa dell'assessore Eddard Stark, amico d'infanzia del capofamiglia.
Mentre questo si strozzava con litri di vinello di casa, rigorosamente rosso. Dall'altra parte v'era l'assessore Eddard, il quale lo intimava di fermarsi. Forse intimidito dagli sguardi della moglie Cesira [5]. Quella donna faceva raggelare il sangue.
Sebbene non avesse la stessa mente geniale del padre, aveva ereditato un portamento rigido e freddo che solo le statue marmoree della villa di Don Roberto a Corleone potevano eguagliare.
-Ro.. Roberto!- Urlò a denti stretti, cercando di strattonare via il grasso amico. Ma quello non ne volle sapere, stava lì a bere e a godere dei bei culetti sodi delle spogliarelliste.
Perchè diavolo gli avesse accordato quelle spogliarelliste, ancora non l'aveva ben capito. Ma sicuramente Eddard se ne pentì immediatamente della sua decisione appena vide sulla soglia il primogenito Leone.
-Roberto! Riprenditi! C'è tuo cognato!- Ma il faccione rossastro di Roberto, ancora una volta, non ne volle sapere.
E mentre il tempo sembrava scorrere fin troppo velocemente, il suo cuore rallentò di botto.
A pochi passi da lui, il primogenito li fissava con un ampio sorriso sul volto. Come un leone che adocchia la sua preda prima di catturarla.
-Buon giorno signor Giacomo Leone [6]! Qual buon vento la porta qui?- Esordì Eddard con la voce velatamente spaventata.
Sorrise con indulgenza l'uomo, avvicinandosi all'assessore ondeggiando. Portava un abito assai elegante, di un rosso molto scuro. I capelli biondi erano portati indietro con la brillantina.
Appena fu abbastanza vicino, Eddard riuscì a sentire un forte odore di colonia sul primogenito.
-Sono venuto a darvi un avviso mio carissimo assessore.-
-Un avviso?- Chiese quest'ultimo stralunato.
Le grosse mani di Giacomo presero il volto di Eddard, trascinandolo fino al suo viso. Poggiò le sue labbra su quelle dell'assessore, il quale sapeva bene cosa stava accadendo. Giuda lo aveva baciato.


-Roberto! Guarda tuo cognato mi ha baciato!-
-Ah, non sapevo fosse di quella sponda. Povero Vito, tra il nanetto e lui ...-
-Ma no, pezzo di cretino! Mi ha dato il bacio di Giuda!- Al che Roberto s'irrigidì improvvisamente
-Che cosa ti ha dato?-
-Mi ha baciato. E lo sai perchè? Perchè ti ho dato retta pezzo di cretino!-
-Eddard, sta' calmo. Ora risolviamo tutto.-
-Ma quale risolvere Roberto! Tu hai messo più volte le corna a Cesira, e Don Vito non ti perdonerà mai.-
-E perchè ci devi andare di mezzo tu? Che c'entri?-
-Io? Niente! Ma lo sai Don Vito che metodi ha. Dovevi startene buono Roberto!- Eddard andò a sedersi sul divano, mentre al seguito vi era Roberto, il quale gli porse un bicchierino di Sambuca.
-Robbè, che dobbiamo fare ora?- Il volto di Roberto era titubante e pensieroso, ma le labbra erano serrate e non lasciavano trapelare alcuna parola.
-Eddard, tu ora dovrai camminare con gli occhi spalancati. Ti farò scortare da due miei fidati collaboratori e dagli sempre retta. Mi raccomando.- Eddard annuì, mentre con aria preoccupata trangugiò tutto il bicchierino di Sambuca.
-Piano Eddard! Guarda che ti da alla testa.-
-Allora Roberto, io domani ho un importante incontro, come facciamo?-
-Non ci vai.-
-Come non ci vado?-
-Sicuramente Don Vito avrà architettato qualcosa. Non ti conviene andarci.-
-Devo farlo! Questo è un mio dovere.- Sospirò amaramente Roberto. Non disse nulla, forse consapevole che non sarebbe servito a niente.


-Signora Tirrello[7], finalmente giunge nella nostra bellissima città. Che ovviamente non sarà mai bella quanto vossia.- Don Vito prese delicatamente la mano di Olenna Tirrello, e la baciò come segno di riverenza.
Olenna era una anziana signora siciliana, non che amica di vecchia data di Vito. La sua famiglia, con quella dei Tirrello era da sempre stata una grande alleata. Erano divenuti i padroni di Corleone nel giro di pochi mesi.
-Che Valentino che è Don Vito, ancora non si è maritato?-
-No, carissima. Non posso voltare così le spalle alla mia amata moglie.-
-Capisco.- Sibilò Olenna dopo aver ceduto le valige ad uno dei tirapiedi di Vito.
-Com'è il fatto?- Incalzò lei, andandosi a sedere sul divanetto in pelle scura.
-Roberto Barletta sta portando disonore alla mia famiglia, e voglio fargli capire che non si scherza con me.-
-Ma come, non eravate giunti alla pace?-
-Certo che sì. Gli ho dato in sposa la mia bella Cesira, ma adesso le mette le corna.- Olenna si portò una mano sulle labbra con chiaro fare mortificato.
-Mi dispiace Don Vito, non ve lo meritate questo affronto.- Sospirò lievemente l'anziana signora
-Cosa avete intenzione di fare?- Continuò lei.
-Vostro nipote è venuto con vossia no?-
-Sì, mio nipote Lorenzo Tirrello [8]è venuto con me. Immaginavo ne avresti avuto bisogno.-
-Perfetto, ci vediamo a cena, ne riparleremo meglio.-
-Baciamo le mani Don Vito.-


L'assessore negli USA era quella figura che valutava l'immobile, e ne calcolava le tasse che ne derivavano.
Tale conoscenza era una vera comodità per i capofamiglia, i quali costruivano case su case senza pagar tasse.
Sicuramente l'assessore Eddard era una conoscenza preziosa ed invidiabile, per questo motivo ora era nel mirino di Don Vito Leone. Questo per un anno intero aveva provato ad ucciderlo, ma per sua disgrazia a parare il sedere del grasso Don Roberto Barletta, v'era il fratello. Il famoso 'Solista del Mitra' [9], e tale nome era un tutto dire!
Con sé portava sempre la custodia di una viola, ed all'interno v'era un mitra.
Santino Barletta [10] era il suo nome, e bastava nominarlo per far calare il silenzio in tutta la sala. Un po' come nel caso si nominasse Don Vito Leone, ma quello un po' te lo aspetteresti dato che è un Boss della Mala.
So che può sembrar strano, eppure il fratello del Boss incuteva più timore del Boss stesso.


-Roberto! Guarda che mi sono rotto di stare dietro il tuo amico.- Santo Barletta neanche aveva saltato, che era già seduto a lamentarsi con il fratello.
-Che succede Santo? Che fa me lo vuoi fare morire?-
-Affidalo a quel finocchio di Rolando[11].- Fece cenno di diniego il boss, ottenendo un'occhiata di sufficienza da parte di Santo.
-Come vuoi fare, fai. A me non devi dire più niente.- E detto questo uscì sbattendo le porte, e facendo cadere il servizio di bicchieri per il whiskey.
-Buttana la miseria, possibile mai che deve fare così? Non ne ha senso della famiglia questo.-
Così, in parte rassegnato, i parte arrabbiato, mandò a chiamare l'altro fratello, seppur a malincuore.
Appena entrato, Rolando avanzò con ampie falcate fino alla scrivania, poi chinò il capo.
-Baciamo le mani.-
-Senti Rolando, nostro fratello mi ha lasciato come un fesso. Potresti occupare tu della protezione di Eddard?- Questo annuì senza troppe esitazioni. Di certo non era Santo, ma almeno era più gestibile di lui.


La voce si sparse, ed arrivò sino all'orecchio di Don Vito. Finalmente Santo s'era rotto le scatole, ed adesso al suo posto c'era Rolando. Era giunto il tempo d'agire.
In città s'era intuito che il piccolo Barletta avesse un debole per il genere maschile, e il Boss non esitò un sol momento nell'affidare nuovamente la situazione a Lorenzo Tirrello.
-Lorenzo, mi raccomando, voglio un lavoro pulito.- Questa era l'unica direttiva che Don Vito gli lasciò.
Quindi senza troppi convenevoli corteggiò per una settimana intera Rolando, ed alla fine riuscì ad entrare nelle sue grazie, letteralmente.
Rolando lo guardava con grandi occhioni dolci, mentre lui con estrema freddezza s'avvicinò sinuosamente al suo collo e lo sfiorò con le dita.
Sorrise ingenuamente il piccolo Barletta, ma non sorrise più quando la presa si fece più forte.
Lentamente la sua pelle divenne cianotica, e gradualmente le forze sulle sue braccia sparirono, per poi crollare lungo i fianchi.


L'indomani c'era pioggia a catinelle, ma ciò non fermò il piano di Don Vito Leone. Alle 7 in punto, lui e i suoi uomini erano già lì.
E fu allora che scese Eddard, accompagnato da niente di meno che Don Roberto in persona.
Aprirono il fuoco, e i corpi vennero crivellati dai fucili a pompa delle forze nemiche.
La pioggia faceva un rumore infernale, ma nonostante ciò, il rumore incessante e metallico dei proiettili si sentiva bello e chiaro.
Nell'aria umida si liberava polvere da sparo mista ad acqua, e quell'odore fu l'ultimo che sentirono i due amici d'infanzia.
I loro corpi scivolarono a terra, abbandonandosi lungo l'automobile e lasciando sullo sportello chiuso copiose tracce di sangue.


Due calici brindarono, mentre gli occhi di Rosetta e Don Vito s'incrociarono con lo sguardo. Il Boss provò ad avvicinare le labbra a Rosetta, e saggiò per l'ultima volta quel dolce sapore. Poichè ormai era divenuto tutto buio.
L'intera casa di Don Vito Leone saltò in aria quel giorno, mentre Santino Barletta s'allontanava vendicando il suo sangue.
E da allora c'è solo un Boss in città.
















[1] Barletta = Baratheon
[2] Leone = Lannister
[3] Don Vito Leone = Tywin Lannister. Inizialmente avevo tradotto con Tito, ma avevo difficoltà a tradurre Tyrion, così ho deciso di fare la citazione palese e trovare una traduzione adatta con Vittorio per Tyrion. Non è lo stesso nome, ma resta comunque la stessa desinenza, che era l'intento principale di Martin.
[4] Rosetta = Roose
[5] Cesira = Cersei
[6] Giacomo Leone = Jaime Lannister
[7] Tirrello = Tyrell
[8] Lorenzo Tirrello = Loras Tyrell
[9] Il solista del mitra esiste realmente, è un famoso ladro italiano, che ha operato sia in Italia che Francia.
[10] Santino Barletta = Stannis Baratheon
[11] Rolando = Renly Baratheon


 
   
 
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