Serie TV > The Walking Dead
Ricorda la storia  |      
Autore: topazio    07/09/2020    1 recensioni
Era una notte silenziosa quella in cui Beth andò sulla torretta
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

First Touch


Giorno 83.

«Non c’è, Maggie, ti ho detto che non c’è!».

La voce di Beth Greene risultò più alta del consentito in quel silenzio innaturale.

«Hai controllato in tasca? Nello zaino?» domandò Maggie.

«Sì, e ti ho detto che non c’è» le rispose Beth.

«Che succede?» domandò Rick, preoccupato, avvicinandosi insieme ad Hershel alle sorelle Greene.

«Niente» si affrettò a dire Maggie, sapendo di aver attirato su di sé, l’attenzione di tutti. «Ha perso la collana di mamma» sussurrò poi al padre.

«Oh, Bethy» sospirò il vecchio.

«Quale collana?» domandò ancora Rick, a nessuno in particolare.

«L’ultimo regalo di mia madre, per i miei sedici anni. Non l’ho mai tolta, e non c’è più» spiegò velocemente Beth. «Non l’ho persa Maggie» puntualizzò. «Deve essersi spezzata la catena la scorsa notte.» Si sentì una sciocca. Erano morte molte persone, non voleva che Rick pensasse che quella collana fosse l’unica cosa di cui si interessava.

«Non possiamo tornare a prenderla» le disse Rick, scusandosi.

«Lo so» si affrettò a dire la ragazza, accennando un sorriso. «Non importa, dovevo stare più attenta.»

Rick annuì prima di allontanarsi e tornare verso Carl. Beth guardò il padre.

«Mi dispiace papà, era l’ultimo regalo di mamma. Non me ne sono accorta» sussurrò la ragazza.

«Lo so, tesoro» le sussurrò l’uomo, carezzandole i capelli. Poi tornò verso il fuoco che avevano acceso al centro del piccolo agglomerato di mura in cui si erano rifugiati. Beth rimase lì ferma a guardare Maggie che tornava verso Glenn.

«Hai idea di dove potresti averla persa?»

Quella domanda arrivò così sorpresa che Beth impiegò un momento più del normale per rispondere. Beth guardò l’uomo accanto a lei, intento a stringere una balestra.

«Non farlo» gli rispose, ma lo disse con un tono di voce molto simile a una supplica. «Non tornare a cercarla.»

Daryl si accigliò, guardandola. «Credevo ci tenessi» disse, quasi accusandola. Beth si voltò del tutto verso l’uomo, rendendosi conto di non aver mai davvero parlato con lui prima di quel momento.

«È così» confermò, in un sussurro. Ricordava molto bene quando sua madre glielo aveva regalato. Il suo ultimo regalo. Pensare a lei faceva così tanto male. «Ma tengo di più al fatto che tu non ti faccia male.» Beth vide Daryl irrigidirsi, come se la ragazza avesse detto qualcosa di molto strano. «In fondo, è solo una collana. Riaverla non mi riporterà mia madre.»

Si guardarono per un momento. Poi l’uomo annuì e fece per allontanarsi. Beth si mosse veloce, e posò un mano sul suo braccio, per fermarlo. Daryl si voltò verso di lei, velocemente.

«Grazie, Daryl» gli sussurrò, senza lasciarlo andare.

«Non ho fatto niente» le rispose, in modo un po’ brusco.

«Sì, invece» asserì la ragazza, lasciandolo andare e tornando verso suo padre.

Rick li aveva riuniti tutti attorno a un fuoco scoppiettante. Non avevano nulla con solo, se non le poche cose che avevano addosso. La fattoria, la loro casa, il loro rifugio era perduto. E ora non sapeva cosa ne sarebbe stato di tutti loro.

Giorno 471, sera.

Sentì la porta cigolare in fondo alle scale. Daryl si voltò, chiedendosi chi si potesse avventurare sulla torre a quell’ora. Non era tardi, ma solitamente la prigione profondava nel silenzio più totale al calare del sole. Sperò non si trattasse di Maggie e Glenn, in piena frenesia da matrimonio. Rimase piuttosto stupito quando vide spuntare Beth Greene dalle scale.

Di sicuro stava cercando Maggie, e credeva di trovarla sulla torre di guardia. Entrando Beth gli sorrise.

«Ciao» gli disse.

C’era Judith con lei. Daryl intuì che probabilmente stava facendo fare una giro alla neonata nel tentativo di farla addormentare, poi si rese conto di non aver risposto al saluto, ma ormai era passato qualche istante e sembrava stupido dirle qualcosa così in ritardo. Beth sembrò non farsi caso.

«Notte tranquilla?» gli domandò, scrutando il panorama oltre il vetro. Si riuscivano a intravedere diversi vaganti sparsi lungo la recenzione, illuminati dai pochi fari accesi. Daryl mormorò un cenno d’assenso, scrutando la ragazza con la coda dell’occhio.

Non era per niente a suo agio con lei. Non le aveva quasi mai parlato, non da soli. C’era anche Judith, ma non poteva definirla di grande aiuto in quella strana situazione. Sentiva come se ci fosse qualcosa di estremamente sbagliato nel ritrovarsi da solo, di notte, insieme a Beth Greene. Come se fosse qualcosa di proibito.

Anche Rick rimaneva spesso da solo con lei, ma era diverso. Riguardava Judith. Lui e Beth invece non potevano avere alcun motivo sentato per ritrovarsi insieme. Se qualcuno li avesse visti? Se Hershel l’avesse saputo, cosa avrebbe pensato di lui? O Rick? Gli avrebbero creduto se avesse detto loro che erano lì per caso?

Cosa ci faceva lì? Poi un sospetto gli attraversò la mente.

«Posso chiederti una cosa?» esordì la ragazza all’improvviso, voltandosi verso Daryl. Lui annuì appena. Beth posò Judith sull’ampio tavolo della torretta e la bambina si limitò a scrutare la ragazza ed ad afferrarle un dito.

«Hai dato tu questa a Zach?» domandò la ragazza, ignorando i tentativi di Judith di attirare la sua attenzione. Daryl guardò Beth e la mano libera che lei tendeva verso di lui. Sul palmo era posata una catenina.

Era stato uno sciocco. Aveva creduto che Zach potesse convincerla di aver trovato quella collana in giro, di poterle far credere che fosse solo un caso il fatto che fosse identica al ciondolo che aveva perso tanto tempo prima.

«Ha detto di averla trovata in giro» continuò la ragazza, visto il prolungarsi del silenzio tra loro. «Ma è mia. È quella che ho perso alla fattoria.»

«Esistono migliana di collane così» provò a giustificarsi Daryl. Beth sorrise. Si alluntanò da Judith e fece un passo verso l’uomo, rigurò il cioncolo e glielo avvicinò al viso.

«Quante migliaia di quelle collane hanno incise sopra le mie iniziali?»

La luce fioca della stanza non impedì a Daryl di leggere le lettere E. A. G. un po’ sbiadite e consumate, ma ancora leggibili. Si scrutarono in silenzio. Non c’era alcuna ombra di accusa nella voce della ragazza. Per un momento Daryl aveva pensato che avrebbe dato di matto nel sapere che lui aveva consegnato la collana a Zach, perché gliela desse come regalo di compleanno.

Nessuno di loro aveva idea di che giorno fosse, ma Maggie aveva deciso che dovevano festeggiare comunque. E più o meno era quel periodo dell’anno, andavano verso la fine dell’estate, e quella stessa sera avevano arrangiato una sorta di piccolo festeggiamento per Beth. Niente torta, palloncini o regali. Voleva solo la sua famiglia riunita attorno allo stesso tavolo, a mangiare.

Daryl aveva tentato di defilarsi. Non era uno da compleanni. Per di più Beth Greene aveva chiaramente detto di volere solo la sua famiglia a quel tavolo. Il che non includeva altri che Hershel, Maggie e Glenn. Forse anche Rick e Carl e Zach.

Guarda che vuole tutti. Lo aveva rimproverato Rick, solo qualche ora prima. Intende anche te.

Ne dubito.

No, ha detto esplicitamente che intende anche te.

Non voleva farlo, ovvimanente. Non voleva ritrovarsi attorno a un tavolo a festeggiare i diciotto anni di una ragazza che conosceva appena. Gli sembrava qualcosa di estremamente sciocco e sentimentale. Invece, era stato stranamente piacevole. Se non fossero stati nella mensa di una prigione, si poteva anche pensare di ritrovarsi nella sala da pranzo della fattoria, in un caldo giorno d’estate.

L’aveva guardata un paio di volte, durante la cena. Sembrava serena e felice, ma ogni tanto, qualcosa sembrava incrinarsi. Come se un pensiero triste avesse attraversato la mente di Beth Greene. Come se all’improvviso si rendesse conto che le mancava qualcosa, che quella festa non si teneva a casa sua , ma un in una prigione e che non c’erano torta, palloncini o regali. Daryl all’improvviso si ritrovò a pensare che quella ragazza si meritasse una festa del genere. Nella sua casa, con la sua famiglia.

E si ritrovò a pensare anche che lei lo riteneva parte della famiglia. Daryl sapeva bene il tipo di legame che la legava a Rick e Carl. Aveva voluto tutti a festeggiare con lei. Carol, Michonne, Sasha, Tyreese e anche lui. Per un momento Daryl aveva creduto che Beth lo avesse fatto per non farlo sentire escluso, ma poi aveva ripensato a ciò che gli aveva detto Rick. Ha detto escplicitamente che intende anche te. Per qualche strano motivo, lei lo voleva lì.

Così prima di ritirarsi era sgattaiolato nella sua cella a recuperare quel ciondolo che aveva ritrovato settimane prima. Aveva sostituito la catena, rotta, inutilizzabile. E l’aveva dato a Zach. Era sulla torre da meno di un’ora. E la festa doveva essere andata avanti ancora un po’, dopo che se n’era andato. Quanto ci aveva messo Beth Greene a capire che quella collana non era affatto un regalo di Zach? Meno di un minuto forse. Appena si era accorta che quello era proprio il ciondolo di sua madre, doveva aver fatto in fretta a capire la verità.

Daryl era rimasto zitto, davanti all’evidenza del fatto che Zach non poteva certo essere andato in giro per lo stato della Georgia, essere arrivato per caso alla fattoria e aver trovato per caso la collana di Beth. Era una coincidenza troppo poco credibile.

«Quando sei tornato alla fattoria?» gli domandò la ragazza, facendo un passo indietro, verso Judith, che li guardava. Questa volta Daryl si ritrovò costretto a rispondere.

«Settimane fa» disse. «Passavo di lì.»

Era vero, stava cercando il Governatore, quando si era reso conto di quanto fosse vicino alla fattoria Greene. Si era avvicinato con cautela, silenziosamente. Rivedere quella casa aveva scatenato in lui un misto di ricordi. Aveva scrutato da lontano le tombe di Sophia, Dale e Otis. Accanto a quelle della madre e del fratello di Beth. Sembrava passata un’eternità da quando avevano lasciato quel posto.

«Oh» esalò lei, in un sussurrò. Beth attese un secondo prima di parlare. «Credi che...?»

«No» la interruppe Daryl. Intuendo la sua domanda. «È ancora piena di vaganti. Non è sicuro come qui.»

La guardò abbassare lo sguardo, e stringere la catenina nella mano. Daryl poteva solo immaginare la nostralgia che provava verso la sua casa. Judith allungò la mano verso Beth, afferrandole un dito.

«Lo so, è sciocco pensare di poter tornare lì un giorno» confessò lei. «È solo che mi manca. Speravo che tutti noi saremmo rimasti lì per sempre.»

Tutti noi. La consapevolezza che quella ragazza includesse ancora una volta lui, Carol, Rick e Carl in quel nucleo che lei chiamava famiglia, lo colpì nuovamente.

«Già mi immagginavo le cene tutti riuniti attorno al tavolo, con il camino acceso» continuò lei, guardandolo dritto negli occhi, con un leggero velo di lacrime.

«Saremmo stati un po’ stretti» si costrinse a dire lui. Non voleva che lei piangesse, lo avrebbe messo solo più a disagio. Sorprendentemente Beth sorrise.

«Ma saremmo stati a casa.»

Si scrutarono per un momento, in un silenzio rotto solo dai vagiti di Judith, che tentava invano di attirare l’attenzione. In un moto di stizza allungò una manina e afferrò l’orlo della camicia di Daryl. l’uomo guardò verso la bambina e le carezzò la testa.

«Imparerò a chiamare casa anche questo posto» continuò Beth, e Daryl le fu grato che avesse interrotto quel silenzio. «Abbiamo mura, acqua e cibo... In fondo, l’unica casa che voglio è quella in cui ci siamo tutti noi.»

In quel momento Judith lasciò andare la camicia di Daryl e gli afferrò l’indice della mano sinistra. Prese ad agitare le manine finchè le dita di Beth e Daryl non si toccarono. L’uomo fece per scostarsi e allontanarsi, ma poi vide la ragazza sorridere verso la bambina. Il gesto di Beth lo calmò.

«Ti ringrazio Daryl» disse all’improviso la ragazza, sollevando lo sguardo verso di lui. Non erano troppo vicini, naturalmente, ma per Daryl lo era più di quanto convenisse. Se fosse entrato in quel momento e avesse visto Beth insieme a Rick, non gli sarebbe sembrato strano affatto. Erano spesso insieme e soli. Ma se fosse entrato Rick e li avesse visti così, soli, di notte, vicini, cosa avrebbe pensato?

«Per cosa?» si sforzò di chiedere, scioccamente, con la gola secca.

Beth sorrise, ancora. «Questo» disse semplicemente, sollevando il ciondolo. Le loro dita ancora si sfioravano, Judith non sembrava intenzionata a lasciarla andare. «Quando è il tuo compleanno?»

«Che importa? Non sappiamo nemmeno che giorno è oggi» rispose, forse più bruscamente di quanto fosse lecito.

«Giusto» la sentì mormorare, abbassando lo sguardo. Poi sciolse la stretta di Judith e sollevò la bambina. «È ora di andare a nanna» mormorò verso la neonata. Daryl sentì all’improvviso l’impulso di dover dire qualcosa. Forse era stato troppo brusco con Beth, e lei era venuta lì solo per ringraziarlo. La osservò muoversi con Judith in braccio, la bambina che lo guardava.

«Sta crescendo bene» disse, all’improvviso. Beth si voltò, con un sorriso sul volto.

«È una brava bambina» mormorò, allontanandola da sé solo per poterla guardare.

«Tu sei... brava con lei» si sforzò di aggiungere mentre la ragazza si voltava verso di lui.

«Ognuno di noi ha un compito» Beth carezzò il capo della neonata. «Questo me lo hai dato tu. Prima... non facevo niente di davvero utile.»

Quelle parole lo colpirono. Daryl ricordò chiaramente il giorno della morte di Lori. Il dolore di Rick e Carl. Lo shock di Maggie. Carol era scomparsa. C’era Glenn, c’era Hershel. Eppure quando era stato il momento di prendere il comando della situazione, Daryl l’aveva affidata a Beth. Le aveva affidato l’intera prigione in pratica. Una bambina appena nata, un ragazzino sconvolto e un uomo impazzito.

Si era presa cura di tutti loro, e continuava a farlo tutt’ora.

Daryl provò ad aprire la bocca, per dirle che non era vero, non era inutile prima di Judith, ma Beth non gliene lasciò il tempo. Gli sorrise e si voltò, andando verso le scale.

«Buonanotte, Daryl» gli disse, voltandosi appena, prima di iniziare a scendere i gradini. Solo un paio di rampe più in giù sentì Daryl risponderle.

La guardò uscire dalla torre e prendere a dirigersi verso il blocco C della prigione. Daryl la osservò attraversare il prato, e la seguì con lo sguardo fino al cortile interno, intenzionato ad assicurarsi che arrivasse all’interno senza problemi. Osservò una figura emergere da una scalinata che dava sul cortile. Per un momento pensò fosse Zach. Ma poi Daryl riconobbe la sagoma di Rick, che nell’oscurità della notte si sfilava la giacca per posarla sulle spalle nude di Beth Greene.

 

҉

 

Non so bene cosa sia questa cosa che è saltata fuori. So solo che fa parte di un progetto più grande – molto più grande. Una storia quasi interamente scritta, cui manca ancora un enorme pezzo, una storia che non vedrà la luce finchè non sarà completa. Ho un po’ questo pallino di tenere i conti dei giorni in TWD, cosa che in futuro intendo mantenere.

Questo capitolo dovrebbe stare in quella di storia, ma non c’è spazio, e così eccola qui, da sola, come se fosse un prologo di qualcosa che rimarrà nel mio PC ancora per un bel po’. Però avevo voglia di pubblicare – non lo facevo da un po’ e EFP mi mancava. Ma non sono mai troppo lontana.

Spero davvero che questa storiella vi sia piaciuta. Fatemi sapere,

Topazio.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: topazio