Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Midnight Sunflower    09/09/2020    1 recensioni
• Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Abbracci a cura de Il Giardino di Efp
• Manga!Verse | During Canon | Hint Ch. 91/119 | References to Canon | Headcanon | Implied Canonical Character Death
• Quattro drabble dedicate a Colt e Falco Grice, legate da un unico fil rouge tematico. Due fratelli. Quattro istantanee della loro vita. Quattro abbracci.
• Dal testo:
Non aver paura, fratellino. Gli cinse le spalle per avvicinarlo maggiormente a sé. Ti starò sempre accanto.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Colt Grice, Falco Grice
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi appartengono ad Hajime Isayama e a chiunque ne detenga i diritti legali, solo l’intreccio descritto rappresenta copyright dell’autrice. La storia non ha alcun fine lucrativo e nessun copyright si ritiene leso.

Nota: le drabble sono ambientate in tre anni diversi (842, 849 e 854) e raccontano quattro momenti della vita dei fratelli Grice. L'anno di nascita di Colt (832) e quello di Falco (842) sono miei headcanon basati sulle informazioni presenti nel manga e alcune ricerche fatte online.


Always and forever, no matter what


Perché i fratelli, queste creature che crescono
nel palmo della stessa mano, possono continuare
a volersi bene anche da grandi, ma viene il giorno
in cui ognuno di loro è chiamato dal proprio destino,
e lungo quel sentiero deve incamminarsi da solo.


Liberio, 842
Falco si dimenava nella culla – i pugnetti chiusi e il viso rigato dalle lacrime – ed emetteva gridolini striduli come un gattino in cerca di cibo.

Senza indugio, Colt lo sollevò con delicatezza – ricordandosi di reggere la testolina con una mano – e lo strinse al petto. I suoi genitori erano ancora in fabbrica e toccava a lui prendersi cura del piccolo di casa: lo avvolse nella copertina e seduto sulla sedia a dondolo, iniziò a cullarlo canticchiando una ninna nanna a mezza voce.

«Non piangere, fratellino.» Schioccò un bacio sulla guancia paffuta e profumata. «Ti starò sempre accanto.»

Falco si acquietò dopo pochi minuti e gli rivolse un dolce sorriso sdentato.


Liberio, 849
Un flebile sussurro giunse al suo orecchio, destandolo dallo stato di dormiveglia nel quale era caduto. Colt aprì prima un occhio, poi l’altro e si lasciò abbracciare dall’oscurità della stanza; impiegò qualche secondo per mettere a fuoco la minuta figura del fratello.

«Falco, che succede?»
«Fa freddo e ho avuto un incubo. Posso dormire con te?»
«Certo. Dai, vieni», e sollevò di poco le coperte per permettere a Falco di guizzar dentro, al calduccio. Questi si accoccolò, sbadigliando rumorosamente; aveva i piedi gelati e tremava come una foglia.

«Se ci sei tu, i demoni non fanno paura.»

«Fai bei sogni, fratellino.» Colt gli baciò la fronte. «Ti starò sempre accanto.»


Fort Slava, 854
Il campo di battaglia era un cimitero a cielo aperto.

Colt correva a perdifiato sotto micidialissimo fuoco nemico; le gambe dolevano, gli occhi bruciavano a causa della polvere sollevata dalle granate, però a lui non importava: voleva raggiungere suo fratello e portarlo in salvo da quell’inferno. A qualunque costo.

Falco giaceva di schiena, circondato dai corpi straziati dei commilitoni; era ferito, farfugliava frasi sconnesse, ma era vivo.Colt tirò un sospiro di sollievo e lo aiutò a mettersi seduto.

Resta sveglio, fratellino. Se lo caricò sulla schiena, il cuore in gola. Ti starò sempre accanto.

Falco si avvinghiò al suo collo e scattarono verso la trincea – così lontana, così vicina.


Shiganshina, 854
La Bestia cacciò un reboante urlo ferale.

Colt rivolse uno dei suoi ultimi pensieri a Zeke (il tanto ammirato mentore, il compagno d’armi di cui si era sempre fidato ciecamente): perché era rimasto sordo alle sue preghiere? Perché aveva scelto di sacrificare la vita di un bambino (la vita di Falco, maledizione!) senza un briciolo di umana esitazione?

Falco gli tempestava il petto di pugni per sgusciar via dalle sue braccia, ma Colt non aveva alcuna intenzione di fuggire.

Non aver paura, fratellino. Gli cinse le spalle per avvicinarlo maggiormente a sé. Ti starò sempre accanto.

L’abbraccio divenne rovente e la falce del Tristo Mietitore calò sulle loro teste.




Note a piè di storia
Prompt #64: stringere tra le braccia un bambino
Prompt #18: abbracciarsi per ripararsi dal freddo
Prompt #50: avvinghiarsi a qualcuno
Prompt #31: abbracciare la morte

1. Il titolo è un’espressione inglese utilizzata di solito per riferirsi ai legami d’affetto di tipo famigliare.
2. La citazione d’apertura è tratta dal romanzo Il matrimonio di mio fratello di Enrico Brizzi.
3. Nel mio headcanon i coniugi Grice lavorano come operai in una delle fabbriche marleyane riservate agli eldiani.


L’angolino della scribacchina

Questa è la mia prima fanfic nel fandom di Shingeki no Kyojin e confesso di essere un pelino in ansia per il debutto.

Non pensavo di esordire con una storia ambientata nell’universo canonico (conoscendomi, avrei scommesso su un AU scevro di angst e disgrazie varie), ma la scorsa settimana ho recuperato i volumi 30 e 31 del manga e dopo aver letto il capitolo 119 – e pianto come la Fontana di Trevi –, ho preso carta e penna e questa quadruple drabble si è praticamente scritta da sola.

Spero di aver reso giustizia a Colt e Falco, due personaggi che hanno conquistato un posticino nel mio cuore, e di avervi offerto una piacevole lettura.

Grazie per essere giunt* sin qui.

À bientôt!

Midnight Sunflower
   
 
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