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Autore: SweetPaperella    13/09/2020    3 recensioni
{CaptainSwan AU}
Storybrooke, anno 1800.
Emma Swan è una ventenne ribelle, vuole vivere di avventure, ma un errore fatale la costringe a rimanere nel suo paesino, con cinque sorelle, un figlio, una madre petulante e concentrata solo a far accasare le proprie figlie.
Killian Jones, trentenne, Conte e ufficiale di Marina, con un passato tormentato e una forte sete di vendetta.
Due destini che si incrociano, due anime tormentate, un passato doloroso mai lasciato del tutto alle spalle. Vendetta, odio, amore, amicizia e famiglia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tredici - Presentazioni ufficiali 



Emma’s POV 


Oggi io e la mia famiglia conosceremo Robert Gold. Ammetto che sono molto nervosa di questo incontro con il padre di Neal, ho provato a immaginarmelo ma non riesco proprio a rendermi conto di come possa essere. 
Mia madre ovviamente ha lustrato la nostra casa da cima a fondo, penso che non sia mai stata così pulita, ieri pomeriggio ha anche impedito a Henry di entrare con le scarpe sporche per evitare di dover passare lo straccio e ha voluto praticamente che lo spogliassi quasi davanti alla porta, togliendogli anche la maglia con cui ha giocato e mi ha imposto poi di pulire tutto il bagno. Sembra quasi che dobbiamo ricevere una persona importante. Ma è fatta così e ho cercato per una volta di farmi scivolare i suoi modi di fare, più che altro per non dover fare sempre polemica. 
Puntualissimi bussano alla nostra porta, mia madre ci fa mettere in fila come soldati, come fa sempre quando deve venire qualcuno di importante e io per questa volta sono davanti alla fila, vicino a lei. Di solito ci sta mia sorella Elsa, essendo la primogenita, ma stavolta il compito aspetta a me, visto che Mr Gold è qui per conoscermi. Sono io la futura sposa e sono talmente nervosa, che quasi mi pento di aver accettato la proposta di Neal, ora capisco perché ho sempre sostenuto di non volermi sposare per nessuna ragione al mondo. Quando ho accettato devo sicuramente aver bevuto senza rendermene conto, sennò non si spiega. 
Il primo ad entrare è Neal, il quale viene subito al mio fianco e mi bacia la mano. Ciò mi rassicura un pochino. 
Subito dopo a fare il suo ingresso è Mr Gold, saluta mia madre con un bacia mano, si presenta a mio padre molto gentilmente e poi si rivolge a me. 
«Tu devi essere Emma. Mio figlio mi aveva detto che fossi bella, ma senza dubbio lo sei ancora di più di persona» dice baciandomi la mano e io vorrei tanto ritirarla, perché non mi fa per niente una buona impressione, mi sa tanto di viscido, di presuntuoso e arrogante. Solo che non voglio avere un giudizio affrettato sul padre di Neal, quindi mi limito a sorridere, anche se è il sorriso più finto che io abbia mai fatto in vita mia. 
E poi si sposta a presentarsi alle mie sorelle. Infine, gli presento Henry, il quale è uscito dalla fila, sì mia madre ha avuto il coraggio di mettere anche lui in fila, per andare a salutare suo papà. Ma Gold non mi sembra che abbia accolto nostro figlio, con molto entusiasmo, al contrario mio è parso freddo nei suoi riguardi, nonostante Henry sia stato dolce e a modo, come il suo solito. 
Ci sediamo al tavolo da pranzo con il tè che mia mamma ha preparato, insieme a dei dolcetti che fa davvero benissimo e iniziamo a parlare del nostro futuro di coppia. 
«Penso che i ragazzi debbano sposarsi quanto prima, visto anche la presenza di Henry e che mio figlio si è comportato da vero cafone in passato, probabilmente anche per colpa mia che non l’ho istruito a comportarsi. Ma ora che ha finalmente messo la testa a posto e che ha deciso di assumersi le sue responsabilità, è giusto che questa unione avvenga il prima possibile. La signorina Swan è in età da marito dopo tutto no? E conviene con me che questo matrimonio è vantaggioso per lei»
Viscido. Viscido. Viscido. 
Cos’è mi ha preso per un affare? Mi fa sposare con suo figlio per cosa? Per non far parlare di noi? O perché sono una poveraccia in confronto a loro e quindi pensa che con ciò la mia famiglia stia bene economicamente? Forse tutte e due le cose. E poi se permette dobbiamo essere io e Neal a decidere quando sposarci, non lui. 
«Cos’è un affare? Non sono mica in vendita. Se io e Neal ci sposiamo è perché ci vogliamo bene. Non di certo perché è conveniente.» dico stizzita da quel suo modo di fare, molto probabilmente avrei dovuto mordermi la lingua e stare zitta, ma non ci sono riuscita. Non sono la bambolina di nessuno e prima impara a capirlo e meglio è. 
«Certo, parlavo di sentimenti io signorina Swan... Non di condizioni economiche, anche se deve ammettere che senza dubbio ne trarrebbe vantaggio da questa unione no?» Dice continuando a insinuare i vantaggi come se io fossi veramente una pedina e Neal quello che comanda in casa. Tipico di ogni uomo. Lui non fa eccezione. 
Mi volto verso di Neal per far sì che dica qualcosa, mi auguro che dica qualcosa a mio favore. 
«Papà! Smettila! Emma ha ragione. Ci sposiamo per amore. Sono innamorato di lei. Non trattarla come se fosse un affare. I sentimenti non sono affari.» lo rimbecca Neal. 
«Sono d’accordo con i ragazzi. Mia figlia non è oggetto. Ha diritto di parola e sinceramente non mi piace questo atteggiamento. Saremo anche meno ricchi di voi signor Gold, ma siamo gente onesta, lavoratori e non consideriamo il matrimonio un affare.» mi volto stupita verso il suono di quella voce. Mia madre. Ho visto mio padre seriamente arrabbiato e pronto a intervenire per fare nuovo quel Gold, ma non mi aspettavo che invece lo facesse mia madre. Da lei non me lo sarei mai aspettato che prendesse le mie difese. 
«Mia moglie mi ha tolto le parole di bocca. Non ho nulla in contrario a questa unione se i ragazzi si vogliono bene, ma non sono disposto a sentire che mia figlia dovrà essere trattata come un affare. In un matrimonio ci si rispetta reciprocamente e la donna conta come l’uomo. Spero che vostro figlio ciò lo sappia o si può scordare la mano di Emma.» dice ora mio padre deciso, guardando prima Mr Gold e poi verso Neal, facendo capire al più giovane di stare attento alle sue mosse, non ha ancora digerito come mi ha lasciato in passato, quindi stavolta penso proprio che seguirà ogni suo comportamento per capire se è davvero sincero nei miei riguardi. 
«Mi avete frainteso signori Swan. Non volevo mancare di rispetto alla vostra famiglia. Ovviamente sarebbe un matrimonio vantaggioso per entrambi. Ed Emma avrà diritto di parola, certamente. Il mio Neal è un gentiluomo, vero?» dice rivolto al figlio con quel suo tono smielato che inizia a darmi suoi nervi. Sembra così calmo, sicuro di sé e ciò mi irrita, non mi piace per niente. È tutto al contrario di Neal, il quale è dolce, sincero, onesto. Gold non sembra nemmeno suo padre. Ora capisco perché i due non sono in buoni rapporti. Neal mi ha accennato qualcosa.
«Papà! Emma non solo avrà diritto di parola, ma sarà libera di fare ciò che desidera. Vivere i suoi sogni e fare ciò che ama.» dice Neal prendendo la mia mano da sotto al tavolo per rassicurarmi, vede che sono molto tesa e sinceramente non sto facendo nemmeno nulla per nascondere il mio disappunto. 
«E saremo noi a decidere la data. Sarà dopo l’estate. Io sono stata invitata da una mia cara amica a Londra e partirò tra qualche giorno con Henry.» dico autoritaria. Non sarà certo lui a impedirmi di non partire, non lo permetterei ai miei genitori, figuriamoci a questo arrogante, prepotente riccone che si crede importante solo perché ha qualche soldo e proprietà. Neal poi, è d’accordo con me, ne abbiamo già parlato e questo solo conta.
«Voi siete molto... All’avanguardia e intraprendente signorina Swan, ma dovevo immaginarlo.» dice gentile, come se dovesse essere un complimento ma è tutto al contrario, ha l’aria di una provocazione bella e buona, visto che guarda in direzione di Henry alludendo a lui e quindi al mio passato con suo figlio. 
«E io naturalmente sono d’accordo con Emma. Ci sposeremo dopo l’estate e non ho nulla in contrario dal fatto che vado dalla sua amica per qualche giorno.» dice Neal, rivolto a suo padre e io gli sorrido.
«Almeno converrai con me figliolo, che in questi giorni prima che la signorina Swan parta, di iniziare ad organizzare qualcosa no?» dice Gold rivolto al figlio.
«Lo faremo, senza dubbio. Vero Neal?» dico io prontamente, é una decisione nostra come organizzare il matrimonio, non di certo sua. 
«Bene, io mi fermerò in città qualche giorno. Sarà mio onore avervi alla nostra tenuta per una cena.» Dice poi rivolto a mio padre, per invitare l’intera famiglia. Nonostante ho l’estrema certezza che non avrebbe voluto farlo. Lo fa solo per dovere e per mostrare una gentilezza che non possiede e sono altrettanto certa che hanno notato ciò anche i miei genitori, ma sono fin troppo educati per farglielo notare. Infatti, accettano l’invito mostrandosi cordiali e ben contenti. 
Il resto del tempo lo passiamo a pensare al matrimonio e dove celebrarlo. Solo quando Mr Gold decide che è giunto il momento di andare via, smettiamo di parlare di questo “affare” e ci conceda, a noi donne con un baciamano e a mio padre con un inchino. Henry invece, non lo degna di uno sguardo. Mio figlio per fortuna è impegnato a giocare per accorgersi di ciò. 
Si volta verso suo figlio per capire se ha intenzione di andare con lui, ma Neal scuote la testa e fa segno a suo padre di andare senza di lui, credo che voglia parlare con me. Ho visto il suo sguardo teso e nervoso per tutto il tempo della chiacchierata e immagino che voglia scusarsi per il suo comportamento. Anche se io so che Neal non è come lui. 
Usciamo in giardino con Henry per poter passeggiare insieme come facciamo spesso.
«Scusami per mio padre, Emma. Sono davvero mortificato per il suo comportamento» mi dice prendendomi la mano una volta che sia siamo soli e intrecciandola con la mia. 
«Neal... Non c’è bisogno di scusarti. Non sono arrabbiata con te, anzi al contrario, è stato bello che tu mi abbia difesa sai?» gli dico e ammetto che sia davvero così, è stato bello che ha preso le mie parti e abbia rimesso al suo posto il padre, mi fa capire che non è come lui, Neal mi rispetta davvero e non sono per lui solo un oggetto. Non lo sarò mai. Sarà un matrimonio vero, basato su dei sentimenti. Certo, in questo momento i suoi senza dubbio sono più forti dei miei, ma non sarà difficile innamorarmi di lui con il tempo, mi sta già dimostrando la sua bontà d’animo, il suo impegno, la sua dolcezza, la sua lealtà. E poi, il semplice fatto che non voglia escludermi dalla vita politica, dal prendere decisioni, mi fa capire che sì, ho buone possibilità di innamorarmi. Forse, forse un po’ inizio già a esserlo. 
«Ti ha dato della sgualdrina. Quando la colpa è solo mia... È mia se sei rimasta incinta.» e abbassa lo sguardo, sembra quasi che abbia gli occhi lucidi e sta in uno stato pietoso, non l’ho mai visto così sconvolto e triste. 
«Non è colpa tua! Lo abbiamo voluto entrambi... Certo non Henry, visto che è arrivato inaspettatamente... Ma abbiamo fatto quello sbaglio insieme. Comunque, alla fine da uno sbaglio è nato il nostro bambino. Guarda che bello che è? Alla fine insieme, qualcosa di buono siamo riusciti a farla no? E non sarà tuo padre a farmi cambiare idea sul matrimonio.» gli dico sincera stringendo di più la mano che ho ancora intrecciata nella sua. Solo quel punto Neal alza nuovamente lo sguardo verso di me e noto che ha gli occhi lucidi. 
«Ti amo, Emma» mi dice dolce e io non so che cosa rispondere, non so ancora se nutro questo sentimento così forte nei suoi riguardi e non so nemmeno se sono capace di dire quella parola, senza farmi prendere dal panico... Perciò, faccio l’unica cosa giusta da fare. Lo bacio, lo bacio prendendo il suo viso tra le mani e mettendoci tutta la mia forza e passione. Neal non sembra dispiaciuto dal mio gesto, al contrario, ricambia immediatamente il bacio andando a insinuare la sua lingua nella mia bocca e io gliela faccio trovare prontamente. 
A interrompere il nostro discorso è Henry, il quale vuole giocare un po’ con suo papà e con me. 
«Al nonno non piacciono i bimbi?» chiede Henry verso suo papà. A quanto pare ha capito più di quel che sembra e ha notato l’atteggiamento lontano e scostante di Gold. 
«Gli piacciono. Solo che non è abituato. Ma vedrai che con il tempo ti amerà, Henry. Anche perché non si può non amarti» dice Neal stringendolo a lui e Henry sembra rasserenarsi dalle parole di suo padre e ci strascina a giocare, dimenticandosi completamente di quel piccolo problema con il nonno. 
Io invece non lo dimentico e non so se sono pronta a una cena a casa Gold/Cassidy. E soprattutto, non voglio vedere Neal triste, so bene o male che i due non hanno mai avuto un rapporto, solo che vorrei capirne di più. So altrettanto bene, che quando Neal si sentirà di parlarmene lo farà. Io anche non ho ancora parlato con lui di mia madre e del nostro rapporto, non del tutto almeno e non ho ancora parlato con lui di Killian... Nonostante io sappia che Neal vorrebbe sapere... Ma credo che non sarò mai pronta. 
Rientriamo a casa non troppo tardi, Neal ci saluta prima di cena e io dopo aver fatto il bagno ad Henry, lo faccio mangiare e lo metto al letto. 
Quando è l’ora di coricarmi anche per me, mi infilo sotto le coperte e mi addormento immediatamente.
Ma nel cuore della notte, un incubo mi fa destare facendomi svegliare con il cuore a mille e il sudore che mi scende sulla fronte. 
Ho sognato di nuovo Killian, ma non è una novità questa e non è ciò che mi spaventa. Nel sogno c’era anche Gold con uno sguardo inquietante, cattivo. Killian però era riuscito a disarmarlo e a sua volta avevo negli occhi il sangue, esatto, i suoi occhi celesti erano iniettati di sangue, come se non desiderasse altro che uccidere quell’uomo... 
E non capisco perché faccio questi sogni assurdi. Sognare Killian non è una novità, ma non capisco come mai lo associo a Gold. Forse, semplicemente ho avuto una giornata faticosa e ho metabolizzato lo stress accumulato. Di certo, Gold non mi ha fatto una bella impressione e non ha fatto altro che aggiungere ulteriore stress. E poi diciamocelo, non ci stiamo per niente simpatici, probabilmente accetta questo matrimonio solo perché Neal nutre dei sentimenti per me o forse per Henry, visto che abbiamo un figlio o per interesse, anche se non so di che tipo... Forse tutti e tre i motivi. Non lo so. So solo che io e lui non andremo mai d’accordo. 
Provo a rimettermi giù, solo che non riesco a riprendere sonno, ogni volta che chiudo gli occhi mi rivedo Killian in quello stato pietoso e sinceramente, mi mette quasi paura. Più di sognare Gold. 
Così decido di alzarmi e prepararmi qualcosa di caldo. 
Non appena scendo in cucina trovo mio padre sveglio e me ne stupisco. 
«Che fai sveglio papà?» chiedo andandomi a sedere di fronte a lui dopo aver preso una tazza per metterci dentro la tisana che mio padre ha già preparato per lui, probabilmente con la speranza che gli concili il sonno. 
«Potrei farti la stessa domanda» mi dice a sua volta
«Incubi e non riuscivo più a prendere sonno, tu?»
«Incubi a mia volta. Ma ad occhi aperti. Visto che sei qui, te lo chiedo... Sei sicura che vuoi sposare quel Neal?» mi dice serio e intuisco che non riesce a dormire per ciò, sono io e il mio matrimonio con Neal che non riescono a farlo dormire e sicuramente anche il suocero che avrò.
«Si papà! Neal non è come suo padre, loro... Loro non hanno nemmeno un bel rapporto. Gold si comporta così anche con lui... È prepotente e si crede forte e potente, vuole incutere terrore. Ma Neal non è come lui, tiene davvero a me e anche a Henry. Con Henry è molto bravo e attento» gli dico per tranquillizzarlo, probabilmente teme che Neal possa farmi soffrire e considerarmi un oggetto una volta sposati. 
Annuisce, non so se sono riuscita a convincerlo, probabilmente no, vedo dal suo sguardo che è ancora molto titubante. 
«È che quel Gold proprio non mi piace. Non è solo il suo modo di fare, ha qualcosa... Qualcosa che a pelle non mi convince. Ma sarà solo istinto paterno e voglia di proteggerti.» dice prendendo la mia mano e accarezzandomi il palmo per rassicurarmi. 
«Voglio solo che tu sia felice e se lo sei, lo sono anch’io. Mi mancherai ora che vai da Regina. Anzi, mi mancherete, questa casa senza Henry non sarà la stessa» mi dice con un sorriso amaro e suppongo che pensi anche a quando sarò sposata con Neal. 
Gli sorriso a mia volta e stringo la sua mano. Rimaniamo così a sorseggiare la nostra tisana, senza renderci conto che è praticamente giorno. Ma è meraviglioso stare con mio padre e dedicarci momenti tra noi, questo fa solo capire quanto sia speciale il nostro rapporto.

La cena alla tenuta Cassidy è stata veramente insostenibile, ho rischiato più volte di rispondere male a Mr Gold e lo stesso ha fatto mio padre, in questo io e lui siamo molto simili e poi, è stata mia madre a trattenerlo per non fare una scenata. Lei è quella più diplomatica della famiglia, quella che riesce sempre a gestire queste situazioni. Senza dubbio anche lei non sopporta Gold, ma ha fatto di tutto per andare d’accordo con lui. Io sono il suo esatto opposto, non riesco ad andare d’accordo con una persona se mi sta antipatica.
Ma per fortuna è andato tutto per il meglio senza problemi di alcun genere e ora, io e Neal siamo fuori in giardino, mentre Henry è nella sua stanza, a goderci il fresco. È una bellissima serata e le stelle in cielo illuminano il patio per quanto splendono. Siamo in silenzio a goderci questa meravigliosa serata, che avrebbe potuto prendere una brutta piega, ma che non è stato così. E infatti, voglio solo lasciarmi scivolare addosso la serata e non pensarci più, anche perché Mr Gold ha dichiarato di avere degli affari da sbrigare e si è chiuso nella sua stanza al terzo piano e noi, possiamo godere del resto della serata da soli.
Rientriamo solamente quando inizia a fare più freddo e ci sediamo sul divano. 
«Mi mancherai lo sai? Anzi, mi mancherete. Sia tu che Henry. Non so come farò due settimane senza di voi» dice Neal guardandomi negli occhi. Si è già scusato mille volte per la cena, ancora una volta, ma io ho cercato di tranquillizzarlo in tutti i modi possibili. So benissimo che non è come suo padre. Me lo sta dimostrando in tutti i modi e penso che possiamo davvero diventare una vera famiglia. 
«Anche tu ci mancherai! Ma ti penseremo sempre, promesso e ti scrivo una lettera appena arrivo» dico accarezzando la sua guancia. Ha un buon profumo e sorrido a quel pensiero. Convincendomi ancora una volta di star facendo la scelta giusta. 
«Certo amore mio, devi scrivermi! Voglio sapere ogni cosa e soprattutto com’è stato rivedere la tua amica» mi dice ricambiando il mio sorriso e portando la mano tra i miei capelli, muovendola piano tra di essi. Lentamente poi si avvicina a me per baciarmi e io ricambio immediatamente quel contatto, quel passionale e dolce bacio. 
Ci ritroviamo così sdraiati sul divano, le mani di Neal ora si sono spostate sui miei fianchi e il bacio si sta facendo sempre più passionale, infuocato. Le nostre lingue lottano tra loro e mi rendo conto che forse non ci siamo mai baciati in questo modo, con questo fuoco, impeto. Ed è bello... Mi lascio andare un po’ di più, portando le mie mani sulla sua schiena e stringendolo forte a me. 
Sento l’eccitazione di Neal farsi sempre più forte nel momento in cui i nostri corpi aderiscono di più l’uno agli altri e avverto il suo desiderio di qualcosa di più. Le sue mani infatti si sono spostate verso il mio seno e sta scendendo verso il mio basso ventre. Mi piacciono quelle carezze, ma non voglio andare oltre... Non posso, qualcosa mi frena, non so nemmeno io cosa o forse sì... 
Non sono pronta a farlo con lui, non ancora. Non così presto. 
Lo fermo. Lo fermo proprio quando la sua mano è pronta ad alzare la mia gonna.
«Neal... Aspetta... No.» riesco solo a dire, ho provato qualcosa, ma non quello che avrei dovuto provare e me ne rendo conto solo adesso, adesso che lui ha spostato le sue mani dal mio corpo. Non è così che voglio farlo la prima volta, o meglio ancora una volta, visto che io e lui abbiamo già un figlio. Non voglio accelerare ancora i tempi e ritrovarmi abbandonata di nuovo e non è solo questo... Lo so bene. 
«Scusa Emma, hai ragione. Mi sono fatto prendere la mano.» mi dice tirandosi su dal divano e dandomi una mano anche a me per rimetterci seduti composti. 
«Voglio fare le cose come si deve. Stavolta ti chiedo di aspettare il matrimonio.» gli dico spontaneamente, per giustificare il mio rifiuto, ma sto mentendo a lui e a me stessa. 
«Certo amore mio, certo! È giusto e ti chiedo ancora scusa.» mi dice, baciandomi dolcemente le mie labbra. Per poi aiutarmi ad alzarmi del tutto dal divano per andare a dormire. Dormo anch’io lì, ma con Henry.
Mi accompagna fin davanti alla porta e mi dà poi un nuovo bacio per augurarmi buona notte e io mi chiudo in camera, mettendomi vicino a mio figlio. Sperando che i pensieri, e soprattutto due occhi celesti come il mare, non arrivino a tormentarmi. 
E che essi, non mi appaiano in sogno. 


Spazio autrice: Ciao a tutti, mi scuso per l'assenza, ma non riesco molto a scrivere ultimamente, ho tutte le idee in testa ma ho difficoltà a metterle per iscritto, comunque avevo già questo capitolo pronto, quindi ho deciso di metterlo, anche se io sto ancora scrivendo il successivo... Mi auguro che ora che torno a scrivere nel mio luogo preferito, ovvero in autobus, mi torni l'ispirazione. Ehehehe 
Intwnto godetevi questo, anche se probabilmente mi vorreste ancora una volta uccidere... Sono pronta. 
A prestissimo e buona domenica. 
   
 
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