Twins
 
Quando, a seguito di una delle prime visite durante la gravidanza, il Medimago l’aveva informata di aspettare due gemelli, Megara si era sentita invadere da sentimenti contrastanti.
Paura di non essere in grado di badare a due bambini da una parte, felicità dall’altra: lei aveva sempre avuto un legame molto speciale con sua sorella gemella Nemea, e l’idea che anche i suoi figli potessero sperimentare un rapporto simile, crescendo insieme a qualcuno che ti avrebbe conosciuto meglio di chiunque altro, la riempiva di gioia.
 
L’aveva comunicato ad Edward con un po’ di timore, preoccupata che il marito potesse non pensarla allo stesso modo, ma dopo un attimo di sconcerto il giocatore di Quidditch aveva sorriso, l’aveva abbracciata e aveva asserito che così si sarebbero costruiti una gran bella famiglia molto più rapidamente.
Poi era stata la volta di dirlo alla sua famiglia: Nemea si era alzata ed era corsa ad abbracciare la gemella, così simile e così diversa da lei, mentre suo nonno Laios si era limitato a sperare che non fossero due femmine.
Una volta andava bene, ma non era sicuro di riuscire a gestire altre due signorine in un colpo solo.
Sua madre le era sembrata felice per lei, forse rivivendo i primi anni del suo matrimonio. Megara l’aveva abbracciata, non riuscendo ancora a comprendere del tutto quello che aveva passato e stava ancora passando. Suo padre non era più peggiorato da quando vivevano con Laios, che si era preso cura di loro e della nuora, ma sua madre restava pur sempre una donna vedova, in pratica, anche se non agli occhi del mondo, e impossibilitata ad andare avanti e a rifarsi del tutto una vita visto che suo marito, di fatto, era ancora vivo e vicino a lei fisicamente, anche se psicologicamente del tutto assente.
Non aveva avuto il coraggio di andare da suo padre e condividere la notizia con lui: probabilmente non avrebbe dato segno di aver compreso le sue parole, e Megara non voleva turbare la felicità di quel momento.
Per una volta voleva solo godersela.
 
*
 

Richard e Leonard Parkinson
 

Le preghiere di Laios sembravano essere state esaudite: Megara aveva partorito due maschi.
Dal canto suo, la strega aveva attraversato un iniziale momento di smarrimento: forse lei avrebbe preferito avere almeno una femmina, dopotutto era cresciuta con solo una sorella e di maschi, lei, non ne sapeva poi molto.
Per fortuna c’era stato Edward che, come sempre, l’aveva rassicurata sostenendo che li avrebbe cresciuti di certo in modo fantastico, e che sarebbero stati dei bambini meravigliosi.
Li chiamarono Richard e Leonard e ben presto, in effetti, Megara scoprì di aver diviso il suo cuore in due parti dando alla luce quei bambini.
Li amava come non aveva mai amato nessuno, neanche Edward. Era un sentimento diverso, molto più profondo, viscerale.  Ora capiva, finalmente, di che cosa parlava sua madre.
Come tutte le mattine, quando si alzò per andare agli allenamenti Edward andò nella cameretta dei gemelli e uno alla volta li portò nella loro stanza, sistemandoli sul letto accanto alla madre addormentata.
Megara, così, si svegliava quasi sempre circondata dai suoi ometti, che la stringevano come dei piccoli di koala.
Erano biondi come il padre e avevano gli occhi azzurri. Anche Edward li aveva di quel colore, ma guardandoli Megara aveva sempre saputo, fin dal primo istante, che quegli occhi erano i suoi.
“Mamma, facciamo colazione?”
“Voglio biscotti!”
 
La strega sentì due manine sfiorarle il viso e sorrise ancor prima di aprire gli occhi, trovandosi davanti il visino pallido e rotondo, coperto da fili color grano e illuminato dai grandi occhi celesti, di Richard.
“Sì amore, certo. Dammi un bacio però, prima.”  Megara sorrise quando il bambino di due anni le strinse il collo con le braccia e le stampò un bacio sulla guancia e, subito dopo, la vocina di Leonard informò la madre che anche lui voleva darle un bacio.
“Adesso ve ne dà uno la mamma.”    Megara si mise a sedere sul materasso e strinse entrambi i gemelli con le braccia, dandogli un bacio sulla fronte ciascuno prima di alzarsi. Prese Richard in braccio e diede la mano a Leonard, entrambi in pigiama – uno bianco, l’altro blu –  e li condusse verso le scale per scendere e fare colazione insieme.
Megara Travers in Parkinson amava la sua famiglia d’origine, ma ancor di più amava quella che si era costruita.
Phineas Nigellus Black era morto da qualche anno, in caso contrario probabilmente sarebbe andata a ringraziarlo per aver organizzato l’evento sociale che le aveva dato modo di conoscere il suo futuro marito. Così come, alla vigilia delle sue nozze, aveva ringraziato suo nonno e sua sorella per averla costretta a prendervi parte: si era rivelata, tutto sommato, la decisione migliore che avesse mai preso.
 
 
 
 
 
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Angolo Autrice:
 
Mi scuso per la brevità della OS, ma avendo eliminato formalmente Edward non mi sembrava sensato e corretto dilungarmi troppo. Megara però è un personaggio dolcissimo e speciale, quindi spero davvero che tu abbia apprezzato, cara Em <3
Ho un milione di cose da scrivere, quindi a presto con le prossime pubblicazioni!
Signorina Granger