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Autore: Giadavnt    14/09/2020    1 recensioni
Piccola fanfiction senza tante pretese :)
Se qualcuno le avesse detto che un giorno si sarebbe trovata a cammirare in bilico su dei tetti per evitare di essere catturata da una folla inferocita, avrebbe risposto che, considerando le sue abitudini di vita, le possibilità che ciò accadesse erano cosi remote da poter essere considerate trascurabili.
[...]
Allucinazioni di torture o delle proprie paure.
Tra le tante cose, lei aveva visto di perdere proprio lui.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si era mai resa conto di come l'alba fosse così...veloce.
La grande palla di fuoco sembrava nascere dal mare e nel giro di poco abbandonava quella superficie, levandosi in cielo.

Probabilmente avrebbe passato il resto dei suoi giorni a pensare di non aver mai goduto pienamente di quella vista, perchè quel momento in cui ti ci perdevi durava sempre troppo poco.

Specialmente se subito dopo iniziavano a levarsi gli schiamazzi e le urla poco eleganti della ciurma.
Eppure quel giorno sembravano tardare.

Strano il tempo.
Un fattore così oggettivo e facile da misurare eppure anche così soggettivo e scombussolante.

Si levò sul gomito per affacciarsi meglio all'oblò, assicurandosi che fosse effettivamente passata l'alba. I dubbi sparirono quando sentì un peso al suo fianco.

Jack era ancora lì a dormire, di conseguenza nessuno aveva svegliato i marinai.  
Il pirata si mosse nel sonno, occupando ancora più spazio di quel letto.
Jane sbuffò divertita vedendolo accoccolarsi sul lato, stringendo una bottiglia di rum, ormai vuota.

Incredibile come anche nel sonno mantenesse salda la presa sul collo di vetro.

La sera precedente aveva passato più tempo del solito sulle carte, perchè la bussola, a detta di Jack, era rimasta ferma più del solito ad indicare una precisa rotta ed era fiducioso nel trovare la meta.

L'unico problema era che nella “presunta rotta” si estendava solo mare e mare ancora.

All'ennesimo ricalcolo della rotta e all'ennesimo crollo isterico del capitano, lo aveva preso sottobraccio e costretto a coricarsi. Per zittire le sue lamentale le era bastato mettergli in mano la medesima bottiglia di rum che ora stringeva.
Neanche fosse un neonato...

Ed ora eccola lì, stretta tra la parete della cabina e il corpo massiccio di Jack.
Si voltò completamente verso l'uomo profondamente addormentato, approfittandone per studiarlo meglio.
Il viso abbrondato, costellato di lentiggini, tipico di chi passa molto tempo al sole.
I baffi e la barba apparivano curati, nonostante tutto.
Il kohl nero, leggermente sfumato, evidenziava il taglio degli occhi.
Vari ciuffi di capelli, dal biondo al castano scuro, sfuggivano alla bandana ricadendogli sul viso.
...
Come diamine faceva ad avere 80 anni? 
Ok, non che apparisse come un ragazzino, però...

No, basta.
Scosse la testa per cacciare via quel pensiero che stava lentamente risalendo dal suo inconscio.
Senza successo.
La vocina nella sua testa apparì chiara come non lo era mai stata:
Come sarebbe stato?

Come sarebbe stato cosa?
Questo preferì non pensarlo esplicitamente o avrebbe anche potuto fare ciao definitivamente al suo equilibrio mentale.

-Quando hai finito di ammirarmi, avvisami.-

-EH? Da quanto sei sveglio? E non ti stavo “ammirando”.-

-Oh,eccolo! Sai, un po' mi mancava sentirmelo dire. -
Jack si tirò su, portandosi alle labbra la bottiglia per poi sbuffare scoprendola vuota. La lasciò scivolare sul pavimento.
-Anche se di solito lo dicevano con un tono ed uno scopo diverso...-

La ragazza avvampò. 
La stava forse paragonando a coloro con cui, in una notte, aveva diviso più che solo il letto?
Senza che potesse fermarla, la sua mano aveva già colpito la guancia di Jack, così forte da voltarlo di lato.

-Ecco, questo non mi mancava. E non sono sicuro essermelo meritato.-
Seguì un altro ceffone ben assestato.
-Ok, forse si.-

Assicuratosi che non arrivasse nient'altro, si voltò verso la ragazza.
Aveva le gote arrossate e una smorfia arrabbiata in volto.
L'avrebbe scambiata per una bambina se tutto il resto di lei non urlasse l'esatto contrario.

Perchè diamine era saltato un bottone a quella camicia?

-Jack, devo chiederti una cosa.-
Riportò lo sguardo sul suo volto, ora serio.
-Voglio tornare a casa.-
Il pirata di risposta, la guardò stranito.

-Sei sicura?-
-...Certo, si!-
-In effetti siamo parecchio lontani da Port Royal...-
-Per favore...ho bisogno di tornare a casa.- la ragazza gli aveva preso le mani nelle sue.
Erano un contrasto perfetto: le sue abbronzate, grandi e ricoperte di calli e tagli, quelle di Jane piccole e bianche, le unghie pulite e curate.

Perchè tutto ad un tratto si sentiva strano?
Era forse dispiacere?
Certo, Jane era insopportabile alcune volte ma in quel mese di viaggio insieme aveva imparato anche ad apprezzare alcune sue qualità.
Come la sua precisione dei calcoli che andavano spesso a correggere le linee tracciate sulle carte più a occhio che grazie ad altro, il suo avere sempre la risposta pronta, la capacità di adattarsi ed imparare in fretta nei momenti di bisogno.

Forse gli sarebbe anche mancato il suo “buongiorno” detto appena sveglia, quando gli capitava di trovarsi in cabina alle prime luci dell'alba, con la chioma scomposta ad incorniciarle il viso.
Non avrebbe più avuto qualcuno con cui rimanere a fissare il mare, di notte, anche in silenzio, solo col rumore delle onde in sottofondo.
  
-Beh, spero che questo sia ciò che tu desideri più al mondo.- si alzò dal letto, recuperando la bussola  dallo scrittoio poco distante e per poi porgerla alla rossa.

Lei la aprì, guardando prima l'ago roteare come impazzito per poi fermarsi, puntando verso una precisa direzione.
-Mettila vicino alle carte, segno la rotta.-

*

-Forse è meglio così, una donna a bordo porta sempre male.-

-Forse dovremo rivedere questa credenza.-
Gibbs lo guardò interrogativo.

-Pensa un po': le uniche volte in cui non ho avuto una donna a bordo sono stato lasciato su un'isola deserta, poi non ho trovato la Fonte della Giovinezza e non voglio neanche pensare a come ci fossimo ridotti anche a rapinare banche.-

Il Mastro parve pensarci su.
-In effetti...-

-Ma lei vuole tornare a casa.- bevve un lungo sorso di rum.
-E io non sono nessuno per negarglielo.-

-Da quando sei così arrendevole, Jack?-

-Non sono arrendevole.-
-Allora perchè stai bevendo più rum del solito e te ne stai steso qui senza far nulla?-

-E cosa dovrei fare?!-
Gibbs non rispose subito.

-Lo rimpiangerai tra qualche anno, come con la ragazza di Siviglia?-

-Io non ho rimpianto la ragazza di Siviglia. È stato solo...gradimento.-
Il più anziano roteò gli occhi.

-E anche ora è “gradimento”?-
Come diamine riusciva Gibbs a prendere il posto della sua coscienza?
Avrebbe dovuto ignorare anche lui d'ora in poi?

-Qualunque cosa sia...non credo sia importante.-
-Magari non avrò neanche abbastanza tempo per pentirmene.- sdrammatizzò poi, bevendo ancora.
Gibbs restò in silenzio, bevendo anche lui un sorso, incapace di ribattere al Capitano.

Per caso alzò lo sguardò verso la porta, notandola socchiusa. Non fu poi difficile notare il repentino movimento al di fuori della cabina.

-Spero solo tu sia l'unico a pentirtene.-

  
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