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Autore: inzaghina    15/09/2020    8 recensioni
Nell’esteso giardino di Villa Malfoy c'è un angolo segreto in cui Teddy e Victoire sono soliti passare il loro tempo — sin dall'infanzia. Questo luogo, simbolo dell'amore che lega Draco ad Astoria, farà da sfondo ad alcuni dei momenti più significativi nella vita di Teddy e Victoire, diventando il loro personalissimo Giardino Segreto.
[Storia partecipante al "il gioco della sigaretta (Lui e Lei contest)" indetto da GaiaBessie sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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[Storia partecipante al "il gioco della sigaretta (Lui e Lei contest)" indetto da GaiaBessie sul forum di EFP]



 
Il giardino segreto


 
 
 
Nell’angolo ovest dell’esteso giardino di Villa Malfoy, c’è un’area recintata da cespugli di ortensie bianche e azzurro polvere in cui il viola è il colore predominante e il profumo di lavanda permea l’aria della giornata estiva. Al centro di questa zona del giardino è posizionato un tavolo in marmo bianco attorniato da panche coordinate celato dal resto del parco da rigogliose piante di gelsomini. Alla luce del crepuscolo, Victoire è intenta a osservare le foto scattate durante l’estate per scegliere quelle da attaccare all’album posato davanti a lei — che la seguirà a Hogwarts per il successivo anno scolastico. 
 
Perso a osservare la luce del tramonto colorare di riflessi variopinti il giardino che li circonda e la figura di Victoire, Teddy si rende conto di non ricordare come fosse la sua vita prima che la ragazza ne facesse parte; chiunque potrebbe reputare tutto questo normale, considerando che sono cresciuti insieme e hanno solamente due anni di differenza. Eppure non si può ridurre tutto a una mera questione matematica. Teddy non ricorda la propria vita prima che Victoire ne facesse parte perché è stata lei a riempirla delle sfumature che colorano la sua quotidianità — e da ben prima che entrambi venissero a patti con il sentimento che li aveva da sempre legati indissolubilmente.
 
Victoire è il giallo vivo dei primi raggi di sole primaverili, agognati per tutto inverno; è il turchese intenso del cielo estivo privo di nuvole, quando lo stagno vicino alla Tana si trasforma nell’unico luogo di refrigerio; è il rosso delle fragole e delle ciliegie raccolte dagli alberi e mangiate fino a star male, piuttosto che portarle a nonna Molly per farle sfornare torte e fare marmellate. Teddy è invece l’arancio del tramonto, nel momento in cui le sue sfumature si scontrano con quelle violacee e blu; è il celeste dell’alba, nelle mattine primaverili in cui il parco di Hogwarts è una distesa di rugiada; è il rosso delle foglie d’autunno, miscelato all’ocra e all’amaranto.

Victoire è una forza della natura: è l’impetuosità del vento che gonfia le vele delle imbarcazioni durante le tempeste, è la rotta inaspettata che sei costretto a seguire sotto all’immensità del cielo illuminato fiocamente dalle stelle, è il brivido che provi prima di scoprire quale sia il gusto della gelatina di quel colore strano che Freddie¹ ti ha sfidato a provare. Teddy è una presenza costante e rassicurante: è la brezza leggera che ti guida in porto, è la placidità delle acque trasparenti della baia poco distante da Villa Conchiglia in cui entrambi hanno imparato a nuotare, è la dolcezza conosciuta della Cioccorana che scarti alla fine di una giornata stressante e gusti con calma davanti al camino della Sala Comune.

Raramente Victoire resta immobile a lungo, per questo motivo Teddy assapora la gioia di guardarla semplicemente — senza il bisogno di fare altro. Sente la necessità di imprimersi i dettagli del suo viso nella mente, conscio della separazione che incombe su di loro, grato che si tratti dell’ultimo anno di scuola per Victoire. Sa bene che Vicky ha una serie di foto per lui: immagini che serviranno a tenergli compagnia nei momenti di solitudine che lo aspettano nei mesi a venire, ma Teddy vuole ricordarla così, concentrata sugli scatti che hanno costituito la loro estate — preparandosi a ritrarla più tardi, con i colori a olio ricevuti per l’ultimo compleanno.
“Che c’è? Percepisco i pensieri che ti affollano la testa,” il tono di Victoire è divertito e Teddy ricambia il sorriso della ragazza.
“Nulla di che, sai che adoro guardarti...”
“Mhmm, sarebbe inquietante se solo non ti trovassi così irresistibile,” lo prende in giro la Grifondoro, strizzandogli l’occhio.
“Ripensavo al primo pomeriggio che abbiamo passato qui,” aggiunge il futuro Auror.
“Come mai te ne sei ricordato proprio ora? Sono passati anni...”
Teddy fa spallucce, mentre i suoi capelli virano dal castano chiaro così simile a quello di suo padre fino a prendere una leggera sfumatura turchese che è, da sempre, la preferita di Victoire. 
 
La celebrazione del venticinquesimo compleanno di Astoria Greengrass in Malfoy è l’occasione per i due giovani coniugi di presentare il loro primogenito — nato poche settimane prima. Teddy quel giorno è sveglio fin dall’alba, perché suo cugino Draco gli ha specificato di invitare chi voleva alla festa e lui ha scelto di portare con sé Victoire, che non ha mai visto la dimora dei Malfoy.
Qualche minuto prima delle due del pomeriggio, il bambino cammina irrequieto davanti al camino da cui deve emergere la sua migliore amica, impaziente di mostrarle il meraviglioso giardino che circonda l’enorme villa della famiglia Malfoy. Victoire, accompagnata dal padre, ha a malapena il tempo di salutare Andromeda prima che Teddy cominci a raccontarle degli innumerevoli fiori che Astoria coltiva nel giardino in cui il Metamorfomago adora giocare.
 
Dopo aver mangiato due porzioni di dolce, Teddy ottiene il permesso dei padroni di casa per mostrare il giardino a Victoire e afferra la mano della piccola Weasley per condurla nel regno di Astoria — che ha ereditato la passione per la floricultura dalla madre e ha ricreato la magia del giardino di casa Greengrass anche al Malfoy Manor. I due bambini camminano a lungo, spingendosi in aree mai perlustrate prima da Teddy, che accanto a Victoire si sente sempre più coraggioso rispetto a quando lei non è presente.
“Guarda, Teddy, laggiù c’è la lavanda come a casa dei nonni Delacour!”
Teddy sgrana gli occhi di fronte al tripudio di colori che si palesa davanti a loro: il viola e il blu sono decisamente dominanti, in tutte le loro sfumature; il bianco risalta tra le foglie verdi scure e il ronzio delle api crea il sottofondo perfetto per l’esplorazione del circondario.
“Mamma profuma sempre di lavanda,” confida la bambina, annusando i cespugli in fiore.
Alla menzione della madre di Victoire, lo sguardo di Teddy s’abbassa velocemente e un’espressione corrucciata fa capolino sul suo viso; si sforza di tornare all’espressione stupita di pochi attimi prima, ma non riesce a evitare che Victoire intercetti la malinconia nei suoi occhi.
“Scusami, Teddy,” mormora atterrita Victoire, allacciando le braccia ossute attorno al collo del bambino — i cui capelli sono diventati di uno spento grigio topo.
“Non fa nulla,” mormora in risposta Teddy, ricambiando l’abbraccio.
“Mamma dice sempre che devo pensare prima di parlare…”
“Mhmm,” Teddy non è sicuro di riuscire a risponderle senza scoppiare in lacrime, quindi rimane in silenzio.
Victoire s’infila una mano nella tasca dei pantaloncini di jeans e gli porge un’Ape Frizzola.
“Le mie preferite,” sussurra Teddy, stirando le labbra sottili in un lieve sorriso.
“Le ho portate apposta per te…”
“Grazie, Vicky,” balbetta il bambino, abbracciandola di nuovo. “A volte è così difficile essere l’unico senza una vera famiglia, c’è la nonna ovvio, ma non è lo stesso… Harry e Ginny sono sempre tanto gentili con me, ma ora che hanno avuto anche Albus non credo che potrò andare a trovarli così spesso,” confessa, scartando la caramella.
“E perché mai?”
“Beh, perché saranno occupati con due bambini piccoli, no?”
“Mamma e papà hanno continuato a occuparsi di me anche dopo la nascita di Domi e Louis… e ti assicuro che Domi sa essere una vera rompipluffe,” commenta Victoire.
“Beh, ma voi tre siete i loro veri figli… io invece no.”
“Ma zio Harry ti vuole bene come a un figlio, Teddy!” esclama risentita la bambina, fissandolo torva.
“Dici?” domanda Teddy, arrossendo sia in viso che tra i ciuffi disordinati dei suoi capelli.
“Certo che sì, sciocchino! Non sai quante volte ho sentito nonna Molly dire che Jamie è stato fortunato perché zio Harry e zia Ginny avevano già fatto pratica con te…”
“Davvero?” gli occhi chiari di Teddy sono sgranati in un’espressione stupita, la caramella è dimenticata tra le sue dita appiccicose.
“Certo!”
“Non ci avevo pensato,” mormora quindi Teddy, “non glielo racconterai, vero?”
“Certo che no! Sarà il nostro segreto,” ribatte Victoire, strizzandogli l’occhio e trascinandolo sulla panchina in marmo poco distante da lì per offrirgli un’altra Ape Frizzola, visto le condizioni della precedente.
 
“Ma allora è qui che vi siete nascosti... avete trovato il mio giardino segreto?”
I due bambini stanno ridacchiando sommessamente, godendosi la sensazione così simile a quella di volare che le caramelle hanno provocato in loro, e si voltano verso una divertita Astoria — raggiante nel vestito verde scuro che indossa per l’occasione.
“Un giardino segreto?” si anima subito Victoire.
“Sì, come nel mio libro babbano preferito,” spiega la padrona di casa, prendendo posto accanto a loro, “Draco fu stupito di scoprire che eravamo io e mia madre a occuparci del giardino di casa nostra e quando siamo venuti a vivere insieme qui mi ha dato carta bianca per rinnovare il giardino del Manor e trasformarlo come più preferivo.”
“È meraviglioso,” dichiara Teddy.
Victoire al suo fianco annuisce con vigore.
“Vi ringrazio,” sorride Astoria, arruffando i capelli di Teddy, “questo in cui vi trovate è il mio angolo preferito e, infatti, per il nostro primo anniversario di matrimonio Draco mi ha sorpreso facendo installare questo tavolo con le panche in modo che potessi sedermi qui a leggere, o semplicemente a godermi il panorama…”
“Che regalo stupendo,” mormora Victoire estasiata.
“Facciamo così… visto che vi piace così tanto, direi che noi tre lo possiamo condividere, che ne pensate?” propose Astoria in tono cospiratorio.
“Sarebbe meraviglioso!” ribattè Teddy.
“Quindi significa che potrò tornare a trovarvi?” chiese invece Victoire.
“Ma certo, ogni amico di Teddy è ben accetto al Manor.”
 
“Se ci ripenso mi sembra assurdo che tu potessi credere che zio Harry non ti volesse bene come a Jamie e Al…”
“Beh, avevo otto anni ed ero l’unico bambino che non viveva con i propri genitori.”
“Ma adesso ti è chiaro il concetto che sei un membro onorario del clan Potter-Weasley, vero?”
Teddy annuisce, passandosi una mano tra i capelli in una maniera terribilmente simile a quella del suo padrino.
“Direi che è lampante, sì,” la rassicura quindi.
“Bene, anche perché, dopo i recenti sviluppi, direi che il tuo legame con i Weasley è ancora più radicato di quanto non fosse prima.”
“Alludi forse a quanto è successo qui qualche settimana fa?” celia l’ex Tassorosso, sfiorandole la punta del naso con un bacio.
 
L’appuntamento per la festa di compleanno di Astoria è ormai diventato una consuetudine annuale per Teddy e Victoire e, ancora una volta, il ragazzo si ritrova sveglio all’alba preda dell’irrequietudine e dell’ansia all’idea di rivedere quella che per anni ha considerato semplicemente la sua migliore amica.
 
Nel pomeriggio estivo, proprio come in quello vissuto anni prima, i due ragazzi si spingono nel remoto angolo del giardino che Astoria li aveva invitati a condividere con lei, decisi a raccontarsi quanto accaduto nelle due settimane di separazione in cui Victoire era dai nonni Delacour e Teddy in Cornovaglia con i Malfoy.
Vicky ha appena finito di farlo ridere con un resoconto dettagliato su come Louis sia riuscito a evitare una punizione e a far ricadere la colpa di una sua marachella sul cugino Raphael, sfruttando l’innato fascino Veela che accomuna i tre fratelli Weasley-Delacour, quando Teddy si ricorda pel piccolo pacchetto incartato che brama di consegnarle.
“Ho un regalo per te,” annuncia quindi, sfilando il pacchetto dalla propria tasca.
“Anch’io!” esclama lei in risposta, porgendogli una minuscola scatola verde menta, “me lo sono fatto rimpicciolire da mamma.”
Sotto lo sguardo eccitato di Victoire, Teddy mormora l’incanto per far tornare il contenitore a grandezza naturale, ammirando l’intricato disegno che adorna la superficie lucida; sotto uno strato di velina candida scorge dei pasticcini in svariati colori pastello dall’aria invitante.
“Sono macarons,” spiega Victoire, “quei pasticcini francesi buonissimi di cui ti avevo parlato; questi rosa sono al lampone e sono i miei preferiti…”
“Grazie, Vic,” Teddy l’abbraccia frettolosamente, inalando il profumo di vaniglia dei suoi capelli e solleticandole il collo con l’accenno di barba che si è lasciato crescere.
“Ora è il mio turno!” esclama la Grifondoro, mentre Teddy morde il pasticcino al lampone.
Scarta con entusiasmo l’incarto lilla che Teddy le ha porto pochi minuti prima e trova una scatolina dello stesso colore all’interno della quale è posata una fine catenina d’argento con un ciondolo di turchese che riporta una runa che Victoire conosce bene.
“Quando ho visto il ciondolo con la runa Othala² mi sei subito venuta in mente,” mormora Teddy, mentre la ragazza ricalca l’incisione con l’indice, “in questo modo sarà un po’ come se venissi a Hogwarts con te e ti fossi accanto per il tuo ultimo anno…”
“La adoro, Teddy,” sussurra Victoire, sentendo gli occhi inumidirsi.
“Hey, perché piangi?”
“È solo che mi hai ricordato che tra poco partirò per il mio ultimo anno e tu non ci sarai…”
“L’anno scorso sei sopravvissuta,” le rammenta il ragazzo, pizzicandole la guancia.
“L’anno scorso era diverso,” borbotta Victoire.
“E perché mai?” insiste Teddy, incrociando le iridi cerulee della ragazza e sostenendone lo sguardo.
“Beh, perché non mi sentivo così…”
“Così… come?”
“Porco Salazar, Teddy! E dire che sei una delle persone più intelligenti che conosco…” si lamenta Victoire, reprimendo uno sbuffo. La convinzione che il suo sentimento possa essere ricambiando sta scemando di secondo in secondo, eppure non le avrebbe fatto un regalo così speciale se non provasse qualcosa per lei, no? ‘Oh, al diavolo!’ pensa tra sé e sé, prima di arpionarlo per la maglietta delle Sorelle Stravagarie e posare le proprie labbra su quelle dell’amico che conosce da tutta la vita. Teddy rimane interdetto per un secondo, o forse due, poi però ricambia con ardore il bacio di Victoire, schiudendo la bocca e lasciando che la propria lingua esplori famelica quella della ragazza. Victoire sa del cioccolato e del cocco della torta che hanno mangiato prima di venire a sedersi qui, ma ha anche un sapore innegabilmente suo, che Teddy non ha mai gustato prima; la bocca di Teddy invece ha lo stesso gusto del macaron preferito di Victoire — quello che ha assaporato pochi attimi prima. Ciò che più stupisce i due ragazzi però, è la sensazione provocata da quello che, per nessuno dei due, è il primo bacio: Victoire è pervasa dalla stessa sensazione che prova volando e Teddy è attraversato da brividi di piacere che non lo hanno mai sconvolto prima. Continuano a baciarsi senza interrompere il contatto, timorosi del confronto che li attende, ma quando la necessità di ossigeno si fa pressante Teddy libera le labbra di Victoire e posa la fronte su quella di lei — nel vano tentativo di riprendere fiato.
“Wow,” sussurra contro le labbra arrossate della ragazza.
“Già,” concorda lei, scoccandogli un’occhiata impudente, “se avessi saputo che baciavi in questo modo non avrei tergiversato oltre...” per anni ha faticato a comprendere le proprie compagne quando le raccontavano di sentire le farfalle nello stomaco; per anni ha soffocato i propri sentimenti intimorita all’idea di compromettere la sua amicizia più importante, ignorando che Teddy ricambiasse i suoi sentimenti.
“Avevo paura di rovinare la nostra amicizia,” confessa Teddy, sfiorandole nuovamente le labbra in un bacio lento e sensuale.
“Era lo stesso timore che avevo io,” ribatte Victoire, intrappolando il labbro inferiore tra i denti e scuotendo la testa.
“Cosa ti ha spinta a provarci?”
“Il mio coraggio Grifondoro? Se avessi aspettato te saremmo invecchiati entrambi…”
“Credevo che regalandoti un ciondolo di turchese avresti capito; secondo gli antichi simboleggia l’amore sereno e l’unità familiare,” ribatte Teddy, indicando la collanina che giace tra di loro.
“Teddy, cosa ti ha fatto credere che io sia a conoscenza del significato segreto delle diverse pietre preziose?” sorride Victoire, aggrottando le sopracciglia.
“Non lo so,” ammette il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli, “mi sembrava un modo carino per confessarti ciò che provavo…”
“E lo è, solo avrei desiderato che fossi un pochino più diretto, ecco!”
“Diretto tipo così?” le domanda, prima di annullare la distanza che li separa e posare nuovamente la bocca su quella di Victoire, rendendosi conto che non si stancherà mai del sapore delle sue labbra, del profumo dei suoi capelli e della sensazione del corpo della ragazza premuto contro il suo.
 
“Non voglio pensare che tra pochi giorni saremo costretti a separarci,” borbotta infastidita Victoire, stringendo una foto di loro due sdraiati sul bagnasciuga della spiaggia di Villa Conchiglia.
“Verrò a trovarti a ogni weekend di Hogsmeade,” promette Teddy.
“Ma così tutti sapranno di noi…”
“E non vuoi che sia così?” le domanda l’ex Tassorosso, incapace di nascondere il tono ferito.
“Certo che lo voglio, lo urlerei dalla cima della Torre di Astronomia, solo che ci tengo che questa storia sia solo nostra, capisci? Che nessuno interferisca e possa rovinare le cose: sto vivendo un sogno e ho così tanta paura di svegliarmi…”
“Non è un sogno, Vic, è la realtà, una realtà tutta nostra da vivere insieme,” mormora Teddy, sfiorandole i capelli con un bacio.
“Nella mia famiglia non esistono segreti,” gli rammenta la ragazza.
“Lo so e mi va benissimo così.”
“È solo che ci sono dei dettagli che voglio tenere per me, per noi…”
“E nessuno ti impedisce di farlo, Vic, verranno a chiederti del nostro amore, anche perché così tante persone erano convinte che intrattenessimo una relazione segreta già da anni, ma tu sarai libera di raccontare loro tutto quanto, o solo quello che vuoi, ma anche nulla se preferisci.”
“Davvero c’è gente che credeva che stessimo insieme già da anni?”
“Mhmm, mhmm… non che me ne importi nulla, magari sono riuscito a tenere lontano da te qualche malintenzionato,” ridacchia Teddy.
Victoire lo colpisce con un pugno leggero, sfiorando il ciondolo che non ha più tolto dal momento in cui Teddy lo ha allacciato attorno al suo collo.


 
*
 

Nel silenzio della notte, i pensieri di Victoire sono tutti per la giornata appena conclusa: i momenti condivisi con Teddy sono ancora vividi nella sua memoria, così come la promessa del ragazzo di andare a trovarla durante ogni weekend a Hogsmeade. Si sente ancora elettrizzata rammentando il sapore delle labbra di Teddy e il modo in cui aderiscono perfettamente alle sue; l’idea di separarsi continua ad atterrirla e a impedirle di prender sonno. Il rumore di un sassolino che colpisce la finestra della sua camera la porta subito ad alzarsi dal letto per affacciarsi e trovarsi faccia a faccia con l’oggetto dei suoi pensieri — a cavallo della sua scopa.
“Che ci fai qui?” gli domanda, lasciandolo entrare nella stanza.
“Non riuscivo a dormire e ho pensato che potevamo fare un bagno notturno…”
“E come sapevi che nemmeno io dormivo?” lo incalza Victoire, inarcando un sopracciglio.
“Intuito da futuro Auror…”
La ragazza ride sommessamente, per non farsi sentire dal resto della famiglia, avvicinandosi all’armadio e aprendo un cassetto.
“Che fai?”
“Prendo un costume, non volevi fare il bagno?” lo rimbecca.
“Certo, ma pensavo che potessimo farlo senza costume, io non l’ho portato…”
“Mhmm, mi piace come ragioni, Teddy Lupin,” ribatte Victoire, trovando rifugio nel suo abbraccio.
“E a me piace tutto di te, Victoire Weasley,” dichiara, prima di baciarla con la luna come unica spettatrice.

 
 


¹ Trattasi ovviamente del figlio di George e Angelina, che io immagino degno successore dei gemelli Weasley — insieme a James Sirius.
² Othala è la runa che runa indica la famiglia e la casa.
 

Nota dell’autrice:
Era da tantissimo tempo che desideravo scrivere di questi due personaggi e il contest indetto da Bessie me ne ha finalmente data l’occasione; mesi fa tra l’altro Rosmary mi aveva lasciato un prompt piuttosto generico da dedicare a una coppia della nuova generazione: “Verranno a chiederti del nostro amore” e anche    questo mi aveva subito fatto pensare a Teddy e Victoire.
Ho sempre immaginato Teddy e Victoire come una di quelle coppie solide e innamoratissime; una coppia che tutti sapevano che si sarebbe formata, nonostante entrambi per anni avessero insistito di essere solo amici. Tra i due è sicuramente Victoire quella coraggiosa, mentre Teddy ha ereditato la goffaggine di sua madre e la titubanza del padre, nonostante poi con gli anni migliorerà, spero che il loro primo bacio vi sia piaciuto e che l’intera storia sia risultata credibile. Sono convinta che dopo la fine della Seconda Guerra Magica Narcissa e Andromeda si siano ritrovate, dando così a Draco l’occasione di essere presente nella vita del figlio di una cugina che a stento aveva conosciuto; credo inoltre che, almeno in parte, Astoria sia stata la salvezza di Draco e gli ha dato la possibilità di vivere la quotidianità felice che le scelte del padre gli hanno strappato e che Scorpius invece ha avuto.
La panchina presente nell’angolo del giardino del Manor vuole essere una citazione dedicata a “Notting Hill” e alla panchina che Anna e Will scovano in quel meraviglioso giardino; l’idea che Astoria sia invece un’appassionata di fiori è un mio personalissimo headcanon già presente in un’altra storia dedicata a lei e Draco.
Qui di seguito vi riporto lo specchietto con i prompt del contest di Bessie:
Lui: Teddy Lupin
Lei: Victoire Weasley
Azione: Confidare un segreto
Quando: Nuova Generazione
Dove: Malfoy Manor
Come: Abbracciando qualcuno
I segreti confidati in realtà sono molteplici: c’è la sensazione di essere di troppo provata da Teddy, ma c’è anche il giardino che Astoria sceglie di condividere con i due bambini e, nel presente, c’è il sentimento che lega Teddy a Victoire, che i due desiderano custodire gelosamente tra loro.

 
   
 
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