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Autore: PGV 2    15/09/2020    1 recensioni
Serie di tre One Shot dedicate a tre personaggi specifici del Marvel Cinematic Universe.
Personaggi che, arrivati ad un certo punto della loro vita, hanno dovuto compiere una scelta ricolma di responsabilità. Che cosa hanno pensato in quel momento? Qual è stata la loro vita per spingerli ad arrivare a quel momento dove qualunque scelta avrebbe determinato il loro destino?
One Shot senza pretese, create soprattutto per elogiare tre personaggi di questo franchise di cui non ho mai avuto occasione di scrivere e di cui mai potrò scrivere purtroppo.
Spero vi piacciano come One Shot :).
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Thanos, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!!! :)
A chi sta leggendo la mia attuale fic “The Community” avevo promesso una sorpresa questo mese, e come avete potuto vedere ho mantenuto la parola :).
Spiego meglio cosa sta succedendo sia ai lettori delle mie fic e sia ai neofiti che sono entrati dentro una mia fic per la prima volta in assoluto. Circa all’inizio dell’estate mi sono reso conto che c’erano moltissimi pg di cui avrei voluto scrivere ma che alla fine ho scartato perché non trovavano spazio nelle mie fic.
Come alcuni di voi sanno, “The Community” sarà l’ultima fic che scriverò in assoluto, e prima di ritirarmi da scrittore di fan fiction ci sono alcuni pg di cui desidero scrivere quantomeno una one shot… ed ecco così che è nata l’idea!!
Da oggi fino alla fine dell’anno, quindi entro Natale, pubblicherò su EFP svariate one shot dedicate a diversi personaggi di diverse opere, pg che avrei voluto inserire nelle mie fic ma che non sono mai riuscito a mettere per mancanza di spazio e ruolo T_T.
Ho deciso di cominciare dai tre pg del Marvel Cinematic Universe di cui avrei tanto voluto scrivere, e come potete vedere la prima è dedicata a Thanos, il villain principale della Saga dell’Infinito del MCU.
Per il prossimo personaggio vi dico già che dovrete aspettare giovedì 24 Settembre, e che questa sarà l’unica volta in cui due mie one shot usciranno a così tanta distanza l’una dall’altra. Ho tante one shot e voglio finire prima di Natale, quindi devo muovermi u.u XD ;).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla one shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


IO SONO…
ONE SHOT SU THANOS




Io sono…

Finalmente ci siamo, millenni di vita intera portati avanti a riequilibrare l’Universo stanno dando i suoi frutti.
Non avrei mai pensato che sarebbe successo in questa maniera, dopo qualcosa di così… insolito, come un viaggio nel tempo.
Ne ho passate tante durante la mia vita, alcune che gli abitanti dell’Universo possono anche solo sognare, senza sapere quanto sono fortunati che ci sia io a riequilibrare tutto quanto.

Io sono…

Tutto era cominciato sul mio pianeta, quando il cibo scarseggiava e non si vedeva altra soluzione che l’estinzione di tutti noi Titani.
Anche io ero uno di quelli che rischiava di morire, e per questo decisi di prendere una decisione unilaterale, uguale per tutti.
Sterminio.
Genocidio.
Una serie di omicidi casuali ed imparziali, la morte non avrebbe guardato in faccia nessuno, avrebbe selezionato chi doveva morire e chi doveva morire basandosi sul fato, la meritocrazia sarebbe morta, la democrazia avrebbe vinto.
Ma mi diedero del folle. Mi ripudiarono. Mi umiliarono. Mi cacciarono.
Persino i miei genitori testimoniarono contro di me, definendomi un pazzo genocida, e furono favorevoli ad esiliarmi su una Luna di Titano, dentro una squallida prigione mentre loro vivevano nell’illusione di risolvere la situazione senza di me.
Quanto sbagliarono.
Dalla mia prigione, potei vedere Titano bruciare, e la sua gente morire di fame e di stenti solamente perché non mi avevano dato retta, non avevano capito che io ero la soluzione a tutti i loro problemi, che il mio piano era l’unico che potessero attuare.
Stolti.
Hanno pagato caro con la vita il non aver compreso che io avessi ragione, ma non commetterò due volte lo stesso errore.
Non sono riuscito a salvare la mia gente, salverò le altre.
Noi Titani abbiamo un’aspettativa di vita lunga millenni, superiamo persino gli Asgardiani come longevità. Ne trarrò vantaggio, non sprecherò questa occasione che ho.

Io sono…

Fui molto rapido, fuggi dalla mia prigione e mi circondai di alleati, di servitori pronti ad ubbidire ad ogni mio comando.
Pedine sacrificabili per riportare equilibrio nell’Universo, un Universo che aveva rifiutato il mio metodo perché lo riteneva barbaro e indecente.
Ebbene, non avrei più proposto loro il mio metodo, non più, lo avrei imposto.
Con il mio esercito, iniziai a vagare per l’Universo, attaccando pianeti e sottomettendoli a me, dopo aver diviso in due gruppi ogni abitante. Chi doveva morire, e chi doveva vivere.
Potevano anche lamentarsi, piangere, implorare pietà, ma col tempo mi avrebbero ringraziato.
La mente è così, inizialmente ci fa credere che tutto ciò che va contro la propria morale sia sbagliato, ma basta razionalizzare per capire che è la soluzione migliore sia per sé stessi che per gli altri.
Egoisti.
A loro interessava unicamente che i loro cari non venissero toccati. Lo vedevo, bastava solamente che nessun amico o parente fosse nel gruppo che doveva morire affinché la disperazione sparisse nel giro di una giornata al massimo.
Ipocriti.
Ma tutto questo passava nel giro di qualche anno, quando finalmente si rendevano conto che il mio metodo era quello giusto. Che sterminare metà della popolazione avrebbe consentito loro di vivere, avrebbe consentito loro… di sopravvivere.
Il cibo nelle tavole delle famiglie povere finalmente c’era, le classi sociali si erano ridotte, i bambini ricchi e poveri erano felici, gli adulti erano tornati a vivere.
Il mio metodo è quello giusto.
Non potei salvare il mio mondo, ma ne salvai molti altri.

Io sono…

Un giorno però, venni a sapere dell’esistenza di sei artefatti, creati dalle Quattro Entità convogliando l’energia del Big Bang all’interno di alcuni cristalli che rappresentano una parte essenziale dell’Esistenza.
Tempo.
Spazio.
Realtà.
Anima.
Mente.
Potere.
Le Gemme dell’Infinito.
Chiunque le impugnava, poteva fare della vita ciò che voleva. Proprio quello di cui avevo bisogno.
Mi ero informato, avevo scoperto che fino a quel momento nessuno aveva mai avuto il coraggio di radunarle perché temeva l’ira dei Celestiali e dei loro nemici.
Ma io non avevo paura.
Avevo dovuto sopportare un dolore ben peggiore della morte, la consapevolezza dell’impotenza mentre il mio popolo moriva sotto ai miei occhi.
La bilancia cosmica andava riequilibrata, la missione era molto più importante del mezzo.
Se alla fine avrei dovuto accettare una morte lenta e dolorosa… così sia!

Io sono…

Fu questione di poco tempo.
Mi misi subito in marcia per cercare le Gemme dell’Infinito, ma non era facile trovarle.
Erano state nascoste in modo che nessuno potesse trovarle, evidentemente avevano paura che qualcuno le usasse per la decisione giusta, avevano paura che qualcuno potesse portare giustizia in un Universo malato.
Avevano paura di qualcuno come me.
Quando le avessi trovate, mi sarebbe bastato uno schiocco di dita e metà della popolazione universale sarebbe stata spazzata via.
Avrebbero cessato di esistere. Niente sofferenza, niente disperazione, solo… pietà.
Qualche stolto mi chiese se non fosse meglio aumentare le risorse.
Pazzi.
Dove sarebbe la consapevolezza? Dove sarebbe il sacrificio?
Aumentare le risorse renderebbe solo le razze più egoiste e le classi sociali diventerebbero ancora più distanti, i poveri sarebbero più poveri ed i ricchi sempre più ricchi.
Senza sacrificio, loro non capirebbero mai il valore delle risorse.
Metà delle popolazioni DEVE morire, è necessario.

Io sono…

Poi però, accadde qualcosa di strano…
Un Asgardiano mi promise la Gemma dello Spazio, ed io gli consegnai la Gemma della Mente per consentirgli di realizzare la missione.
Fallì miseramente. Le perse entrambe.
Uno smacco enorme che mi costrinse a modificare il piano, e tutto per colpa di un gruppo di ribelli, di un gruppo di esseri umani che non era codardo come aveva descritto, che combatteva, che si ribellava, che si vendicava.
Gli Avengers.
Miseri ribelli.
Quando poi riuscì a localizzare un’altra Gemma, quella del Potere, e mi preparai ad incaricare Ronan di andare a prenderla, ecco che accadde qualcosa di strano.
Un’altra Nebula.
Un’altra figlia.
Durante i miei lunghi viaggi, raccolsi sei ragazzi che avevo notato avere grandi capacità, li adottai, li allevai come figli, gli volli bene.
I miei figli. I Figli di Thanos.
Erano unici, non c’era nessun altro come loro in tutto l’Universo, eppure ecco che si era presentata un’altra Nebula, da nove anni nel futuro, che mi mostrò quello che sarebbe stato il mio futuro.
Quello che sarebbe stato il mio destino.
Già, avevo vinto, avevo riequilibrato la bilancia cosmica.
Cinque anni senza metà della popolazione avevano purificato i pianeti, garantito cibo a tutti, risolto il problema della sovrappopolazione. Aveva risolto tutto.
Ma ad un prezzo davvero enorme, per loro… e per me…

Io sono…

Anche se nelle registrazioni della Nebula del futuro non vi era traccia, avevo una brutta sensazione, riguardante la mia figlia preferita.
Gamora.
La mia versione del futuro era sola, debole, ferita. Dei miei figli e del mio esercito non vi era nessuna traccia, e Nebula ci aveva tradito.
Poteva solo significare una cosa. La persona a cui tenevo di più, l’unica che amassi davvero come un padre ama la propria figlia… non ce l’aveva fatta.
Non sapevo se fosse stato il prezzo da pagare per riequilibrare l’Universo, ma il dolore in me era immenso. L’avrei sopportato, ero pronto al massimo dei sacrifici per non ignorare il mio destino una seconda volta.
Ma lei non c’era più, ed era questo ciò che mi rattristava di più…

Io sono…

Con la stessa tecnologia con cui la Nebula del futuro aveva viaggiato nel passato, io ed il mio esercito ci spostammo nel futuro, per vedere i risultati delle mie azioni.
Per vedere il mondo che io avevo creato.
Ed il risultato fu… deludente. Immensamente deludente.
Pensavo che eliminando metà della popolazione, l’altra metà avrebbe prosperato, ero già pronto a vedere lo scenario che fino a quel momento avevo solamente immaginato palesarsi davanti ai miei occhi.
Ma così non fu. Niente di quello che avevo creduto era divenuto realtà.
Fino a quando la metà rimasta sarebbe stata incapace di rifiutare ciò che era stato, non avrebbero mai potuto accettare ciò che potevano essere. Si sarebbero ribellati.
Lasciare viva metà delle popolazioni era inutile, fino a quando l’altra metà non avrebbe accettato il suo destino, per questo bisognava prendere provvedimenti.
Bisognava cambiare strategia.
Avrei ridotto l’intero Universo in briciole, fino all’ultimo atomo, e poi con le Gemme ne avrei costruito un altro brulicante di vita, il numero sarebbe stato la metà di quelli esistenti, e con la sola consapevolezza di ciò che aveva ricevuto non avrebbero avuto problemi.
Avrebbero prosperato, avrebbero portato equilibrio.
Sarebbe stato un Universo grato… grato a me!
Rimaneva solo una cosa da fare… distruggere gli ultimi ribelli che si opponevano al mio piano. Quegli sciocchi Avengers.

Io sono…

Il loro stupido esercito non mi ha fermato.
Ho sconfitto tre di loro con qualche difficoltà, e quando ho schierato il mio esercito hanno tirato fuori l’artiglieria pesante, diverse razze da tutto l’Universo solo per contrastare me.
Uno sforzo inutile.
Quella strega che per poco non mi uccideva, quei due che avevano cercato di tagliarmi la testa, quella sciocca che ha distrutto la mia astronave e bloccato il mio guanto.
Nessuno di loro mi aveva fermato. La mia intelligenza mi aveva consentito di batterli tutti.
Anche Stark, che in un disperato tentativo di fermarmi ha agguantato il mio guanto, non è riuscito a fare nulla.
Ormai ho vinto.
L’Universo sta per essere distrutto e ricreato da zero.
E nel mio momento di massima gloria, non posso fare a meno di ripensare alle ultime parole pronunciate dalla mia controparte del futuro prima di morire.
Tre parole.
Tre semplici parole che riassumevano chi ero.
Un’onda anomala che travolgeva tutto ciò che si trovava sul suo cammino senza lasciare nessuna traccia.
La tempesta che sai che arriverà e che non puoi fermare.
Il destino che provi a riscrivere, ma che alla fine si presenta davanti alla tua porta.
Il tristo mietitore con la falce sulla tua testa, pronto a calarla nel momento in cui abbassi la guardia.

Io sono… ineluttabile!
Snap.


Spero che questa one shot vi sia piaciuta alla fine :).
Come avete potuto vedere, queste one shot alla fine non sono letteralmente nulla di ché. Le descrizioni non sono enormi, non sono molto lunghe e sono più una storia generica del personaggio, quindi qualcosa che si può anche non leggere.
Ed allora perché le ho scritte?
Come semplice tributo a dei personaggi che non toccherò mai nelle mie fic nonostante avessi voluto. Anche le prossime one shot saranno bene o male così, di conseguenza se non volete leggerle siete liberissimi di non farlo, tanto non sono niente di ché e sono il primo a dirlo ;).
Nel frattempo, spero che quella dedicata a Thanos vi sia piaciuta, e per la prossima one shot dovrete aspettare giovedì prossimo, sarà sempre sul Marvel Cinematic Universe e di conseguenza la pubblicherò sempre qui ;).
Su chi sarà? No, questo non ve lo dico. Lo scoprirete tra nove giorni quando sarà il momento u.u anche se tecnicamente un modo per scoprire in anticipo su chi saranno c'è, ed è sotto i vostri occhi XD ;).
Beh, credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver anche solo dato un’occhiata a questa one shot XD ;) e ci risentiamo giovedì 24 Settembre per la nuova one shot sul Marvel Cinematic Universe!! :)
   
 
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