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Autore: Sakkaku    15/09/2020    3 recensioni
Due creature mitologiche decidono di andare qualche settimana nell'Isola di Boracay. Caroline per evitare un calo di pressione dovuto al caldo, beve molto e mangia frutta zuccherata. Lynn decide di mostrare all'amica un metodo più adeguato per delle fiere come loro.
Storia Partecipante al Contest "Seasons Die One After Another II edizione" di Laila_Dahl sul forum di Efp
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Mythological Creatures'
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Just try it
 

L'estate era sempre stata una stagione calda, fin troppo per i gusti di Lynn. Nonostante questo, aveva accettato di accompagnare l'amica Caroline nel suo viaggio nell'Isola di Boracay, nelle Filippine. Le aveva detto che l'afa era inferiore rispetto alla città, inoltre quella zona era famosa per le piogge torrenziali che colpivano all'improvviso. Lynn amava i temporali. Adorava osservare il modo in cui il cielo mutava rapidamente e come il mare pareva seguire il suo esempio.
«Mi hai mentito» ripeté per la ventesima volta. «È risaputo che il caldo rende gli umani nervosi. Come puoi pretendere che io rimanga calma?»
«Proprio perché sei un'Arpia, non dovresti lamentarti» sbuffò Caroline, continuando a sorseggiare la sua bevanda.
«Con questo tempo non ho voglia di fare niente, però allo stesso tempo voglio fare qualcosa. Odio il caldo.»
«Ordinati un cocktail alcolico, magari da ubriaca sei meno noiosa.»
«Solo perché sei una mia amica, non credere che ti permetterò di insultarmi in questo modo» l'avvisò Lynn, legando con un nastro la chioma rossa «Mi hai detto che ci sarebbero state piogge torrenziali. Allora? Dove sono? Dove?»
«Siamo state fortunate ad aver trovato bel tempo» commentò Caroline «Inoltre, nessuno ti obbliga a stare con me sulla spiaggia.»
Quell'affermazione fece effetto, perché Lynn rimase in silenzio, imbronciata, con le braccia incrociate sul petto.
La donna dai capelli corvini canticchiava una melodia lenta, a labbra serrate.
«Mi scusi» disse una voce maschile «Posso offrirle un drink? Ho notato che il suo è quasi finito.»
Lynn roteò i suoi occhi marroni, mentre Caroline abbassò gli occhiali da sole per guardare il nuovo arrivato con interesse.
«E cosa mi proponi?» chiese con un sorriso.
«Un Bellini con ghiaccio e una fetta di pesca. È decorativa, ma volendo la può mangiare.»
«Abbinare alcool e frutta è una cosa da evitare» borbottò l'Arpia «È risaputo che la frutta zuccherata, alza il livello alcolico. Questo significa una sola cosa: il giovanotto vuole farti ubriacare, perché pensa che dopo avrà una possibilità con te.»
«Smettila di essere scortese» la rimproverò la Delfine scuotendo la chioma corvina, poi spostando lo sguardo verso l'uomo aggiunse «Ne berrei volentieri uno. Adoro la pesca, è un frutto dolce e succoso.»
«Hai degli occhi azzurri bellissimi» si complimentò il giovane, porgendole il bicchiere.
«Ti ringrazio. Ora puoi andare» disse Caroline congedandolo con la mano.
«Ti approfitti degli umani in questo modo?»
«Quando ti ho chiesto di prendermi delle pesche da un albero, hai fatto tante storie. Ora mi rimproveri se ammalio qualche umano per farmi portare una bibita a base del mio frutto preferito?»
«Non so come fai a sopportare il gusto della pesca, è decisamente troppo dolce» continuò l'Arpia.
«Cosa ne vuoi sapere te» sospirò la Delfine «Hai sempre avuto a disposizione questi frutti prelibati. Nell'oceano non esiste nulla di simile.»
«I lamponi sono decisamente migliori» continuò Lynn.
«Shhh» cercò di zittirla l'amica «Rilassati. Concentrati sul suono delle onde del mare, chiudi gli occhi e riposa.»
L'Arpia scosse la testa e si alzò dalla sedia sdraio, decisa a fare due passi per sgranchirsi le gambe.
Davvero non comprendeva la fissazione della Delfine per le pesche. Quando, mesi prima, l'aveva obbligata a volare per prendere le pesche più mature in cima all'albero, non avrebbe mai pensato che grazie all'aiuto della magia, avrebbe creato una fragranza per profumarsi come un albero di pesco. In fondo ognuno aveva le sue stranezze.
In quel momento era alla ricerca di qualcosa che fosse in grado di soddisfare la sua voglia di zucchero.
Lynn si guardava intorno annoiata, nel mentre pensava al caso che l'aveva portata a diventare amica della Delfine. Appartenevano a due razze differenti, il loro habitat era completamente diverso: lei viveva sugli alberi e stava principalmente nel cielo, Caroline nel profondo dell'oceano. Caratterialmente erano gli opposti: la Delfine era mite, niente pareva far traballare la sua pazienza; da parte sua l'Arpia era un vulcano d'impulsività, era pronta a combattere per ogni minimo battibecco, dopotutto la sete di sangue era qualcosa che faceva parte del suo essere. La vicinanza di Caroline, in qualche modo era d'aiuto, riusciva a calmarla quando voleva attaccar briga inutilmente, facendo appello alle sua abilità persuasive di Delfine.
“Se delle Arpie mi vedessero abbassare gli artigli davanti ad uno scontro, sicuramente mi ripudierebbero” pensò Lynn “Siamo conosciute per essere predatrici e guerriere senza timore della morte.”
“Pensa che stai migliorando la vostra reputazione” intervenne la voce della Delfine nella mente dell'Arpia. “Sono passati più di cent'anni, eppure venir definita un'arpia è considerato un insulto.”
“Pensavo stessi dormendo.”
“Volevo controllarti, perché temevo ti mettessi nei guai.”
“Smettila di farmi da balia! Ho trovato qualcosa d'interessante, non disturbarmi. Continua a bere” tagliò corto l'Arpia, prima di schermare la propria mente per impedire all'amica di comunicare con il pensiero.
Lynn aveva trovato una preda.


 

Lynn e Caroline erano sedute al tavolino di un piccolo bar sulla spiaggia, dove si esibiva dal vivo un gruppo locale. La musica rendeva l'atmosfera rilassata, quasi volesse accompagnare la brezza portata delle onde, che donava alle due fiere un leggero benessere dopo la calda giornata appena terminata.
«Ho una domanda da farti» iniziò l'Arpia «Sei una Delfine, perché non sei scappata dal caldo, tuffandoti in acqua?»
«Per lo stesso motivo per cui tu non sei volata a riposare su qualche nuvola. La forma da fiera è rischiosa, potremmo essere catturate e studiate come se fossimo una forma di vita aliena» sentenziò Caroline.
«Il tempo in cui venivamo venerate e temute è passato così in fretta» si lamentò Lynn «Ricordo ancora quando gli abitanti del villaggio vedevano noi Arpie, subito iniziavano a gridare impauriti, perché temevano che avremmo rapito i loro bambini. Bei tempi.»
«Smettila di essere nostalgica» la rimproverò l'amica «Dovresti mangiare più zucchero, saresti meno propensa alla tristezza.»
«Sciocchezze!»
«È assolutamente vero» continuò Caroline «Mangiare cibi dolci e zuccherati, migliorano l'umore e lo spirito.»
«Sei una Delfine, come puoi credere a queste credenze umane?» la prese in giro l'Arpia.
«Hai mai provato?» le chiese l'amica, ignorando la domanda.
«No.»
«Allora come fai ad affermare che non sia vero?»
«Sei fortunata, questo pomeriggio ho trovato la preda perfetta. Ti mostrerò che la tua teoria è sbagliata e che non ho necessità di mangiare cibo umano per assimilare gli zuccheri di cui ho bisogno» affermò Lynn «Seguimi.»
Titubante Caroline si alzò e insieme all'amica, iniziarono a seguire un signore ubriaco.
«Sei sicura? Per me puzza di rancido.»
«Fidati. Il mio intuito predatore non sbaglia mai» la rassicurò l'Arpia «L'ho preso di mira da questo pomeriggio.».
«Sapevo fossi strana, ma non credevo fino a questo punto.»
«I cibi sono troppo dolci per il mio palato. Lo zucchero presente nel sangue, ha quel retrogusto ferreo ed inoltre mi permette di assumere altre vitamine.»
La Delfine scosse la testa, non del tutto convinta.
L'uomo anziano entrò nell'abitazione barcollando, sbattendo la porta alle sue spalle. L'Apia fu lesta a trattenere la porta aperta il tempo necessario per permettere loro di intrufolarsi. Caroline stava per dire qualcosa, però Lynn la precedette, premendo l'indice sulle labbra, intimandole di rimanere in silenzio e immobile.
L'umano man mano che saliva le scale, si toglieva un indumento per volta. Dai pori sgorgò una sostanza schiumosa verdognola, che lentamente formò una pozza ad ogni passo. Il corpo era ricoperto da una sostanza viscida e lucida, ma per il resto pareva essere ringiovanito. L'odore acre e marcio invase l'aria, colpendo lo stomaco delle fiere come un pugno, facendo fare le capriole al suo contenuto.
«Adesso capisci? Era in procinto di cambiare forma, per quello avvertivi una puzza di rancido.»
«Abbiamo seguito un mutaforma?» chiese Caroline sconvolta per non essersene accorta prima «Per questo stiamo respirando tanfo di carne in putrefazione?»
«Esatto. Il loro sangue appena mutati è fenomenale. Vedrai. Zucchero allo stato puro. Ora è il tuo turno.»
«Che cosa intendi?»
«Sei una Delfine, no? Usa le tue capacità.»
Caroline sbuffò. Sapeva che l'Arpia l'aveva invitata con un secondo fine, ma non pensava che l'avrebbe fatta cantare, per ammaliare la preda.
Nel frattempo il mutaforma era andato a farsi una doccia, per togliersi di dosso la sostanza gelatinosa dal corpo. Era del tutto ignaro di essere stato seguito e che ad attenderlo fuori dalla porta, c'erano due ospiti inattesi. Il giovane uomo uscì dalla stanza con un asciugamano avvolto intorno alla vita, mentre i capelli gocciolavano ancora, bagnandogli nuovamente il petto.
«Questa pelle è decisamente meglio della precedente» commentò sarcastica l'Arpia «È un vero peccato che non avrai modo di sfruttarlo.»
Lynn avvertì chiaramente il suo cuore battere più veloce e l'aria venne invasa dall'odore di paura.
«Se mi dessi una mano, sarei felice. Sai che detesto quando sudano per il terrore.»
«Pensavo volessi cavartela da sola, grande predatrice» ribatté Caroline ridacchiando.
I suoi occhi azzurri diventarono dorati.
«La figlia del drago» mormorò affascinato il mutaforma.
«Conosci la mia razza?»
«Certo, ho sempre desiderato accoppiarmi con una Delfine!» esclamò entusiasta il giovane «L'ibrido che ne uscirebbe sarebbe superbo!»
Lynn alzò le sopracciglia a quell'affermazione. Quel mutaforma la irritava. Doveva comportarsi da preda, invece stava instaurando una discussione normale, come se fosse un loro pari. Questo risvegliò il suo animo predatore d'Arpia. Grandi ali piumate spuntarono dalla schiena, le unghie delle mani si allungarono e diventarono artigli affilati. Per uccidere il mutaforma, calcolò che non era necessario trasformarsi completamente e raggiungere la sua forma originale.
«Woow» strillò il giovane «La tua amica è un Arpia! Questa sì che è una fortuna.»
«Tu» disse lentamente Lynn «Davvero fai parte di una discendenza di creature senza cervello.»
«Cosa...» il mutaforma riuscì a pronunciare solo una parola.
Una mano artigliata dell'Arpia perforò il suo addome, stritolando lo stomaco come se si trattasse di una pallina antistress.
«Stavamo avendo una discussione» sbuffò Caroline «È raro incontrare altre fiere.»
L'asciugamano bianco venne macchiato di rosso, ma Lynn non parve curarsene. Quando estrasse gli artigli dallo stomaco del mutaforma, leccò il sangue. Il corpo era crollato sul pavimento e dalla bocca usciva qualche gorgoglio incomprensibile. Con l'aiuto di un piede l'Arpia sistemò il corpo, poi utilizzando i propri artigli, aprì con un gesto secco il petto del mutaforma. Estrasse con estrema attenzione il cuore e appoggiò alle labbra una valvola, così da succhiare il sangue.
«Questo è il gusto zuccherato che cercavo. Prova.»
Con la mano pulita Lynn afferrò il colletto della maglia di Caroline per avvicinarla a sé e fare incontrare le loro labbra. La Delfine permise alla lingua dell'Arpia di vagare nella propria bocca. Il gusto del sangue era decisamente dolce, le provocò dei brividi sulle braccia.
«Adesso capisco perché disdegni lo zucchero del cibo umano.»
«Veramente potrei preferire le tue labbra. Sono dolci come una pesca, ma meno zuccherate, mischiate al sangue fresco, sono deliziose.»
«Smettila di scherzare» l'avvertì la Delfine «O questa sarà l'ultima volta che ti accompagno.»
«La serata sarebbe stata noiosa se non ti avessi coinvolto» affermò l'Arpia «Il caldo dell'estate ti fa passare la voglia di fare qualsiasi cosa. Invece grazie a questo diversivo, non solo abbiamo fatto la ricarica di zuccheri, ma abbiamo eliminato una creatura del tutto inutile. Abbiamo fatto un'opera di bene.»
«Spero che non vorrai passare tutta l'estate a cercare mutaforma» si preoccupò Caroline.
«Assolutamente no!» negò Lynn «Il caldo fa abbassare la pressione, dobbiamo trovare una soluzione adeguata. Siamo pur sempre delle creature di alto calibro.»
«Sarà una ricerca infinita.»
«Ci divertiremo» la rassicurò l'Arpia.
«Volevo passare delle settimane tranquille» sospirò la Delfine «Con te è impossibile.»
«Ti prenderò tutte le pesche che vuoi. In cambio di un bacio zuccheroso» cercò di convincerla Lynn, leccandosi le labbra, per eliminare le tracce di sangue.
Caroline scosse la testa.
“Adesso capisco perché evita lo zucchero” pensò la Delfine “La sua lingua diventa sconsiderata. Diventa euforica esattamente come gli umani.”
«Sai che posso leggerti nella mente, vero?» ridacchiò l'amica.
«Ne sono consapevole. D'altronde lo facciamo di continuo» affermò Caroline «Andiamocene, prima di avete testimoni indesiderati.»
«Non mi pare di aver esagerato» commentò scrollando le spalle Lynn per guardare il cadavere sul pavimento.
«Gli hai strappato il cuore» le fece notare la Delfine.
«È da lì che passa il sangue migliore!» enfatizzò l'Arpia «Mica sono un vampiro che si accontenta di bere dalle vene!»
«Parliamone dopo» tagliò corto Caroline «Ho sete. Per colpa del sangue mi sento la bocca impastata.»
Lynn scoppiò a ridere, per poi prenderla a braccetto.
«Sta per arrivare un temporale. Sarà divertente camminare sotto la pioggia.»
Caroline fu contagiata dalla sua risata ed insieme si avviarono all'esterno dell'abitazione, dove l'aria portava con sé odore di pioggia e fresco imminente.




 

NdA:
Buonasera a tutti ^^
per prima cosa voglio ringraziare Laila_Dahl per aver indetto questo contest, perché grazie al suo pacchetto sono stata in grado di utilizzare nuovamente Lynn e Caroline, due OC alla quale sono affezionata.
Spero solo di non aver deluso le sue aspettative nello sviluppare il prompt.
Per chi non lo sapesse, il Bellini è un cocktail a base di prosecco, polpa di pesca bianca, in alternativa viene usato il succo di pesca, come decorazione viene messa una fetta del frutto sul orlo del bicchiere.

Inoltre lascio alcune indicazioni prese da Wikipedia, per coloro che non hanno familiarità con le creature mitologiche, con piccole aggiunte da parte mia:

Delfine: nella mitologia greca Delfine era il nome di due draghi divini che vengono usati rispettivamente da Tifone e Apollo.
Nella mia storia però, ho usato la seconda versione del mito, ovvero: quella di un essere per metà donna e metà serpente. Con l'aiuto della magia, riesce a nascondere la sua parte serpente, in modo da sembrare a tutti gli effetti una donna umana. Le caratteristiche le ho leggermente modificate rispetto all'originale, per cui se non sono stata fedele, è perché volevo anche qui metterci un po' del mio.
Arpia: nella mitologia greca le Arpie sono creature mostruose, con viso di donna e corpo d'uccello. Come per la Delfine, anche le caratteristiche dell'Arpia le ho modificate non rimanendo completamente fedele alla sua descrizione mitologica. Ho voluto renderla meno “brutta”, lasciando trasparire ugualmente il suo lato letale.
Mutaforma: per i mutaforma è più difficile spiegare, perché hanno molte interpretazioni, che variano dalla mitologia al folclore. Per spiegarla in maniera semplice: di base è una creatura che è in grado di cambiare il proprio aspetto, nella categoria inseriscono anche i licantropi, per fare un esempio comune. Per il genere di mutaforma che ho utilizzato nella storia, ho spunto dalla serie Supernatural, dove questo genere di creatura è in grado di cambiare il proprio aspetto dopo aver avuto un contatto con l'essere umano a cui vuole “rubare” l'identità o dopo averlo ucciso. La trasformazione nella storia avviene in maniera completamente diversa rispetto alla versione della serie. L'ho resa meno elaborata e più diretta, per cui è la questione del “cambio pelle” che non è un'idea del tutto mia. Mi sembrava giusto precisarlo, perché qualcuno potrebbe notare delle somiglianze e non voglio assolutamente che si creino malintesi.

Spero che, grazie a queste note, la comprensione del testo sia più comprensibile per tutti coloro che non conoscono queste creature. Se dovessero esserci altre domande o dubbi, potete chiedere e vedrò di essere più esaustiva :)

  
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