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Autore: Loka 98    17/09/2020    4 recensioni
“Allora, posso invitarti per la sera del ringraziamento?” gli chiese appoggiando le mani sul suo panciotto con galanteria.
“Eew...mh, non credo di essere libero angelo” gli rispose Crowley, facendo uno strano verso con la bocca.
“Non ci credo, lo stai facendo apposta” scosse la testa Aziraphale.
“No, davvero! Devo andare per forza, ordini di Belzebù. Non posso, ormai ho preso un impegno”
“Dicevi sempre che i tuoi superiori non vogliono altro che scartoffie, perché questa volta deve essere diverso?” l’altro ribatté acido.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per il prompt di Longriffiths

 

“Sono seimila anni che ti frequento. Credi che io non abbia imparato a vedere quando i tuoi occhi brillano in modo diverso, quando guardi qualcosa che ti piace?”

 

 

 

 

 

 

Le vie di Londra erano sempre abbastanza affollate. Lo erano il lunedì, il martedì il mercoledì, non era importante che giorno fosse.

Era il 2005, ed era un giorno freddo, il 17 novembre, e tirava un vento pungente.

Una testa vermiglia e una color nuvola spiccavano tra i tanti cappelli di lana all’interno di una delle vie più popolate del centro; loro, un po’ come tutti, stavano semplicemente passeggiando, un po’ sotto richiesta di Aziraphale, il quale adorava godersi l’atmosfera invernale che precedeva una delle sue stagioni preferite e anche le sue festività preferite: Natale, ma sopratutto, il giorno del ringraziamento. Ne stava parlando con Crowley, il quale non esitava a dimostrare il suo disappunto.

 

“Angelo, il giorno del ringraziamento è una tradizione americana” gli aveva fatto notare mettendo le mani in tasca. “Credo che tu sia l’unico in Inghilterra a festeggiarlo”

 

“Non mi interessa se sono l’unico, io trovo che sia una festività davvero meravigliosa. Ringraziamo Dio per quello che ci ha dato, e io voglio festeggiare” rispose pimpante e sempre pieno di allegria.

 

Il demone se ne sentì quasi disgustato. Che cosa gli aveva dato Dio, dopo la sua caduta? Perché avrebbe dovuto fare i suoi ringraziamenti?

Ma la risposta gli fu chiara in pochi secondi, e l’aveva proprio al suo fianco. Crowley aveva la fortuna di essere in compagnia di una delle più meravigliose creazioni dell’Altissimo.

L’angelo guardava con occhi spalancati e pieni di curiosità le vetrine dei negozi, come un bambino alla ricerca dei regali di Natale da domandare nella propria letterina.

 

“Inoltre, io ho intenzione di coinvolgere anche te” riprese il biondo mentre osservava la vetrina di un negozio di infusi e di tè: era coloratissima, piena di bustine di ogni genere, colore e gusto, probabilmente Aziraphale vi aveva fatto rifornimento innumerevoli volte.

 

“Cosa? E che c’entro io?” il rosso lo guardò malamente mettendosi al suo fianco.

 

“Beh, capisco che non entrerai mai a fare parte del vero spirito di questa festa, ma non posso sopportare di vederti ogni anno senza festeggiare nemmeno un pochino”

 

“E da quando ti preoccupi così tanto del mio divertimento?”

 

“Il tuo divertimento consiste nel seminare zizzania e combinare guai. Almeno se ti tengo sott’occhio, il ringraziamento sarà celebrato tranquillamente” sorrise soddisfatto.

 

“Angelo, non lo festeggia nessuno qui!” gli ripeté come se se ne fosse già dimenticato.

 

“Oh, qualcuno ci sarà in questo paese che la pensa come me, e saranno tutti alla ricerca di un regalo!” scosse la testa, intestardito.

 

“Quindi vuoi dirmi che per quella festa ci si scambiano dei regali? Doppia spesa per il ringraziamento e il Natale?”

 

“No, non proprio, al ringraziamento si fa una cena tutti insiem, con famiglia e amici, si prepara un tacchino, si addobba la casa a festa e...” con un espressione sognante si lasciò andare alle fantasie. “Il camino acceso, il profumo delle candele, i bambini giocosi in giro per la casa...”

 

“Angelo, mi fai venire da vomitare” ma in verità lo trovata adorabile a dir poco. Lui con quella sua espressione dolce e sognante, era ciò che c’era di più tenero, e per un demone pensare parole come quelle era una tortura vera e propria.

 

“Ma smettila io...ooh...” sussurrò però Aziraphale, come ipnotizzato. In quella vetrina aveva scorto qualcosa di veramente bello, piccolo, semplice, ma decisamente nei gusti del biondo.

 

Crowley si avvicinò a lui per cercare di capire cosa fosse: era una semplicissima tazza bianca. Nulla di che, forse anche banale, se non fosse per il manico: era costituito da un paio di ali d’angelo.

 

“Ti sei incantato?” gli chiese cercando di capire cosa attirasse così tanto la sua attenzione

 

“Eh?” rispose distratto “Oh no, non è niente...” si ricompose, non volendo mostrare un lato debole come l’apprezzamento per le cose materiali. Lui era un angelo, doveva mostrare il giusto contegno, anche di fronte alle meraviglie che il mondo aveva da offrire, essendo una creatura eterea.

Ma il demone non l’aveva bevuta. Quello strambo contenitore doveva essere qualcosa di suo gusto, pochi oggetti attiravano lo sguardo attento di Aziraphale. Avrebbe voluto tanto essere una di quelle cose, ma poteva accontentarsi di spiare ogni tanto un suo sorriso.

Lo vide ricomporsi e andare avanti per le vie del centro, lasciando un ultimo sguardo alla vetrina.

 

Crowley lo seguì, mettendosi le mani in tasca.

 

“Allora, posso invitarti per la sera del ringraziamento?” gli chiese appoggiando le mani sul suo panciotto con galanteria.

 

“Eew...mh, non credo di essere libero angelo” gli rispose Crowley, facendo uno strano verso con la bocca.

 

“Non ci credo, lo stai facendo apposta” scosse la testa Aziraphale.

 

“No, davvero! Devo andare per forza, ordini di Belzebù. Non posso, ormai ho preso un impegno”

 

“Dicevi sempre che i tuoi superiori non vogliono altro che scartoffie, perché questa volta deve essere diverso?” l’altro ribatté acido.

 

“Non prendertela, ci saranno altre occasioni, non fare l’arrabbiato” Crowley alzò le spalle, cercando di scusarsi come meglio poteva.

 

“E va bene...se proprio non ne puoi fare a meno...ma promettimi di passare per la libreria appena prima di partire. Ho una cosa da darti” cercò di non mostrarsi arrabbiato più del dovuto. Avrebbe voluto preparare una cena, e passare una serata in amicizia con il suo acerrimo nemico (una frase alquanto contraddittoria), ma si sarebbe accontentato di godersi la compagnia di poche ore.

Andarono avanti per le strade, perdendosi tra la folla.

 

I giorni successivi trascorsero tranqulli, fino alla vigilia del giorno del ringraziamento. Aziraphale cominciava a pensare a cosa avrebbe potuto cucinare il giorno seguente, quando Crowley mantenne la promessa ed entrò nella libreria con una mano dietro la schiena.

 

“Oh sei qui” lo salutò. “Non sei ancora partito?”

 

“Te lo avevo detto che sarei venuto. Allora? Che cosa c’è?” chiese sbrigativo.

 

“Oh, si” e dicendo, agguantò una scatola dalla sua scrivania. “Tieni, è per te”

 

“Che cos’è?” chiese accigliato.

 

“Un piccolo presente, sai, per il ringraziamento. Mi sembra doveroso, per il nostro...famoso accordo” fece le virgolette con le mani.

 

“Oh, è un regalo...beh, guarda la combinazione” e rivelò cosa nascondeva dietro la schiena. “Ne ho anche io uno per te”

 

Il volto dell’angelo si illuminò.

 

“Ma...davvero? Per me?” chiese quasi imbarazzato. “Non me lo aspettavo, è molto...gentile, da parte tua” ridacchiò. “Posso…?”

 

“No! Devi aspettare domani sera”

 

“Ma...vorrei sapere cosa contiene...”

 

“Lo saprai, domani. Non è oggi il giorno del ringraziamento, no?”

 

“No. In effetti no...ma almeno, apri il tuo, vorrei vedere cosa ne pensi” tentò di convincerlo.

 

“Domani sera. Tieni la linea telefonica libera, li apriremo insieme. Affare fatto?”

Si strinsero la mano, come promessa. Poco dopo, Crowley dovette salutarlo altrettanto velocemente, e l’angelo si ritrovò a provare un’estrema curiosità nei confronti di quel pacchettino. Era una scatola abbastanza piccola, come una scatola da scarpe, con una semplice carta regalo azzurra, nessun fiocco o fronzolo, cose che solitamente lui invece utilizzava; aveva coperto il regalo dell’amico con una carta rossa e un fiocchetto bianco. Gli sarebbe piaciuto vedere la sua reazione al momento, ma dovette aspettare fino al giorno dopo.

 

Infatti, la telefonata arrivò dopo l’orario di chiusura.

L’angelo arrivò alla cornetta solo dopo uno squillo, ma decise di farsi attendere, lisciandosi la giacca e sistemandosi il farfallino, come se stesse per incontrare qualcuno. Poi, elegantemente rispose.

 

“Si? Credo proprio che siamo chiusi” propose come battutina.

 

“Me ne è mai importato qualcosa? Tu ci vivi in quella libreria!” rispose il demone all’altro capo del telefono.

 

“Crowley caro, allora non mentivi! Buon ringraziamento” gli augurò con il suo solito sorriso che il demone avrebbe trovato a dir poco meraviglioso.

 

“Anche a te angelo” ricambiò forse con meno calore.

 

Chiacchierarono per qualche minuto, come per loro era consuetudine fare. Se nel loro rapporto ci fosse stata più libertà, probabilmente avrebbero trascorso ogni sera al telefono, ore ed ore a chiacchierare e a ridere del nulla. Ma negli ultimi anni avevano preso abbastanza coraggio per incontrarsi più volte alla settimana, con la scusa di dover confrontarsi in merito alle rispettive fazioni, anche se in verità non vi era nessuna novità; ma era una scusa per stare insieme, e tanto bastava.

 

“Allora” disse Aziraphale impaziente. “Posso...posso per caso...”

 

“Si angelo” gli rispose, avendo già capito quando fosse impaziente. “Puoi aprire il tuo regalo”

 

Esultando, Aziraphale afferrò il suo pacchetto, e rimanendo il linea cominciò a scartarlo.

 

“Oh sono così curioso, non vedo l'ora di scoprire cosa sia! Poi è molto pesante...” arrivò finalmente al contenuto, e quando lo aprì…

 

“Oh...” l’angelo sbatté le palpebre per assicurarsi di aver visto giusto.

 

“Ti piace?” chiese Crowley.

 

“Questo è...Orgoglio e pregiudizio...” constatò tirando fuori un libro nuovo di pacca.

 

“Si, so che ne hai tipo una decina, inclusa la prima edizione, ma non c’è dieci senza undici no?” il demone ridacchiò.

 

“Mh. Si suppongo di si” la voce angelica però tradiva un sentimento molto lontano da quelli che erano i suoi soliti standard. Forse c’era un accenno di delusione. Ma si disse subito che doveva mostrarsi grato per quello che Crowley aveva fatto per lui, nonostante non fosse uno dei migliori regali mai ricevuti.

 

“Questa edizione è del-”

 

“Proprio di quest’anno” rispose fiero il rosso.

 

“Copertina flessibile, con la locandina del film...” osservò con una smorfia non proprio allegra.

 

“Hai notato? Non è stato facile procurarsela, il film è uscito proprio quest’anno! Sono stato bravo vero?”

 

“Mh” mugolò. “Si, proprio bravo...” appoggiò il libro alla scrivania, forse con meno cura rispetto a quella che riservava a tutti i suoi altri tomi. Ma era pur sempre arrivato da Crowley...non poteva mostrarsi deluso.

 

“Grazie Crowley caro...si, è molto bello. Buon ringraziamento” sorrise, pensando comunque a tutto l’amore che provava segretamente per lui.“Ma adesso è il tuo turno, apri il tuo regalo”

“Va bene...” il rosso cominciò a scartare, senza fare particolari commenti nemmeno su come fosse infiocchettato il pacchetto. Aziraphale sentì un piccolo mancamento all’idea di sentire la sua reazione.

 

Crowley aprì finalmente quella scatolina, e ciò che vide lo fece sorridere. Erano un nuovo paio di occhiali, neri, e con una piccola copertura ai lati; era metallica e con dei piccoli buchetti.

 

Non poté nascondere il suo stupore.

 

“”Uao!” li tirò fuori per ammirarli. “Angelo, sono davvero bellissimi! Ma dove li hai trovati degli occhiali così?” rise leggermente emozionato.

 

“Ti dirò che li ho trovati per caso, ma appena li ho visti ho subito pensato che indosso ti sarebbero stati veramente bene” annuì l’angelo. “Ti piacciono davvero?”

 

“Mi dovrai dire dove li hai presi, me ne devo comprare almeno una decina di riserva” tolse il suo paio di occhiali per indossare quelli nuovi, trovandoli molto comodi e pensando che si intonassero perfettamente al suo stile. “Sono perfetti, li adoro” non si sbilanciò troppo con il tono della voce, ma ad Aziraphale bastò.

 

“Buon ringraziamento angelo” gli disse infine.

 

“Grazie Crowley, anche a te” cominciando a dimenticare quel libro, il biondo sorrise.

 

“Ma adesso fammi un favore”

 

“Mh? Certo, cosa devo fare?”

 

“Prendi la scatola del tuo regalo, non l’avrai buttata no?”

 

“No, è qui di fianco a me...che devo farci?”

 

“Aprila”

 

“Ma è vuota” disse scrutandone l’interno.

 

“Con l’indice, tira il fondo”

 

“Cosa? La devo rompere?”

 

“No, tira su il fondo della scatola!” a volte quell’angelo poneva troppe domande.

 

Aziraphale fece come gli era stato detto, ed effettivamente scoprì un doppio fondo. Infatti, vide che qualcos'altro si nascondeva, e appena vide l’oggetto bianco e lucido rimase con il fiato sospeso.

Crowley sorrise, certo di aver fatto centro.

 

“Ma è...è...è la tazza che abbiamo visto in quel negozio!” il biondo quasi si commosse dalla gioia, tirando fuori quell’oggetto così bello che aveva tanto ammirato. “Ma cosa...Crowley, tu-”

 

“Angelo, credevi davvero che ti avrei regalato un’ennesima edizione di quel libraccio? Per di più con copertina flessibile?” si prese gioco il demone di lui.

 

“Ma caro...è veramente bellissima” disse con voce tremante. “La adoro!” quasi strillò. “Grazie caro, grazie, grazie, grazie!” sembrava veramente un bambino la mattina di Natale. “Come vorrei che tu fossi qui per ringraziarti, e anche per prenderti a calci per quello stupido scherzo! Non vedo l’ora che tu faccia ritorno, amo questa tazza!”

 

“Felice che ti sia piaciuta angelo. Ma ora...perché non guardi fuori dalla porta?”

 

“Cosa?” al biondo saltò un battito. Ma non fece altre domande. Lasciò la cornetta sul tavolo e poi corse emozionato verso la porta, aprendola e…non trovando anima viva. Il suo sorriso si spense, e per essere certo di non aver visto male scrutò per bene tutto il panorama che aveva davanti agli occhi. Ma non c’era nessuno.

 

“Cerchi qualcuno angelo?”

 

Per lo spavento il biondo urlò. Crowley si era palesato alle sue spalle, sussurrandogli quella frase all’orecchio.

 

“Crowley, ma che razza di idea, spaventarmi così per...un momento...Crowley! Sei qui!” e senza aspettare un consenso si buttò tra le sue braccia. “Stupido, razza di idiota!”

 

“Ahi ahi ahi, attento con le parole angioletto”

 

Rimasero abbracciati, forse per il periodo di tempo più lungo da quando si erano conosciuti. Non che si fossero scambiati troppi abbracci, ma occasioni come quelle non dovevano lasciarsele scappare.

 

“Sono seimila anni che ti frequento. Credi che io non abbia imparato a vedere quando i tuoi occhi brillano in modo diverso, quando guardi qualcosa che ti piace?”

 

“Sinceramente? Non me lo aspettavo...”

 

“Allora ti sbagliavi”

 

Si guardarono per qualche secondo, forse un po’ troppo intensamente. Aziraphale non si rese conto di essere arrossito.

 

“Beh...devi averlo imparato da poco, no?” chiese con gli occhi lucidi.

 

“No, in realtà è un po’ di tempo”

 

L’angelo parlò allora, come se le sue parole non potessero essere udite da Crowley, ma in realtà lui le sentì forti e chiare.

 

“E come mai non ti sei mai accorto della luce quando guardavo te?”

 

Impallidirono entrambi. Aziraphale più di Crowley, non appena si rese conto delle parole che aveva appena pronunciato. Si staccò quasi violentemente dall’abbraccio, lasciando Crowley con le braccia ancora alzate.

 

“Non so cosa mi sia preso...” farfugliò tremante. “Non, non è vero, hai capito male, io non intendevo quello, stavo solo...avrò la febbre, non ero in me. Ti prego, non fraintendere io non volevo dire quelle cose! Non le penso, come sicuramente non le pensi tu!” come se fosse in un sogno, cercò di svegliarsi per sgattaiolare via da quella situazione. Non poteva credere di aver detto quelle cose.

 

Si ammutolì, notando che Crowley non aveva cambiato espressione.

 

“Scusa...scusami” abbassò lo sguardo il biondo, quasi mortificato.

 

“Angelo...” sussurrò il rosso avvicinandosi e mettendogli le mani sulle spalle.

 

Aziraphale si aspettava qualsiasi tipo di frase, discorso, anche una sgridata, ma Crowley tacque.

Si avvicinò sempre di più, e intrappolò Aziraphale in un bacio. E in quel momento l’angelo fu sicuro di essere in un sogno.

Un sogno molto vivido, dove il cuore batteva all’impazzata, dove le labbra del suo migliore amico erano morbide e sapevano di caffè, dove le sue guance stavano andando a fuoco.

Non riuscì a muoversi, se non per chiudere gli occhi e godersi finalmente quel bacio da vertigini, da buco allo stomaco, tanto desiderato quanto spaventoso.

 

Era vero? Nel suo corpo l’angelo sentiva talmente tanta emozione da convincersi di essere vittima di un’ illusione. Ma quando vide Crowley guardarlo con quegli occhi così dolci, ebbe la conferma di essere nella realtà.

Stava baciando il suo migliore amico. Cosa poteva esserci di sbagliato?

 

Terminato il bacio, i due si guardarono, naso contro naso.

 

“Beh...direi che è un buon modo per ringraziarmi, non credi angelo?”
 

Crowley era sempre capace di farlo ridere, anche in momenti come quello.

 

“Io...non so cosa dire”

 

“Non hai bisogno di parlare. Possiamo anche stare così” accarezzò una guancia morbida e piena.

 

“Forse dovrei prenderti a calci anche per questo” ridacchio l’angelo ad occhi chiusi, con un’ esplosione di gioia nel petto. Crowley adorava quel velo di timidezza che a volte indossava.

 

“Davvero mi prenderesti a calci? Dopo tutto questo?”
 

“Beh, dopo quello scherzo, lo spavento e...e avevi detto che non avresti passato il ringraziamento con me”

 

“Ma ora sono qui. E...”gli lasciò un tenero bacio sulla guancia. “Questo è il miglior ringraziamento che tu mi potessi offrire”

 

Aziraphale si sciolse in un abbraccio, tenendolo stretto a sé.

 

“Buon ringraziamento Crowley”

 

“Buon ringraziamento, angelo”

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

 

Dedico questa piccola follia alla mia adorata Longriffiths.

Come al solito, sempre nel mio cuore, sempre partecipe dei miei scleri e delle mie pazzie. Ti voglio tanto bene <3

 

Grazie a tutti per aver letto questa storia, e ringrazio tutti per le bellissime recensioni che mi avete lasciato (alle quali devo ancora rispondere). Ma siete davvero dolcissimi <3

 

 

A pesto, grazie ancora a tutti, e sopratutto a te Ari, e faccio un salutino anche a Leila91, un bacione <3

   
 
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