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Autore: TheManiae    19/09/2020    1 recensioni
Erano creature solitarie e odiate dal mondo.
Vivevano nell'oscurità, lontano dalla luce e dal vento.
Resi forti dai loro desideri ma al tempo stesso resi schiavi da essi.
Eppure, persino creature nate nel buio e dal cuore nero possono creare legami.
Genere: Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gollum/Smeagol, Shelob
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'entrata della caverna sembrava trasudare oscurità.
Gollum si avvicinò con lentezza, un passo leggero dopo l'altro, le mani e i piedi nudi sulla fredda pietra di Mordor, sibilando e gorgogliando sofferente. Le ferite subite in anni e anni di tortura da parte dell'Oscuro Signore ancora bruciavano come lame elfiche.
«Gollum! Gollum!» tossì con quel suono orrendo che era diventato il suo nome, scuotendo la testa nel tentativo di scacciare dalla testa le grida nel buio, le risate degli orchetti, quella mano nera con quattro dita. «Finita, è finita, Tesssoro. Non ci toccherà più, non ci ferirà più, Gollum!»
Era rimasto bloccato per chissà quanto tempo nelle prigioni della Torre Nera, incatenato dopo aver ucciso e divorato tre orchi, torturato ogni giorno finché non aveva detto le uniche cose che sapeva riguardo al ladro che gli aveva rubato il suo prezioso anello. 
Una zaffata di morte giunse dalla caverna e persino lui, che aveva vissuto nella decadenza e nella morte per secoli lanciò un verso terrorizzato, coprendosi il naso con le mani e dimenandosi a terra come un cane ferito. Sibilò e grugnì, battendo i piedi con le lacrime agli occhi. "Maledetto! Maledetto!" pensò, troppo spaventato per gridare insulti al Signore Oscuro nella sua terra.
Dopo aver confessato era stato rilasciato, ma non era stupido. Sapeva che l'Occhio cercava l'anello e che l'aveva lasciato andare per farlo seguire dai suoi servi e prendere il suo prezioso tesoro. Ma lui era furbo e sapeva che gli orchi temevano un passaggio laterale, uno che nemmeno i servi dell'Oscuro potevano varcare senza pericolo.
Tuttavia ora che si trovava davanti l'entrata la sua sicurezza vacillò. Era solo, disarmato e senza anello che lo rendeva invisibile. Si guardò alle spalle e ringhiò verso la torre che faceva la guardia al passo. No, non avrebbe permesso a quei maledetti di seguirlo, di scoprire dov'era l'anello.
La rabbia e la disperazione superarono la paura, e Gollum entrò.





Per secoli aveva vissuto nelle tenebre, dimenticandosi del vento, del sole e dell'erba, tutte cose che ormai lo ferivano e che odiava, eppure mentre camminava in quei tunnel sentiva l'oscurità attorno a lui come se fosse viva, con una volontà propria, terribile e crudele. La puzza era soffocante, un misto di aria immobile, putrefazione e morte, assieme a qualcosa di ancora più orribile che non riuscì a riconoscere.
Ad ogni passo sentiva qualcosa di leggero sfiorargli la pelle, e persino con la sua vista migliorata riuscì solo a intravedere qualcosa di sottile pendere dal soffitto, formando strane costruzioni attorno alle pareti.
Camminò fino a trovare la fonte della puzza. La spaccatura nella parete era ampia e più nera del nero, una bocca famelica spalancata nella pietra, pronta a divorare ogni cosa. Per un istante il terrore lo afferrò e gli strinse il cuore, e Gollum si tuffò in avanti in una corsa nel buio, implorando per trovare un buco dove nascondersi.
Corse per diversi secondi, imboccando strade senza un senso logico, muovendosi verso quello che pensava fosse l'ovest, quando improvvisamente qualcosa gli afferrò la gamba. Cadde a terra con un ringhio e cominciò a strillare, dimenandosi mentre la cosa non lo lasciava andare. «Gollum! Gollum!»
Una massa nera gli si avvolse attorno alla gamba ad ogni movimento, bloccandolo come una rete uncinata, così resistente che le sue unghie non potevano fare nulla. Il suo pianto disperato si interruppe solo quando sentì un tonfo pesante, seguito da tanti colpetti sulle pareti, che si facevano sempre più vicini. 
«No! No! Gollum! Gollum!» strillò in preda al terrore, pensando addirittura di strapparsi la gamba a morsi per fuggire. Afferrò una pietra lì vicino e tentò di tagliare la rete, senza successo. Allora la alzò sopra la testa, sperando potesse aiutarlo.
Un sibilo lo raggiunse, insieme alla puzza di morte che infestava l'intera caverna. Una massa nera emerse dalla galleria, così grassa che faticava a passare. Due grappoli di occhi lo fissarono con una luce famelica, avvicinandosi lentamente e studiandolo. 
«S-Stai lontano!» strillò, agitando la pietra per tenere lontana la creatura, che ignorò completamente la minaccia. Allora la paura crebbero in lui. «Non farci del male, Gollum!»
La mostruosità di occhi e zampe si avvicinava sempre di più, ma non sembrava volerlo attaccare subito. Sembrava studiarlo, mentre sibilava e schioccava le zanne affamata e quasi seccata. Forse fu per caso o forse qualcosa di superiore volle aiutare quel povero disgraziato, ma in quel suono Gollum sentì la stessa frustrazione di quando non mangiava per giorni e trovava solo lische di pesci o vecchie ossa.
«Non mangiarci, o grande signora delle grotte» disse, cercando di non lasciar trasparire il terrore che provava. «Siamo troppo magri, troppo secchi per nutrirti... ma noi... noi possiamo portarti del cibo.»
Gli occhi si fermarono e una scintilla oscura vi brillò dentro. «Cibo?» gracchiò una voce, terribile e mostruosa, simile al suono del legno che si spezza. 
«S-Si! Noi possiamo condurre qui del cibo, uomini e orchetti, se ci risparmi. Loro saranno più grassi di noi, più in carne, più deliziosi, Gollum! Gollum!»
Le zampe dell'essere si mossero in giro mentre abbassava la testa, sibilando piano. Poi all'improvviso le zanne scattarono e Gollum strillò, ma il dolore che si aspettava non arrivò mai. Invece vide che la gamba era libera e subito saltò su quattro zampe, allontanandosi alcuni metri dalla creatura. «Giura... che manterrai la tua parola... insettino...» sibilò lei. 
«Sì, sì! Lo giuriamo amica, lo giuriamo!» strillò saltellando e inchinandosi con la fronte sul pavimento. «Ti porteremo tante cose buone da mangiare, uomini e orchetti, cibo fresco e grasso!»
L'essere tremò e dalle sue fauci giunse uno strano suono simile a una mostruosa risata. Poi si avvicinò e Gollum balzò all'indietro, credendo volesse attaccarlo. Invece lei distese due delle lunghe e pelose zampe verso di lui. «Sali...»
Lui non capì, ma non volendo discutere con chi l'aveva quasi mangiato annuì. Si arrampicò sulle gambe, sottili rispetto al corpo grasso e coperte di pelo ispido, salendo sul suo dorso, facendo attenzione alle corna che spuntavano dietro la testa. 
«Ti condurrò all'uscita.... tieni giù la testa, insettino...»





E così fece. 
Il viaggio fu stranamente comodo, appoggiato al dorso rigonfio della mostruosità. Eppure la puzza e l'oscurità erano così terribili che per poco Gollum non saltò dalla gioia nel vedere l'uscita.
«Oh, grazie amica mia! Grazie! Gollum! Gollum!» esclamò scendendo e correndo fuori, non volendo restare dentro quella caverna un secondo di più. Oltre l'apertura c'era una piccola piazzola che precipitava in un abisso profondissimo, ma scavata nella parete della montagna c'era una scala che sembrava scendere all'infinito. 
«Il nostro patto... insettino...» sibilò la creatura, un velo di minaccia nella voce non umana. «Ricordatelo...»
«Sì, sì! Gollum se ne ricorderà, Gollum! Gollum!»
Gli occhi brillarono con una strana luce, piegandosi leggermente. «Il tuo nome è... Gollum?»
Lui annuì, sentendo una strana fitta nel petto, un ricordo che voleva tornare, un nome appartenente a un luogo verde e soleggiato, accarezzato dal vento. 
La creatura lo fissò in silenzio alcuni secondi prima che una zampa nera si allungasse fuori dalle tenebre. Terminava con un artiglio nero e lucido, aperto nella parodia di una mano. «Io sono... Shelob.»
Forse fu pazzia del momento. Forse era l'istinto a non far arrabbiare la sua salvatrice. O forse riconosceva in lei qualcosa di simile, una brama, un desiderio costantemente irrealizzato. 
Allungò la mano e strinse l'arto deforme della creatura in un gesto di amicizia. 










 

Ho notato che c'è un'incredibile mancanza di storie su Shelob in questo fandom.
Non so perché ma questi due li ho sempre visti in buoni rapporti.
Non sarà il rapporto tra Sam e Frodo però li ho sempre visti come "amichetti di fame e buio".
Spero vi sia piaciuta questa storiella leggera. 
Alla prossima.


-La Follia mi scorre nelle vene.
   
 
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