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Autore: Red Saintia    20/09/2020    10 recensioni
Ciò che non conosciamo ci spaventa. I sentimenti a cui non sappiamo dare una spiegazione ci terrorizzano perché stravolgono le certezze che abbiamo e ci costringono a guardare dentro il nostro cuore.
Chi è costretto a contare solo su se stesso può scoprire e imparare che spesso la vera forza sta proprio nell'affidarsi totalmente a qualcun altro.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo di aver preso tutto, almeno spero, tanto alla fine dimentico sempre qualcosa. Ma non lo faccio apposta, è solo che ho talmente tanta ansia addosso che non riesco a concentrarmi. Devo sbrigarmi se non voglio che Inuyasha si precipiti qui sbraitando come al solito che perdo sempre tempo.

 

Ogni volta che attraverso il pozzo mi trovo a pensare che presto il mio compito terminerà e non ci sarà più motivo per me di rimanere nell'epoca Sengoku. Ma è davvero questo quello che voglio? Tornare alla mia vita di sempre, al mio mondo, dimenticandomi di lui...

"Ma...ma questa è neve." Appena esco dal pozzo alcuni candidi fiocchi si sciolgono sul mio viso. È raro che nevichi da queste parti ma devo ammettere che è molto suggestivo.
Tutti gli alberi e il bosco che mi circonda sono ricoperti da un manto soffice e bianco che contrasta nettamente con l'oscurità del cielo notturno.

"Neppure le stelle sono visibili stanotte, eppure riesco a percepire l'energia pulsante di questo bosco come se mi parlasse."

Probabilmente non mi aspettavano questa sera, essendo già tardi, farò loro una sorpresa. Mi incammino...e l'unico rumore che sento è quello degli animali notturni e dei miei passi che affondano nello spesso manto che si è già formato. Intravedo da lontano la cima di Goshinboku. Vedere quell'albero millenario, sia in quest'epoca che nella mia, mi trasmette sempre un senso di grande pace. Mi avvicino e non posso non associare questo luogo all'incontro con colui che ha stravolto la mia vita. È sì, perché per quanti sforzi possa fare, il mio pensiero è sempre rivolto solo ed unicamente a...

 

"Inuyasha? Ma cosa..." non ci credo, parli del diavolo...

"Bentornata, sapevo che eri tu, ho avvertito il tuo odore. Tranquilla, ti tenevo d'occhio anche da qui." Già, come dimenticare che lui tiene sempre tutto e tutti sotto controllo. Adesso che mi avvicino però capisco perché questa notte la luna non è comparsa e le stelle tardano ad apparire.

L'ho capito nel momento stesso in cui l'ho intravisto, e adesso che si è voltato due iridi scure come l'ebano agganciano il mio sguardo sostituendo quelle ambrate che vedo abitualmente. È una notte di luna nuova, il demone dorme silente...lasciando il posto al semplice umano che di fragile, al contrario di ciò che pensa, ha solo l'anima.

"Non dovresti essere in giro stanotte. Avresti fatto meglio a restare da Kaede insieme agli altri."

"Ti preoccupi sempre troppo. Credi che non sappia badare a me stesso solo perché non ho i miei poteri demoniaci?"

"Non è per questo. Penso solo che tu debba essere più prudente, tutto qui."

"Tse..." come al solito mi sorride sarcastico scrollando le spalle e sminuendo la mia apprensione. Non c'è niente da fare non cambierà mai. Eppure penso ci sia dell'altro. Ormai riesco a percepire i suoi stati d'animo. È preoccupato per qualcosa lo sento. 
Tiene gli occhi bassi e stringe l'elsa di Tessaiga come se cercasse in lei una sorta di conforto.

"Devo ammettere che qui da voi la neve è davvero suggestiva, rende tutto così magico. Sembra di essere in una favola."

Dovevo dire qualcosa, il suo silenzio a volte diventa così pesante da mettermi a disagio. Provo a rincorrere qualche cristallo di neve, che puntualmente si scioglie al solo contatto con la mia mano. Lui mi segue con lo sguardo, eppure i suoi pensieri sono altrove.

"Mi sono sempre chiesto come ci si sente..."

Mi volto d'improvviso sentendolo finalmente parlare. "Eh? Come ci si sente a far cosa?" chiedo

"Ad essere un semplice essere umano."

"Che domanda strana, di solito non ti preoccupi troppo di queste cose. Non hai sempre detto di voler diventare un demone completo per eliminare per sempre la tua parte umana?"

"Sì...in effetti è così, però..."

Non capisco, ma che gli prende stasera? Percepisco il suo animo inquieto, eppure non riesce ad esprimere chiaramente cosa sente. Provo ad avvicinarmi sperando di non ricevere in cambio qualche risposta scontrosa da parte sua. Lo osservo...e anche lui stavolta solleva lo sguardo.

"Perché una volta tanto non provi ad abbassare le tue difese e mi dici ciò che senti davvero. Non dirmi che ancora non ti fidi di me?" i suoi occhi hanno un breve fremito e la neve bianca che si poggia sui suoi capelli scuri è come se mi ricordasse che quello è solo un aspetto momentaneo, che presto cederà il posto al vero Inuyasha. Istintivamente gli prendo la mano con la quale stringe Tessaiga e la avvolgo dolcemente tra le mie.

"Kagome...io..." lo so che non è facile per lui, vorrei solo che capisse che io sono qui per restare al suo fianco, qualsiasi sia la strada che sceglierà. "...quando sono nella mia forma umana non mi sento a mio agio. E non perché sono più debole, ma perché ciò che provo, quello che sento dentro è come se esplodesse all'improvviso così senza controllo. La paura di non poterti proteggere, il dolore che ho provato nella mia infanzia, la rabbia, la solitudine, la vendetta, l'amore... 
Tutto si mescola e si amplifica. Quando sono nella mia forma demoniaca riesco a tenere queste sensazioni sotto controllo, ma quando sono un essere umano mi sento quasi schiacciato dalla loro forza. Detesto non avere il controllo su me stesso. Ecco, adesso penserai che sono uno stupido lo so, ho detto un mucchio di scemenze."

Rimango per un attimo senza parole, cosa al quanto strana, visto che lui dice sempre che sono una gran chiacchierona. Ma davvero stavolta rimango sorpresa dal fiume di parole che è riuscito a tirare fuori.

"Non potrei mai considerarti uno stupido, e non considero sciocche le cose che mi hai confidato. Vedi Inuyasha...credo che tu ti sia dato la risposta da solo alla domanda che mi hai fatto poco fa."

"Eh? Che vuoi dire?" ecco che ritorna a fare il solito stralunato.

"Mi hai chiesto come ci si sente ad essere un semplice umano. Ebbene, ci si sente esattamente così. Noi abbiamo la capacità di racchiudere nel nostro cuore una miriade di emozioni, alcune sono piacevoli altre meno, ma non per questo sono da considerarsi negative. L'essere umano non è perfetto, però sa essere caritatevole e provare compassione. Sa proteggere chi ama con tutto sé stesso e sa donare fiducia."

"Ma tu come riesci ad essere così, come puoi restarmi accanto sapendo quello che voglio diventare?"

"Inuyasha...tu credi che la tua parte umana ti renda debole, invece è proprio da essa che tu attingi la tua forza."

"Tu sei davvero convinta che sia così?"

"Assolutamente. Tutto ciò che provi quando sei umano devi tenerlo stretto dentro di te, vedrai che lo ritroverai anche quando tornerà la tua parte demoniaca, e così riuscirai a far convivere insieme le tue due anime in perfetto equilibrio."

"E se non dovessi riuscirci, se non ne fossi capace e dovessi perdere me stesso tentando di farlo? Io non so se..."

"Di questo non devi preoccuparti, io sarò accanto a te e ti ricorderò sempre chi sei. Non lascerò che tu perda ciò che ti rende così unico e speciale..." 
Lo guardo, finalmente la paura e quel senso di smarrimento sembrano scomparsi dal suo volto.

"Lo faresti davvero Kagome?"

L'insicurezza però credo che gli rimarrà sempre "In verità lo sto già facendo da un bel po', zuccone!" e intanto gli tolgo la coltre di neve che gli si è formata addosso.

"Grazie Kagome. Non so come tu ci riesca ma sei sempre capace di placare il mio spirito."

Si avvicina lentamente e sento d'improvviso le sue braccia che mi stringono in un caldo abbraccio. La sua veste è così rassicurante e protettiva, emana la sua stessa essenza, ed io vorrei che questo istante fosse infinito. 
"Ehi guarda...cominciano ad intravedersi le stelle." Sollevo lo sguardo e vedo il cielo tappezzato di un manto luminoso che sostituisce in modo spettacolare l'assenza della luna. "Dovremmo rientrare alla capanna se non vuoi prenderti un altro raffreddore."

"Oh no...non ci tengo grazie, quindi andiamo pure."

"Mi spiace ma non potrò portarti in spalla stavolta, dovrai camminare. Pensi di farcela? La neve è bella spessa."

"Ma daiii...pensi forse che sia una pappamolle? Vieni andiamo." gli prendo la mano e ci incamminiamo. E' sempre così imbarazzato quando lo faccio che mi viene da ridere, ma cerco di trattenermi. "Dì un po' Inuyasha... per caso lo sentivi che sarei tornata questa sera?"

Lui mi guarda con fare serio, il che è abbastanza inusuale. 
"Ad essere sincero non ne avevo la certezza, ma ci speravo. È probabile che se non fossi arrivata tu sarei stato a rimuginare di fronte a quell'albero tutta la notte."

C'è poco da fare... questa serata dovrò proprio ricordarmela, credo che difficilmente capiterà più una tale schiettezza da parte sua.

"Ritieniti fortunato allora, ho evitato che ti trovassero seppellito da tutta la neve che sta venendo giù."

"Tse...figurati se mi lascio seppellire da qualche fiocco di neve, non dire assurdità."

"Qualche? Sei sicuro?" gli dico, mentre la sua veste rossa è ormai diventata di due colori.

Lui si osserva per qualche istante e mette il solito broncio, segno inconfondibile del fatto che ho ragione. Mi stringo sotto il suo braccio poggiando leggermente la testa al suo corpo. Può dire ciò che vuole, per me questa serata è perfetta così.

"Inuyasha..."

"Cosa c'è?"

"Sappi che qualsiasi essere deciderai di diventare io ho fiducia in te. Al momento opportuno saprai quale sarà la scelta giusta da prendere."

Finalmente accenna un sorriso, è quello che volevo, adesso so che è più sereno.

"Grazie Kagome...per essere così come sei."

Non serve dire altro, non per il momento. Il solo fatto che si sia confidato con me mi riempie di gioia e sapere di poter alleviare in parte i suoi timori è la ricompensa più grande che possa avere.

Le stelle ci guidano silenziose illuminando il sentiero. La neve non smette di cadere accompagnando i nostri passi. Non quelli di un demone e di una fragile umana, ma quelli di due anime legate da un filo indissolubile chiamato destino.





Avevo promesso che sarei tornata presto, ed eccomi qua. Diciamo che questi due mi chiamavano a gran voce, ed io ascolto sempre quello che i personaggi hanno da dirmi. Un "missing moment" che vuole mettere in evidenza le fragilità dell'animo di Inuyasha, in modo particolare nelle notti di tenebra (come lui le definisce) quando la parte demoniaca cede il posto a quella umana. Lui non è un tipo che parla molto, ne che esprime in modo chiaro i suoi sentimenti, ecco perché in questa veste in particolare ho pensato che potesse essere in qualche modo più vulnerabile e bisognoso di certezze. E chi puoi dargli queste certezze se non la ragazza che lo ama con tutti i suoi pregi e difetti?
La neve che cade lenta e silenziosa fa da scenario a questo incontro notturno di anime destinate ad incontrarsi nonostante il tempo e le diversità. Spero davvero che apprezzerete la lettura di questa storia, noi... ci rivediamo alla prossima ispirazione.

L'immagine che fa da sfondo alla storia è presa dal web.

   
 
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