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Autore: vale ronron    21/09/2020    0 recensioni
Un gruppo di ragazzi iscritti all'università si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto. Le loro storie si incroceranno e tra risate, litigi e amori si formeranno legami indelebili. Buona lettura. Spero vi piaccia.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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PUNTO DI VISTA DI NICOLÒ

“Sali in macchina?”
 mi chiese Alessandro con tono palesemente impacciato.

Sbuffando e in rigoroso silenzio salì sul sedile del passeggero.

Parcheggiamo qualche metro oltre la fermata nella corsia che affiancava il muretto.

“Scendi dalla macchina o hai intenzione di restare qui dentro per tutto il tempo?!” mi domandò Alessandro tentennante.

Scesi dalla macchina senza aprire bocca, mi avvicinai al muretto e mi sedetti lì, tirai un grosso respiro, mi piaceva l’aria di mare.

Percepì Alessandro sedersi accanto a me.

“Sei passato dalla modalità insulti e lamentele alla modalità silenziosa, di nuovo!!” esclamò contrariato Alessandro.

Vidi in lontananza Teresa avvicinarsi a Tommaso, sperai che almeno loro riuscissero a chiarirsi.

“Evito di creare problemi!!”.

Lo sentì sospirare “Mi dispiace per prima!! ma mi hai fatto saltare i nervi!!”.

“Avremmo dovuto girare quando lo dicevo io!!” assentì risoluto.

“Va bene, stavolta avevi ragione tu!!” Acconsentì.

“Io ho sempre ragione!!”.

“Adesso non esagerare!!” esclamò ghignando.

Restammo in silenzio per un po’, fino a quando Alessandro non lo interruppe.

“Pensi che riusciranno a fare pace quei due?”.

“Penso di sì!!” dissi con sicurezza continuando ad osservare le onde infrangersi sulla battigia.

 “Raccontami come caspio ha fatto Ambra ad avere il tuo numero di cellulare?!”.

“Se te lo dico non ci credi!!”.

“Mettimi alla prova!!”.

“Non so come abbia fatto ma credo che attraverso uni dei social network sia riuscita a risalire al nome di mio padre, dopodiché ha chiamato a casa mia e si è fatta dire da mia madre il mio numero di cellulare fingendosi una mia collega, le ha detto che aveva perso il mio numero e che aveva un’estrema urgenza di contattarmi per problemi culinari!!”.

“Non ci credo!!” ammise sconvolto “Quella caspio di ragazza ha seri problemi al cervello!.

“Già è completamente fuori di testa!!” assentì ridendo “Se Tommy la lasciasse come minimo sarei costretto a cambiare la scheda telefonica!!”.

“Quindi ti aveva chiamato già altre volte?”.

“Mi chiama quando Tommy non le risponde per troppo tempo, come oggi!!”.

“È una pazza!!”.

“Già!”.

“Dove vai?” mi chiese Alessandro.

“Be’ visto che grazie alla fuga di Tommy siamo finiti al mare, non posso fare altro che godermi la spiaggia e questa giornata di sole!!” gli spiegai scendendo dal muretto e iniziando a passeggiare sulla spiaggia.

“Ti piace il mare?” mi chiese seguendomi.

“Sì, ma dove abito io purtroppo non ce, per godermi il mare devo cambiare regione e aspettare l’estate!!...a te piace?”.

“Sì, la spiaggia è il luogo perfetto per correre!!”.

“Certo, perché se in estate non ti metti a correre sulla battigia ti ritrovi due bistecche arrostite al posto dei piedi!!”.

“Ahaha, non intendevo per quello!!” mi rispose divertito.

“E per cosa??”.

“Togliti le scarpe!!” mi intimò con un ghigno sul viso.

“Perché??” gli chiesi perplesso.

“Togliti le scarpe e basta pive!!”.

“Ehi sono io quello che utilizza il termine pivello!!”.

“Vuoi che ti paghi il copy-right??” mi chiese scherzosamente mentre si toglieva le scarpe e i calzini.

“Ma mi spieghi che stai facendo?” gli chiesi sempre più perplesso.

“Aspetto che tu ti tolga le scarpe e i calzini!!” mi disse accigliato guardandomi storto.

“E va bene li tolgo, ma mi spieghi che cosa dobbiamo fare?” chiesi sedendomi per terra per poter togliere queste dannate scarpe.

“Correre!!”.

“Cosa?? E non potevamo farlo con le scarpe!?”.

“Mi hai chiesto perché mi piace correre sulla spiaggia, be’ alza quelle chiappe e vieni a correre con me!!”.

Lo guardai e pensai a quanto mi fosse mancato.

“Allora??” insistette con il suo solito ghigno spavaldo.

“Bene così, che corsa sia!!” esclamai alzandomi rassegnato.

Sentì il contatto della sabbia tiepida nei piedi, era piacevole.

“Al 3!!” vidi Alessandro mettersi in posizione di partenza.

Feci lo stesso.

“1…2…”

lo vidi partire come un fulmine.

“Ehi, il 3 dov’è finito!!” gli urlai, indispettito iniziai a corrergli dietro.

“Ahahah, sei un pivello ingenuo!!” mi beffeggio divertito.

“Sei sleale!!” urlai cercando di raggiungerlo.

“Risparmia il fiato biondino, ti servirà se vuoi starmi dietro!!”.

Nonostante mi dispiacesse ammetterlo, aveva ragione lui, eravamo appena partiti e io già avevo il fiatone, non sarei riuscito a stargli dietro per molto, soprattutto a questo ritmo.

Cercai di respirare ed espirare in modo regolare, per facilitarmi il compito chiusi gli occhi, piano piano trovai il giusto ritmo, e nel giro di pochi minuti inizia a rilassarmi, il sole tiepido che batteva sul mio viso, l’aria frizzantina che mi rinfrescava, l’odore della salsedine, la sabbia tiepida che sfiorava i piedi, il rumore delle onde, era tutto molto piacevole e rilassante, dopo tanto tempo sentì i nervi distendersi e una piacevole serenità invase il mio corpo e il mio animo.

Aprì gli occhi e mi sorpresi quando non vidi più Alessandro davanti a me.

“Sono qui!!” assentì con tono tranquillo e stranamente dolce per uno spavaldo come lui.

Mi voltai alla mia sinistra, a quanto pare mentre correvo Alessandro mi aveva affiancato e io non me ne ero accorto.

“Allora ti piace correre sulla spiaggia?” mi chiese rivolgendomi uno sguardo complice.

“Molto” gli risposi porgendogli un sorriso spontaneo.

“E ancora deve venire la parte migliore!!” mi annunciò ammiccandomi soddisfatto.

“Ovvero??” gli domandò curioso.

“Seguimi!!”.

Cambiammo direzione e invece di correre parallelamente alla spiaggia ci dirigemmo verso la battigia, arrivati a riva Alessandro riprese a correre lungo la spiaggia, la sabbia era umida e correre lì era più difficile, ma era comunque bello, ogni tanto un onda riusciva a raggiungerci e dei brividi improvvisi mi assalivano a causa del contatto con l’acqua fresca, lì al limite tra la sabbia e l’acqua ara tutto amplificato, l’odore, il rumore delle onde, il fresco, mi lasciai invadere dalla tranquillità e mi rilassai di nuovo.

“Oh ma guarda ci sono i piccioncini!!”.

Aprì gli occhi e mi voltai verso la spiaggia, Teresa e Tommaso erano seduti un centinaio di metri più in là rispetto a noi.

“Chissà se hanno fatto pace!!” si chiese ad alta voce Alessandro.

Stavo per dirgli il mio parere quando squillò il cellulare di Alessandro, per l’ennesima volta.

“Mi sembrava strano che non ti fosse ancora squillato!!” gli dissi ironicamente con fare scherzoso.

Mi lanciò un’occhiataccia e rispose al telefono senza vedere neanche chi fosse.

“Pronto!!”.

Alessandro!!”.

“Mattia!!”.

Strano, era mio fratello, mi chiesi perché non avesse chiamato me, mi toccai le tasche alla ricerca del cellulare ma improvvisamente mi ricordai di averlo lasciato in macchina.

Alessandro, non ti sento bene!!”.

“Non ce molto campo qui!!” assentì Alessandro fermandosi.

“Cosa??”.

“Un attimo che mi sposto, resta in linea!!”.

Vidi Alessandro correre verso la strada, nella speranza di trovare un po’ di campo.

Mi voltai verso il mare e guardando le onde correre verso la battigia mi avvicinai sempre di più, l’acqua era fresca e il contatto era piacevole, il mare non era eccessivamente mosso, inoltre il sole era abbastanza caldo nonostante fosse un giorno di inizio novembre.

Incominciò a balenarmi un’idea assurda, una parte di me cercava di dissuadere l’altra, invano.
 
Infatti spinto da una frenesia e da un entusiasmo che non avevo da tempo, mi tolsi la felpa e la maglietta, il contatto con l’aria fresca mi provoco brividi in tutto il corpo, ma tutto ciò non faceva che farmi sentire vivo e spensierato, ed era da tanto che non mi sentivo cosi, preso da un sempre più crescente entusiasmo iniziai a sfilarmi i pantaloni e ripetendomi adesso o mai più feci uno scatto e senza pensarci ulteriormente mi fiondai in acqua.

PUNTO DI VISTA DI ALESSANDRO
 

“Ehi Mattia, mi senti adesso??” chiesi arrivato al muretto.

“Sì, adesso sì”.

“Dimmi!!”.

“Non vi siete più fatti sentire!!...è tutto ok...avete trovato Tommaso?”.

“Sì sì, siamo tutti in spiaggia!!”.

“Ok, ho provato più volte a chiamare Nicolò e anche Teresa ma non mi rispondevano, quindi mi sono preoccupato!!”.

“I cellulari non prendono bene qui, va tutto bene non ti preoccupare!!”.

“D’accordo allora ci vediamo dopo!!”.

“A dopo!!” gli risposi ringaggiando il cellulare, rivolsi uno sguardo alla macchina, e quasi in contemporanea i gorgogli del mio stomaco si fecero risentire così mi ricordai dello zaino con i panini e le bibite, presi le chiavi dalla tasca e andai a prenderli.

Per fortuna avevo parcheggiato a fianco al muretto perché solo dopo aver raggiunto la macchina mi ricordai di non indossare le scarpe.

Presi lo zaino, chiusi la macchina e dirigendomi verso la spiaggia cercai con gli occhi Nicolò.

“Dove caspio è finito!!” imprecai ad alta voce.

Ero a metà spiaggia e non riuscivo a vederlo, mi guardai attorno e in lontananza vidi Tommaso e Teresa, stavolta erano sdraiati, ma nello stesso punto di prima.

Dove diavolo era finito Nicolò?? Mi avvicinai alla battigia cercando di ritrovare il punto in cui l’avevo lasciato, e all’improvviso li vidi, un mucchio di vestiti impilati l’uno sopra l’altro.

“Ma che caspio!!” dissi correndo verso la pila di vestiti.

Li presi in mano, erano di Nicolò… alzai gli occhi sconvolto e li rivolsi verso l’acqua, ed eccolo lì…

“Ma che caspio stai facendo!!” gli urlai sconvolto, era totalmente immerso nell’acqua, e con un ghigno divertito mi salutava con una mano.

Lo vidi ridere spavaldo.

“Che caspio ridi, sei completamente impazzito!?”.

“Ti ho mai detto che sono stato campione di nuoto regionale per 5 anni di seguito!!”.

“No, ma esci subito da lì o ti prenderai un accidente pezzo di testa di caspio che non sei altro!!”.

“Ahahha ti preoccupi per me!” rispose divertito ma con una punta di ironia.

“Certo idiota, esci, non è questa la giusta stagione per i bagni!!”.

“Non esiste una giusta stagione per nuotare!!”.

“Stai delirando testa di caspio!!”.

Alessandro Marchesini io ti sfido ad una gara di nuoto!!”.

“L’acqua gelata ti ha decisamente devastato il cervello!!”.

“Il grande Alessandro che non accetta una sfida, Teresa allora ha ragione quando dice che sei cambiato!!”.

“Che cosa c’entra questo adesso!!” gli chiesi turbato.

“Cos’è hai paura di perdere?” mi stuzzica con un ghigno divertito di chi sapeva di avere la situazione in pugno.

“Io non perdo mai!!” gli risposi con il mio solito tono convinto.

“Be’ ti capisco, in fondo l’acqua non è il tuo elemento, saper correre nel nuoto non è di grande aiuto, sfidandomi perderesti di sicuro!!”.

“Io non è sarei così certo!!”.

“Ah no? Be’ se sei così tanto convinto di potermi sconfiggere perché non accetti la mia sfida!!”  mi ammicco divertito.

“Bene cosi!! Che sfida sia!! Ma sappi che ti pentirai di avermi sfidato!!” gli dissi spavaldo.

Lo vidi farsi una risata di gusto per poi fare una capriola sott’acqua.

Quell’irresponsabile, irresistibile, pazzo si era pure bagnato i capelli.

Pensai che se non ci fosse venuto un accidente oggi, dopo questa bravata, non ci sarebbe venuto ma più.
 
Mi tolsi giacca, maglietta e pantaloni e cercando di non pensare al freddo che avrei sentito mi gettai in acqua, tutto questo per accontentare quel caspio di biondino che in poche settimane, aveva totalmente  scombussolato e ribaltato la mia vita.

Decidemmo di fare una sfida in stile libero. 

E con mia grande riluttanza Nicolò mi fece mangiare la polvere.

"Hai perso, pivello!!" mi beffeggiò divertito quel testa di caspio, gli lanciai un’occhiata assassina, ma in fondo ero contento, era da tantissimo tempo che non passavo un po’ di tempo con lui.
 
  
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