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Autore: Iron_Captain    23/09/2020    1 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Tratto dal testo]
Nel momento in cui sognava quel ricordo preciso della sua vita passata, Cherri Bomb si svegliava sempre di colpo dal letto. Ogni volta che ricordava quel momento, si sentiva triste, perché quel giorno aveva perso la persona che amava sopra ogni altra cosa[...]
Genere: Azione, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La vita passata

Dopo aver passato un’altra giornata in giro per la città a far saltare in aria palazzi, uccidere demoni a suon di pugni e scagliando contro di loro bombe a non finire, Cherri Bomb si distese sul suo comodo letto sudicio e cadente all’interno di uno dei tanti appartamenti sporchi e malconci di un palazzo, nella parte ovest di Pentagon City. Ovviamente l’appartamento, prima, apparteneva a un altro demone…prima di finire ucciso da lei a causa di una delle sue bombe che gli aveva messo in bocca. Aveva ripulito la stanza dal sangue della vittima, ma si era tenuta la sua pelle violacea come “trofeo decorativo", in quanto rappresentava la sua prima uccisione all'Inferno. In seguito personalizzò a proprio gusto e piacere l’appartamento: qualche poster di bombe ed esplosioni, scritte cubitali rosse fatte di vernice, e una quantità talmente enorme di bombe e dinamite da non poter essere quantificate. Uccidere era il suo passatempo preferito…che aveva da prima che andasse all'Inferno, così come la sua passione per le bombe e le esplosioni. Prima di morire e diventare un “demone" (anche se alle volte i demoni venivano anche chiamati “peccatori"), era conosciuta e temuta con un altro nome che al solo pronunciarlo incuteva terrore nelle persone, e non contava se erano criminali o no. Lei non era una criminale qualunque: era la Regina del Crimine…un tempo si chiamava Harley Quinn.

Gotham City…tanto tempo fa

Harleen Quinzell era una bella donna, con i capelli corti biondi, gli occhi scuri, gli occhiali, vestito con il camice bianco quando era al lavoro, ed era una persona ordinaria. Era un’ex psicologa del manicomio di Arkham, poiché aveva deciso di seguire il futuro Re del Crimine, Joker. Da quando si era messa con lui, era diventata la sua amata Regina del Crimine, ed aveva anche cambiato look e modo di comportarsi: aveva iniziato a truccarsi di bianco la faccia anche lei, e alle volte si vestiva come una giullare di corte, con un completo completamente nero e rosso, mentre altre volte sembrava essere come Alice nel Paese delle Meraviglie, se non fosse per il fatto che prediligeva il colore rosso; ed era diventata ribelle e omicida. I due si erano conosciuti nello stesso manicomio. Era un suo paziente, e aveva il compito di curarlo. Ma si era invece innamorata di lui, e d era finito per seguirlo dovunque. Era diventata come lui: pazza e imprevedibile, e con una passione nel far saltare in aria le cose. Non lo facevano per guadagnare soldi, ma soltanto per il semplice gusto di divertirsi. Era tutto perfetto, se non fosse per quel guastafeste di Batman, che si divertiva a rovinare i loro piani in ogni occasione. Lui combatteva contro la corruzione e i criminali, e credeva in quei folli ideali di pace, giustizia e cose simili in cui nessun abitante di Gotham osava credere. Quella città non poteva essere salvata, ma l'uomo pipistrello non lo voleva accettare.
Ma quel giorno sarebbe dovuta finire, una volta per tutte: Batman sarebbe morto. La trappola era pronta…così come le esche.
“Non potete farlo!” piagnucolò il capo degli operai, legato ai polsi e alle caviglie su una sedia di metallo. “Non potete far saltare in aria questa centrale elettrica: manderete in blackout l'intera città!”
“Oh, ma a noi serve per poter fare festa!” esclamò euforico Joker. “Una volta morto Batman, faremo piombare la città nel buio…”
“E faremo sapere a tutti che il pipistrello è morto stecchito! Ah ah ah ah ah!” fu la risposta di Harley, che era piena di gioia incontrollata.
Non avevano preso in ostaggio soltanto gli operai, ma avevano imbottito di esplosivi la centrale elettrica. Essendo pazzi, erano pronti a tutto pur di far fuori il loro odiato nemico.
“Vi prego…io e tanti altri bravi operai abbiamo una famiglia…lasciateci andare…” continuò a piagnucolare il capo degli operai.
“Aaargh…Pensaci tu, Harley!” esclamò Joker, che era stufo delle sue lamentele.
La ragazza prese la propria mazza da baseball e colpì con gran forza il volto dell'operaio, facendo cadere su un lato la sedia.
Dopo aver emanato una risata sonora, Joker camminò verso la propria amata.
“Oh, Harley.”
I due criminali si abbracciarono e si guardarono intensamente negli occhi.
“Si Puddin?”
“Lo sai che mi fai eccitare tanto quando fai male ai nostri ostaggi.”
“Oh Puddin, anche tu mi ecciti tanto tanto…”
Il loro momento di fantasie erotiche fu bruscamente interrotto dall'arrivo di una figura nera, avvolta da un mantello, che atterrò sulla piattaforma rialzata in cui si trovavano i due rapitori e l'ultimo ostaggio da liberare.
“Oooohhhh! Ma guarda chi si è appena unito alla festa organizzata da noi!” esclamò Joker eccitato.
“Brutto pipistrello guastafeste! Hai appena rovinato il nostro momento!” fu la risposta di Harley Quinn, che era furiosa.
“La pacchia è finita per tutti e due!” si limitò a dire il Cavaliere Oscuro consapevole che non si sarebbero arresi in nessun caso.
“Lo vedi questo!” disse la Regina del Crimine prendendo un piccolo detonatore dalla forma circolare. “Adesso tu morirai!...E tutta Gotham City lo verrà a sapere!”
“Perciò, Batman, se vuoi salvare gli ostaggi e non vuoi vedere la tua città immersa nel buio più totale, dovrai toglierti la maschera…AH AH AH AH AH!”
Invece di ribattere, Batman si avventò contro il clown mollandogli un pugno molto forte, dopodiché lo prese per il collo della giacca e lo sollevò da terra. Nel vedere ciò, Harley Quinn premette il pulsante del detonatore. Lo fece una volta, poi due, poi continuò a premerlo ripetutamente.
“Grrrr…Dannato detonatore!” gridò furibonda la complice di Joker buttandolo a terra e dandogli un calcio che lo fece scaraventare lontano.
Prima di intervenire, Batman aveva disturbato le frequenze che avrebbe permesso al detonatore di far esplodere le bombe. Non agiva mai d’impulso: era uno stratega attento ai minimi particolari ed era molto furbo; e riusciva sempre a stare un passo avanti a chiunque.
Guidata dalla rabbia e dal dovere di salvare la vita al proprio amato, Harley prese la propria mazza e cercò di colpire alle spalle il suo nemico.
Come se avesse previsto ogni cosa, Batman si voltò e scaraventò addosso a lei il corpo del Joker, che si era assicurato di averlo pestato per bene affinché non potesse reagire.
“Il vostro piano è andato in fumo. Ora vi aspetta una bella cella di isolamento, dove ci rimarrete per parecchi anni.” si limitò a dire il Cavaliere Oscuro.
Decisa a non accettare la sconfitta, Harley Quinn si alzò, e piena di rabbia si avventò contro l'uomo pipistrello. Inizialmente fu stesa a terra da un suo pugno, ma dopo essersi immediatamente rialzata, gli si avventò di nuovo contro, mollandogli un pugno sul viso che lo fece destabilizzare per un breve momento; dopodiché cercò di immobilizzarlo avvolgendogli un braccia intorno al petto, mentre con l'altro afferrò il suo braccio sinistro.
“Tu morirai, Batsy!”
Quando ascoltò quelle parole, Bruce squadrò il petto della sua nemica: c'era una luce rossa che lampeggiava sotto il suo vestito. Intuendo subito cosa fosse, prese il braccio sinistro avvolto sul petto, dopodiché utilizzò tutta la propria forza per divincolarsi da lei e allontanarla. Nel momento in cui sbatté contro le ringhiere della piattaforma, Harley emise un gemito di dolore…oltre che il suo ultimo respiro. Voleva far saltare in aria il Cavaliere Oscuro, anche se questo significava perdere la propria vita. Ma il risultato fu pessimo: aveva attivato la bomba, ma era stata allontanata da lui stesso. Prima che la bomba potesse esplodere, la ragazza sembrava aver riacquisito per breve tempo la propria lucidità, poiché vide la propria vita scorrere velocemente davanti ai propri occhi. Prima di scomparire definitivamente, rivolse un ultimo sguardo al proprio amato Joker, che ebbe modo di riprendersi giusto in tempo per veder morire la sua Regina del crimine.

Nel momento in cui sognava quel ricordo preciso della sua vita passata, Cherri Bomb si svegliava sempre di colpo dal letto. Ogni volta che ricordava quel momento, si sentiva triste, perché quel giorno aveva perso la persona che amava sopra ogni altra cosa; e non c'era giorno in cui desiderava che l'uomo pipistrello morisse e potesse finire all’Inferno, in modo tale che avrebbe potuto torturarlo e ucciderlo più di una volta…se quest'ultima cosa fosse stata possibile. A Pentagon City aveva capito che non aveva importanza chi o cosa si era nella vita passata. Non aveva soltanto cambiato nome, ma grazie agli insegnamenti di Joker aveva imparato a tenere testa ai boss dell'Inferno e a dominare una parte della città. Non esisteva la polizia, né c'erano vigilanti mascherati pronti a far rispettare l'ordine. C'erano invece soltanto i boss dell’Inferno, che non facevano altro che darsi battaglia per dominare Pentagon City, che era diventato un vero e proprio campo di battaglia, dove i demoni non facevano altro che uccidersi a vicenda come se fossero degli autentici barbari. Per Cherri era il paradiso perfetto. Preferiva lavorare da sola, ma ogni volta che vedeva Angel Dust non rifiutava mai il suo aiuto. Insieme erano inarrestabili.
Anche se non aveva una foto del proprio amato perduto, che non sapeva se era ancora vivo o no, portava dentro di sé il suo ricordo. Era disposta a tutto pur di rivederlo e riaverlo al proprio fianco. E se lo avesse ritrovato, era pronta a mostrargli il territorio che aveva conquistato…che in futuro sarebbe diventato il loro nuovo Parco dei Divertimenti, ed avrebbero regnato di nuovo come Re e Regina del Crimine.
Mentre pensò ciò, sentì diverse urla e rumori di esplosioni. Doveva esserci una guerra tra bande nelle vicinanze. Senza perdere altro tempo, Cherri tirò fuori uno scatolone pieno di bombe e ne prese una grande manciata, dopodiché uscì dall'appartamento per unirsi alla battaglia.

Angolo Autore
Salve a tutti…ho conosciuto questo cartone animato grazie a un video musicale; e quando ho visto come è Cherry Bomb, mi era venuto in mente Harley Quinn; e vedendo che sono molto simili, secondo me, mi era venuta l'idea di scrivere questa fanfiction, in cui “invento" le origini della vita passata di questo personaggio stravagante.
Spero che questa mia one -shot vi possa piacere.

   
 
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