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Autore: Little_Lotte    23/09/2020    1 recensioni
Con l'arrivo dell'autunno, il dio degli Inferi torna finalmente a ricongiungersi con la sua regina.
Questo racconto riporta i pensieri di Persefone nel giorno del proprio ritorno a casa, fra le braccia del suo amato sposo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Persefone
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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EQUINOZIO


Ho un brivido.

Non credevo che il freddo sarebbe arrivato tanto in fretta, le giornate diventano più corte ed il cielo si è fatto plumbeo, così pesante e carico di nubi.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente, il vento che penetra nelle mie narici è talmente intenso e prepotente che quasi pare insinuarsi della mia testa, fin dentro alla mia mente come se in qualche modo potesse gelare anche il mio cervello.

Mi stringo le braccia al petto, massaggiandomi con le dita per riscaldare le mie membra.

Ormai ci siamo, l’autunno è veramente arrivato.

Lo aspetto ogni anno, quando in primavera sbocciano i fiori e gli uccelli cominciano a cantare, quando il grano matura in estate ed il caldo riscalda la terra e rinvigorisce la natura. Lo attendo con ansia, poiché è solo in autunno che il mio cuore ricomincia a battere davvero.

Il che è piuttosto ironico, perché là dove vado io il cuore ha smesso di battere a tutti quanti.

So che per mia natura dovrei essere più affezionata alla Terra ed alle sue calde stagioni ben più di quanto non riesca a sentirmi. Lo capisco ogni volta che mia madre mi abbraccia al mio ritorno, lo leggo nei suoi occhi azzurri quando mi fissano con dolcezza ed una velata malinconia, quando la stretta della sua mano diviene più salda e robusta a pochi passi dalla soglia di casa.

“Il tuo posto è qui.” recita silente il suo sguardo ed ogni volta è come una pugnalata al cuore.

Vorrei non essere una delusione, per lei.

Vorrei che capisse che il mio amore è troppo forte da poter essere taciuto, troppo intenso da non poter essere vissuto. Ed ogni volta che mi allontano da lui è come se una piccola parte di me cessasse di vivere, proprio io che dalla vita tento continuamente di fuggire e che nella morte, per la vita, ho costruito il mio avvenire.

Amo mia madre con tutta me stessa e continuerò a farlo, per i secoli a venire.

Ma non posso rifuggire da quell’amore che canta e sussurra direttamente alla mia anima.

“Altezza? Altezza, siamo pronti a partire.”

Sollevo lentamente lo sguardo, osservando il nocchiero che ha appena bussato alla porta della mia carrozza per comunicarmi l’imminente partenza. Annuisco semplicemente, senza proferire alcunché. Non voglio che le mie prime parole di questo autunno siano pronunciate senza amore, che vengano sprecate per un mero cocchiere o per un servo qualsiasi.

Voglio che tutto sia speciale, come lo avevo immaginato nella mia testa per tutti questi mesi.

Il viaggio sembra durare un’eternità, molto più di quanto non ricordassi.

Che strada lunga… È sempre stata così lunga, così buia ed impervia? Abbiamo sempre impiegato così tanto tempo prima di arrivare ai cancelli? Mi sento talmente stanca, nervosa ed affamata… Vorrei solo potermi fare un bel bagno, ripulirmi dalla fatica del tempo, crollare fra le braccia del mio amato ed addormentarmi sul suo petto fino a dimenticarmi di tutto il resto.

Sospiro.

Ci vorrà ancora così tanto? Appoggio il capo contro la testiera del sedile e socchiudo gli occhi, assopendomi lentamente cullata dal ritmo incostante della carrozza.

Forse potrei persino addormentarmi se solo…

“Altezza? Eccoci qui, siamo arrivati.”

Sussulto, come se tutto d’un tratto il mio corpo si fosse ridestato, rinvigorendosi dalla testa ai piedi; ogni mio muscolo, ogni singola fibra del mio essere sono come percorsi da una violenta, fortissima scarica elettrica ed in questo momento mi sento come rinata dopo un lunghissimo, insostenibile periodo di apatia.

Mi alzo di scatto e quasi senza lasciare al cocchiere il tempo di fermare la carrozza mi fiondo giù dalla vettura, pronta a gettarmi fra le braccia del mio sposo. Mi guardo curiosamente intorno, cercando con bramosia.

E sorrido.

Lui è lì, come ogni anno, preparato ad accogliermi al mio rientro.

Lo immagino ad attendermi impazientemente, le braccia incrociate al petto ed un broncio che decora le sue labbra, il piede che tamburella per terra il ritmo incessante del tempo che passa.

Lento, malevolo, inesorabile.

Ma fortunatamente mai così potente da riuscire a tenerci separati.

Mia regina.” accenna un dolce sorriso nella mia direzione, guardandomi con occhi innamorati e splendenti come un cielo stellato “Finalmente.”

Mi precipito fra le sue braccia, con una grazia che certamente non si confà ad una regina, e lascio che mi stringa a sé con tutte le sue forze, carezzandogli i capelli e fissandolo con la stessa devozione che egli riserva a me.

Mi sorride.

“Mi sei mancata così tanto.”

Mi ritrovo inevitabilmente ad arrossire, quasi fosse la prima volta che il mio sposo si rivolge a me con tanta premura e dolcezza. Fatico a credere che un giorno riuscirò mai ad abituarmici.

“Anche tu.” rispondo, mentre il dorso della mia mano scivola lentamente lungo le guance del mio amato, carezzandolo amabilmente con le nocche “Sono così felice di essere qui.”

Un ampio sorriso si affaccia dolcemente sul suo volto, irradiandolo di una luce così abbagliante da far invidia alla luna. Incredibile come il sovrano dell’Oltretomba, signore della Morte e dell’Oscurità, possa apparire in questo momento tanto splendente e pieno di vita.

Deve essere per questo che lo amo così tanto.

“Bentornata a casa, Persefone.”

Il suo sorriso è contagioso e mi ritrovo ad arridergli anche io, le lacrime che iniziano pian piano ad appannarmi lo sguardo sempre più pieno di amore. Ricolmo la distanza fra i nostri corpi e mi avvinghio alle sue membra, appoggio la fronte contro la sua e sospiro beatamente, socchiudo i miei occhi e strofino il mio naso contro quello del mio sposo.

Lascio che le sue labbra sfiorino appena le mie e lo travolgo infine in un lunghissimo bacio appassionato, abbandonata in un abbraccio che prego possa durare in eterno.

O almeno fino a quando non tornerà la primavera.




 

Felice Autunno a tutti voi. 

 
  
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