Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Disincanto294    24/09/2020    4 recensioni
Questa one-shot è stata scritta per la Prompt Week indetta dal gruppo FB "The Severus Snape & Hermione Granger Shipping Fan Group".
"Buona notte." recitava semplicemente il piccolo bigliettino che si era ritrovato nella tasca del suo frock coat nero. La grafia elegante era esasperatamente familiare e l'avrebbe riconosciuta ovunque.
Hermione Granger.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
oneshotgoodnight

Between The Lines




Questa one-shot è stata scritta per il Prompt Week indetto nel gruppo FB "The Severus Snape & Hermione Granger Shipping Fan Goup".

Prompt 2: Good night, Professor Snape.

With thumb and forefinger, he pulled a neatly folded scrap of parchment from his pocket and turned it over in his hands glaring at the missive through narrowed eyes as though he expected it to combust. After several moments he was satisfied the note was not hexed, or charmed, or full of Ichabod's Itching Powder so he unfolded it.

"Good night" was all it said. The hand was firm, precise and maddeningly familiar. He slipped the piece of parchment back into his pocket, unsure if he was unsettled by Granger's note, or by the fact she had gotten close enough to him to place it in his pocket without his notice.

§


Il primo bigliettino lo aveva trovato una notte, accuratamente ripiegato su se stesso e lasciato sotto il portone del suo ufficio, dopo essere tornato dal suo giro di perlustrazione dei corridoi. Il secondo era stato recapitato da uno degli elfi domestici di Hogwarts, una notte in cui i sogni si erano poi trasformati in incubi. Il terzo foglietto era arrivato svolazzando per la Sala Grande, una sera davanti a tutti gli studenti e al corpo insegnanti che consumavano la loro cena. Il bigliettino, ripiegato come un origami a rappresentare un piccolo uccello, era stato sapientemente incantato.

L'ultimo arrivato, il quarto, se l'era ritrovato nella tasca del suo frock coat nero. Aveva iniziato a vibrare poco prima, intorno alle 19, mentre camminava a passo pigro ma mai esitante attraverso i giardini che costituivano l'enorme cortile intorno al Castello.

In ognuno di essi una semplice frase, sempre la stessa. "Buona notte." diceva semplicemente.

La grafia era familiare e ci era voluto veramente solo un attimo a comprendere chi potesse essere così audace e allo stesso tempo sconsiderato - Grifondoro! - da inviargli dei messaggini con la buonanotte. Solamente il pensiero di fare una cosa simile era assurda. Lui era Severus Piton, il bastardo Professore di Pozioni, il terribile ex Mangiamorte. L'artefice di quella follia era però, e Severus ne era perfettamente consapevole, tutto fuorchè un codardo. L'aveva vista crescere quella stupida ragazzina che stupida non era, maturare in un'amica leale e guerriera valorosa. L'aveva vista usare la sua intelligenza e le sue abilità magiche e l'aveva vista, alla fine di quella guerra che era iniziata quando lei nemmeno era nata, trionfare. Nonostante tutto.

La guerra l'aveva cambiata, come aveva cambiato tutti. E tutto.

Quell'anno a varcare il maestoso portone della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts era stata un'ombra dell'esuberante bambina che, con la sua chioma indomabile e la mano perennemente sollevata in aria, aveva tormentato la sua esistenza per anni. Una giovane strega con un velo di tristezza negli occhi, e una magia infinitamente più matura intorno a sè, aveva preso parte alle sue lezioni in mesto silenzio senza mai intervenire se non quando direttamente interpellata. Con linee di sofferenza a scavarle il giovane viso, aveva più volte incontrato il suo sguardo profondo e gli aveva sorriso.

Gli aveva sorriso. E nessuno, o quasi nessuno, era stato mai abbastanza coraggioso dal farlo.

Lei invece aveva fatto di più, molto di più. "Buona notte." gli aveva scritto, non una ma ben quattro volte. Coraggiosa!

Com'era successo anche con le altre missive, aveva rigirato il fogliettino tra le sue mani e con la bacchetta aveva controllato che non portasse nessuna maledizione, incantesimo o che non contenesse della polvere pruriginosa di Ichabod. Aveva lanciato l'ennesima occhiataccia al piccolo pezzo di carta prima di aprirlo e leggerne il contenuto.

Non era sicuro se fosse più turbato dalla nota stessa o dal fatto che Granger fosse riuscita ad avvicinarsi a lui talmente tanto da poterla infilare nel suo taschino senza che se ne accorgesse.

Continuò a camminare senza meta per i giardini del Castello, perso nei suoi pensieri. Il sole era calato da un pezzo e la luna era salita alta nel cielo, gettando ombre ovunque arrivasse.

Severus doveva ammettere che la ragazza lo aveva stupito. Era cambiata tanto, e senza la sua chiacchiera incessante e la mano perennemente sollevata in aria, poteva anche essere considerata di buona compagnia. Aveva anche tanti difetti, ma era certamente meno noiosa e fastidiosa ora rispetto a prima della guerra. Anche il fatto che gli altri due membri del Trio D'Oro non fossero più a scuola era un punto a suo favore. Non che gliel'avrebbe mai detto, così come avrebbe sempre continuato a lasciarle commenti antipatici sui temi di Pozioni.

Non era neanche del tutto certo del perchè Granger si stesse comportando in quel modo, anzi non ne aveva proprio idea. Doveva sicuramente essere qualche gioco idiota perpetuato a sue spese, magari proprio ideato dalla brillante mente di Harry Potter.

Non si rese subito conto della magra figura in penombra seduta sull'erba in riva al Lago Nero, ma quando lo fece non ebbe nessun dubbio su chi fosse. Avrebbe potuto riconoscere quella chioma tra centinaia. Immediatamente si avvicinò a passo spedito verso di lei, incurante del fatto che avrebbe potuto anche spaventarla in quel modo.

"Bene bene, chi abbiamo qui?" domandò il Professore con tono serio non appena si trovò davanti alla ragazza.

Hermione Granger rimase immobile e in silenzio per qualche secondo, poi si voltò piano verso di lui e un sorriso leggero, che però le illuminava gli occhi, le graziò il viso. Il suo volto splendeva alla luce della luna, le lentiggini ancora più evidenti su naso e guance, un piacevole contrasto all'oscurità che si scagliava profonda intorno a loro.

"Professore..." lo salutò lei con un lieve cenno del capo prima di tornare a guardare la superficie scura del tappeto d'acqua davanti a lei.

"Il coprifuoco è passato da un pezzo, Granger." commentò Severus con un ghigno stampato sul viso. "Mi trovo costretto a detrarre dei punti alla sua Casa. Che peccato! Ah, cinquanta punti in meno a Grifondoro."

La soddisfazione nel suo tono di voce era palpabile, ma la cosa sembrava non interessare la sua studentessa. Ancora una volta si girò a guardarlo, e con una mano battè piano la mano sull'erba accanto a lei, facendogli cenno di sedersi. Severus era incredulo.

"Non importa, Professore." disse lei sorridendogli ancora. "Perchè non si siede qui accanto a me un attimo? Senta che bel silenzio c'è qui attorno..."

Severus la guardò storto per un attimo, insicuro sul da farsi. La Granger non era brilla, nè aveva assunto sostanze stupefacenti, eppure in quell'istante appariva più simile alla sua amica strana, incompresa ma geniale, Luna Lovegood che a se stessa. Il desiderio di sedersi veramente accanto a lei, e abbandonare seppur per pochi secondi la sua facciata da uomo inavvicinabile, gli passò distrattamente per la mente ma lo scacciò subito.

"Andiamo, fila a letto." disse invece agitando la mano in direzione del castello, ma la sua studentessa non si mosse dalla sua posizione sull'erba, le gambe distese davanti a sè e le braccia dietro a sostenere il suo peso.

Quel sorriso grazioso continuava a giocare sulle sue labbra - Impertinente! - e Severus non desiderava altro che levarglielo di dosso, solo per il gusto di vederla adirata. In quel momento un pensiero piuttosto divertente gli occupò la testa e un ghigno malefico, quello che tutti i suoi studenti sapevano non portasse mai nulla di buono, apparve sul suo viso. In un attimo la sua fine bacchetta nera elegantemente decorata apparve nella sua mano e con un incantesimo non verbale Hermione Granger si ritrovò sospesa per aria, gambe e braccia che lottavano contro l'improvvisa assenza di suolo.

"Hey!" esclamò Hermione visibilmente indispettita agitando le braccia. "Mi metta subito giù!" lo minacciò guardandolo torva. "Immediatamente!"

Per un attimo a Severus sembrò di essere tornato indietro negli anni, a quando i membri del Trio D'Oro erano solo dei piccoli mocciosi ma Hermione Granger, sempre la solita So-Tutto, passava il tempo a dare ordini a destra e a manca ai suoi amici.

"Se levitarti sino al tuo dormitorio è l'unico modo per spedirti in camera tua, Granger..." la miacciò di rimando lui agitando un po' di più la bacchetta e di conseguenza facendo muovere la ragazza per aria.

Era convinto che in quel modo l'avrebbe infastidita profondamente, e avrebbe accettato di seguirlo senza fare ulteriori storie, ma Hermione lo sorprese ancora una volta. Passato l'iniziale momento di panico, lanciò un gridolino divertito prima di iniziare a ridere di gusto.

Il cipiglio si accentuò sul viso di Severus ma allo stesso tempo un leggerissimo sorriso distratto gli toccò le labbra. Erano passati anni dall'ultima volta in cui aveva fatto ridere una donna, e quel suono improvviso così estraneo alle sue orecchie era piacevole. L'iralità della scena si rispecchiava perfettamente nelle iridi nocciola della strega, ancor più brillanti del solito, e in quella contentezza spensierata che mostravano le due fossette sulle sue guance. Senza pensare al perchè lo stesse facendo, Severus agitò un'ultima volta la bacchetta rimettendo la Grifondoro a terra. Lei si sedette e, inaspettatamente per entrambi, lui la seguì. Mi sto rammollendo!

"Grazie." disse lei guardandolo dritta negli occhi. Lui le rispose con un semplice cenno del capo, prima di distogliere lo sguardo, improvvisamente imbarazzato. "Immagino abbia capito subito..." commentò poi lei dopo diversi minuti di silenzio, le guance leggermente tinte di rosso.

"Che eri stata tu a mandarmi quei bigliettini?" le chiese Severus secco fissandola con il suo sguardo magnetico. "Ovviamente."

"Dopo tutte le pagine in più che le ho sottoposto a lettura negli anni..."

"Indimenticabili..." borbottò tra sè e sè osservando la superficie scura del Lago Nero incresparsi appena in lontananza.

"Si starà chiedendo come mai -"

"Sicuramente c'è di mezzo la solita svenevolezza Grifondoro."

Hermione arrossì nuovamente e Severus si ritrovò ad osservarla attentamente, il suo interesse ridestato. In quei pochi minuti da quando si trovava con lei lì fuori, aveva visto comparire sul suo viso così tante emozioni diverse che si chiese distratto se fosse infatti possibile passare da un sentimento ad un altro e ad un altro ancora così di frequente. E si rese anche conto che, da quando la scuola era riniziata, era la prima volta che la vedeva mostrarne così tanti.

"Desideravo ringraziarla, per ciò che ha fatto per noi... per me." disse in un soffio voltando il capo da un lato e incontrando il suo sguardo. Severus fece per controbattere, ma lei lo interruppe sollevando un attimo la mano, prima di riappoggiarla a terra, un fascio d'erba più vicino alla sua rispetto a prima. "Ma so che non è riconoscenza ciò che desidera. Se così fosse avrebbe accettato il suo Ordine di Merlino, ma non l'ha fatto."

"Non voglio avere nulla a che fare con il Ministero, e per quanto Kingsley sia un buon Ministro della Magia - sicuramente più adatto a quella carica di diversi dei suoi predecessori, meglio che stiano alla larga da me."

"Lo sa, nemmeno io l'ho accettato... dopo tutto ciò che è successo... ho solo lottato per la mia vita, come chiunque altro."

"Quindi?" la esortò a continuare, ormai consumato dalla curiosità. "Perchè quei bigliettini?"

"Nonostante non approvassi la maggior parte delle volte il suo comportamento verso di noi, e nonostante mi abbia fatta piangere più di una volta..." confessò lei guardandolo con aria improvvisamente triste. "L'ho sempre stimata, e difesa. Mi fidavo di lei, e mi fidavo della fiducia che Silente aveva in lei. Quando-quando lui è morto... è crollato tutto. Ma a posteriori, avrei dovuto capire che c'era qualcosa di strano in tutta quella storia."

"Era imperativo che nessuno lo sapesse." rispose Severus in un sussurro quasi inudibile, perso nei ricordi di quella notte e di tutte le terribili notti successive.

"Eppure... eppure io sono convinta che avrei dovuto capirlo. Sono la 'studentessa più brillante della mia età' d'altronde. Se l'avessi capito avrei potuto fare qualcosa... qualcosa per lei."

Severus sbuffò, quasi divertito. Maledetti Grifondoro!

"Per esempio, cosa? Mollare Potter e venire ad aiutare me ad Hogwarts? Finiscila, Granger." il tono di derisione nella sua voce era palpabile, ma Hermione non si ritrasse.

"Per esempio farle sapere che non era solo, farle sapere che c'era una persona su questa terra che non la credeva un mostro." gli rispose lei con fierezza voltandosi totalmente verso di lui e mordendosi piano il labbro inferiore. "Sono stata una persona sola per molto tempo, Professore. So come ci si sente."

Per qualche secondo Severus osservò quelle perfette labbra venir martoriate in una morsa ferrea, poi distolse lo sguardo come improvvisamente scottato.

I mesi che avevano preceduto la morte di Albus Silente erano stati estenuanti. Accettare di fare ciò che gli era stato richiesto, e accettare di viverne le conseguenze, era stato difficile. Tante volte aveva provato a tirarsi indietro, aveva cercato una soluzione diversa, ma alla fine il peggio era accaduto. E lui era rimasto solo, solo come mai era stato prima d'allora. Quei due anni erano stati un inferno.

"Per questo quella frase? Per farmi sentire meno solo?" le chiese con tono derisorio, turbato profondamente dall'assurdità di quella situazione.

"Stupida, vero?" commentò lei dopo diversi attimi di silenzio, un angolo della bocca sollevato all'insù. "Una Grifondoro a tutti gli effetti. Eppure..." Il sorriso si allargò ancora di più e uno sguardo furbo e trionfante le illuminò il viso. "Eppure è qui, e non è più solo."

Ciò che successe subito dopo sarebbe rimasto impresso nella memoria di Severus per molto molto tempo.

Hermione gli sorrise debolmente un'ultima volta prima di alzarsi. Prima di andarsene si voltò verso di lui, guardandolo per la prima volta nella sua vita dall'alto in basso, e lo salutò.

"Buona notte, Severus."

Il lampo di sorpresa che scosse gli occhi del mago avrebbe potuto illuminare persino il più oscuro dei luoghi, così come il calore che gli soffuse il cuore quando Hermione si chinò su di lui e gli baciò la pallida guancia avrebbe potuto riscaldare il Polo.

'Buona notte, Severus' gli risuonò per la testa per attimi e attimi.



§

Ciao a tutti!

Questa volta ho voluto provare qualcosa di diverso. Non scrivo solitamente one-shot (anche se vi invito a leggere la mia "It's not just sex") ma il prompt proposto mi ha incuriosito parecchio e ha dato da lavorare alla mia fantasia :) Nulla di pretenzioso, e molto diverso da ciò che scrivo solitamente, ma sono felice di essermi messa in gioco!

Spero che il risultato sia piacevole, quindi fatemi sapere :) Lasciatemi tanti commenti con i vostri pareri, per me sono molto importanti perché mi aiutano a crescere. Vi ricordo anche le altre mie due storie "Enveloped Souls" e "The Key To My Heart" :)

Dis294


   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Disincanto294