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Autore: Maqry    24/09/2020    14 recensioni
Quello che non sai è come sia potuto accadere che le vostre strade abbiano smesso di incrociarsi per i corridoi di Hogwarts e siano finite a correre parallele, con mezza Europa a dividerle e senza più gradini sconnessi o pietre smosse a farvi incespicare e scontrare. Non lo credevi possibile, non per un amore come il vostro intrecciatosi tra l’umidità degli autunni scozzesi e l’odore speziato delle cucine.
[Charlie/Tonks, cenni Remus/Tonks]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Charlie/Ninfadora, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Il primo amore è come un uovo di drago'
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Per dirti addio
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
Cara Tonks,
 
 
 
 
 
Picchietti la punta della piuma sul foglio – piccoli schizzi che macchiano la pagina immacolata, così bianca e poco da lei – e la fissi, quasi sperando che le parole colino liquide tra le righe parlando al posto tuo. Tu non riesci a trovarle, quelle parole, anche se hai passato mesi a provarle e riprovarle nella tua testa, a dar loro forma e rigirartele amare sulla punta della lingua: sono scomparse, ora, inghiottite dal vuoto della carta. Eppure – lo sai – sono inevitabili.
Quello che non sai è come sia potuto accadere che le vostre strade abbiano smesso di incrociarsi per i corridoi di Hogwarts e siano finite a correre parallele, con mezza Europa a dividerle e senza più gradini sconnessi a farvi incespicare e scontrare. Non lo credevi possibile, non per un amore come il vostro intrecciatosi tra l’umidità degli autunni scozzesi e l’odore speziato delle cucine. Eri solo troppo innamorato e inesperto, lo hai capito negli ultimi mesi, l’invincibilità dell’adolescenza a muovere leggere le tue mani sul suo viso e a far fremere il cuore – per sempre, a sedici anni, è così facile da promettere.
E invece il primo amore è come un uovo di drago: sembra di roccia – custodisce un Dorsorugoso –, ma è destinato a sbriciolarsi – è solo il cucciolo che cresce. Forse sta tutta qui la magia, nel non sapere quanto il primo amore sia fragile davanti a corpi e sogni che si modellano poco a poco e iniziano a stare troppo stretti nel guscio. O forse era nei suoi occhi traboccanti di vita che ti guardavano come se – in un mondo di maghi, pozioni e scope volanti – la vera magia fossi stato tu.

Quando riprendi a far scorrere la piuma, ti ritrovi comunque a dover frenare la mano prima che corra troppo e ponga domande scomode – a lei o a te? Non puoi ricordarle di fare il doppio nodo ai lacci degli anfibi, sarebbe come chiederle chi la sostiene al posto tuo ogni volta che si inciampa nelle stringhe, ora. O chi le medica le ginocchia sbucciate per l’ennesimo capitombolo scendendo le scale a rotta di collo. Sarebbe come chiederle a chi mette scherzi di Zonko sotto la sedia, con chi divide scatole di Calderotti – come sia la vita con te lontano, senza teE la tua senza lei.
Meno colorata, questo è sicuro, ma sai che non potete rimanere impantanati nei ricordi e nell’abitudine, trascinando nei giorni e negli anni una relazione in cui nessuno ha più nulla da donare all’altro. Finireste per tarparvi le ali e odiarvi, invece dovete lasciarvi andare e prendere il volo – conservare il ricordo di un amore libero e spensierato.

Arrivi alla fine, firmi, ma forse non sei del tutto sincero.
 
 
 

 
 
Per sempre tuo amico,
 Charlie
 




 
 
 
 
 
 
 
 
 Tonks,
  sempre tua amica
 

 
 
Hai davanti un biglietto tutto colorato – le immagini di piccole scope che si rincorrono sullo sfondo verde e oro – e già sai come ti firmerai per prenderlo un po’ in giro e fare eco alla sua vecchia lettera. È una mezza bugia, in realtà, perché c’è stato un momento in cui non sei stata sua amica – eri la sua ragazza –, e uno in cui avresti voluto non averlo mai conosciuto – lo hai detestato e pianto contro il cuscino.
Oggi, però, mentre sollevi lo sguardo per controllare l’orologio in attesa che arrivi Remus, sai che è così che doveva andare: il primo amore sembra eterno, ma spesso non varca i cancelli di Hogwarts. È stato però un gradino verso il mondo degli adulti, una lezione da cui prendere appunti per quando è arrivato quello vero, quello che lascia cicatrici – a volte di foga, altre di fuga – e che vorresti davvero essere eterno – lo sarà, questa volta manterrai la promessa a costo della vita.
Non gli hai più scritto in questi anni, hai anche affatturato la busta che conteneva la risposta al suo addio; un sorrisetto ti increspa ancora le labbra a immaginarlo in preda a pruriti fastidiosi per qualche ora – non si rompe una relazione per lettera, doveva aspettarselo. Eppure adesso senti il bisogno di chiudere quella porta una volta per tutte e ricucire i pezzi di una vecchia amicizia, di un amore al gusto di Burrobirra e Zuccotti. Vuoi avere l’ultima parola, come in ogni vostra discussione.
Ci sono anni e anni di addestramento, pattuglie e Incantesimi Avanzati a dividerti da quella ragazzina col cuore spezzato, quella dei primi mesi che per preservare il ricordo di lui aveva rischiato di dimenticare se stessa. Non sei abituata a crogiolarti troppo a lungo nella tristezza, però, dopo poco le lacrime si erano asciugate e i capelli erano tornati di un rosa sgargiante, quello che sceglievi per far socchiudere d’irritazione l’occhio sano di Alastor. Ci sono ore e ore di incredibili giornate che vorresti raccontargli e altrettante sue che vorresti conoscere, come quando condividevate ogni pensiero sdraiati sotto un pino al limitare della Foresta, gli aghi che vi rimanevano impigliati tra i capelli e le dita appiccicose per la resina – per un attimo è come se foste ancora lì.

Ma tra poco Remus busserà alla tua porta, indosserai l’abitino delle occasioni importanti, la solita giacca di pelle di drago, e andrai a sposarti. Non hai tempo per chiedere storie di cavalieri di draghi e vampiri della Transilvania incontrati in pub di second’ordine, solo per dirgli addio come si deve e ricordargli la lezione più importante che hai imparato: cercare chi lo guardi come se fosse la magia più bella del mondo. Perché è così che si deve essere amati, perché forse è anche così che vi siete guardati voi due tra calderoni e topi trasformati in bicchieri. Perché è quello che merita.

Così inizi la lettera, l’inchiostro che ti macchia le dita.
 
 
 
 
 
Caro Charlie,
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note alla storiamettetevi comodi perché sono un po’!
Queste due flash sono state scritte per il gioco “A scatola chiusa” indetto nel gruppo fb Caffè e calderotti seguendo la traccia lasciata da Jodie Graham: «Scegli una persona che ti guardi come se fosse una magia» di Frida Kahlo.
Dato che il tempo e l’ispirazione sono quello che sono, ultimamente, sono riuscita a scrivere questa cosetta unendo anche altri prompt – minimo sforzo massimo rendimento (?), insomma.
Il primo mi è stato lasciato ere fa da Mari Lace nel gruppo fb C’era una volta con un prompt, e chiedeva di scrivere una Charlie/Tonks a partire dalla seguente citazione: «La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire» di Benjamin Disraeli – vorrei dirti che l’angst te lo sei cercato da sola, in realtà posso solo ringraziarti per gli innumerevoli sproni.
Il secondo è invece un pacchetto lasciatomi da Sia_ al gioco “Scrivimi”, sempre nel gruppo Caffè e calderotti, che chiedeva di scrivere una slice of life di una coppia a mia scelta (con occhiolino alla Charlie/Tonks: ho colto il suggerimento, spero ti piaccia!) seguendo il seguente prompt, punto obbligatorio del pacchetto, a cui non so se ho dato giustizia: «Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stato senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronto lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no. Però mi e venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perché sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te» di Kierkegaard.
Immagino che quello che si nota sia la mia abilità a raggirare i prompt, ma questa volta mi basta aver scritto qualcosa.
Charlie e Tonks si smezzavano scatole di Calderotti perché, grazie a Rosmary, sono ormai il mio dolcetto magico preferito e non potevo non citarlo (nota come sono soddisfatta di essere riuscita a infilarlo anche in una Charlie/Tonks!).
La scelta di punteggiatura nelle parti di lettera è voluta, mentre la prima lettera si colloca dopo il loro ultimo anno a Hogwarts e la partenza di Charlie per la Romania e la seconda durante l’estate 1997.
 
Credo di aver detto tutto, perdonate il solito papiro. Spero che la storia possa essere di gradimento per qualcuno, ad ogni modo grazie mille per esservi fermati a leggere.
   
 
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