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Autore: Vale_P    26/09/2020    8 recensioni
Monaco,
Lunedì 19 ottobre 1990, h. 14.30
Ma a qualcuno dei nostri protagonisti importerà davvero dove si trovano e che giorno è?!
-Questa storia partecipa al Contest “Benvenuti all’inferno” indetto da Artnifa sul forum di EFP-
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON È COSÌ FACILE ARRIVARE A VIENNA
.
"Buonasera!"
"Oh, buonasera... non l'avevo sentita arrivare!"
Il tono della donna è caldo e molto soave.
Mentre chiudo la porta alle mie spalle, sento i suoi occhi fissi su di me.
Mi sta fissando, lo sento!
Lentamente mi rigiro verso il centro della stanza.
È ancora lì, a guardarmi con i suoi occhioni castani.
Mi sorride, come per complimentarsi di qualcosa che ho fatto, ma non capisco cosa. Di solito le persone mi gridano contro quando faccio qualcosa.
"Ha chiuso bene la porta? Ne è sicuro?"
"S-si... certo."
Balbetto.
Lei, soddisfatta dalla mia risposta, continua a leggere un libricino piccolo ma con molte pagine in bilico sulle sue ginocchia.
Lo tiene con la mano sinistra per non farlo cadere, mentre usa la destra per cambiare pagina.
"Mi scusi... perché non si appoggia al tavolo? È libero. Prego, la aiuto a spostare la sedia!"
"Oh, per carità!"
La vedo stranamente agitata, ma presto riprende il controllo della situazione, puntando saldamente i piedi a terra.
"Nessuno sposterà la mia sedia oggi!"
E chiude velocemente il discorso strizzando l'occhiolino e tornando ad immergersi nella sua lettura.
Certo che la gente sa essere strana!
A questo punto sarò io ad approfittare del tavolo, sto morendo di fame.
Mi sposto all'angolo della stanza e mi siedo. Tiro fuori dalle tasche un pacchetto di noccioline e una birra, che la festa abbia inizio!
Dovrei smettere di usare le mie tasche come borsoni! A volte mi sembra di pesare persino il doppio! O forse sarà per via di tutta la birra che bevo?
"E così lei è uno sportivo, eh? Scherma?"
Oh... tirando fuori la birra mi è caduta la targhetta che celebra il primo posto di un tale Maicol Bress ad una gara di scherma di qualche anno fa.
"Non è mia!"
Dico raccogliendola: in fondo è sbagliato prendersi i meriti di altre persone!
"È di... mio figlio! Si, mio figlio Maicol!"
"Che nome adorabile!"
Quella donna non mi piace, il suo sorriso è strano!
Passa mezz'ora senza che succeda nulla.
Sono entrate e uscite un paio di persone.
"Per favore, chiudete bene la porta mentre uscite."
Quella tizia deve avere qualche strana relazione con le porte.
Io invece vorrei lasciare questo posto, ma fuori sta ancora piovendo! E poi dove andrei? Riguardo il tabellone: il mio treno ha più di due ore di ritardo, spero non venga cancellato!
...
Cazzo, questo è troppo!
Cosa ci fa una caffetteria nella tasca del mio giubbotto? Nemmeno mi ricordo di averla presa...
Ah si! Deve essere stato questa mattina a casa di mio cugino. È stato carino ad inviarmi da lui per salutarmi prima della partenza, ma ora come farà senza caffetteria?
...
Intanto quella donna non accenna a muoversi da lì. Che sia anche lei sul mio stesso treno?
"Mi scusi..."
Tossisco e mi schiarisco la voce prima di proseguire.
"Inizio a pensare che saremo sullo stesso treno. Una vera scocciatura dovere aspettare così tanto, eh?"
Ma lei non fa altro che sorridere.
"Io sono James, piacere."
Continuo imperterrito. La noia è troppa.
"Prende anche lei il treno per Vienna delle 16.45, vero?"
Il sorriso della donna si tramuta per alcuni secondi in una risatina isterica.
"Oh, caro James! Io sono Susan, piacere!"
Mi risponde trattenendo a fatica la risata. Dopodiché guarda il tabellone con gli orari dei treni e sospira.
Sì, non ho più dubbi! Il mondo è pieno di matti!
Riprende a parlare solamente pochi minuti dopo.
"Il treno per Vienna delle 16.45, dice?"
Ha l'aria pensierosa, quasi sognante, e sempre il solito sorrisetto stampato sul volto.
"Mi piacerebbe, sì. Sono sicura che ha dei bellissimi interni riscaldati con delle poltroncine soffici e comode e una buona luce per leggere... ma non credo che lo prenderò."
Con la mano destra gira la pagina del libro che stava leggendo, era l'ultima. Lo chiude e di nuovo sospira.
"Ah... finisce sempre nella stessa maniera! Ma è sempre bello... ecco, guardi! Conosce questa storia? "
Mi porge il suo libro, che cos'è?
Si, la conosco... non male, ma non il mio genere.
"Che treno deve prendere?"
Ormai siamo qua da 45 minuti e quella era la prima volta che la vedevo alzare lo sguardo verso il tabellone degli orari.
"Mh... il mio treno è partito molto tempo fa!"
"Ah si? Quando è partito?"
Di nuovo ridacchia, cercando di dissimulare con qualche colpo di tosse.
"Oh, circa tre giorni fa!"
Poi si ricompone, non ride più. Si sistema i capelli e raddrizza la collanina dorata che porta al collo.
"Lei pensi: Nemmeno mi ricordo come ci sono arrivata qua! Devono avermi costretto in qualche maniera, non c'è altra spiegazione... ma ora non uscirò più per nessun motivo al mondo! Non si sa mai cosa può succedere là fuori... ha visto? Poco fa ben due persone sono entrate e poi uscite... e non sono ancora rientrate! Chissà... saranno forse morte, lei che dice?"
"No, è che... secondo me hanno preso un treno."
Bevo un sorso di birra, ma questa donna lo sa almeno di trovarsi in una stazione?
Basta.
Ho deciso: questa è matta. Io non sto con i matti!
Mi alzo di scatto.
Ahi! Maledetta caffettiera!
È davvero ingombrante e pesa nelle mie tasche! La prossima volta userò un borsello...
"Tenga, favorisca!"
Le offro le mie noccioline.
Sono stato davvero gentile ma ora, anche se piove, me ne vado.
.
Ancora un'ora di attesa.
Vediamo un po'... cosa abbiamo qui?
Dunque, il trofeo di scherma di Maicol, la caffettiera di mio cugino, un tappo di biro - chissà cosa pensavo di farci con questo? -
Ecco!
Questo potrà tornarmi utile per ingannare il tempo: è un bel libricino, ha tante pagine ma non è ingombrante. Perfetto per le mie tasche!
"Il giro del mondo in 80 giorni"
Davvero bellino, ma decisamente non il mio genere...
   
 
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